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Il punto sull'ottava giornata di campionato

Una giornata caratterizzata da sorprese, piacevoli conferme e qualche delusione di troppo. Negli anticipi del sabato il Siena impatta sul Catania: risultato 1 a 1 ma gli etnei devono ringraziare "San Bizzarri" autore di parate straordinarie.
Nella serata di sabato va di scena il derby della Mole tra i più brutti di sempre.

Ne esce vincitrice la Juventus grazie ad Amauri ma soprattutto grazie a Calderoni colpevole sul gol del bomber brasiliano. Un derby privo di spettacolo e azioni degne di nota ma animato dai molti falli e dalle continue interruzioni del gioco.
Il Milan riesce a superare un' Atalanta che non ha siguramente sfigurato ma che anzi avrebbe meritato almeno il pareggio.
Continua la rinascita del Cagliari; stavolta a farne le spese è il Chievo di Iachini che deve piegarsi di fronte ad un gran gol di Acquafresca ( tornato sui livelli dello scorso anno ) e al raddoppio di Fini.
Il Genoa riesce a bloccare sullo 0 a 0 un'Inter apparsa piuttosto contratta e forse anche affaticata. I nerazzuri hanno subito per larghi tratti del match l'iniziativa genoana che si è allentata solo in seguito all'espulsione di Juric.
Continua a stupire il Napoli che riesce a superare fuori casa anche la Lazio. Lo fa soprattutto grazie ad un Lavezzi apparso imprendibile e che ha nettamente vinto il confronto a distanza con l'altro argentino Zarate.
La Reggina supera di rigore il Lecce. Entrambi i tiri dagli undici metri portano la firma di Bernardo Corradi.
Ritorna alla vittoria la Sampdoria che supera il Bologna grazie ad i gol di Delvecchio e Bellucci, tornato titolare dopo l'infortunio patito nello scorso finale di stagione.
La Roma non riesce ad uscire dal periodo nero che sta attanagliando la squadra in quest'utlimo periodo. I giallorossi sono stati letteralmente surclassati da un'Udinese capace di raggiungere la vetta della classifica in coabitizione con Inter e Napoli.
Grandi polemiche nel posticipo serale: i palermitani sono furiosi per il gol di mano di Gilardino che ha dato il là alla vittoria della Fiorentina. In effetti la rete è apparsa nettamente irregolare e il Palermo non meritava assolutamente la sconfitta.

La lettera dei tifosi della Sambenedettese a Stefano Borgonovo

Ecco la lettera dei tifosi della Sambenedettese a Stefano Borgonovo, ex calciatore della Fiorentina ma anche ex proprio della Sambenedettese, colpito dalla SLA. Questi veri tifosi di calcio hanno organizzato una colletta per raccogliere fondi per la ricerca per poter finalmente combattere e far luce su questa terribile malattia. La riportiamo integralmente. Un plauso a questi splendidi ragazzi

ciao Stefano,
chi ti scrive è un gruppo di ultras della Sambenedettese.
siamo tutti abbastanza giovani, dai 20 ai 30 anni e quindi quasi nessuno di noi ti ha visto indossare la casacca rossoblu.
tuttavia, sappiamo bene chi ha reso grande la nostra squadra e chi ha onorato, seppur per una sola stagione, san benedetto e la sua gente.
appena saputo della tua grave situazione, ci siamo attivati con l'unica cosa che potevamo fare: una "colletta" in curva mediante la quale abbiamo raccolto una discreta somma a cui abbiamo aggiunto il fondo cassa del nostro gruppo. il tutto è stato inviato alla fondazione che porta il tuo nome.
con questo vogliamo testimoniarti la nostra vicinanza. ogni domenica gridiamo allo stadio il tuo nome e ti invitiamo a non mollare, ma su questo non abbiamo dubbi. ultimamente per gli ultras la situazione si è fatta brutta. stampa e tv ci danno addosso appena possono, dipingendoci come il male del calcio. noi come vedi non siamo mostri, come vogliono farci apparire, ma uomini che, con pregi e difetti, cercano anche di restare uniti nei momenti di difficoltà.
un abbraccio grade "Borgo" a te e alla tua famiglia.
sappi che la curva nord di san benedetto, di ieri e di oggi, sarà sempre al tuo fianco.
TIENI DURO! "i ragazzi della nord"

Zizì Roberts, l'amico di Weah... Amico ma non collega


L'Italia è piena di "amici di", "parenti di", "compari di". Anche di "figli di", ma quello è un altro discorso. Il calcio non fa eccezione: prendiamo Zizì Roberts, il bomber liberiano "amico di Weah", parcheggiato dal Milan al Monza e poi al Ravenna, con infausti risultati. Fosse stato un pincopallino qualsiasi, avrebbe avuto di sicuro meno chances di approdare in rossonero, ma almeno sarebbe stato guardato con occhi scevri da pregiudizi e ironia. Che per uno che già è scarso di suo, non è mai una bella cosa.

