Ecco gli ultimi colpi del mercato di Gennaio
Nell’ultima ora del calciomercato invernale si sono concluse più operazioni rispetto all’intera durata della sessione. L’operazione più clamorosa la conclude l’Inter che cede Quaresma al Chelsea e Dacourt al Fulham. Restano tutti gli altri: in particolare ci riferiamo ad Obinna (che ha rifiutato Betis e Torino), Balotelli, Crespo, Jimenez e Rivas. Molto attivo anche il Torino che ha ceduto Amoruso al Siena e ha prelevato a titolo temporaneo dal Genoa Andrea Gasbarroni. Lo stesso Siena ha ceduto Moti alla Dinamo Bucarest e ha fatto rientrare dal prestito Mirko Guadalupi dall’Ancona.
Altro colpo lo mette a segno il Palermo che è riuscito a strappare ad una folta concorrenza l’astro nascente del calcio uruguaiano Hernandez. L’uruguagio ha firmato un contratto fino al 2013 ed era stato vicino al Genoa quest’estate. L’Atalanta si rinforza grazie agli arrivi di Parravicini dal Parma (a cui vanno D’Agostino e Manzoni) e Plasmati dal Catania. Panucci, come previsto, resta alla Roma; resta da separato in casa in quanto è stato escluso dalla lista dei giocatori impiegabili in Champions League. Sorprende più di tutti la Reggina che, nonostante le dichiarazioni di Orlandi nel postpartita di ieri, non ha concluso nessuna operazione: speriamo che non si tratti di una rassegnazione alla retrocessione, anche perché sarebbe deprimente!
SERIE B – Nel campionato cadetto, abbiamo già detto dello scambio tra Parma e Atalanta, le operazioni di rilievo maggiore le conclude il Brescia: Nassi e Okaka arrivano in Lombardia per sostituire lo squalificato Possanzini, mentre Tognozzi va a rinfoltire il centrocampo. Il Piacenza riesce ad ottenere, in prestito dal Chievo, il giovane Grippo., mentre il Grosseto mette a segno un bel colpo in prospettiva: in Toscana arriva Roberto Maah dalla Pro Sesto, ex attaccante del Bari e del Faenza. Il Pisa chiude anticipatamente il prestito di Pit, che torna quindi alla Roma, e acquista Leandro Greco, sempre dalla Roma. Operazione in chiave futura anche per il Livorno che si è aggiudicata, per il prossimo anno, le prestazioni di Federico Dionisi, forte attaccante del Celano, attuale capocannoniere del girone B della Seconda Divisione.
Le pagelle del calciomercato
Solitamente si dice "scusate il ritardo"; questa volta ci scusiamo per l'anticipo. Di qualche ora. Alle 19 di questa sera la festa sarà finita e gli amici se ne saranno andati. Chi contento dell'affare dell'ultimo minuto, chi deluso dal "2 di picche" ricevuto. Promossi e bocciati in serie A, per questo mese di calciomercato. Premessa: voti e giudizi sono variabili in base alle ultime trattative. Positive o negative che siano. Mentre scrivo questo Editoriale mi tornano in mente le parole che venerdì sera, a microfoni spenti, Pantaleo Corvino ospite di Sportitalia, mi ha sussurrato in un orecchio: "A gennaio bisogna essere bravi a cedere, in estate ad acquistare".
Atalanta, voto 6: Sufficienza ampiamente meritata. Ha fatto poco, in realtà, perché c'era poco da fare. Ha trattenuto (momentaneamente) Floccari, Padoin e Manfredini. Era vicina a Vantaggiato, ma ha dimostrato che le parole e le strette di mano nel calcio contano ancora qualcosa.
Bologna, voto 5,5: La società non è contenta di come ha operato, in uscita, il D.S. Salvatori. Ha ancora poche ore per farsi apprezzare. Sono arrivati Mutarelli, Cesar, Belleri ed Osvaldo. L'ex attaccante della Fiorentina, a quelle cifre, avrebbe potuto acquistarlo anche la Dottoressa Menarini in prima persona. Sinisa voleva Rivas, Balotelli e Dacourt. Non vi è traccia degli interisti.
Cagliari, voto 7: A prescindere. Fatta eccezione per il ventunenne Sivakov del Bate Borisov, si è limitato ad operazioni di secondo piano. Ferri alla Sampdoria, Burrai alla Ternana, Pani alla Triestina. Adesso Cellino blindi Allegri, Marchetti, Biondini e Conti.
Catania, voto 5,5: Occorreva maggiore qualità per evitare il solito girone di ritorno horribilis. Giuste le cessioni di Colucci (in scadenza), Sardo, Polito ed Edusei, ma dalle entrate ci si aspettava ben altro: vada per Potenza, qualche dubbio riguardante le caratteristiche di Capuano. Stovini andava ceduto, a giugno sarà addio senza cash. Pessima gestione del prestito di Paolucci.
Chievo Verona, voto 5: Qualche colpo più importante occorreva per poter puntare alla salvezza, dopo gli errori fatti sotto l'ombrellone. La spesa a Catania, l'"investimento" Makinwa. Curiosi del brasiliano diciassettenne Fabinho che arriverà il 9 febbraio.
Fiorentina, voto 7: Prima di parlare con Corvino pensavo ad un mercato mediocre, poi le spiegazioni del "Corvo" sono state geniali. Ha ingaggiato Bonazzoli per togliere dal mercato un attaccante con le stesse qualità di Osvaldo, per vendere successivamente l'argentino a prezzi da urlo. Ha ceduto Pazzini con una plusvalenza di 5 milioni di euro. Ha sistemato vari giovani da far crescere. Bloccato Palombo. Non ha mandato Da Costa alla Roma per fargli giocare più partite alla Samp. Questo d.s. è un mostro. Firenze goditelo!
Genoa, voto 6: La sufficienza per aver monitorato il territorio. C'era poco da fare. Di Milito in giro non ce ne sono.
Inter, voto 5: Mourinho, prima di andare a dormire, prega affinché Moratti gli sfoltisca la rosa. Acquistare e strapagare è facile per tutti, cedere è molto più difficile. Dacourt, Rivas, Crespo, Jimenez, Vieira ne sono la dimostrazione.
Juventus, voto 5,5: I rinnovi dei giovani Rossi e Marchisio sono ottime operazioni. Paga le indecisioni sul futuro di Iaquinta e l'errore estivo di ingaggiare Poulsen. Poca chiarezza su Giovinco, porta a casa il giovane portiere Kirev. Ha bisogno, per giugno, di un solo acquisto: un vero Direttore Sportivo.
Lazio, voto 5: Al contrario dell'estate, il Presidente Lotito ne esce male. Si fa soffiare Cellerino dal Livorno, perde Mutarelli alle condizioni che voleva il calciatore. Carrizo? Andava gestita meglio la querelle.
Lecce, voto 6,5: Bravo Angelozzi a rinforzare la squadra di Beretta. Papa Waigo in quel ruolo serviva. Edinho non è una scommessa ma una certezza, a patto che si ambienti. Cede Diamoutene alla Roma facendolo passare per il nuovo-vecchio Thuram.
Milan, voto 5,5: Mediocre la gestione della trattativa Kakà. Società indecisa. Non blocca nessun difensore per gennaio, non sa se e quando perderà David Beckham. Il club più titolato al Mondo si giudica anche dai particolari.
Napoli, voto 6: Un colpo ma buono. Forse! Ecco Datolo sulla fascia che fu di Mannini. Punta Savio ma lo perde, tanta fatica per cedere Dalla Bona e Pià. Con Marino il club è comunque in mani sicure.
Palermo, voto 6: Voleva Nilmar, arriva Hernandez: fortissimo se ha risolto i suoi problemi fisici. Ingaggia Pellegrini, ma non ha ancora il sì di Zigoni. Presto per pronunciarsi su Morganella, valeva la pena puntare su Sosa.
Reggina, voto 4: Il Presidente Foti ha ancora poche ore per conquistare, almeno, la sufficienza. Altrimenti dovrà essere rimandato.
Roma, voto 6: Con rispetto parlando, Diamoutene e Loria non sono difensori che potranno contrastare tra un mese Adebayor. Dei rinnovi non c'è traccia alcuna; se Panucci dovesse restare sarà il fallimento di tutti. Bene invece l'operazione Motta, che aggiunge forze fresche e giovani al reparto degli esterni: è l'acquisto che regala la sufficienza in pagella.
