Lazio, offerta a Nedved

Il contatto è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì al ristorante Gianni­no di Milano. Claudio Lotito ha incontrato Mino Raiola, procuratore di Pavel Nedved. E ha manifestato l’interesse della Lazio, che sul campione ceco per la verità si era mossa alla fine di maggio. Ci sono stati dei colloqui segretissimi, Lotito aveva già par­lato con Nedved, due sere fa ha affrontato anche il suo procuratore e consigliere, pe­dina chiave per un’operazione di questo ti­po. Perché Raiola, ancor più delle società che si sono fatte avanti, continua il suo pressing per spingere Nedved verso il campo. «È vero, ho visto Lotito. Bisognerà aspettare 10-15 giorni. Pavel è in ferie, si sta riposando. Decideremo tutto quando tornerà» .

GRADIMENTO - La Lazio ci crede, vuole Nedved a fine giugno. « Mai dire mai » era stata la prima apertura di Lotito nei confronti di Pavel. Lo considera un campione integro (44 presenze nell’ul­tima stagione con la Juve), una pedina importante per restituire personalità ed esperienza al centrocampo della Lazio, un modello da seguire per i più giovani al­l’interno dello spogliatoio. Risponderebbe, quindi, be­nissimo ai criteri a cui si ispira il presiden­te biancoceleste nella costruzione della squadra. Un rinforzo vero. Un colpo auten­tico, su cui anche Davide Ballardini, che si è appena insediato, ha dato parere positivo. Nedved sarebbe l’uomo giusto per comple­tare una linea di centrocampo a quattro, ma potrebbe essere impiegato anche da in­terno o da mezz’ala. E la Lazio è andata al­l’assalto.

SCELTA - La partita, però, è ancora aper­ta. Il primo motivo è legato alla decisione di Pavel, non ancora ufficiale, di continua­re. Il 31 maggio, all’ultima di campionato, aveva lasciato pochi spiragli: « Oggi ho smesso di correre » annunciò proprio alla fine della sfida tra Juventus e Lazio, con­clusa in trionfo con la standing ovation del popolo bianconero e dello stadio Olimpico. L’ex Pallone d’Oro, però, ha scritto anche la storia della Lazio di Cragnotti, aveva già vinto tutto prima di trasferirsi in maglia bianconera, a Roma si trovava benissimo con la famiglia. Scoperto da Zeman nel ’96, avrebbe la possibilità di chiudere la car­riera nella società che l’ha lanciato nel grande calcio. E potrebbe ancora dare tan­to. Spinto dal suo amico Mino Raiola: « Ha dato l’addio alla Juve, non ancora al cal­cio. Io mi batterò sino al 31 agosto affinché continui nella prossima stagione. Abbiamo già tante offerte» raccontò proprio in occa­sione dell’ultima domenica di campionato.

Inter, addio Maicon

Marco Branca è a Ma­drid per vendere Maicon. Con il Real si tratta sulla base di 20-25 milioni di euro. Nessuna contropartita tecnica per l’Inter. Il ds ha un mandato preciso: chiu­dere solo per soldi. La trattativa è andata avan­ti per tutta la notte, ma l’esito sembra scontato. Lo si era capito anche nel ritiro della nazionale brasiliana. Il giocatore aveva ringraziato Morat­ti che lo considera «il mi­gliore al mondo » , però aveva anche chiesto un'Inter da Champions, « altrimenti andremo da un'altra parte » . Parlava al plurale, intendendo che la stessa situazione riguarda Ibrahimovic. Lo ha detto chiaro nel bar dell'albergo del Bra­sile: a Maicon lo scudet­to non basta, Inter o non­ Inter.

Roma-Fioranelli: è fatta

Romagiallorossa.com ha ascoltato in esclusiva l'avvocato Enrico De Santis, il legale di Vinicio Fioranelli. Poche battute fugaci, segno della riservatezza che i possibili acquirenti vogliono mantenere sulla vicenda, anche se ormai non è più un mistero che qualcosa stia cambiando, come ha confermato al nostro portale lo stesso avvocato: "Se è stata accettata la proposta di Fioranelli da Mediobanca? Sì, è stato scritto da tutti i giornali, quindi non vedo perchè si debba dire il contrario. Quando ci sarà l'annuncio? Non posso dirlo, non so che dirle. Si parla di domenica o lunedì? Non ho notizie in tal senso. Posso solo dirle che sicuramente ci sarà una nota da parte del gruppo Fioranelli e da parte della famiglia Sensi", conclude il legale di Vinicio Fioranelli.
Da registrare, per dovere di cronaca, la risposta di Mediobanca: "Non abbiamo notizie in tal senso. Se avete notizie diverse dalla controparte, ovvero dal gruppo Fioranelli, virgolettatele tranquillamente. Noi non sappiamo nulla al momento"

Balotelli "eroe" d'Italia

L'Italia ha trovato un nuovo eroe del calcio, ed è nero. Geniale e indisponente, potente e gratuito. E' Mario Balotelli nato in Ghana e cresciuto nella nebbia del Bresciano, Balotelli che ha preso una botta al piede in allenamento, qui a Helsingborg, ma si sa che la partita decisiva del gruppo A dell'Europeo Under 21 la giocherà. Balotelli saluta gli amici spersi tra la folla durante l'inno svedese e addomestica la palla appena parte la gara. Con Giovinco regala perle sotto il timido sole svedese. Nel giorno della festa del sole, ecco, quando tutti si agghindano la testa bionda con corone di margherite, Mario egocentrico e istintivo gioca al solito da solo. Ma stavolta basta.