Kolubah "Zizi" Roberts nasce a Monrovia, capitale della Liberia, il 13 giugno 1979, da una famiglia di agricoltori. Pare che il suo nome, tramandatogli dal nonno, in dialetto Kru significhi letteralmente "forte come il legno", ma non si hanno riscontri effettivi di questa che, a onor del vero, potrebbe essere tranquillamente un'invenzione giornalistica successiva. Perché Zizì, in effetti, è davvero robusto, e anche piuttosto alto: non a caso fin da ragazzino viene schierato come centravanti di sfondamento nello Junior Professionals, uno dei tanti club di Monrovia. Esordisce nel 1994, a soli 15 anni, contribuendo alla promozione dei suoi in serie A; nel 1996 è tra i protagonisti assoluti della vittoria del campionato, la prima nella storia del team. E' un momento magico per Zizì, che assapora anche la gioia della convocazione in Nazionale; debutta nel match contro il Gambia valido per le qualificazioni al Mondiale di Francia '98 (il 16 giugno 1996), e finisce 4-0 per i Lone Star, la vittoria più ampia che la rappresentativa biancorossa abbia mai riportato nella sua storia. Insomma, questo ragazzo sembra nato per porre la sua firma in calce alle pagine del destino. La fortuna gli dà una mano importante quando, nell'estate del 1995, il suo amico e concittadino illustre George Weah si trasferisce al Milan. Conquistata la fiducia di tifosi e dirigenti a suon di gol, e soprattutto acquistato l'intero club dello Junior Professionals, nell'estate del 1997 il centravanti rossonero si reca da Ariedo Braida con questo consiglio/ordine: acquistare Zizì Roberts. Detto fatto. Il ragazzo - che già aveva fallito un provino con il Castel di Sangro, e di cui la dirigenza del Milan conosce a malapena il nome - sbarca in Lombardia a fine luglio, dopo aver risolto alcuni problemi con il visto italiano. Il tecnico Fabio Capello, intuite le doti del ragazzo ma anche la sua inesperienza per affrontare un campionato come quello nostrano, decide di metterlo alla prova, giusto per sicurezza. Lo convoca subito per la tournée in Brasile dei rossoneri; gli concede tre minuti contro l'Atletico Mineiro e un quarto d'ora contro l'America, "rubando" spazio a Kluivert e Andreas Andersson. Come volevasi dimostrare, l'amico di Weah - diviene questo il suo soprannome, un po' provocatorio - viene bocciato dal tecnico friulano (che pure capeggia una folta schiera di meteore, quell'anno) e girato in prestito per un anno al Monza, la società satellite del Milan per eccellenza, appena risalita in serie B. E' con i brianzoli che si inagura ufficialmente l'esperienza italiana di Zizì.

Il Monza, guidato dall'esperto Gigi Radice, si presenta ai nastri di partenza della stagione 1997/98 intenzionato a puntare alla salvezza, anche striminzita se necessario. Sull'acquisto di Zizì Roberts, che viene sancito il 22 agosto 1997, qualcuno storce il naso: che ci fa un liberiano "raccomandato", seppure presunto campione, in una squadra che dovrebbe servire a valorizzare i giovani talenti italiani? Lo stesso giocatore non è che faccia i salti di gioia: "Sono sorpreso ma contento - spiega imbarazzato in conferenza stampa - di poter giocare nel Monza. Nessuno al Milan mi aveva infatti preventivato una tale soluzione. Però è chiaro che con giocatori del calibro di Kluivert e Weah gli spazi per il sottoscritto sarebbero stati praticamente inesistenti, dunque il passaggio al Monza mi apre nuove prospettive. Poi qui siamo a pochi chilometri da Milano e l'amico George mi ha garantito che, non appena la serie A effettuerà una sosta, farà di tutto per venire a vedermi e a incitarmi". In effetti, il bomber del Milan quando possibile non fa mancare la sua presenza sulle tribune del Brianteo. C'è, ad esempio, il 14 settembre, in occasione del primo gol ufficiale in Italia del diciottenne, contro il Venezia. Destino bizzarro: addormentatosi in camera ("ero salito a prendere la giacca" la sua versione), il ragazzo era stato dimenticato dal pullman che aveva portato il Monza dall'albergo del ritiro al campo. Raggiunti i compagni in auto, si accomoda in panchina e al 26' del secondo tempo entra, segnando poco dopo un bel gol di testa. "Non è la prima volta che accade di perderlo per strada - svela Radice -. Capita che il compagno che deve bussare alla sua porta o lo deve andare a prendere per gli allenamenti si dimentichi". In ogni caso, il gol sembra essere l'inizio di una stagione scintillante, ma non è così. Il liberiano, nelle partite successive, si dimostra ancora acerbo: "Ha scatto, un forte tiro e due piedi buoni, ma a volte in partita si perde - lo recensisce Bolchi, subentrato a Radice ai primi di ottobre -, si lascia andare a qualche ingenuità. Per questo gioca ancora a sprazzi". Fuori dal campo non va molto meglio: Zizì non sa una parola di italiano e ha problemi a comunicare con i compagni, nonostante la presenza del senegalese Joaquim Fernandez e del tecnico del settore giovanile Andrea Icardi, ex giocatore del Milan che avendo militato un anno in Australia se la cava con l'inglese. "Due volte la settimana lo prendo da parte e gli spiego i movimenti provati in allenamento - racconta Icardi -. Poi passiamo agli esercizi col pallone e senza. Zizi ha grandi qualità, quando sarà anche più smaliziato, diventerà un giocatore completo". Qualche gol comunque arriva: contro il Chievo, il 9 novembre, e poi contro la Salernitana il 5 gennaio, e sono quantomeno reti piuttosto pesanti, anche perché il liberiano quasi sempre entra nel finale e finisce per inventarsi qualcosa proprio in 'zona Cesarini'. Del resto Bolchi, dopo il gol messo a segno in trasferta contro l'Ancona (l'11 gennaio), spiega: "Zizì è come una macchina da corsa che deve essere ancora messa a punto, ecco perché lo faccio giocare soltanto per poco tempo e non per tutti i 90 minuti". Infatti debutta dal primo minuto l'8 febbraio contro il Verona, ma non è che cambi molto. A marzo, peraltro, Bolchi viene a sua volta sostituito da Pierluigi Frosio, e l'attaccante ne soffre non poco, tanto che riuscirà a mettere a segno soltanto un'altra rete, l'11 maggio contro il Padova. Alla fine il Monza si salva per il rotto della cuffia, più che altro grazie alle reti di Francioso e alle provvidenziali parate di Abbiati (lui sì, un giocatore da portare a Milanello!). L'infinita pazienza dei dirigenti del Milan, comunque, consente a Roberts di fare un altro giro sulla giostra della B, stavolta con la maglia del Ravenna. L'operazione - prestito gratuito per una stagione - frutta peraltro ai rossoneri un'opzione sul portiere Andrea Roccati. Per fortuna non verrà mai utilizzata.