Sampdoria, voto 6,5: Almeno Marotta ha dato una risposta con i fatti ad una classifica risicata. A prescindere dai costi, Pazzini è un buon acquisto. Giusto puntare su Da Costa. Ferri è un enigma, Raggi (era) una giusta pensata.
Siena, voto 5,5: A questo punto è stato opportuno trattenere Calaiò. Si è portato avanti per Genevier: doveva fare di più. Giampaolo non è stato accontentato. I toscani pagano l'immediato passaggio di consegne in società.
Torino, voto 4,5: è uno dei club ad avere maggiore bisogno di questo mercato di riparazione: eppure non lo sfrutta. Con l'arrivo di Foschi si attendono i colpi ad effetto, sebbene si siano ridotti all'ultimo giorno. Insoddisfazione generale. Benvenuto a Rivalta, ma non basta ad una tifoseria delusa e tradita.
Udinese, voto 5: Leonardi ha fatto bene a dare ancora fiducia a Marino. Dopo Motta, a luglio si prevedono altre partenze. Gli errori sono stati commessi lo scorso giugno; qualcosa a gennaio, però, andava fatto. Basterà la melina a centrocampo?
Fonte Michele Criscitiello per Tutto Mercato Web
Le chiacchiere del calcio
L'Inter pareggia e perde una partita, e tutti pronti a criticare l'Inter: è una squadra finita, organico troppo Ibra-dipendente, gli arbitri sono la loro forza, il Manchester gliene farà 4 all'andata e 5 al ritorno, e via discorrendo. La Juventus comincia il 2009 conservando l'imbattibilità, e allora di lei si dice che è la solita Vecchia Signora che sa soffrire, cinica, che non muore mai. Il Milan vince un paio di partite di fila e tornano titoloni trionfalistici come se il raggiungimento del primo posto fosse una questione di tempo, e anche breve.
Poi basta un mercoledi apparentemente anonimo di fine gennaio per renderci conto che l'Inter è un'armata pazzesca che può solo perdere questa corsa, tanta l'evidente superiorità sulle altre. Basta questo mercoledi per renderci conto che la Juve sia un'ottima squadra ma con la coperta troppo corta e poco "colorata", nel senso che la geometria in questa squadra manca sempre, e se non c'è una discreta condizione fisica a supportare le giocate individuali, i risultati restano mediocri. Ci sarebbe l'alibi degli innumerevoli infortuni, ma sarebbe poco corretto nei confronti del popolo bianconero limitare a questo il perchè del periodo opaco che stanno vivendo.
Mercoledi utile a capire che il Milan deve girare a mille per rendere anche il minimo, non si può concedere distrazioni. Chiedere a Milito a riguardo cosa pensa di Favalli. Nel clima circense che tanto ha fatto discutere i tifosi rossoneri in questi giorni è da segnalare l'ottima risposta in campo che sta regalando David Beckham: atleta impeccabile ma protagonista di un'operazione che continua comunque ad avere le sembianze più di una "baracconata mughiniana" che di un'operazione fatta per il bene sportivo della squadra, al di là dei tagli liftati alla palla che l'inglese sta regalando alla platea di S.Siro.
Ad oggi dunque sembra un campionato che si ritrova in atto proprio all'inizio del girone di ritorno una fuga che potrebbe risultare decisiva. Vedremo cosa succederà nei prossimi 15 giorni, dopo il derby di Milano avremo un'idea più precisa della situazione. Sino alla vigilia di Inter-Milan non dovrebbero esserci grossi scossoni, se non in meglio per la banda "special".
Difficile credere che nel frattempo qualcosa possa disturbare l'ambiente nerazzurro, neanche quella testa calda di Balotelli che continua a fare il super-viziato dal basso della sua età. Qualcuno faccia qualcosa per recuperare questo patrimonio del calcio italiano, la situazione sembra abbastanza seria e di certo la colpa non è della società Inter, ma più probabilmente dell'azienda Balotelli. Che Mario ascolti Zlatan, saggio consiglio dello svedese nel post-partita di Catania-Inter: "Si ricordi di avere 18 anni...".
Dietro alle tre grandi c'è una bagarre meravigliosa.
La Roma non sa più fare altro che vincere, in un modo o in un altro si arriva sempre al dunque: una volta ci pensa Vucinic, una volta Baptista, un'altra volta Brighi. E nel frattempo è tornato in campo Totti. Peccato per quell'avvio disastroso, a quest'ora ci saremmo ritrovati con un'altra seria pretendente al podio finale, anche se non è che sia del tutto da escludere un rientro in questo senso dei capitolini nelle zone ancora più alte: 5 punti si recuperano subito.
Sarebbe ancora più facile con Panucci, ma se anche lui si mette a fare il Balotelli, di certo Spalletti non si strapperà le ciglia (i capelli sono già andati) per la sua cessione.
Il blasone delle squadre non deve far passare inosservata una cosa fondamentale: fra la Roma e le tre strisciate c'è un'altra squadra. Il Genoa.
Una squadra che i più dicevano fosse il nulla senza Milito, ma che senza Milito ha saputo raccogliere il massimo bottino, mentre col Principe solo 2 punti in 2 partite, anche se di certo è solo casualità. Non è casualità invece che Milito abbia già timbrato il suo cartellino in entrambe le occasioni in cui è stato schierato.
A questo treno resta agganciata la Fiorentina che riesce a interrompere la striscia negativa con una vittoria sul Napoli (all'ombra del Vesuvio l'aria comincia a diventare pesante, troppa puzza di zolfo...), seppur con tanta fortuna. A Firenze da domani comincia un nuovo campionato.
Prosegue inarrestabile invece la marcia del Cagliari, capace di far cadere in crisi la Lazio tre giorni fa, e poi sbarazzarsi del Siena come sanno fare le grandi: soffrendo, giocando non brillantemente, e piazzando il colpo decisivo al momento giusto.
La zona calda della classifica è un rebus che sta cominciando ad emettere qualche parziale verdetto.
Il Bologna, da Mihajlovic in poi, è diventata una signora squadra che con l'ex-Inter al timone da inizio anno non si sarebbe ritrovata oggi immischiata in queste sabbie mobili da cui sta cercando giorno dopo giorno, gol di Di Vaio dopo gol di Di Vaio, di uscire.
Da un campione ad un altro, a Genova, sponda blucerchiata, ci sta pensando Cassano a risollevare le sorti della Samp. Lippi non può continuare a far finta di nulla!
Non vorrei essere citato nella rubrica delle "ultime parole famose", ma la casella della retrocessione verrà riempita a maggio da 3 di queste 4: Lecce, Torino, Chievo e Reggina, indicate in attuale ordine di classifica.
Chiusura dedicata ad un tema purtroppo già trattato in questa rubrica in passato: la classe arbitrale. Tanti, troppi errori, al di là delle isterie da dossier, è evidente che Collina non riesce a trovare la soluzione giusta per far esplodere in positivo la sua squadra. Ci auguriamo che un lampo notturno lo illumini, così non se ne può più, il calcio è un gioco, non una combinazione di dati utili per creare una creatura aleatoria.
Fonte Fabio Mauro Giambò per Fantagazzetta.it
Giorni di fuoco per il calciomercato
ATALANTA - Ceduto ufficialmente Rivalta al Torino. Molto probabilmente sarà questa l'unica operazione invernale, mentre si sta lavorando ad uno scambio per il prossimo anno tra Donadel e Cigarini con la Fiorentina e si cerca il possibile sostituto del partente Floccari: al momento l'indiziato numero uno è Davide Succi del Palermo.
BOLOGNA - In arrivo un difensore centrale, espressamente richiesto da mister Mihajlovic. Sembra definitivamente sfumato Zoboli del Brescia, mentre potrebbe arrivare Sala che all'Udinese sta trovando pochissimo spazio. Dacourt sicuramente non vestirà la casacca rossoblù: probabilmente il centrocampo resterà così, escluso Carrus in partenza per Mantova.
CAGLIARI - Ceduto Pani alla Triestina, smentita categoricamente la bufala della cessione di Jeda al Bayern Monaco, il Cagliari guarda al futuro e si è assicurato le prestazioni di Sivakov, ventenne centrocampista del BATE Borisov, soffiandolo alla concorrenza del Torino.
CATANIA - Si aspetta solo l'ufficializzazione dello scambio Potenza - Sardo con il Genoa. L'unico partente è Colucci che cerca sempre una sistemazione in serie A, mentre in arrivo c'è Pierre Giorgio Regonesi, eclettico terzino sinistro del Rimini, molto dotato tecnicamente.