E' forte, è travolgente. E ha voglia di stare in campo. C'è sempre una questione di voglie, di urgenze, in un carattere così. Balotelli impegna due uomini alla volta, come ha fatto contro la Serbia. E sul delicato assist con lo scavalco di Sebastian Giovinco - in giornata di grazia, ma nel suo educato stile travolto dall'impeto di Mario senza controllo - lui finta il tiro, rientra, salta l'uomo e a giro manda in vantaggio l'Italia. Non esulta, nella partita che segnerà la svolta del torneo, che apre la porta alle semifinali. Mario il nero allarga le mani come a San Siro fa Ibrahimovic, deve avergli passato fette di arroganza: "Eccomi, qua, non lo sapevate?".

I suoi gesti sbruffoni passano sopra i "buu", ormai lingua internazionale del tifo per colpire chi temi. Balotelli torna a centrocampo a piccoli passi: si divertirà un quarto d'ora ancora. Prende più spinte che colpi. E quando ne sente uno che lo fa cascare a terra, risponde come un mulo: scalcia a vuoto. Brutta cosa, a livello internazionale non te la perdonano. Fuori, espulso: il ct Casiraghi neppure lo saluta, Balotelli allontana da sé Dessena, che prova a consolarlo. Ora i "buu" dello stadio sono assordanti.

Si parla sempre di lui, anche se Giovinco fa un secondo assist che salva gli azzurri e Acquafresca si riprende da uno stato di stanchezza cronico sistemando quell'assist, di testa, nell'angolo. Si parla sempre di lui, che mostra un disperato bisogno di essere al centro dell'attenzione, ultimo a uscire, ultimo nel pullman mentre digita con il pollice numeri sul telefonino. Solo, solitario. Ha già trovato l'ultima via di uscita per l'espulsione e le sue responsabilità. "E' stata una scivolata, un contrasto, non volevo fare male. L'arbitro era già arrabbiato con me per una gamba alta di alcuni minuti prima, ma anche lì ero scivolato. Giusta e non giusta l'espulsione, i compagni hanno fatto una partita super. Bravi loro, meno Mario".

Si allontana, torna negli spogliatoi, esce di nuovo, si piazza all'ingresso dello stadio dove risponde a due telefonate e avvista un volto amico. I ragazzini italiani, alcuni turisti, alcuni emigrati, gli urlano: "Noi ti vogliamo bene". I cuori degli adolescenti d'istinto stanno dalla parte di chi è solo, forte e accerchiato. Mario Balotelli, che quei cuori capisce perché è un bambino di 19 anni, chiede alla security di poter uscire dallo stadio, gli allargano un varco tra le transenne, si butta in mezzo alla folla. Ha avvistato un ragazzo con tratti dell'Est: "Ma tu eri seduto vicino a mio fratello?", gli chiede. Suo fratello Corrado, lo segue spesso. L'altro fratello, Giovanni, è in Abruzzo, volontario. La sorella Cristina in redazione, a Radio 24. Mario il centravanti espulso ora che è per strada e passeggia e parla in un inglese essenziale vede un bambino nero alto come le sue gambe. Gli mette il suo berretto in testa e scatena la gazzarra: in tre si rotolano per strappar selo di mano. Rientra verso il pullman, riconosce Labinot Harbuzi, giocatore svedese amico di Ibrahimovic. Si ferma a parlare, si danno un appuntamento: "Stasera giù in città". Torna nel pullman, senza parlare con i compagni.

Pierluigi Casiraghi, commissario tecnico che non l'ha degnato di uno sguardo quando l'attaccante ha lasciato la squadra in dieci, non sa più che fare: "E' difficile anche spiegargli le cose, se continua così non diventerà un campione". Già. Mario Balotelli è un fuoriclasse che, appena maggiorenne, deve stare dentro un mondo troppo grande - l'abbandono dei genitori naturali, lo stipendio dell'Inter da un milione e 300 mila euro a stagione, le banane tirate addosso, un continuo stato di tensione attorno - . Deve stare dentro un carattere senza difese, quotidianamente sanguinante. Sembra un ragazzo che non può fare a meno di essere al centro dell'attenzione. Sembra chiedere con urgenza, ad ogni partita, ad ogni intervista, di essere amato.

Juve, D'Agostino è tuo

« Aspetto con ansia la telefonata del mio procuratore. Spero che la prossima settimana sia decisiva». Gaetano D'Agostino si sente alla Juve dalla fine del campionato, e non vede l'ora che la trattativa con l'Udinese si chiuda. Il centrocampista si dice letteralmente ansioso.

L'ATTESA - «Non so se la settimana prossima potrà essere quella decisiva- dice a Radio Kiss Kiss- ma francamente spero di sì perchè conosco le intenzioni dell'Udinese. Il presidente Pozzo, con il quale ho un bellissimo rapporto, mi ha sempre trattato come un figlio. E sia io che lui abbiamo un progetto che riguarda il mio salto di qualità, approfittando di due stagioni ben disputate credendo nel progetto Udinese. È arrivato il momento di fare questo salto, la proprietà lo sa ed il presidente è d'accordo. E penso che alla fine si farà, quando arrivano le notizie che riguardano l'interesse da parte delle grandi vuol dire che i grandi club credono in te e mentalmente inizi a prepararti. Nel rispetto di tutti, cerco sempre di dire le cose come stanno, senza offendere nessuno. All'Udinese devo la mia carriera, ma se si è prospettato qualcosa di più importante, ben venga. Il Napoli non l'ho mai scartato, anzi, per rispetto dei napoletani ho sempre detto che è una grande piazza. Poi, si è presentata la Juve, che farà la Champions e quindi per me è un'opportunità importante. La Juve? Non so ancora nulla, ogni giorno esce qualcosa di nuovo. Io ho espresso il desiderio di non sentire più niente, voglio solo ricevere una telefonata dal mio procuratore per andare a firmare. Tutte queste chiacchiere e questi movimenti stressano un pò, ogni volta che squilla il telefono spero sempre che sia la chiamata decisiva».