Sergio Santarini, tecnico del Ravenna, dopo aver tenuto in panchina Roberts nelle prime partite, riceve un'illuminazione: perché non farlo giocare da terzino invece che da attaccante? Del resto è proprio in difesa che il giocatore ha accumulato quasi 30 presenze con la maglia della Nazionale liberiana; dunque vale la pena ripetere l'esperimento. In effetti i risultati si vedono: Zizì innanzitutto si ambienta meglio, e trova nel centrocampista Antonio Casalini, suo compagno di stanza in ritiro, un inaspettato traduttore inglese-italiano. Primo giocatore straniero nella storia del club romagnolo, Roberts - chiuso inizialmente come attaccante - trova subito un buon minutaggio quando viene "riscoperto" terzino. Memorabile, il 13 dicembre 1998, la gara contro il Napoli. Entra a dieci minuti dalla fine con i suoi in vantaggio per 3-2: al novantesimo salta Pesaresi sulla sinistra con uno scatto fulminante, e da trenta metri insacca con una bomba di sinistro. Capolavoro, un gol da Milan. Alla fine saranno 18 le presenze in campionato per il liberiano; a Monza erano state 27, è vero, ma molte di queste soltanto spezzoni di partita. Al Milan, comunque, non basta: la pazienza si esaurisce, ma non prima di aver provato l'ultima carta, la cessione in prestito al Bellinzona, nel campionato svizzero. Dodici partite, esattamente 931 minuti giocati (ah, la precisione elvetica!), ma pochi sprazzi di genialità. Roberts, che a 20 anni non può più permettersi di recitare il ruolo di "eterna promessa", deve cercarsi un'altra squadra. Nel gennaio del 2000, del resto, il suo mentore George Weah lascia il Milan per trasferirsi al Chelsea; i dirigenti rossoneri, finalmente, possono dunque vendere Zizì al primo che passa senza avere rotture di scatole. E ne approfittano subito, qualche giorno dopo la partenza del bomber: ad acquistarne il cartellino è lo Ionikos Nikaias, club del Pireo allenato dall'ucraino Oleg Blokhin. E' probabile che Weah abbia cercato di convincere anche il Chelsea ad acquistarlo, ma in Inghilterra certe cose le sentono a naso…

In Grecia, Roberts ritorna attaccante e con risultati più che discreti: otto gol in 15 partite all'esordio nel campionato ellenico, con un buon quinto posto finale. La stagione successiva il liberiano passa al Panionios, dove addirittura esplode: 13 gol in 30 gare, un'annata decisamente trionfale che gli vale, nell'estate del 2001, il trasferimento all'Olympiakos neo-campione dei Grecia. Il giocatore firma un biennale (con opzione per altri due anni) e il suo cartellino viene valutato circa un milione di dollari. Qui però la sua verve si spegne, anche perché lì davanti Lampros Choutos (sì, proprio lui) ha il posto assicurato, e dunque gli spazi per giocare sono davvero pochi. Quando viene chiamato in causa, tuttavia, Zizì c'è sempre (cinque gol in otto partite, quasi esclusivamente in Champions League), finché a novembre 2002, dopo aver vinto il campionato con il club ateniese, non decide di cambiare aria e di trasferirsi addirittura negli Stati Uniti. Firma infatti per i Colorado Rapids di Denver, che hanno bisogno di una punta di peso da affiancare a Carlos Valderrama e all'altro liberiano Musa Shannon. Negli States iniziano però i guai fisici: arrivato già claudicante nella MLS, Zizì si infortuna ripetutamente al ginocchio, tanto che nel 2004, alla scadenza del contratto (9 gol in 17 partite in due anni in Colorado), è costretto ad operarsi e a concedersi una lunga "pausa di riflessione" in attesa di ristabilirsi fisicamente. Il suo obiettivo è tornare in Nazionale, in vista delle qualificazioni ai Mondiali 2006, ma resterà un sogno destinato a non realizzarsi, nonostante la pressione delle istituzioni locali (che nel 2003 lo avevano eletto addirittura "calciatore liberiano dell'anno"). Alla fine del 2004 si accasa mestamente al Coalisland Athletic, prima divisione dell'Irlanda del Nord, club nel quale - a quanto è possibile desumere dalle pochissime e incomplete fonti a disposizione - milita ancora. Chissà se da Miami, dove vive attualmente, George Weah lo degna ancora di qualche telefonata.

Fonte Germano D'Ambrosio per tuttomercatoweb.com



I dolori del giovane Radoslaw... Matusiak chiude col calcio!

Che non fosse poi così aggraziato nei movimenti, che stesse sulla soglia dell’area di rigore sempre spalle alla porta, immobile senza mai provare a voltarsi e guardare per un attimo in faccia il portiere, che non avesse sopraffine doti di palleggiatore e che anche di testa non costituisse un particolare pericolo per gli avversari… beh penso che queste cose le avessero notate un po’ tutte. Ma di tutto ci saremmo aspettati, tranne scoprire che l’ex centravanti per caso del Palermo Radoslaw Matusiak, lo scorso 29 agosto, alla veneranda età di 26 anni abbandonasse il calcio professionistico. Cioè, praticamente, s’è ritirato a vita privata.
Per chi ha un minimo di dimestichezza con l’inglese, potrà trovare riscontro a questa sconvolgente notizia facendo una semplice ricerca sul web digitando nome e cognome dell’attaccante polacco. La news è riportata persino dal sito ufficiale della Uefa, dove in risalto troverete la frase del signor Matusiak padre, tale Janusz, che curando gli interessi del figlio spiega in maniera netta la decisione dell’ex centravanti della nazionale che fu di Zibi Boniek: “Mio figlio diventerà adesso un uomo d’affari!”.