CHIEVO - Il Napoli ha chiesto Mantovani: i veneti non vogliono nemmeno pensarci di privarsi del terzino ex Torino. In entrata potrebbe esserci Okaka che arriverebbe in prestito, e il difensore del Vicenza Di Cesare.
FIORENTINA - Ufficiale la cessione di Papa Waigo al Lecce, dovrebbero partire anche Storari, destinazione Londra, e Zauri che potrebbe andare alla Samp. In cambio a Firenze dovrebbe arrivare Ivanovic, terzino del Chelsea, a lungo inseguito quest'estate dalla Juventus.
GENOA - Unico obiettivo Galloppa. Secondo Gasperini è lui l'uomo che occorre per il centrocampo rossoblù e si tenterà un ultimo assalto in questi sgoccioli di mercato. Improbabile però che si riesca a chiudere, ma in prospettiva estiva l'acquisto è fattibile.
INTER - Molte grane in casa nerazzurra: Balotelli, Dacourt, Jimenez, Rivas, Crespo vivranno praticamente da separati in casa la seconda parte della stagione. Tutti vogliono essere ceduti, ma, non si sa perchè, i dirigenti non riescono a piazzare nessuno.
JUVENTUS - Mercato chiuso: l'unica operazione è il passaggio del giovane portiere Kirev in prestito al Grasshoper.
LAZIO - Potrebbe arrivare un portiere: si fanno i nomi di Fontana del Palermo e Avramov della Fiorentina. Questo perchè si sta esaurendo la fiducia in Carrizo, viste le continue prestazioni al di sotto dei suoi standard, e i laziali vogliono cautelarsi con un acquisto di una certa levatura, anche se la prestazione di Muslera di ieri sera lascia ben sperare.
LECCE - Arrivato Papa Waigo, adesso si punta con insistenza a Dedic del Frosinone. Il calciatore è seguito anche dal Napoli ed è per questo che la trattativa si annuncia complicata.
MILAN - Mercato chiuso anche per i rossoneri: nel prossimo mese si lavorerà per l'acquisto definitivo di Beckham.
NAPOLI - Sfumati definitivamente Savio e Salvio del Lanus, è in arrivo Datolo, centrocampista dai piedi buoni del Boca Juniors. Accordo raggiunto, manca l’ufficialità.
PALERMO - Ossessione Nilmar: Zamparini lo sogna, Ballardini lo vuole. L'offerta di 18 milioni di euro è importante, ma l'Internacional di Porto Alegre non lo molla.
REGGINA - Barreto è richiesto da molte squadre, Napoli in primis, ma rimarrà a Reggio. Tentativo per Calderoni del Toro, che potrebbe arrivare in prestito.
ROMA - Grana Panucci: il calciatore sarà ceduto, ma non in Italia. Probabile che finisca al Lione, a far compagnia a Fabio Grosso.
SAMPDORIA - Si cerca un centrocampista e i nomi sono fondamentalmente due: Donati del Celtic e Mozart ex Reggina. Se il secondo è vicinissimo al Torino, per il primo c'è qualche speranza in più di chiudere, visto che è in rotta da 4 mesi con i biancoverdi scozzesi.
SIENA – Il Genoa vuole Galloppa, ma i toscani da questo orecchio non ci sentono. Si cerca di piazzare Moti, il cui campionato è stato finora deludente, mentre sembra difficile riuscire ad arrivare a Bianco.
TORINO – Dopo l’arrivo di Rivalta, l’obiettivo si è spostato su un centrocampista: la scelta ricadrà su uno tra Mozart e Appiah. Quest’ultimo non convince troppo, mentre è in fase avanzata la trattativa per il brasiliano ex Reggina; già domani potrebbe esserci l’annuncio.
UDINESE – Il Rubin Kazan vuole Domizzi: non se ne farà niente. Il mercato è fondamentalmente chiuso per i bianconeri; si cerca solo di chiudere qualche operazione per la prossima stagione, come quella che dovrebbe portare il cileno Orellana in Italia.
Napoli, i tuoi obiettivi sfumano: Savio va al West Ham e Salvio alla Juventus
Il primo si è appena trasferito dal Brescia al West Ham per 8,5 milioni di euro; era un obiettivo dichiarato del Napoli che non ha saputo battere la forte concorrenza inglese, non riuscendo a sfruttare nemmeno il canale privilegiato instaurato ormai da anni con il Brescia. Eduardo Salvio, invece, attaccante del Lanus seguito da un anno dagli azzurri, sembrerebbe in procinto di trasferirsi alla Juventus: domani mattina il capo degli osservatori bianconeri Castagnini partirà alla volta del Venezuela, dove il giocatore è impegnato per il campionato sudamericano under 20, un palcoscenico di grande prestigio. Nelle prime 3 partite, il giovane argentino ha già messo a segno 3 reti, deliziando il pubblico locale con giocate sopraffine e accellerazioni degne del miglior Lavezzi. I bianconeri hanno deciso di accellerare le trattative per l’inserimento di diverse squadre nella trattativa (Inter?) e ha aumentato l’offerta iniziale, portandola da 8 a 10 milioni di euro.
Salvio dovrebbe trasferirsi da subito a Torino, per la concomitante partenza di Vincenzo Iaquinta, in procinto di trasferirsi allo Zenit di San Pietroburgo per 10 milioni di euro. La Juventus sembra intenzionata ad accettare l’offerta dei russi e reinvestire la cifra proprio per l’acquisto di Salvio, giocatore di soli 18 anni, dunque di prospettiva, e che accetterebbe di buon grado la panchina, chiuso com’è da Del Piero, Amauri e Trezeguet, ormai completamente ristabilito.
La protesta inscenata dai tifosi azzurri ha avuto l’effetto di smuovere il mercato dei partenopei. Il dg Marino vuole portare un centrocampista alla corte di Edi Reja, e i nomi sono principalmente due: Mathieu Flamini del Milan ed Edgar Barreto della Reggina. Per il primo il Napoli ha proposto un prestito secco al Milan, in modo da dargli la possibilità di incorporare minutaggio prezioso per la prossima stagione. Galliani non è però troppo convinto dell’operazione e così gli azzurri hanno spostato il proprio interesse sull’olandese della Reggina: 4 milioni di euro più l’intero cartellino di Dalla Bona è l’offerta presentata. Sebbene questa operazione sia più fattibile rispetto a quella che potrebbe portare Flamini in Campania, non è detto che la Reggina accetti, a meno che il Napoli non presenti un’offerta economicamente irrinunciabile o, in alternativa, inserisca nella trattativa la giovane promessa Russotto.
Inter, Mourinho potrebbe lasciare
Tensione alta in casa nerazzurra: nonostante la vittoria di ieri contro la Sampdoria (non del tutto meritata), sembra esserci un clima molto pesante alla Pinetina.
Tutto ciò dipende dalla scarsa intesa sul mercato tra Mourinho e la dirigenza. Il motivo è presto detto: il tecnico portoghese non condivide la scelta della società di rinnovare il contratto a quei giocatori che hanno ormai più di 30 anni e vorrebbe inoltre che la rosa venisse ridimensionata. Richieste già arrivate in estate, ma che non sono mai state esaudite e, anche in questo stralcio di mercato, sembra che l’Inter non voglia dar retta al proprio tecnico.
Il portoghese, dal canto suo, non molla e continua a tenere fuori quei giocatori che ritiene in surplus: vedi i vari Obinna, Rivas, Materazzi, Burdisso, Jimenez, Dacourt, generando non pochi malumori. Ed è proprio questo che lo Special One vorrebbe evitare: che gli “epurati” creassero un clima di tensione nello spogliatoio tale da dividere il gruppo e rompere alcuni rapporti. Il tecnico sembra abbastanza stanco di questa situazione e di non essere ascoltato (l’espulsione di ieri è lì a confermarlo) e potrebbe anche decidere di lasciare, anche perchè lo farebbe da vincitore temporaneo visto che ha vinto la Supercoppa, è primo in campionato, si è qualificato per gli ottavi in Champions League e per le semifinali in coppa Italia. Sappiamo che è capace di tutto, sappiamo che non ci sta ad abbassare la testa, ma arriverà veramente a tanto?