Il Real non vuole De Rossi

«Ma quando mai, ma quale interessamento...». Il Real Madrid non ha chiesto De Rossi alla Roma. È categorico Ernesto Bronzetti, mediatore internazionale esperto di mercato spagnolo. «Il Real sta per ufficializzare l'acquisto di Xabi Alonso dal Liverpool - ha detto a ForzaRoma.info - e non ha alcuna intenzione di prendere De Rossi, né ha fatto sondaggi con la dirigenza della Roma in questo senso, primo perché la famiglia Sensi non vuole cederlo e, come ho già detto in passato, Florentino Perez non farebbe mai uno sgarbo avendo con loro uno splendido rapporto, secondo perché De Rossi ama Roma e non vuole lasciare la città e la squadra in cui è cresciuto e di cui è tifoso».

DE ROSSI RESTA - Eppure i giornali...: «Ripeto che De Rossi non si muove da Roma né tantomeno il Real ha chiesto il giocatore, Florentino Perez è consapevole del fatto che la proprietà non lo cederebbe per nessun motivo a nessuna cifra...».

Nuovi talenti brasiliani

La Seleçao brasiliana under 20 sta svolgendo uno stage di allenamento in preparazione del mondiale di categoria che si disputerà in Egitto nel prossimo mese di settembre. Tra i convocati per questa sessione di lavoro ci sono tre nomi poco conosciuti dai non addetti ai lavori ma che stanno impressionando gli osservatori internazionali.

Si tratta dei centrocampistti Wellington Aparecido Martins del San Paolo, Mário Sérgio Santos Costa 'Marinho' dell'Internacional di Porto Alegre e del difensore Mario Fernandes, del Gremio.

Il primo è già sui taccuini di molti operatori di mercato e osservatori ed è conisderato uno dei più promettenti gioielli calcistici brasiliani in ottica futura. Manchester United, Arsenal, Real Madrid e Valencia hanno già sondato il terreno per l'acquisto del giocatore il cui costo sta cominciando a salire.

Diverso il discorso per Marinho. Scoperto nel Sport Club Penedense la sua crescita è stata fulminea fino ad approdare lo scorso gennaio all'Internacional di Porto Alegre, passando per il Corinthians Alagoano e il Fluminense. Considerato giocatore di gran talento Marinho ha molti estimatori in Europa. Il suo contratto con l'Internacional è di cinque anni. In passato il primo approccio di un club europeo è stato fatto dallo Sporting Braga ma ora i pretendenti per lui sembrano crescere ogni giorno.

Infine Mario Fernandes, difensore del Gremio che dopo un periodo difficile a causa di un problema di stress è tornato alla grande riscuotendo la fiducia del tecnico della nazionale U20 Rogerio Lourenço che lo ha convocato e che sembra intenzionato a dargli una maglia da titolare nei prossimi mondiali. Un difensore che è già stato paragonato a Lucio e che sta riscontrando tanti consensi per le sue ottime doti aeree, per la facilità di gioco e per i suoi puntuali anticipi sugli attaccanti avversari.

Tra i presenti al raduno della Sub 20 verdeoro c'è anche Maylson, centrocampista del Gremio che è stato tra i protagonisti assoluti del sudamericano Sub 20 vinto qualche mese in venezuela dalla formazione brasiliana.

C.M.

Juve, ecco Gago e Diarra

Effetti del volo sul mercato del calcio. Alessio Secco, d.s. bianconero, atterra a Torino, riaccende il telefonino e scopre che da Udine lo stanno cercando. Il dirigente bianconero è appena tornato dalla Spagna, dove ha parlato con i dirigenti del Real Madrid. Ha chiesto il prestito del maliano Diarra. Prestito di un anno con diritto di riscatto. I “galattici” hanno ribadito che Diarra è in vendita e hanno fatto il prezzo: 20 milioni, soldi cash, niente scambi. Così si è aperta ufficialmente la trattativa tra i due club, se n’è parlato a lungo, si è deciso di aggiornare il tutto alla prossima settimana. La Juventus, visto che c’era, ha chiesto notizie anche su un altro centrocampista. Si tratta di Gago, argentino di talento e di passaporto italiano. Niente prestito, neppure qui. E operazione ancora più in salita. Perché a differenza di Diarra, tra Gago e la Juventus non c’è nessuna intesa sull’ingaggio. Insomma, Secco sembrava destinato a tornare a casa con una sola notizia soddisfacente. La conferma che il ginocchio destro di Diarra è guarito. Un problema di calcificazione al menisco, ma nessuna rottura ai legamenti. L’intervento di pulizia al ginocchio è “riuscito perfettamente” e il giocatore è pronto per tornare ad allenarsi.

L’ALTERNATIVA — Tutto qui? No, c’è dell’altro. Vista l’alternativa Diarra, qualcosa si muoveva sul fronte D’Agostino. L’Udinese è disposta a rincontrare al più presto i dirigenti juventini. Meglio oggi, per chiarire subito un paio di questioni. Un rendez-vous condizionato allo stato di salute del direttore sportivo bianconero, tornato dalla missione spagnola con la febbre a 40°. Secco, giovane temprato, oggi dovrebbe tornare al lavoro. Incontrando così anche i dirigenti friulani. Che, vista la valida alternativa Diarra, potrebbero scendere (almeno un po’) da quota 25 milioni. Per capirci: a 20 la Juventus avrebbe già chiuso l’affare Diarra, un giocatore con altre caratteristiche, qualche anno in più, ma anche con maggiore esperienza internazionale. Un giocatore, il maliano, gradito pure dal tecnico Ferrara, che si fida (ciecamente) dei giudizi espressi dall’ex compagno Cannavaro. Eccoli, dunque, i primi effetti del volo sul mercato della Juventus.