Sarei tanto curioso di chiedere al signor Janusz quali affari vede lui oggi più redditizi dello sport-business calcistico. Fatti i dovuti raffronti, una frase del genere è paragonabile a quella di un ex attore porno pentito che dichiara: ‘Da oggi mi chiudo in convento’.

Il signor Matusiak padre mi risponderà che certo il figlio non guadagnerà più delle migliaia di euro che riusciva a spillare a squadre come il Palermo, ma almeno otterrà la pace della coscienza e un guadagno in termini di autostima. Eh sì, cari lettori, pare proprio che la clamorosa scelte del giovane prematuramente scaduto Radoslaw sia stata dovuta allo stato di depressione morale nel quale il giocatore era caduto a partire proprio dal suo flop palermitano. I dolori del giovane Radoslaw sono iniziati una volta abbandonato il nido del suo primo club polacco, il GKS Belchatow. A Palermo sappiamo tutti com’è andata (anche se riconosco che qualcuno potrebbe già aver rimosso il fuggente ricordo della sua permanenza siciliana). Avendo riscontrato che nel Palermo di Zamparini e, allora, Foschi né sotto Guidolin, il primo che trovò in panchina essendo stato acquistato nel mercato di riparazione 2007 (che in questi casi specifici diventa ovviamente di distruzione), né tantomeno sotto Colantuono, all’inizio del campionato successivo, sarebbe stato ‘valorizzato’ (ancora oggi non ci sembra che il Palermo Calcio si sia attrezzato per compiere certi miracoli come succursale di Lourdes), Matusiak decise (vivamente consigliato dalla società rosa) di cambiare aria.

Migrazione in Olanda, nelle fila dell’SC Heerenveen (proprio la squadra che ieri sera il Milan ha strapazzato 3-1 in Coppa Uefa: qualcuno, esperto di cose internazionali, si sarà magari chiesto dove fosse Radoslaw!). Tanta e tale era la fama del centravanti polacco che su alcuni forum di tifosi olandesi impazzava la domanda: ‘Ma chi c… è sto Matusiak?”. Lì i più informati rassicuravano gli amici sprovveduti con un breve curriculum del giocatore e sottolineavano la parte che più dava valore al suo pedigree di attaccante di razza: ‘Guardate che sto tizio ha giocato nella serie A italiana e ha pure segnato un gol (all’Ascoli, ndr) con la maglia del Palermo (quale onore, nda) e pensate che lo ha scoperto Rino Foschi (non è vero, questa è una mia personale aggiunta…)’. Ma anche nei Paesi Bassi ben presto capiscono che Matusiak e il calcio sono due mondi paralleli. Così l’attaccante, perso anche il treno della nazionale polacca per Euro 2008 (qualcuno di voi ammetta che attendeva di vedere qualche gara della Polonia per la sola curiosità di riammirarlo in campo), finisce (lo scorso gennaio) in prestito al Wisla Cracovia. E siamo ai giorni nostri. Essendo ancora sotto contratto con l’ Heerenveen (i furbi olandesi lo hanno bloccato per tre anni) il giocatore sarebbe dovuto rientrare alla base per la stagione in corso, ma il tecnico del team olandese Trond Sollied ha subito messo le carte in tavola dichiarando di non voler usufruire dei servigi sportivi del signor Matusiak e invitandolo a trovarsi una nuova sistemazione altrove. Radoslaw, convalescente nella sua città natale di Lodz in Polonia per i postumi di un recente infortunio, ha a questo punto annunciato la fine dei giochi. C’è da credergli fino in fondo? Il padre, sempre lui, afferma che il figlio è sconcertato delle critiche mossegli in questi ultimi tempi, specie dalla stampa specializzata. Qualcosa mi dice che la mossa del ritiro è stata decisa proprio perché la stampa riprendesse ad occuparsi del caso (umano) Matusiak. Tanto è vero che già si inizia a sentire la mancanza del possente centrattacco polacco: il club della sua città ŁKS Łodz, l’unico ad essere rimasto in massima divisione dopo la retrocessione del Widzew, lo vuole assolutamente assoldare. Per il tecnico Marek Chojnaki sarebbe il risolutore di tutti i problemi della squadra (devono essere messi proprio male!). Alla fine, cosa deciderà Radoslaw Matusiak? Riprenderà le scarpette dal chiodo dove le ha momentaneamente appese o ce lo ritroveremo un giorno dietro la porta di casa a fare il piazzista di chissà quale compagnia telefonica polacca? Ai posteri l’ardua sentenza!