Le pagelle della prima di ritorno
Collina e gli arbitri 4,5
E' stata la settimana più pesante per gli arbitri. Hanno protestato un po' tutti, e non a torto: Roma, Fiorentina, Sampdoria direttamente, ma c'è anche chi ha protestato per riflesso delle proteste degli altri (Napoli oppure Inter stessa). E poi potremmo aggiungere il Genoa (annullato a Milito un gol buono) che si sente penalizzato contro il Catania, e così via. Insomma un grido d'allarme generalizzato. La Roma ci ha rimesso in Coppa Italia a San Siro contro l'Inter, la Fiorentina è stata pesantemente scottata dall'arbitraggio di Saccani contro la Juve. In Bologna-Milan l'arbitro Tagliavento ha sbagliato tutto: due rigori più che generosi. Idem a San Siro dove la Samp è stata seriamente maltrattata da Celi davanti all'Inter: Adriano non espulso, rigore non dato su Pazzini, Mourinho che si fa espellere e così via. Ma in compenso si lamenta anche l'Inter: chi avrà subito di più? Errori anche in Napoli-Roma con Morganti (il gol di Zalayeta aiutatosi con la mano, il fuorigioco di Mexes etc). Inutile tornare sul diluvio di particolari ed è perverso approfittare della situazione per dire che non è cambiato nulla rispetto al passato. Qualcosa è cambiato, non siamo in presenza di un condizionamento scientifico degli arbitraggi come accadeva all'epoca di Calciopoli, ma sarebbe stupido non ammettere che la crisi arbitrale esista, eccome. Grossa parte del problema è la "sudditanza psicologica" verso le big che evidentemente non è stata ancora superata. Ma non solo quello, c'è anche il problema dell'inadeguatezza di troppi arbitri. Il clima intanto si sta avvelenando pericolosamente: stanno tornando i famigerati dossier da spedire in Federcalcio. Collina, come responsabile degli arbitri, ha il dovere di risolvere il problema, continua invece sempre ad affrontarlo snocciolando cifre, affermando che non si può fare a gara con la moviola e inarcando sempre il sopracciglio: lui è Collina, l'arbitro più famoso al mondo, è intoccabile e soprattutto non criticabile. Ma non è più un arbitro, e il suo ruolo è un altro. E soprattutto la responsabilità è sua.
Proteste 4
Detto che il caso arbitri esiste tutto, diamoci però anche una regolata con le parole. Quasi mai compensate da scuse o ringraziamenti, quando il torto viene ricambiato con un favore. E così la Roma che ha fortemente protestato per il trattamento ricevuto a Milano contro l'Inter in Coppa Italia - gol con fuorigioco di Samuel - non è che si sia strappata i capelli quando Mexes a Napoli ha fatto altrettanto. Come la mettiamo?
Juventus 7, Inter 6,5 (Adriano 7)
Il voto per le due protagoniste del momento. La Juve è ancora Del Piero dipendente, ma è più squadra. Ranieri forse ha costruito qualcosa di più: Legrottaglie, Marchisio, Marchionni e così via. L'Inter di Mourinho, rilanciato un Adriano da 7, continua a stupire con moduli e cambi di formazione, ma gioco se ne vede poco. I numeri delle due big ormai si assomigliano: 3 punti di differenza in classifica, 34 gol fatti l'Inter (33 la Juve), 15 subiti l'Inter (14 la Juve). In ogni caso le vittorie sia della Juve che dell'Inter sono arrivate con arbitraggi molto discussi. Anche se l'ineffabile Mourinho, dopo l'espulsione per proteste, è riuscito ad affermare: "L'arbitro aveva paura a fischiare per noi, c'era troppa pressione su di lui". Veramente il numero 1.
Kakà e il Milan 8, Beckham 7
Comunque non è una corsa a due ma a tre. Il Milan visto a Bologna è una squadra molto quadrata che ha "rieletto" Kakà a proprio leader (vergognosi i cori contro lui: siam venuti fino a qua per veder morir Kakà), che ha trovato in Beckham non solo un giocatore copertina ma sostanziale e che per puntare in alto non esita a limare l'eccesso di star sacrificando Ronaldinho che per ora sta scendendo in campo solo col nome. In forte ascesa.
Del Piero 7,5 e 5
Abbiamo già detto in altre occasioni che questo è l'anno di Del Piero (7,5 alla stagione). Però esce ogni volta dal campo quantomeno guardando il cielo: stavolta ha sbattuto il giaccone, per far chiaramente vedere che non gradiva. A qualsiasi big può capitare di venire sostituito. Ma con Del Piero è sempre un atto di lesa maestà. E il virus si sta diffondendo...
Roma 7, Panucci 4
Molto merito della Roma, tanto demerito di un Napoli che ha perso la freschezza dei primi mesi (8 al girone d'andata, 5 al momento), più un arbitro non in giornata. In ogni caso la Roma sta tornando protagonista, crede nel quarto posto e anche in qualcosa di più. Ha soprattutto uno Spalletti che rivendica fortemente il suo ruolo di guida: se non è convinto delle condizioni di Totti, il 10 va in panchina. E non ha paura di affrontare il solito irascibile Panucci che rifiuta la panchina. Gesto tipico da Panucci - uno che con gli allenatori, da Capello a Lippi, non solo Spalletti, ha spesso scontri - e che non è nuovo a queste alzate di testa. Un gesto comunque da 4. La rottura, anche per via del contratto, pare insanabile.
Cagliari superstar 8, Lazio 4
I misteri del pallone: forse il Cagliari di inizio campionato non era poi così disastroso (5 ko di seguito...); oppure è irreale il Cagliari di adesso che ha ormai risalito metà classifica. Comunque non è un Cagliari che nasce per caso: i giocatori di qualità sono tanti, il portiere Marchetti, un Daniele Conti maturatissimo, giocatori di punta come Jeda e Acquafresca che hanno messo insieme 14 gol in 2. Certo la Lazio di Rossi & C (Zarate è un altro che si considera insostituibile...) ha fatto un disastro e il suo tanto sbandierato tridente ha sbagliato tutto. Ma le imprese del Cagliari restano tutte: dopo aver fatto soffrire pure l'Inter di Mourinho c'è bisogno di altre prove?
Allegri, Ballardini e Gasperini 7
Abbiamo un'ondata di "nuovi" tecnici che rendono unico e difficilissimo il calcio italiano, solido, potente e professionale anche in provincia. Gasperini ha ancora un Genoa in zona Champions. Teniamo uno vicino all'altro Allegri e Ballardini, i due allenatori rivelazione che riescono a fare ottime cose anche senza avere ancora un pedigree di prestigio. Ballardini sta tenendo insieme l'ottimo Palermo di Miccoli, Cavani, Simplicio, Bresciano. Allegri, non dimentichiamolo, siede sulla stessa panchina - il Cagliari - che Ballardini occupava benissimo lo scorso anno. Insomma c'è una scuola.
Siena 6, Atalanta 6, Reggina 3, Chievo 6, Lecce 6, Torino 6, Udinese 4
In ogni caso tutto o quasi si commisura all'Inter. L'Atalanta dopo aver battuto l'Inter ha perso a Siena, che prima della sosta aveva perso contro la squadra di Mourinho solo con un gol viziato da fuorigioco etc etc. E la Reggina dopo tanto girovagare in fondo alla classifica alla fine ha detto addio a Pillon ed è tornata all'allenatore di inizio campionato, Orlandi. Udinese ormai a picco, percorso perfettamente inverso a quello del Cagliari. A tutti gli altri un 6 di incoraggiamento.
Fonte Fabrizio Bocca per La Repubblica
Una Fiorentina viola di rabbia (giustamente).
SQUADRE CORTE - Il primo tempo è divertente. Le squadre giocano corte, facendo il fuorigioco molto alto. Non sempre bene, concedendo agli attacchi occasioni prelibate. La Juve è ispirata da Del Piero, macina chilometri con Marchisio e si assicura accelerazioni repentine con Marchionni. La Fiorentina replica colpo su colpo con Gilardino, sempre in agguato là davanti, e con Jovetic, che con la sua rapidità mette alla frusta Mellberg. In più sulla sinistra Pasqual, sostituto dell’ultimo momento di Vargas, pennella cross che è una meraviglia per i viola.
AVVIO JUVE - La prima occasione è per Del Piero, che assistito da Marchionni cerca un esterno destro complicato che termina di poco alto. Poi il capitano bianconero indossa i panni di rifinitore e manda in tilt la difesa dei toscani. Pinturicchio dalla destra taglia in due la difesa toscana, inventando un pallone d’oro per la percussione centrale di Marchisio, che supera Frey con un pallonetto sottomisura. 1-0 Juve.