OPERAZIONE MACEDONIA — C’è dell’altro. Nel blitz spagnolo Secco ha cercato pure di risolvere un altro problema, un’altra priorità: cedere Trezeguet e incassare almeno 10 milioni. Ci sta pensando l’Atletico Madrid, a condizione che prima venda Forlan, al Real. Ah, la Juve ha cercato di inserire l’amato Treze-gol pure nell’operazione Diarra, ma il Real Madrid ha risposto picche. Analoga risposta sull’ipotesi di uno scambio con Van Nistelrooy. Poi, visto che ormai era in Spagna, Secco ha provato a cedere il francese anche al Villarreal. Sapendo già che un giocatore con un’età e un ingaggio così, non rientra nei parametri di questo club. Sapevano già, alla Juve, che Giuseppe Rossi costava almeno 25 milioni. Cifra fuori budget per i bianconeri, che inoltre non hanno nessuna priorità d’acquisto in attacco. Però la notizia è circolata e la Juve ha confermato (ufficialmente) l’interessamento. Singolare: confermare l’interesse per un obiettivo che non si può raggiungere. Ma probabilmente questo, più di altri, resterà un effetto collaterale del volo in Spagna. Un messaggio alla Lazio. Perché, una volta ceduto Trezeguet, i bianconeri vogliono chiudere subito l’operazione Pandev. Con l’attaccante macedone c’è già un'intesa: contratto quadriennale. Per chiudere basterà volare nell’ufficio di Lotito, il presidente delle Aquile.

Il punto sul mercato

Ad oggi è la Juventus la Signora del Mercato. I bianconeri sembrano avere in testa piani ben chiari di rafforzamento. L'arrivo del brasiliano Diego è un colpo costoso – quasi 25 milioni – ma davvero importante. Ha 24 anni, si è adattato alla perfezione al calcio tedesco, quindi non dovrebbe avere problemi nel passaggio alla Serie A, abbinando classe e potenza. L'unico punto interrogativo resta l'impiego tattico nel modulo bianconero. In difesa è rientrato un pezzo per così dire di "usato sicuro" come Cannavaro. Un centrocampista arriverà. D'Agostino sarebbe un ottimo investimento. Dopo la partenza di De Ceglie, serve con ancor maggior urgenza un laterale. E le ultime voci fanno capire che se ci dovessero essere spiragli di trattativa, si tenterà anche il colpo italoamericano Giuseppe Rossi.
Il giudizio sull'Inter è al momento condizionato da Ibrahimovic e Maicon. Se non partiranno i due pezzi pregiati, allora la squadra nerazzurra potrà dirsi rafforzata dal Principe Milito e da Thiago Motta. Altrimenti bisognerà vedere con chi verranno rimpiazzate le eventuali partenze. Carvalho è in arrivo. Non c'è stato il grande colpo mediatico che avrebbe rilanciato decisamente le ambizioni europee. Le big di Liga e Premier sembrano insomma ancora un passo avanti.
Delude finora, invece, il mercato del Milan. La partenza di Kakà lascia un vuoto difficilmente colmabile. I nomi di Cissokho e Dzeko non scaldano i tifosi, ma i 26 gol segnati in Bundelsiga dal bosniaco possono essere un biglietto da visita quantomeno interessante. Non va dimenticato però Thiago Silva, acquistato sei mesi fa e di cui si dice un gran bene. Preoccupano le voci sulle partenze di Pirlo e Gattuso. Se dovessero essere tramutate in reali addii, sarà una vera e propria rivoluzione. Il problema è che non si capisce ancora quale Milan si vuole costruire.

Milan, rispunta Eto'o

Rispunta il nome di Samuel Eto'o per l'attacco del Milan. Il quotidiano catalano 'Sport' riferisce oggi che il club rossonero manderà nella città spagnola il suo abituale emissario, Ernesto Bronzetti, per parlare di un eventuale trasferimento a Milano dll'attaccante camerunense. La soluzione Eto'o sarebbe stata ripresa in considerazione a causa delle difficoltà che il club di via Turati sta incontrando per l'acqusto di Dzeko dal Wolfsburg. Ma la missione catalana dei rossoneri non si fermerebbe all'attaccante balugrana ma prevederebbe anche un primo approccio per il portiere Valdes, che sta avendo problema per il rinnovo del contratto. I rossoneri però dovranno guardarsi dal Manchester United che sembra intenzionato a sondare il terreno per entrambi i giocatori.

 
 
 
 
 
 
 
 
C.m.

Genoa, colpo Drenthe

Royston Drenthe è ad un passo dal Genoa che lo avrebbe quindi soffiato alla Fiorentina. Preziosi, come accaduto in precedenza con Crespo, avrebbe battuto sul tempo Pantaleo Corvino. Secondo quanto ha riferito Sky l'operazione con il Real Madrid starebbe per concludersi sulla base di un prestito annuale, con diritto di riscatto.

Inter, ancora tre acquisti



Il mercato dell'Inter nelle ultime ore è a dir poco incandescente e sono diversi i nomi sul taccuino degli uomini che si muovono per conto di Massimo Moratti. In difesa il nome nuovo è quello di Ebouè, esterno destro dell'Arsenal in scadenza di contratto. L'ivoriano ha dichiarato di voler lasciare l'Inghilterra e in caso di partenza di Maicon l'Inter sarebbe in pole position. Proprio di Maicon ha parlato Caliendo, il suo procuratore. Per ora lui non si muove dall'Inter, ma l'agente ha fatto intendere che sono quanto mai vive le ipotesi Manchester United e Real Madrid. Le offerte non sarebbero solo invenzioni giornalistiche, al contrario di quelle per Zlatan Ibrahimovic, sempre meno o forse mai stato corteggiato dalle grandi d'Europa. A centrocampo si pensa a Ederson, centrocampista brasiliano in forza al Lione. Al tecnico dei francesi piacciono e molto Vieira e Mancini indicati come eventuali contropartite tecniche per arrivare al giocatore. Posto che le trattative per Deco e Carvalho come ammesso dallo stesso Moratti sono in fase avanzata, i nerazzurri possono pensare anche ad un altro difensore centrale. Nicolas Otamendi del Velez, giovane promettente, pronto a rinfoltire la colonia argentina dell'Inter.