Fonte Fabio Giacalone per mediagol.it

Il punto su... Le italiane in Champions

Giornata in agrodolce per le squadre italiane impegnate nella manifestazione continentale più importante.
La notizia del giorno è rappresentata sicuramente dall'impresa della Juventus che supera per 2 a 1 il Real Madrid.
Un risultato che lascia sorpresi soprattutto per il momento no che la squadra della stirpe Agnelli attraversava dopo le due sconfitte consecutive in campionato. Ma, spesso e volentieri, i bianconeri ci hanno abituato a risposte rabbiose ai momenti di difficoltà. E così è stato anche martedì sera, trascinati da un Del Piero eccezionale e da un Amauri sontuoso. Ma è tutta la squadra ad aver fatto bene, compresi quei giocatori maggiormente criticati fino a questo momento, vedi Molinaro. Una partita condotta con grinta, concentrazione e condita dai colpi eccezionali dei suoi campioni.
Nella stessa giornata delude la Fiorentina, che esce notevolmente ridimensionata dal match contro il Bayern Monaco di Luca Toni. 3 a 0 il risultato. Un risultato sicuramente bugiardo e troppo severo per i gigliati. che evidenzia però tutte le lacune di una squadra che manca soprattutto dal punto di vista dell'esperienza.
Ciò però non deve portare all'annullamento mediatico di quanto di buono ha fatto fino ad ora la Fiorentina e anche ieri sera le sue occasioni le ha create sbagliando gol clamorosi con Melo, Gilardino e Mutu.
Mercoledì sera è il turno di Inter e Roma. I nerazzurri trovano qualche difficoltà di troppo a superare i ciprioti dell'Anorthosis di Dellas. Il risultato di 1 a 0 la dice lunga su quanto abbia sofferto l'Inter, anche se i ciprioti hanno creato pocchissime azioni offensive. La rete decisiva porta la firma del redivivo Adriano, abile ad insaccare un preciso cross del solito Maicon.
La Roma esce sconfitta dallo Stamford Bridge, contro un Chelsea che non è sembrata affatto una squadra imbattibile. Una partita condotta bene dai capitolini che hanno creato qualche grattacapo ai Bleus. Alla minima disattenzione difensiva, sono stati puniti da Terry che in area, liberissimo, insacca un calcio d'angolo di Lampard, firmando la rete del definitivo uno a zero.

Il punto sulla terza giornata di serie A


Giornata interessante con risultati poco sorprendenti e alcune conferme importanti, come Inter e Juventus.
Il Catania supera un'ottima Atalanta per 1 a 0 con gol di Paolucci: buona la prova degli etnei che si dimostrano sempre di più una squadra cinica e dura da superare. Lecce - Siena termina 1 a 1 con vantaggio senese firmato Ficagna e il pareggio salentino ad opera di Caserta, che segna con un bel colpo di testa. Nel pantano di Marassi, Sampdoria e Chievo si dividono un punto che forse serve più ai clivensi che ai blucerchiati. Il cambio di allenatore ha portato i benefici sperati a Palermo che supera per 2 reti ad 1 un Genoa che ha risentito della mancanza dell'estro e della fantasia di Gasbarroni. L'Udinese perde una buona occasione ( 0 a 0 ) contro un Napoli falcidiato dalle assenze e ridotto in 10 per l'ennesima espulsione di Santacroce. La Fiorentina conquista i primi 3 punti della stagione superando per 1 a 0 un Bologna che non ha demeritato, grazie al solito Gilardino. Il Milan ritorna alla vittoria in campionato e lo al meglio sbarazzondosi per 4 a 1 di una Lazio che all'inizio sembrava in grado di reggere la pressione rossonera ma che alla fine ha mollato troppo facilmente. La Juventus si sbarazza con qualche difficoltà di troppo di un Cagliari coraceo con un sontuoso Amauri, abilissimo sotto porta ad insaccare il definitivo 1 a 0. Infine l'Inter supera per 3 a 1 un Torino apparso, almeno nel primo tempo, troppo rinunciatario ma che forse, nel secondo tempo, avrebbe meritato qualcosa in più per le tante occasioni avute. Ma si sa, non è facile fare gol a questa Inter.

LA STREGA NEL CUORE

Benevento - Paganese 1 a 0. Tre punti importanti che aggiungono fieno in cascina ma c'è da dire che da salvare c'è ben poco nella prestazione di giornata dei giallorossi. Una partita priva di limpide occasioni da gol ma soprattutto priva di qualsivoglia trame di gioco. Bisogna ammettere che di fronte c'era un avversario ostico, difficile da affrontare che si chiudeva molto bene e ha aspettato le sortite beneventane nella propria metà campo. Nel primo tempo c'è stata una leggera supremazia dei padroni di casa che hanno avuto in mano il bandolo della matassa ma non sono riusciti a creare grossi grattacapi agli ospiti. L'unico capace di creare qualcosa è stato il tanto criticato Imbriani che ha provato un paio di affondi positivi sulla fascia e in uno di questi ha servito una palla d'oro a Palermo, il quale a porta completamente sguarnita, ha mandato clamorosamente alto. Questa è stata l'unica occasione del primo tempo per i giallorossi mentre la Paganese ha creato ben poco cercando principalmente di rompere il gioco altrui ricorrendo spesso al fallo.
Nel secondo tempo il ritmo non cambiava: il Benevento cercava il gol con cross inutili e inefficaci dalla trequarti e la Paganese si limitava a respingerli. L'unica azione degna di nota porta la firma del neoentrato Tesser, che si libera di un avversario e scaglia un potente sinistro che però va ad infrangersi sulla base del palo. Chi sperava che dopo quest'azione la partita cambiasse di ritmo è rimasto presto deluso. Infatti non si è più visto un solo tiro in porta eccezion fatta per un destro a volo di Bueno che è terminato fuori di poco. All'ultimo minuto succede quello che non ti aspetti: Bueno raccoglie una palla vagante nell'area dei paganesi e la metta al centro per l'accorrente Castaldo, il quale implacabilmente non sbaglia mandando in visibilio il pubblico presente.
LE PAGELLE:
Gori sv Cattaneo 6 Colombini 6 Ignoffo 5,5 Landaida 7 Imbriani 6,5 (60' Statella 5,5 ) Palermo 5 ( 66' Tesser 6 ) Cinelli 6 Cejas 5,5 Clemente 5 ( 78' Bueno 6 ) Castaldo 6,5