OCCASIONI E RECRIMINAZIONI VIOLA - La Fiorentina reagisce da belva ferita. Dopo aver protestato inutilmente per un contatto in area Mellberg-Jovetic che sembra da rigore, comincia a mettere i brividi a Buffon, in una serata già gelata di suo. Prima Santana spreca concludendo alto da buona posizione. Poi, arriva l’occasionissima. Cross teso di Pasqual, Santana anticipa tutti stringendo sul primo palo, ma colpisce di testa la traversa, Montolivo ci prova sulla ribattuta, Buffon respinge e Gilardino mette dentro. L’urlo di gioia del Gila è di breve durata. Saccani annulla l’1-1 per un fuorigioco che non c’è.
SUPER FREY - La Juve, scampato il pericolo, prova a chiudere i conti. Non c’è riuscito Nedved, in un paio d’occasioni, ci va vicinissimo Marchionni. Del Piero inventa in contropiede per l’esterno destro, che si libera di Kroldrup, ingenuo, ma si trova di fronte un Frey insuperabile che para per due volte le sue conclusioni a tu per tu. Miracoloso. Kroldrup prova a farsi perdonare dall’altra parte, ma di testa sfiora soltanto il pari. All’intervallo è 1-0 Juve.
RIPRESA - Prandelli inserisce Kuzmanovic, non al meglio, per Gobbi, autore di uno dei tre gol della scorsa stagione qui all’Olimpico. La Fiorentina ora spinge, la Juve si copre con l’umiltà della provinciale. Pasqual impegna Buffon. Prandelli allarga Santana e torna al 4-3-3. La Juve riparte sempre con Del Piero, suggeritore sublime, e Grygera chiama Frey alla parata. Il francese non si fa pregare. Poi altra combinazione Marchionni-Del Piero, che conclude alto.
SUPER BUFFON - La Juve dà il bentornato a Buffon a 20’ dalla fine. Il portiere della Nazionale è strepitoso, di piede, a respingere una deviazione di Gilardino a botta sicura su cross di Pasqual. Il pubblico dell’Olimpico va in visibilio. La Juve sfiora il raddoppio in contropiede con Giovinco, subentrato a Del Piero, ma tiene comunque a bada con il proverbiale carattere l’orgoglio viola, che produce nel recupero un ultimo sussulto con Jovetic. Operazione aggancio riuscita.
La serie B cambia continuamente la capolista: che campionato!
ALBINOLEFFE-MODENA 2-1
Un’ora e un quarto di sofferenza, poi la rimonta. L’AlbinoLeffe sale a 30 punti con una partita strana, brutta, girata in qualche modo nel finale con i gol di Perico, un difensore, e Cisse, appena arrivato dopo quattro mesi di tribuna all’Atalanta. Per il Modena, altri segnali negativi in una stagione che sembra già scorrere lenta verso la Prima Divisione: non è bastato nemmeno il gol d’addio di Biabiany, pronto a trasferirsi all’Udinese. Il suo saluto, almeno, è spettacolare: corner da sinistra, il francese prende la difesa alle spalle e colpisce al volo col piatto destro.
BRESCIA-EMPOLI 2-0
Il Brescia arriva al campo pensando al grande assente (Savio, praticamente venduto al West Ham per 7 milioni) e se ne va con il terzo posto in tasca. Merito soprattutto delle palle inattive, perché come contro il Pisa i lombardi passano così: cross in mezzo e deviazione di un difensore. Questa volta non è Zoboli ma Mareco, che inventa una girata al volo col destro. Roba da attaccante. Al 2-0, sempre nel primo tempo, pensa Possanzini: fallo in area di Marzoratti (che rischia anche l'espulsione), rigore calciato forte e centrale. E l’Empoli? Gioca in rosso, attacca tanto ma raramente riesce a essere pericoloso. A proposito di rosso, Saudati a inizio secondo tempo si fa espellere per un’entrataccia su Martinez. E Baldini a questo punto potrebbe ripensare alle dichiarazioni della settimana (“Non siamo in crisi"): sicuri?
CITTADELLA-PIACENZA 4-4
Il numero è otto, come i gol segnati da Cittadella e Piacenza in una partita folle. D’accordo, le difese hanno sbagliato tanto ma allo stadio almeno si sono divertiti: il Cittadella nelle ultime dieci partite in casa aveva segnato appena tre gol. Tra i protagonisti Guzman (due gol, di cui uno su rigore), Iori (un rigore segnato e uno parato da Cassano) e soprattutto Rickler, che prima regala al Cittadella il rigore dell’1-1, poi segna il 4-4 al quarto minuto di recupero. Ah, in classifica la goleada serve a poco: il Piacenza sale a 25, il Cittadella a 22. Per una settimana di tranquillità serve altro.
FROSINONE-MANTOVA 1-2
La giornata di festa di Giorgio Corona gira attorno a due episodi. Al 29’ del primo tempo si fa abbracciare da Nocentini a centro area e trasforma il rigore, al 38’ del secondo tempo si libera a centro area con un movimento da grande attaccante e segna il 2-1. In mezzo era arrivato il momentaneo pareggio del Frosinone (testa di Scarlato, ma forse a centro area c’è una leggera deviazione di Eder), che durante la partita ha protestato: il rigore concesso da Mazzoleni probabilmente non c’era.
GROSSETO-PISA 4-1
Il Grosseto supera l’Empoli, rientra in zona playoff e lo fa anche con un certo stile: contro il Pisa va sotto molto presto (Genevier su rigore segna il primo gol della giornata) ma ribalta la partita tra la fine del primo e il secondo tempo. Decisivi Polito (a inizio partita ferma Joelson lanciato in uno contro uno), Pichlmann (sua la doppietta che chiude la partita) e soprattutto Cordova. Il cileno segna il gol più bello del sabato con un destro all’incrocio da 25 metri: impressionante come il palo colpito ancora su punizione nel primo tempo. Per il Pisa, sempre più vicino alla zona rossa, tante preoccupazioni e un pensiero fisso: sul 2-1 Degano ha calciato fuori un rigore che avrebbe comunque cambiato la partita.
LIVORNO-AVELLINO 0-0
Diamanti da centro area, Tavano da buona posizione, ancora Tavano da lontano, Rossini sul tap-in, Tavano anche su punizione. Il Livorno ci prova un po’ in tutti i modi ma finisce per lasciare un punto-salvezza all’Avellino, salvato da Gragnaniello. Il portiere torna tra i pali e gioca un partitone: para praticamente tutto e a un quarto d’ora dalla fine salva due volte in dieci secondi. Nella partita delle occasioni mancate, due rimpianti anche per gli ospiti: nel secondo tempo Pepe non trova la porta da posizione più che interessante, poi Koman sbaglia un rigore in movimento nel recupero. Per il Livorno, in controllo per tutta la partita, sarebbe stato un finale clamoroso.
RIMINI-PARMA 0-0
Vantaggiato era sicuro: “Io e Lucarelli siamo completamente diversi, possiamo giocare assieme”. La prima prova però non è andata benissimo: i due bomber hanno giocato assieme dall’inizio senza trovare il gol, poi Guidolin ha tolto Lucarelli e ci ha provato anche con Paloschi. Niente da fare, il Rimini ha organizzato la resistenza e ha rischiato il colpo da tre punti più volte, ad esempio quando Ricchiuti ha sparato alto da cinque metri. Per il Parma un po’ di gioco, qualche occasione da gol e tante proteste: Bergonzi non ha dato un rigore netto per una trattenuta in area su Paloschi, poi ha espulso Guidolin, arrabbiatissimo. Sabato in Emilia arriva l’AlbinoLeffe: a Guidolin, che guarderà dalla tribuna, servono tre punti per non perdere il treno della promozione diretta.
SASSUOLO-SALERNITANA 1-0
Su un campo-collage (erba di tre colori diversi, ampie zone ghiacciate o allagate, quasi ingiocabile), il Sassuolo fatica tantissimo e trova il gol da tre punti solo con Pensalfini, che segna il terzo gol della stagione a un quarto d’ora dalla fine. Il particolare interessante è che era entrato in campo al posto di Solvetti soltanto due minuti prima. In una giornata con pochi gol per le prime, basta e avanza per salire al quarto posto, a -3 dal Livorno.