Europei under 21: i talenti

Ci sono già gli osservatori italiani negli alberghi con le camere strette e le finestre che guardano l'Oresund, nei ristoranti sotto il livello stradale che nella Svezia del Sud cucinano alla romana. A Helsingborg, centomila abitanti compresi i paesi che fanno corona, città che ospita la fase d'avvio degli Europei dell'Italia Under 21, in queste ore sono saliti Gianfranco Bedin e Franco Fontana, osservatori dell'Inter, e Valentino Angeloni, sfortunato centrocampista che oggi batte la Scandinavia per segnalare all'Udinese calciatori economici. E' stato avvistato Mauro Sandreani, lavora per conto della Juventus, e gli "scout" di Catania, Chievo, Lecce, Parma.

UNDER 21 GIA' AFFERMATI - Sono un richiamo forte questi due gironi da otto squadre per il calcio europeo e i suoi dirigenti: 176 ragazzi tra i diciotto e i ventitré anni in mostra, il meglio del continente. E così in questo quadrilatero compreso tra Helsingborg e Malmoe, Goteborg e Halmstad stanno convergendo osservatori inglesi, loro sono ovunque e hanno forte potere d'acquisto, olandesi, spagnoli, belgi, portoghesi. E italiani. La verità è che se un ragazzo è arrivato in una nazionale Under 21, mezza Europa già lo conosce. Ha un procuratore almeno da due stagioni e vale sopra il milione di euro. Mario Balotelli, per capirci, il gioiello dell'Inter, oggi ha una valutazione da 25 milioni. E non ha ancora 19 anni. Un talento cristallino come Bojan Krkic, attaccante della Spagna chiuso nel suo club dai mostri sacri del Barcellona, viaggia tra i 15 e i 18 milioni. E non ha ancora 19 anni. Parliamo di starlette. Ragazzi dell'Under, certo, ma famosi e collaudati, pronti a tracimare nella spedizione maggiore per il Sudafrica 2010. Per esempio Theo Walcott, 20 anni, esterno offensivo dell'Arsenal. Fabio Capello, dopo averlo fatto diventare il più giovane convocato della nazionale (maggiore) inglese, lo ha prestato a un'under che non ha tradizione di risultati in questa categoria. Nell'Inghilterra in missione agli Europei c'è anche Gabriel Agbonlahor, attaccante dell'Aston Villa di origini nigeriane. Marko Marin, 20 anni, centrocampista offensivo del Borussia Monchengladbach, è già un riferimento per la prima nazionale tedesca: il Werder Brema, tra l'altro, lo vuole per sostituire il Diego ora juventino.
OCCHIO AI SERBI - E' vicino al Bayern Monaco il portiere tedesco Manuel Neuer, 23 anni, un metro e novantatré, possibile titolare della prossima Germania maggiore. Inavvicinabile il fantasioso centrocampista Mesut Ozil, spalla di Diego nel Werder. L'inesauribile vivaio della Serbia, grandi avversari dell'Italia, stasera e da sempre, può qui mostrare Gojko Kacar, 22 anni, trequartista dell'Hertha Berlino: il mercato tedesco è il naturale approdo per i ragazzi slavi. Poi Nemanja Matic, mezz'ala dell'88: non è titolare nella nazionale under e gioca con gli slovacchi dell'Mfk Kosice, due dettagli che lo rendono un soggetto semisconosciuto, quindi ancora appetibile sul mercato. Gli altri serbi costano già troppo: Ivan Obradovic è un terzino sinistro nel giro della nazionale maggiore, l'esterno Zoran Tosic, 22 anni, è passato armi e bagagli al Manchester United e l'attaccante Miralem Sulejmani, 20 anni, se lo è assicurato l'Ayax.
SCANDINAVIA ED EST EUROPA - Blindata, e cara, è l'ala destra del Siviglia Diego Capel, 21 anni, un dribblng da giocatore antico. Il portiere Sergio Asenjo, restando in Spagna, è corteggiato dall'Atletico Madrid. Per trovare occasioni bisogna cercare mercati meno battuti. Quello scandinavo, innanzitutto. E spingersi poi ad Est, fino in Bielorussia. "Se sei rapido con meno di mezzo milione di euro riesci a prendere un ragazzo forte da far crescere in un club italiano", spiega uno scout del Nord Est. Lo svedese Marcus Berg a 23 anni è già un faro per gli olandesi del Groningen (16 gol in 24 gare). Così il coetaneo Ola Toivonen per il Psv Eindhoven. Meglio cercare un'intesa con due ventunenni separati per data di nascita da pochi giorni. Sono Rasmus Elm, centrocampista che gioca nel Kalmar, un paesone che si affaccia sul Mar Baltico e ha prodotto la squadra campione nazionale uscente. E l'esterno Emir Bajrami, cartellino dell'Elfsborg. Tutti e due hanno prezzi abbordabili. Come il centravanti Pontus Wernbloom, lui più maturo, 23 anni. E Robin Soder, 18 anni. Per ora giocano entrambi a casa, nel Goteborg. Nella nazionale finlandese c'è l'attaccante Berat Sadik, già approdato ai tedeschi dell'Arminia Bielefeld. Più contendibile, perché fin qui rimasto in Scandinavia, è Tim Sparv (centocampista degli svedesi dell'Halmstad). Il difensore Jonas Portin, che comunque ha già 23 anni, è molto vicino all'Ascoli: glielo sta portando il procuratore Stefano Antonelli. Mehmet Hetemaj gioca in Grecia ed è qui con la nazionale finlandese insieme al fratello Perparim: tutti e due hanno esordito a febbraio contro il Giappone. Infine il bielorusso Sergej Kryvets, 23 anni, occhi di ghiaccio. Lui milita nel Bate Borisov e ha pure fatto un gol alla Juventus in Champions League.