Il punto sulla prima giornata di Champions League

Prima giornata di Champions e subito grandi emozioni. Nella giornata di martedì la sorpresa maggiore arriva dall'Olimpico di Roma, dove i giallorossi sono stati sconfitti per 2 a 1 dai modesti romeni del Cluj. Una Roma apparsa imbabolata e orfana della propria fisionomia e del proprio gioco. 
Sorprende anche il risultato di Brema perchè i locali del Werder sono stati bloccati sullo 0 a 0 dai ciprioti dell'Anorthosis. Gli altri risultati sono, più o meno, tutte delle conferme: il Chelsea passeggia sul deludente Bordeaux di Blanc ( 4 a 0 ); il Liverpool conquista una preziosa vittoria a Marsiglia grazie al capitano e trascinatore Gerrard; l'Inter conferma tutte le sue qualità anche se ha dovuto faticare più del previsto per sbarazzarsi dell'ostico Panathinaikos ( 0 a 2 ); il Barcellona non ha brillato ma è riuscito a superare una squadra molto rognosa quale lo Sporting Lisbona ( 3 a 1 ); lo Shaktar conquista 3 punti importanti in casa del Basilea mentre sorprende tutti l'Atletico Madrid del Kun Aguero che asfalta letteramente il PSV per tre reti a zero.
Mercoledì le sorprese arrivano dalle squadre inglesi: sia l'Arsenal che il Manchester United non sono riuscite ad andare oltre il pareggio rispettivamente contro Dinamo Kiev ( 1 a 1 ) e Villareal ( 0 a 0 ).
Una buona Fiorentina in vantaggio per due reti si fa raggiungere nel finale dal Lione grazie a due grosse ingenuità causate dalla scarsa esperienza dei giocatori viola in Europa.
La Juventus strappa una vittoria importantissima allo Zenit, squadra arcigna e tosta sotto tutti i punti di vista. Una partita non spettacolare sbloccata dalla magia di Del Piero su punizione dai 38 metri.
Il Celtic perde un'ottima occasione per raccogliere punti contro i danesi dell'Aalborg mentre vincono facilmente il Real Madrid ( 2 a 0 ) col Bate Borisov e il Porto che supera 3 a 1 i turchi del Fenerbache.
Il Bayern Monaco soffre più del previsto contro lo Steaua Bucarest ma alla fine riesce ad avere la meglio con il più classico dei risultati: 1 a 0.

LA STREGA NEL CUORE

 
Il Benevento vince ma non convince: 3 a 0 ad un Lanciano che non ha demeritato assolutamente. 
I giallorossi erano chiamati ad una prova di forza dopo la sconfitta di Perugia e il risultato soddisfa, un pò meno il gioco. Gli undici di Papagni sono apparsi ancora spaesati e poco organizzati rispetto ad un Lanciano coraggioso che, invece, ha espresso un ottimo calcio. A mio avviso c'è ancora molto da lavorare se si vuole veramente recitare un ruolo di protagonisti in questa stagione: la squadra non ha ancora una sua fisionomia, non è ben amalgamata ma questo è normale tenuti presenti i numerosi innesti dell'ultimo calciomercato.
Una partita quella di ieri, che ha messo in evidenza alcuni punti deboli dei giallorossi: Cattaneo non è all'altezza; Palermo ha giocato tutta la partita fuori ruolo e la sua prova ne ha risentito molto; manca inoltre un sostituto di Cejas: infatti ne De Liguori ne Cinelli e ne tantomeno Carloto, possono garantire le geometrie e la precisione del centrocampista argentino.
La squadra comunque c'è e le critiche troppo precipitose piovute nella scorsa settimana sono state, per il momento, cancellate. La sorpresa della giornata è rappresentata senza dubbio da Statella, ottima la sua prova in fase offensiva, buona quella in fase di ripiegamento difensivo. La conferma è, invece rappresentata da Gigi Castaldo, semplicemente immarcabile che ha messo a ferro e fuoco la difesa avversaria.
LE PAGELLE DELLA SECONDA GIORNATA:
Gori 6,5 Cattaneo 5 Landaida 6,5 Ignoffo 6 Colombini 5,5 Statella 6,5 Cinelli 6,5 De Liguori 6 Palermo 6 Clemente 6 Castaldo 7
SUBENTRATI: Cejas 6 Tesser 6,5 Imbriani sv

ITALIA: domani parte l'avventura per il Mondiale 2010

Domani sera parte l'avventura azzurra alla conquista del Mondiale 2010, in Sudafrica. L'avversario di turno sarà il Cipro. L'appuntamento è per le 20 e 45 allo stadio Antonis Papadopoulos di Larnaca.
Un avversario modesto per ripartire come ci si era lasciati: con una vittoria. Per l'occasione il ct Lippi punterà su ben 9 campioni del Mondo per una formazione che dovrebbe vedere Buffon tra i pali, Zambrotta e Grosso esterni bassi mentre la coppia centrale sarà composta da Cannavaro e Gamberini. A centrocampo agiranno Camoranesi Pirlo e De Rossi mentre in avanti l'unico dubbio è tra Gilardino e Iaquinta. Il primo però, sembra essere favorito per affiancare il rientrante Luca Toni e Totò Di Natale. Un'Italia alla ricerca dei tre punti, obiettivo che non deve assolutamente sfuggire vista la caratura degli avversari ma anche e soprattutto la voglia di riscatto dei nostri azzurri dopo lo sfortunato Europeo. Da domani saremo tutti pronti a gridare nuovamente il nostro sostegno per i colori azzurri.