VICENZA-ASCOLI 3-1
Eccolo, il Vicenza dei piedi buoni. In casa, contro l’Ascoli, i biancorossi tornano a vincere e hanno la conferma che sì, Forestieri in serie B può fare la differenza. Il talento arrivato da Siena segna dopo 20 minuti (corner, sponda di Volta, stop e tiro col destro da centro area) e si procura più di una punizione. Il Vicenza ringrazia e segna anche con Morosini e Margiotta nel finale. In mezzo, il momentaneo pareggio dell’Ascoli con Bucchi, tornato in campo dopo un mese e mezzo di assenza. Più che un gol, una carambola: sul destro in verticale di Sommese, Bucchi sbatte contro Fortin ma in qualche modo devia in porta.
Fonte Luca Bianchini per La Gazzetta dello Sport
Nuovo antidoping nel calcio: nuova farsa?
Una svolta radicale: prima nessuno poteva conoscere quei nomi e ciò garantiva un'efficacia dei controlli. Non si capisce tra l'altro perchè la novità riguarda solo la serie A. Infatti, dalla serie B a scendere, si è rimasti con il controllo sorteggiato. Chiedendo delucidazioni in FIGC, si notano che i tecnici designati per questo nuovo sistema, si infumano solo a sentir parlare di questa novità.
"Con un'interpretazione a senso unico di un'ordinanza della Wada, si è abbattuto un sistema che per sei anni ha garantito segretezza ai test", dice Piero Volpi, ortopedico e membro della commissione: "Per ora le novità somigliano ad un abbassamento della guardia nella lotta al doping. Campioni sotto la lente di ingrandimento, nomi anticipati, serie B e Lega Pro abbandonate.
"Questo eccesso di responsabilità ai medici è pericoloso", continuano gli esperti in FIGC, "i rapporti professionali tra gli uomini delle Federazione medico-sportiva e il mondo del calcio sono quotidiani. Interrogato a riguardo, il presidente della Federmedici Maurizio Casasco si inalbera: "I nostri professionisti sono al di sopra di ogni sospetto e il regolamento Wada stila una lista di incompatibilità nei rapporti professionali".
Faccia a faccia Ancelotti - Ronaldinho
A conti fatti dopo un inizio a dir poco sorprendente, 9 le reti messe a segno, il brasiliano ha avuto un’ evidente involuzione: non segna infatti da quasi 2 mesi, dal naufragio di Palermo, ed è meno protagonista del gioco. E pensare che il lavoro nel ritiro in Dubai lo aveva spinto a dichiarare “Ora fisicamente mi sento perfetto”. In realtà proprio i carichi della preparazione invernale potrebbero adesso pesargli troppo sulle gambe e impedirgli di rendere al meglio. Ancelotti ha provato a modo suo a ricaricargli le pile ed è pronto all’ennesima iniezione di fiducia: domenica a dispetto di alcune voci che lo vorrebbero nuovamente in panchina, la maglia da titolare dovrebbe essere sua.
Fonte Telelombardia
Gennaio: calciomercato a lunga conservazione
Un calciomercato che non decolla: questa è l’impressione che si ha riguardo questa sessione invernale. Non decolla perché non ci sono operazioni, poche sono le trattative, molte quelle presunte (vedi Kakà). Ma l’apparenza inganna: si, perché si lavora e anche molto, ma sono trattative che riguardano investimenti e colpi da fare in futuro (mercato estivo). Un lavoro svolto sotto traccia e anticipatamente da diverse squadre, per evitare di trovare ostacoli andando avanti con il tempo: si sa, ci sono migliaia di avvoltoi.
Al momento sono tre le squadre che lavorano in ottica futura: la Juventus, il Napoli e l’Inter. Se del Napoli abbiamo già parlato nell’articolo di ieri (in cui si sottolineava il forte interesse per Palacio), capitolo a parte meritano la Juventus e l’Inter.
FLORENT MALOUDA IN BIANCONERO? - Questo è il nome nuovo: Florent Malouda, esterno sinistro del Chelsea, pagato tantissimo ma che ha avuto un rendimento decisamente al di sotto delle aspettative. I Blues, con Scolari in testa, vogliono liberarsene al più presto e la Juventus sembra molto interessata all’operazione che si potrebbe chiudere per 15 milioni di euro. L’eventuale arrivo dell’esterno francese precluderebbe di fatto all’arrivo di Diego alla corte juventina: sarebbero troppe, per Ranieri, le modifiche tattiche da effettuare con l’arrivo del fantasista brasiliano, ecco perchè il prescelto come sostituto di Nedved dovrebbe essere proprio Malouda.
INLER E DROGBA: OBIETTIVI NERAZZURRI - Come è ormai noto, l’Inter non farà operazioni di mercato (almeno in entrata) a Gennaio. Ci si sta muovendo soprattutto per rinforzare, dove è possibile, la squadra per la prossima stagione e i nomi da cui si vuole partire sono Gokhan Inler e Didier Drogba. Il centrocampista svizzero dell’Udinese è molto stimato da Mourinho e l’Inter, per accaparrarselo, mette sul piatto il cartellino di Biabany, centrocampista dalle spiccate doti tecniche, che si sta mettendo in mostra con il Modena. Per Drogba, invece, l’operazione è più complicata: il calciatore lascerà sicuramente Londra e il suo sogno è quello di seguire Mourinho a Milano.
Non sembra essere d’accordo il Chelsea che vuole cedere l’ivoriano, ma non ad una delle pretendenti alla prossima Champions League: più probabile che vada al Manchester City o che faccia addirittura ritorno al Marsiglia, club che lo ha lanciato nel calcio che conta.
Altro che Jodlowiec e Dedic. Il Napoli vuole Palacio
Jodlowiec e Dedic: questi sono i nomi accostati più volte al Napoli, in questa sessione di mercato. Nessuno dei due? Solo uno? Tutti e due?, le domande più frequenti. Io dico: “Nessuno dei due”. Si, perchè il vero e unico ( al momento ) obiettivo del Napoli si chiama Rodrigo Palacio, 27 anni, attaccante del Boca Juniors, che già la scorsa estate doveva trasferirsi all’ombra del Vesuvio. Il calciatore è molto stimato negli ambienti pallonari: basti pensare che due anni fa, il buon Rodrigo ( buono si, perchè non si chiama Don Rodrigo, come il celebre antagonista di Renzo nei Promessi Sposi ) doveva trasferirsi all’Arsenal per prendere il posto di Thierry Henry, da poco ceduto al Barcellona.
L’affare non si concluse per l’esorbitanti richieste del Boca e così l’Arsenal virò su Adebayor. L’operazione si può fare e sono due i motivi principali: il prezzo praticamente dimezzato del giocatore ( si parla di cifre vicine ai 12 milioni di euro ) e il canale privilegiato che ha il Napoli sul mercato argentino grazie ai buoni uffici di Marino con l’impresario Jorge Cyterszpiler.
Altro obiettivo primario è quello di riscattare al più presto, dal Bellinzona, il cartellino di Andrea Russotto. La cifra per il riscatto è fissata a 3 milioni e 800 mila euro e l’impressione è che il Napoli sia intenzionato a fare questo investimento, per non lasciarsi sfuggire un giovane talentuoso come Russotto. Le squadre interessate al fantasista azzurro sono molte, ma Marino non dovrebbe avere problemi e confermarlo quindi anche per la prossima stagione.
Inter, scricchiolii preoccupanti?
CAMBI PUNITIVI – Lasciato lo spogliatoio, ieri Mourinho ha mantenuto alta la tensione. E la rabbia. Il tecnico portoghese è deciso a rivoluzionare la squadra: “Questa sconfitta non dobbiamo dimenticarla e cambierò qualcosa. State certi, alcuni usciranno perchè con me è così: chi non risponde, non gioca. Può essere il momento giusto per degli avvicendamenti. Turn over motivato, non tanto per fare”. I maggiori indiziati alla panchina nella partita contro la Roma sono Cordoba, Burdisso e Maxwell, disastrosi contro l’Atalanta.