Ecco i soldi del Real

Due banche spagnole hanno concesso un prestito per circa 150 milioni di euro al Real Madrid di Florentino Perez per l'acquisto di 'attivi immateriali', cioè di giocatori: lo scrive oggi il quotidiano El Mundo. La somma prestata dal Banco Santander e da Caja Madrid, la cassa di risparmio regionale della capitale spagnola, corrisponde a quanto speso finora dal presidente del Real per i trasferimenti di Kakà dal Milan e di Cristiano Ronaldo dal Manchester United. Il Real ha dato come garanzia i diritti Tv che prevede di ottenere dal gruppo Mediapro. Le due banche, secondo El Mundo, considerano redditizia e senza rischi l'operazione. Il Real ha comunicato alle due banche che l'acquisto dei nuovi giocatori moltiplicherà gli introiti della società. Lo stesso Perez ha più volte citato l'esempio di Zinedine Zidane, pagato 73 milioni di euro nel 2001, il cui acquisto 'moltiplicò per quattro' le entrate del club.

La concessione del prestito 'non scandalizza' ma 'sorprende' Elena Salgado, ministro spagnolo
dell'Economia
. 'Il Real Madrid è un'impresa privata e prende le decisioni che reputa opportune, così come fanno le banche', dice in un'intervista alla tv pubblica spagnola TVE. L'operazione in questione 'non ha nulla di illegale. Se la banca dispone di questa liquidità, la metta a disposizione anche di piccole e media imprese. Chiederei di fare uno sforzo anche per loro'.
(ansa)

Il Real non vuole Ibra

Kakà, Cristiano Ronaldo e nada otro, nessun altro. Jorge Valdano chiude le porte del Real Madrid a Zlatan Ibrahimovic e riconsegna, se così si può dire, lo svedese a Mourinho. "Hanno accostato ai blancos Forlan e Ibra, ma non arriverà né l'uno né l'altro. Nel ruolo abbiamo due o tre alternative, ma tra queste non ci sono né l'interista né l'attaccante dell'Atletico". Stesso discorso per Ribery, di cui "Zidane dice meraviglie, ma costa troppo".

Il tempo delle spese folli, insomma, è già finito. Perché, e lo spiega bene Valdano, "la strategia del Real è quella di avere grandi campioni, ma siamo partiti con una velocità di crociera che sicuramente non possiamo sostenere...". Come dire, a tutto c'è un limite. Anche se ti chiami Florentino Perez e ti presenti con due acquisti da fantascienza. Dopo lo tsunami è arrivato quindi il tempo della bassa marea, sperando il ritirarsi lento delle acque lasci ancora qualche pesce sulla spiaggia. Villa, ad esempio, come sperava Valdano fino all'altro ieri. Fino a quando, cioè, anche il Valencia s'è reso conto dell'aria che tirava e ha pensato bene di non rimanere fuori da questo giro folle di euro.

Una scelta che il Real non ha gradito per nulla. L'affare era chiuso, poi è saltato. Dietrofront, per buona pace di Florentino: "Se il Barcellona offre 50 milioni, Bojan e Caceres - è l'idea di Valdano - e io fossi un dirigente del Valenciam, lo lascerei partire perché noi non arriveremo mai a cifre del genere. In questi giorni abbiamo lavorato su questa pista, la trattativa sembrava a buon punto, poi abbiamo incontrato qualcuno nel nostro cammino e il prezzo è salito troppo".

Meno uno, perciò, nel senso che a queste condizioni Villa non si tratta nemmeno. Come non si tratta, alle condizioni di Moratti (50 milioni più uno o due giocatori), nemmeno Ibra. "Abbiamo due o tre obiettivi in attacco, ma tra questi non ci sono né l'interista né Forlan", spiega Valdano. Che, in realtà, fa il suo gioco e chiarisce ai diretti interessati, Inter e Atletico, che la luna non si può pretendere nemmeno da un club di marziani come la "casa blanca". Lo stesso dicasi per Ribery e Xabi Alonso: "Zidane dice meraviglie di Ribery (ha lo stesso procuratore, ndr), lo abbiamo seguito, ma il Bayern vuole cifre astronomiche, ritengo che non vogliano cederlo. Per Xabi Alonso c'è una nota ufficiale del Liverpool - spiega Valdano -, credo che difficilmente potrà arrivare al Real. Silva? Penso che per il Valencia sia incedibile".

Resta il tempo per chiarire un altro paio di concetti in pieno stile-Valdano. Il che, tradotto, significa senza peli sulla lingua. Quindi sotto con Laporta ("Imperialismo è una parola molto grande, c'è molta demagogia di cattivo gusto in alcune cose che ho sentito Questi acquisti tra l'altro sono un bene per tutta la Liga, abbiamo impoverito il calcio italiano e quello inglese") e con il capitolo Raul: "Avrà le stesse chance di tutti, ma nella lotta tra l'uomo e il tempo vince sempre quest'ultimo altrimenti giocherebbe ancora Di Stefano. E' il capitano ed un uomo intelligente, la maturità lo aiuterà ad affrontare la stagione". Ultima battuta su Cristiano Ronaldo e sulle sue abitudini da viveur: "Abbiamo bisogno di grande disciplina, ne è consapevole e ci aiuterà, noi, da parte nostro, lo proteggeremo".