La strega nel cuore

Ritorna l'appuntamento settimanale con la nostra rubrica. Purtroppo mi trovo a dover commentare una sconfitta del Benevento nel giorno del debutto, ma si sa, il calcio è fatto anche di insuccessi.
Eppure la giornata era partita come meglio non poteva visto che, dopo 45 secondi, il giovane Statella portava in vantaggio i giallorossi approfittando di una disattenzione della difesa locale. Il vantaggio durava poco però. 
Infatti al dodicesimo minuto, Mezavilla, lasciato colpevolmente solo dalla difesa sannita, batteva Gori con un colpo sotto misura. La partita continuava con entrambe le squadre alla ricerca della vittoria. 
Tale atteggiamento però, non portava ad azioni spettacolari con continui ribaltamenti di fronte, tanto è vero che l'unica occasione del primo tempo capitava sui piedi di Bueno.
Il secondo tempo iniziava all'insegna dei Grifoni decisi a portarsi a casa questi preziosi tre punti.
Il Benevento ribatteva colpo su colpo e sembrava poter reggere la pressione avversaria, provando anche a colpire di rimessa. Ma il calcio è strano e quando la partita si avviava sui binari del pareggio ecco che arrivava la doccia gelata per i 500 tifosi beneventani allo stadio e per tutti gli altri attaccati alla radiolina: Colombini perdeva una brutta palla a centrocampo, Campagnacci si trovava all'improvviso tutto solo all'interno dell'area e non aveva nessuna difficoltà a battere l'incolpevole Gori. 
Dunque il Benevento esce da questa trasferta un pò ridimensionato ma con la consapevolezza di aver retto per quasi 90 minuti ad un avversario di tutto rispetto. Il prossimo turno vedrà i giallorossi opposti al Lanciano.
LE PAGELLE DI GIORNATA
Gori 6,5 Cattaneo 5 ( 86' Imbriani sv ) Colombini 4,5 Gregori 5,5 Ignoffo 6 Statella 6 ( 57' Tesser 6 ) Palermo 5,5 Cejas 5,5 Cinelli 6 Bueno 5 ( 72' Clemente sv ) Castaldo 6

Il punto su... UDINESE

UDINESE: tutto pronto per il debutto in campionato di oggi pomeriggio alle 18 contro il Palermo. Marino ha dichiarato che la squadra è pronta e si è allenata bene e che quindi è piuttosto fiducioso per la partita di oggi pomeriggio. I problemi maggiori il mister li ha soprattutto in difesa dove mancheranno Zapata e Felipe, infortunati. La probabile formazione dovrebbe essere questa:      MODULO 4-3-3
Handanovic
  Nef      Coda    Lukovic   Pasquale
   Isla   D'Agostino  Tissone
  Pepe   Quagliarella  Di Natale

Il punto su... TORINO

TORINO: ultimi allenamenti per i granata in vista dell'esordio in campionato previsto per Domenica alle 15. Un turno non proibitivo, almeno sulla carta, visto che il Toro affronterà la neopromossa Lecce. Dal mercato non dovrebbero arrivare grosse novità: l'unico probabile acquisto è quello di Matteo Brighi della Roma o, in alternativa, Ovidiu Petre della Dinamo Bucarest. In uscita invece, ci sono Ventola e soprattutto Elvis Abbruscato per il quale l'interesse di molte squadre è andato scemando visto le richieste economiche del Torino.
Per il debutto in campionato, i probabili undici dovrebbero essere questi:       MODULO 4-3-1-2
Sereni
Colombo   Pratali   Natali   Rubin     
Corini
    Abate                    Grella   
Rosina
 Bianchi    Amoruso

La strega nel cuore

Poteva andare meglio! Questa è la frase che serpeggia tra i tifosi giallorossi dopo la trasferta all'Olimpico di sabato sera. Una trasferta iniziata male e finita peggio: prima il grave infortunio di Evacuo ( perone fratturato per lui, ne avrà per 3 mesi almeno ) poi l'accoltellamento di un tifoso sannita da parte di 20 imbecilli laziali che vivono solo per il gusto di far male ai tifosi delle altre squadre, visto che non ci sono stati scontri di nessun tipo, nemmeno sui blog delle tifoserie, come qualche "giornale" locale ha sostenuto ( vedi ilquaderno.it ).
Analizzando la partita, si è visto un Benevento impacciato nei minuti iniziali ma che ha saputo reagire molto bene al doppio svantaggio prima accorciando le distanze con Bueno ( buona la sua prova ) e poi colpendo un palo con Palermo. Sul ribaltamento di fronte, Manfredini firmava il 3 a 1 chiudendo di fatto le ostilità, ampliate da una doppietta del macedone Pandev. Risultato bugiardo che premia oltremodo una Lazio ben disposta in campo ma anche molto fortunata, e condanna, forse troppo, un Benevento che non ha di certo sfigurato. 
Sono apparsi in ottime condizioni soprattutto Cejas ( il migliore tra i giallorossi ), Ignoffo e Gigi Castaldo, mentre sembravano non esser scesi in campo Gori e Imbriani le cui prove sono state disastrose. 
Domenica si giocherà a Perugia, visto che lo sciopero è stato revocato: un impegno difficilissimo, forse il più difficile della stagione ma nell'ambiente giallorosso c'è fiducia e questo fa ben sperare.

Il punto su... SIENA

   SIENA: primo impegno ufficiale per i toscani e prima convincente vittoria ai danni di un'Albinoleffe apparso alquanto in ritardo: 4 a o con reti di Calaiò, Portanova, Kharja e Maccarone.
Giampaolo, da sempre fedele al 4-4-2, schiera una formazione che si avvicina molto a quella che ha ottenuto la salvezza nella scorsa stagione: Curci in porta, Rossettini e Rossi come esterni bassi, Ficagna e Portanova centrali di difesa, centrocampo a tre con Vergassola, Codrea e Galloppa e Kharja ad agire dietro le due punte Calaiò e Maccarone. Una formazione che si avvicina molto a quella che guiderà i senesi alla ricerca di un'altra, sospirata, salvezza.