DIFESA - Il pacchetto arretrato, orfano all’ultimo dell’influenzato Samuel, è finito nell’occhio del ciclone. “Difensivamente siamo stati un disastro – ha detto Mourinho -, la colpa è anche mia che non ho saputo trasmettere il giusto atteggiamento”. Giusto atteggiamento che l’allenatore nerazzurro vuole rivedere già mercoledì, segno che a questa Coppa Italia ci tiene parecchio: "Se c'é uno a cui piacciono le partite secche quello sono io - assicura -. Ho vinto tutte le coppe in Portogallo e in Inghilterra e voglio anche questa. Non capisco perché la Coppa Italia abbia poco appeal per il pubblico, ma io farò di tutto per cambiare il modo di guardare a questa competizione".
Fonte romanews (modificato parzialmente da Massimiliano Mogavero)
Osvaldo presto sposo del Bologna… Mentre Rocchi potrebbe tingersi di viola!
Giorni movimentati in casa gigliata. Non solo per l’imminente sfida di sabato contro la Juventus, ma soprattutto per il calciomercato che vede diversi giocatori viola inseriti in trattative più o meno importanti. La più vicina ad una conclusione positiva è quella che dovrebbe portare Osvaldo alla corte di Sinisa Mihajlovic in quel di Bologna. L’attaccante, dopo l’accordo di massima raggiunto tra la stessa società rossoblù e la Fiorentina, ha deciso di accettare il trasferimento abbandonando così il sogno di andare in Inghilterra.
Potrebbe percorrere la stessa strada anche Sergio Almiron che potrebbe rimettersi in gioco e dimostrare se e quanto vale: sia la Juve ( proprietaria del cartellino ) che la Fiorentina non ostacolerebbero il trasferimento; ora resta da vedere se il giocatore gradisce la destinazione emiliana. Altro giocatore che potrebbe lasciare Firenze è Donadel: il giocatore non è felice della sua situazione e dello scarso impiego e vorrebbe cambiare casacca, magari per approdare al Genoa di Gasperini. Obiettivamente sembra difficile che la Fiorentina lo lasci partire, soprattutto per una squadra concorrente come i liguri. Capitolo a parte merita la situazione Da Costa: anche lui entra nel novero degli scontenti e dovrebbe essere ceduto. Da escludere un suo passaggio all’Inter, tantomeno alla Juventus, per lui si parla del Torino che deve assolutamente intervenire sul mercato per allontanare definitivamente l’incubo retrocessione.
UN’IPOTESI SUGGESTIVA: TOMMASO ROCCHI – L’obiettivo numero uno della Fiorentina per giugno si chiama Tommaso Rocchi: il giocatore è stimatissimo da Prandelli ed è pronto a cambiare aria, visti anche gli screzi avuti recentemente con Delio Rossi. L’operazione che dovrebbe portare l’attaccante all’Artemio Franchi potrebbe prevedere anche il trasferimento di De Silvestri, altro pezzo pregiato della squadra laziale e altro scontento dei metodi di lavoro dell’attuale tecnico biancoceleste. Per i due giocatori, la Fiorentina potrebbe mettere sul piatto l’intero cartellino di Pasqual, la metà di Donadel più un conguaglio economico da stimare. A giugno, sono pronto a scommetterci, l’autostrada Roma – Firenze sarà intasatissima e non per i nostri cari concittadini che vanno in vacanza…
City-Kakà: oggi si decide!
Giornata decisiva quella di oggi per la trattativa della cessione di Kakà al Manchester City. Oggi infatti è arrivato a Milano il padre del giocatore Bosco Leite, che avrà un incontro con la dirigenza rossonera. L’impressione è che il Milan è intenzionato a cedere l’asso brasiliano; ora resta da vedere se Kakà accetterà il trasferimento o declinerà l’offerta.
A riguardo, il portavoce del giocatore è stato abbastanza chiaro: “Se il Milan deciderà di privarsi di Kakà, lui e solo lui deciderà cosa fare. Se accetterà o meno dipende anche dal progetto che il City presenterà, dalla squadra che è intenzionata a creare, al di là del mero aspetto economico.”
Il Milan cerca di cautelarsi. Se Kakà dovesse essere ceduto, i rossoneri hanno individuato come primo obiettivo Frank Ribery, talentuoso centrocampista del Bayern Monaco. L’offerta presentata ai tedeschi è di quelle importanti ed entra di diritto tra quelle difficili da rifiutare: 35 milioni di euro più l’intero cartellino di Massimo Oddo, attualmente in prestito proprio ai bavaresi. Altro obiettivo da inseguire si chiama Philippe Mexes: difficile arrivare al difensore francese che pochi giorni fa ha dichiarato di voler continuare la sua avventura capitolina. Al di là delle dichiarazioni di circostanza, il calciatore sarebbe lusingato di indossare la maglia rossonera e la Roma, a causa dei suoi problemi finanziari, si potrebbe trovare costretta ad accettare e lasciar partire il biondo centrale difensivo.
Il Milan sfoglia la margherita: Kakà si, Kakà no!
Diciamocelo chiaramente: un’offerta così avrebbe fatto tentennare chiunque. Stiamo parlando di 230 milioni di euro ( 150 al Milan e 80 al giocatore ), non proprio briciole. E non ci affrettiamo a dire che ormai il Milan è una squadra ridimensionata solo perchè cede (?) il miglior giocatore della sua squadra:
di fronte alla potenza economica degli sceicchi di Manchester, qualsiasi squadra ne uscirebbe ridimensionata. Ricordiamoci che la scorsa estate anche il Real Madrid ha ceduto di fronte ad un’offerta di 40 milioni per Robinho, che non è proprio Kakà, ma di certo non è l’ultimo arrivato. Molti tireranno fuori la questione che la Juventus ha rifiutato un’offerta di 75 milioni per Buffon, è vero, ma stiamo parlando della metà della cifra offerta per Kakà. Al di là di questo, la cessione del calciatore brasiliano non sembra così scontata: Kakà non vede di buon grado un trasferimento a Manchester; la sua intenzione è quella di restare a Milano, ma, nel caso in cui i rossoneri decidessero di cederlo, allora la sua preferenza cadrebbe sul Real Madrid.
IL NUOVO MANCHESTER CITY - In Inghilterra danno l’affare già per concluso e il quotidiano Guardian si è divertito ad ipotizzare la possibile formazione dei Citizens con l’arrivo di Kakà: Hart; Zabaleta, Dunne, Richards, Bridge; Ireland, Kompany; Wright-Philips, Kakà, Robinho; Santa Cruz. Non proprio una squadra imbattibile! Kakà ci penserà bene prima di smettere di giocare con i vari Ronaldinho, Seedorf, Pirlo per andare a giocare con Santa Cruz, Zabaleta e Ireland.
Il Chelsea, Drogba e la crisi del quinto anno
L’apice di questa crisi si è avuta ieri, quando il tecnido dei Blues Scolari non ha convocato l’attaccante ivoriano per la partita di FA Cup contro il Southend ( poi vinta 4 a 1 ): “Tutti i giocatori hanno avuto le loro chance, ora ho bisogno di risposte concrete da parte di tutti”, queste le dichiarazioni del tecnico brasiliano. La mancata convocazione sa un pò di punizione verso l’attaccante, dopo l’opaca prestazione contro il Manchester United, sfida in cui il Chelsea è uscito sconfitto per 3 a 0. Dicevamo, quindi, di un rapporto oramai incrinato e difficilmente risolvibile, rapporto che ha avuto ulteriori problemi dopo l’arrivo di Scolari sulla panchina della squadra del patron Abramovich. L’ipotesi di una cessione non è molto remota e, ovviamente, l’Inter segue con grande interesse l’evolversi della situazione, cercando di sfruttare il momento no dell’attaccante per portarlo a Milano. Certo che una coppia d’attacco Drogba - Ibrahimovic stuzzicherebbe le voglie di molti…
Un’altra ipotesi per risolvere la situazione è quella di sollevare dall’incarico di manager, Scolari. Se questa possibilità dovesse concretizzarsi, sulla panchina del Chelsea si siederebbe Roberto Mancini, alla ricerca della riscossa personale dopo essere stato abbandonato dall’Inter. È facile intuire che, con l’arrivo di Mancini a Londra, il trasferimento di Drogba ai nerazzurri diventerebbe impossibile.
Il nuovo film bianconero: “Il dopo Nedved”
Giugno 2009: ci sarà la proiezione di un nuovo film, prodotto esclusivamente per i tifosi bianconeri. Il dopo Nedved, questo il titolo del film, vedrà come protagonista il biondo ceco della Juventus insieme ad almeno altri 3 personaggi candidati alla sua sostituzione, e come registi il duo Secco - Blanc (che non sono proprio come Stanley Kubrick e Steven Spielberg) coadiuvati da Claudio Ranieri.