Juve, Dossena è tuo

Strada libera per la Juve nell'affare Dossena. L'esterno sinistro che piace tanto a Ciro Ferrara e alla società, Alessio Secco in testa, è stato inserito da Rafa Benitez nella lista dei cedibili. Il Liverpool ha infatti trovato un accordo con il Tottenham per Glen Johnson e, a meno di un inserimento a sorpresa del Manchester City nella trattativa, l'affare si chiuderà a quota 18,5 milioni di sterline. Dossena è quindi a un passo dai bianconeri.
Soddisfatto del suo presente in Inghilterra ma con un occhio rivolto al ritorno in Italia. Andrea Dossena, non più tardi di tre giorni fa, ha cercato di fare chiarezza sulla sua situazione: "Io sto benissimo al Liverpool - ha detto il difensore azzurro -. E' una grande squadra e per me si tratta di una grande esperienza. Ma l'Italia è la mia patria e, come ha detto anche Lippi, sarebbe importante ritornare: avrò sempre un occhio di riguardo per il campionato italiano specialmente se l'occasione è con la Juventus. Se c'è la volontà di tutte e tre le parti, squadre e giocatore, l'affare si fa. Altrimenti salta tutto anche per un piccolo dettaglio. Vedremo cosa succederà...".
Sp. Med.

Napoli: rifondazione

Il fine settimana del Napoli è stato perlopiù caratterizzato da questo botta e risposta e distanza tra De Laurentiis e Donadoni, che ha dato il là alle solite polemiche che da sempre gravitano attorno al mondo calcistico partenopeo. Ospite al Golden Goal di Sorrento, organizzato da Valter De Maggio, il presidente azzurro ha esternato a tutto campo, tirando simpaticamente le orecchie al mister per alcune sue presunte ingerenze durante l'impostazione delle trattative di mercato stilate dalla società. Il mister bergamasco ha a sua volta provveduto a stemperare i toni, evitando di cavalcare l'onda.
Conoscendo bene i due protagonisti, (dal 2004 De Laurentiis, dal 96 Donadoni) posso provare ad interpretare le schermaglie: il presidente si è certamente lasciato andare, sbagliando nel modo e nel tempo, ed andando certamente oltre a quelli che sono i suoi stessi pensieri.
In primis non credo che Donadoni si sia effettivamente intromesso, sono portato a pensare che abbia piuttosto segnalato le sue preferenze alla dirigenza. Da qui a parlare di intromissioni ce ne corre. Non ho prove per affermare ciò, a parte la conoscenza pluriennale che ho dell'uomo Donadoni, e quand'anche ciò fosse accaduto, sarebbe stato certamente meglio non gridarlo ai 4 venti. Essere lessicalmente più disciplinati può evitare di foraggiare i nemici del Napoli per queste sterili polemiche.
Sorvolando su questa buccia di banana, continuo a reputarmi piuttosto ottimista per la campagna acquisti che il Napoli sta conducendo. Sentire vivo l'interesse azzurro per elementi di valore come Pandev, Di Vaio e Marchetti è certamente confortante. Si può tranquillamente affermare che, dietro le 3 grandi, è il Napoli che sta facendo mercato in Italia. Sono certo che vi saranno altri 3 o 4 innesti, e non nego che mi ha fatto piacere e mi ha gratificato molto, il fatto che proprio a Sorrento il presidente abbia annunciato il cambiamento di rotta: stop con i sudamericani, più giocatori "indigeni".
Il sottoscritto, piaccia o meno, con 22 anni di esperienza alle spalle, lo consigliava da tempo. Chi conosce le dinamiche di Napoli e del Napoli, sa alla perfezione che assumere giocatori dal carattere difficile non è mai un affare. Il caso Lavezzi faccia scuola, con le abitudini notturne del Pocho criticate dal massimo dirigente azzurro.
A questo proposito, si è giunti ad un bivio. Lavezzi è bello ed impossibile, prendere o lasciare. Così come da anni non si vedeva un talento di queste dimensioni, allo stesso modo è veramente dura tenerne a bada le bizze fuori dal rettangolo verde. Non escludo però, che togliendogli i fiancheggiatori di uscite notturne anche lo stesso Pocho possa trarne giovamento.

Ultime di mercato

In Svezia ne sono più che sicuri: Zlatan Ibrahimovic rimarrà anche il prossimo anno all' Inter. Per motivi familiari, secondo quanto scrive il quotidiano svedese "Portbladet". La moglie di Ibra, Helena, e i due figli della coppia sono ben integrati nello stile di vita italiano e non sarebbero disposti per ora a trasferirsi a Barcellona o a Madrid, dove Barça e Real stanno seguendo con particolare attenzione Ibra. I coniugi Ibrahimovic - precisa "Aftonbladet" - avrebbero infatti già deciso di iscrivere i figli alla scuola italiana per il prossimo anno scolastico ed avrebbero inoltre acquistato una nuova residenza fuori Milano. Sono attesi sviluppi. Anche perché i due club spagnoli non hanno alcuna intenzione di mollare la presa sul giocatore.