Il punto su... SAMPDORIA

  SAMPDORIA: ultima amichevole in casa doriana. Ieri, i liguri hanno disputato l'ultima amichevole precampionato contro l'Arabia Saudita. L'incontro è terminato con il risultato di 2 a 0 per i blucerchiati con le reti di Sammarco e Cassano. Un buon test per gli uomini di Mazzari che ha messo in evidenza le piccole imperfezioni della formazione dovute soprattutto ad un ritardo di condizione ed all'assenza di qualche uomo importante ( vedi Bellucci ). In particolar modo, è apparso in ritardo il lituano Stankevicius che quest'anno ha l'arduo compito di far dimenticare Maggio e che fino ad ora ha un pò deluso le aspettative in lui riposte. Mazzarri, però si può consolare con un Cassano in grande spolvero e con Palombo che è la vera anima del centrocampo blucerchiato e dell'intera squadra.
Il probabile undici titolare di mister Mazzarri dovrebbe essere più o meno questo:    MODULO 3-5-2
      Castellazzi
Campagnaro    Lucchini     Accardi
  Stankevicius  Sammarco  Palombo  Dessena  Pieri 
        Cassano    Bellucci

Il punto su... ROMA

  ROMA: tutto pronto per la sfida di Supercoppa di domani sera. Oggi allenamento mattutino impostato prettamente su esercizi di tattica. Tutti a disposizione di Spalletti ad eccezione di Panucci e Julio Sergio che si sono allenati a parte. La probabile formazione di domani sera dovrebbe essere questa: Doni, Cicinho, Mexes, Juan, Riise, De Rossi, Pizarro, Aquilani, Perrotta, Vucinic, Baptista.
Per quanto riguarda i movimenti di mercato, i giallorossi sono sempre alla ricerca di un esterno alto in grado di dare il cambio ai titolari: il nome che circola con maggiore insistenza nelle ultime ore è quello di Jeremy Menez, vivace esterno del Monaco. Il giocatore è stato contattato dai dirigenti capitolini e ha dato il suo assenso al trasferimento, ma l'accordo con la società monegasca ancora non è stato trovato.
Ad oggi, i probabili 11 titolari per la stagione che sta per cominciare dovrebbero essere questi:   
MODULO 4-2-3-1
Doni
Cicinho    Mexes    Juan    Riise
De Rossi   Pizarro
Taddei   Perrotta   Vucinic
Totti

Il punto su... REGGINA

  REGGINA: amichevole settimanale per i calabresi al Sant' Agata contro l'Hintereggio, formazione che milita nel campionato di serie D. Risultato 4 a 0 con reti di Cascione, Corradi, Stuani e del giovane Capurro. Orlandi ha fatto giocare tutti gli uomini a sua disposizione, impiegando di più quei giocatori che hanno accumulato poco minutaggio nelle ultime uscite amichevoli. 
I reggini sono sempre vigili sul mercato alla ricerca di qualche colpo che possa permettere di completare la rosa, che in questo momento non sembra essere all'altezza delle altre squadre che militano in serie A. 
A questo proposito si registra l'interesse per Papa Waigo e Elvis Abbruscato. In uscita ci sono invece Vigiani, Tognozzi e Joelson che è prossimo ad approdare alla Triestina.
La probabile formazione titolare per la nuova stagione dovrebbe essere questa:   MODULO 4-3-2-1
Campagnolo
 Cirillo     Valdez     Lanzaro   Aronica
  Barreto   Cascione   Halfredsson
 Cozza      Brienza
Corradi

Il punto su... PALERMO

PALERMO: test in famiglia al Barbera contro la formazione primavera. Un buon test terminato con il risultato di 4 a 0 con tre gol di Cavani ( tutti nel primo tempo ) e De Melo nella ripresa. 
Si è rivisto in campo anche Budan che ha giocato i pochi minuti finali con la primavera.
Non ci sono novità sul fronte mercato: si cerca solo di piazzare quei giocatori in esubero come Bresciano richiesto in Inghilterra. Anche per Cavani ci sono sirene inglesi, precisamente da parte del West Ham, però il giocatore dovrebbe rimanere in Sicilia almeno fino a Gennaio.
Ad oggi, i probabili undici titolari per la nuova stagione dovrebbero essere questi:    MODULO 4-3-3
Amelia
Raggi   Carrozzieri   Bovo    Balzaretti 
Nocerino   Liverani    Migliaccio
Lanzafame   Budan    Miccoli

Il punto su... Napoli

NAPOLI: grande euforia in casa azzurra dopo la vittoriosa trasferta in Albania nel preliminare di Coppa Uefa. Fra dieci giorni ci sarà il ritorno che però sarà una pura formalità visto il risultato assicurante accumulato all'andata. Quindi adesso l'obiettivo degli azzuri si è spostato verso il debutto in campionato il 31 Agosto contro la Roma. Un impegno ostico e sulla carta proibitivo, ma il Napoli dell'anno scorso ha abituato i tifosi a piacevoli sorprese soprattutto contro le grandi della Serie A.
Sul mercato non ci sono grosse novità: i nomi che circolano in entrata sono sempre gli stessi e al momento l'obiettivo più vicino sembra essere il polacco Jodlowiec. In uscita, invece, si cerca di piazzare sempre Domizzi, richiesto da molte squadre nessuna delle quali è però disposta a sborsare la cifra richiesta dal Napoli.
Al momento gli undici titolari per la nuova stagione dovrebbero essere questi:   MODULO 3-5-2
Iezzo
Santacroce    Cannavaro    Contini
Maggio   Blasi  Gargano  Hamsik   Vitale
 Denis   Lavezzi

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