Lasciando stare i paragoni e le pellicole cinematografiche, in casa bianconera si lavora sul mercato in cerca di un sostituto di Pavel Nedved che il prossimo anno dovrebbe chiudere col calcio giocato. Al momento, i nomi più gettonati sono 3: Diego del Werder Brema, Renato Augusto del Bayer Leverkusen (seguito anche dalla Roma) e Florent Malouda del Chelsea (prossimo avversario dei bianconeri). Il più vicino e anche il più propenso a trasferirsi a Torino è il brasiliano Diego che ha già manifestato ampiamente la sua disponibilità e la sua gratitudine ad un eventuale cambio di maglia: dall’arancioverde del Werder al bianconero della Vecchia Signora. Il meno convinto dell’operazione è Claudio Ranieri che, con l’arrivo di Diego, si troverebbe costretto a dover cambiare modulo, vista l’inadattabilità del fantasista al ruolo di esterno sinistro e vista la poca propensione dello stesso alla manovra difensiva.
ALTRE OPERAZIONI DI MERCATO - I bianconeri lavorano anche per l’acquisto di un giovane terzino da far crescere e maturare alle spalle dei vari Grygera e Zebina: si tratta di Lorenzo De Silvestri della Lazio, che quest’anno gioca poco, vittima dell’esplosione dello svizzero Lichtsteiner. Anche per questa operazione ci si muove in ottica estiva, e potrebbe concludersi positivamente soprattutto se il nazionale under 21 dovesse continuare a trovare poco spazio.
Le pagelle della diciottesima giornata
GENOA 8,5 - Reginetta della prima giornata del 2009, perché per la seconda gara consecutiva non prende gol e ne segna tre contro il Torino sempre con marcatori diversi, senza Milito. Ma soprattutto è l'unica squadra tra le prime sei che riesce a coniugare gioco e risultati. E allora complimenti doppi a Gasperini, anche perché non si lamenta delle assenze come Mourinho che sfiderà domani in Coppa Italia.
CAGLIARI 7,5 - Secondo posto ancora rossoblu, con un voto altissimo per come gioca e per come riesce a mettere in difficoltà l'Inter, riaprendo indirettamente il campionato. E il fatto che non avesse la coppia centrale di difensori titolari (Bianco e Lopez) è un ulteriore merito del bravissimo Allegri, che Cellino ha coraggiosamente confermato dopo le cinque sconfitte iniziali.
LECCE 7 - La più bella sorpresa della giornata. Non aveva mai vinto in trasferta e lo fa sul campo della Fiorentina che non aveva mai perso in casa. Si può discutere sulla regolarità del gol della vittoria di Castillo, ma non sul sorpasso al Torino e al Bologna che vale il quintultimo posto.
JUVENTUS 6,5 - Non brilla a livello di gioco, come riconosce con la consueta onestà Ranieri, ma la punizione di Del Piero è un gioiello che da solo vale i tre punti per la quinta gara consecutiva. E la capacità di soffrire nel finale è il marchio che distingue le grandi squadre, come insegnava Capello. In attesa dei ritorni di Buffon, Camoranesi e Trezeguet, la Juventus si conferma così l'unica alternativa all'Inter.
SIENA 6,5 - Non meriterebbe di perdere contro la Juventus, come non meritava di perdere contro l'Inter. Ma stavolta non deve prendersela né con l'arbitro, né con gli assistenti, perché l'unico (grave) limite di questo bel Siena è l'attacco che ha realizzato 13 gol, soltanto 3 più del Chievo che ha segnato meno di tutti.
LAZIO 6,5 - Va in svantaggio a Reggio Calabria, poi ribalta la partita e anche se incassa 2 gol alla fine ne fa uno di più, ritrovando il miglior Pandev, autore di una splendida tripletta. Quarta vittoria esterna e domenica proverà a fermare la Juve a Roma.
PALERMO 6,5 - Sembra in grado di stravincere dopo essersi portato sul 2-0 contro l'Atalanta. Poi si fa raggiungere, ma ha il merito di trovare il guizzo finale con un bel gol di Cavani, difeso dalle grandi parate di Amelia. Una dimostrazione di carattere, dopo l'uscita di Miccoli infortunato.
ATALANTA 6 - Regala un tempo al Palermo con un Vieri impresentabile, che toglie spazio al bravissimo Floccari. Poi dopo l'intervallo esce il fantasma dell'ex centravanti e con Cigarini si vede un'altra Atalanta, brava a portarsi sul 2-2 ma colpevolmente distratta sul gol di Cavani che la beffa nel finale.
CATANIA 6 - Ancora sconfitto in trasferta, ma a testa altissima. Frenato allo scadere del primo tempo quando la mancanza di buon senso dell'arbitro nega a Morimoto il gol dell'1-0, cede soltanto nel finale sconfitto da un tocco di Maggio.
CHIEVO 6 - Piccoli segnali di ripresa. A Bologna va in vantaggio con Pellissier, poi si fa subito raggiungere su rigore, ma se non altro riesce a difendere un pareggio da non disprezzare.
MILAN 6 - Il voto è la media tra ciò che promette con la splendida doppietta di Pato e ciò che non mantiene con la solita difesa ballerina, la peggiore (20 gol subiti) delle prime sei squadre. Anche se la colpa non è soltanto dei difensori, ma della mancanza di equilibrio tattico della squadra. La conferma che non bastano i grandi nomi, da Ronaldinho all'ultimo arrivato Beckham, per fare una grande squadra.
NAPOLI 6 - Sufficiente soltanto per la rabbia con cui insegue e ottiene una vittoria importantissima contro il Catania, che gli consente di scavalcare la Fiorentina, tornando al quarto posto. E stavolta l'uomo gol non è Lavezzi, ma il preziosissimo Maggio.
ROMA 6 - Come per il Milan, il voto è una media tra ciò che crea e ciò che spreca. Perché la Roma ha il merito di andare in vantaggio con Vucinic, ma poi spalanca la porta a un grande Pato riacciuffando soltanto nel finale il pareggio che la lascia a meno 9 dal quarto posto.
BOLOGNA 5,5 - Ottava gara senza sconfitte per Mihajlovic, ma continuando a pareggiare non ci si salva. E così l'1-1 casalingo contro la cenerentola Chievo è un risultato negativo. Unica consolazione il trono di capocannoniere di Di Vaio che trasforma il rigore e sale da solo a quota 13.
FIORENTINA 5 - Sconfitta per la prima volta in casa, contro il piccolo Lecce, viene scavalcata dal Napoli e raggiunta dal Genoa, ma soprattutto perde Mutu. E' vero che il gol dell'1-2 è in sospetto fuorigioco, ma è anche vero che poi Semioli sbaglia la conclusione del 2-2.
INTER 5 - Non perde, ma esce moralmente sconfitta dall'1-1 casalingo contro il Cagliari. Le assenze di Maicon e Stankovic non bastano per giustificare la mancanza di gioco di una squadra squilibrata nel finale, graziata dai clamorosi errori di Biondini, Acquafresca e Cossu. E siccome aveva deluso anche a Siena, è il caso di preoccuparsi, perché la Juventus si è avvicinata a meno 4.
SAMPDORIA 5 - Altra gara anonima di un campionato anonimo. Delvecchio segna il gol del vantaggio, ma poi si fa raggiungere dall'Udinese. L'ennesima conferma che Cassano da solo non basta.
UDINESE 5 - Un punticino casalingo contro la Sampdoria con tanti fischi di un pubblico giustamente deluso. E con questa sono 9 le gare senza vittorie, con appena 3 pareggi. Una retromarcia che porta alla lotta per salvarsi, non a quella per un posto in Europa.
REGGINA 4,5 - Ha il merito di andare in vantaggio, con il rigore trasformato da Corradi, poi però incassa tre reti che riportano la media a 2 gol esatti incassati a partita: 36 in 18 gare. E con una difesa simile si va dritti in B, a prescindere dal nome dell'allenatore.
TORINO 4 - Maglia nerissima, non granata, e la colpa non può essere di Novellino, tornato a guidare una squadra sopravvalutata che sul campo del Genoa incassa tre gol di testa, due su calcio d'angolo. Settima sconfitta in trasferta, dove ha ottenuto soltanto due pareggi. Cifre da retrocessione. O quasi.
Fonte: Alberto Cerruti per la Gazzetta dello Sport
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