RIPARTE LA CACCIA A DZEKO - Il Milan, dopo aver acquistato il laterale Cissokho dal Porto, ha spostato tutte le sue attenzioni su Dzeko, proseguendo la trattativa con il Wolfsburg: "Il nostro mercato - afferma Adriano Galliani - attualmente è questo. Seguivamo Cissokho da un anno, poi abbiamo già con noi Thiago Silva e quindi l' obiettivo è Dzeko, su cui aspettiamo le mosse del Wolfsburg: il discorso incedibilità è superato, ma se non dovesse arrivare avremmo bisogno di un giocatore dalle caratteristiche simili". Intanto, in caso di cessione di Pirlo al Chelsea, i rossoneri cercheranno di convincere Lotito a cedere Ledesma.
LA SOLUZIONE LEDESMA - Una soluzione che si fa più concreta dopo le parole di Vincenzo D'Ippolito, procuratore del giocatore: "Ledesma nella prossima stagione non giocherà nella Lazio - ha spiegato-. Pur avendo deciso col calciatore di non ricorrere all'articolo 17 per riconoscenza verso la Lazio, abbiamo concertato con Lotito che Christian verrà ceduto a un prezzo concordato. Siamo d'accordo con Lotito - prosegue D'Ippolito - che verranno chiesti 15 milioni, ma anche che si farà di tutto per agevolare la cessione. La Lazio ha fatto una proposta di adeguamento da top player, la stessa offerta più o meno formulata a Pandev, vale a dire una cifra intorno al milione e mezzo di euro, ma Ledesma, al pari di Pandev, vuole andar via per cercare nuovi stimoli i un'altra piazza".
E' LUNGA PER D'AGOSTINO - "Per D' Agostino alla Juventus la trattativa è abbastanza lunga, ma secondo me dovrebbe andare in porto, anche perché lui merita tanto e dopo tanti sacrifici e giri per l' Italia, merita tutto quello che si è guadagnato sul campo". Lo ha detto Franco Zavaglia, procuratore del centrocampista dell' Udinese, intervenendo a "RadioRadio" sulla possibile cessione del giocatore alla Juventus. Intanto domani è probabile un incontro tra la società bianconera ed il Genoa per decidere il futuro di Domenico Criscito, attualmente in comproprietà tra le due squadre. Sarà l' occasione per parlare pure di Palladino. Intanto Preziosi interviene sull' interessamento della Juventus per Acquafresca: "Non ho notizie che la Juve sia interessata ad Acquafresca, poi penso che i bianconeri abbiano il problema Trezeguet. Al momento non sono stato contattato da nessuno, se c'è interessamento devono manifestarlo e ne parliamo. Acquafresca da noi non verrà per quest' anno, ma cercheremo la migliore soluzione per il ragazzo. Sarebbe meglio per lui se trovasse una squadra dove possa giocare con continuità".
NEDVED E LA LAZIO - Lotito, dopo aver ufficializzato l' arrivo di Ballardini sulla panchina della Lazio, parla di mercato: "Non ho mai ricevuto alcuna richiesta per Pandev, quando arriverà sarà valutata. Nedved? Mai dire mai. È un grandissimo professionista e mi auguro che la Lazio si possa avvalere di persone con le sue caratteristiche".
IL CASO MARIGA - Il Parma risponde al suo centrocampista Mariga: "Le richieste per i nostri calciatori vanno formulate direttamente alla società e non ai procuratori. Mariga dovrebbe ricordarsi di avere quattro anni di contratto con il Parma e deve dare continuità alla sua crescita". Queste le parole del direttore sportivo emiliano Andrea Berta, replicando alle dichiarazioni rilasciate ieri da Mac Donald Mariga, il centrocampista keniano parmense, che aveva detto al quotidiano "The Standard" che sulle sue tracce ci sarebbero importanti club come Milan, Fiorentina e Valencia.
ROMA VICINA A GUBERTI - Sul centrocampista Guberti la Roma continua ad essere in prima fila: "Credo che la Roma abbia voluto stringere i tempi per presentare qualcosa di interessante al ragazzo. Guberti ha fatto molto in questi ultimi mesi, ha segnato dieci gol da centrocampista e con il gioco del Bari ha espresso le sue qualità". Lo ha detto Claudio De Nicola, procuratore del giocatore, che poi ha proseguito: "Non farò altro che riferire al ragazzo l' interesse della Roma e Guberti prenderà una decisione. Da parte sua, il solo piacere di essere un obiettivo della Roma è fondamentale. In settimana vedrò anche Juventus e Fiorentina".
DONATI TORNA - In Scozia si parla di un possibile ritorno in Italia di Massimo Donati e per la precisione Palermo, Sampdoria e Parma sarebbero interessate al giocatore. Lo scrive il quotidiano scozzese "The Scotsman", secondo cui i tre club italiani sarebbero pronti a intavolare una trattativa con il Celtic Glasgow, attuale club del giocatore.
BARCA-REAL, DUELLO PER VILLA - Ed eccoci a Barcellona e Real Madrid. L' edizione odierna del quotidiano spagnolo "Marca" riporta ulteriori dettagli sulla trattativa che il Barça sta cercando di portare avanti per David Villa, in modo da soffiarlo al Real. La dirigenza catalana avrebbe fatto un'offerta di 40 milioni più Bojan e Caceres, a cui si aggiungono ulteriori bonus sulla base dei risultati raggiunti. La proposta complessiva salirebbe così a 50 milioni di euro. Possibile però che si tratti anche di una semplice azione di disturbo nei confronti di Florentino Perez per fare alzare il prezzo dell' attaccante. Su Villa si è buttato anche il Manchester Utd. Secondo il "Daily Mirror", infatti, Alex Ferguson vuole assicurarsi a tutti i costi un bomber per il suo reparto avanzato e ha fatto pervenire al Valencia un' offerta di oltre 52 milioni di euro. Infine, per compensare la partenza di Mario Gomez, passato al Bayern Monaco, lo Stoccarda sta valutando l' opportunità di fare un' offerta al Tottenham per il russo Roman Pavlyuchenko.

Del Piero non rinnova?

Il suo contratto scade il 30 giugno 2010 ma già si incomincia a parlarne, almeno sulla Gazzetta oggi in edicola. Perché da una parte la Juve non ha fretta di sottoscrivere il rinnovo, forse confidando nella fedeltà della bandiera bianconera (21 reti nella stagione appena conclusa, 24 nella precedente), dall'altra Ale sta alla finestra, ma senza l'intenzione di attendere ad oltranza. Anche perché, forte della buona stagione da poco conclusa, può al momento congelare le offerte ricevute dalla Cina, dagli Stati Uniti (dove ora si trova in vacanza) e dall'Inghilterra. Deciderà lui insomma se chiudere la carriera a casa sua, o magari in Liga, che pure al momento resta solo una tentazione.