Napoli: rifondazione

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 10:16

Il fine settimana del Napoli è stato perlopiù caratterizzato da questo botta e risposta e distanza tra De Laurentiis e Donadoni, che ha dato il là alle solite polemiche che da sempre gravitano attorno al mondo calcistico partenopeo. Ospite al Golden Goal di Sorrento, organizzato da Valter De Maggio, il presidente azzurro ha esternato a tutto campo, tirando simpaticamente le orecchie al mister per alcune sue presunte ingerenze durante l'impostazione delle trattative di mercato stilate dalla società. Il mister bergamasco ha a sua volta provveduto a stemperare i toni, evitando di cavalcare l'onda.
Conoscendo bene i due protagonisti, (dal 2004 De Laurentiis, dal 96 Donadoni) posso provare ad interpretare le schermaglie: il presidente si è certamente lasciato andare, sbagliando nel modo e nel tempo, ed andando certamente oltre a quelli che sono i suoi stessi pensieri.
In primis non credo che Donadoni si sia effettivamente intromesso, sono portato a pensare che abbia piuttosto segnalato le sue preferenze alla dirigenza. Da qui a parlare di intromissioni ce ne corre. Non ho prove per affermare ciò, a parte la conoscenza pluriennale che ho dell'uomo Donadoni, e quand'anche ciò fosse accaduto, sarebbe stato certamente meglio non gridarlo ai 4 venti. Essere lessicalmente più disciplinati può evitare di foraggiare i nemici del Napoli per queste sterili polemiche.
Sorvolando su questa buccia di banana, continuo a reputarmi piuttosto ottimista per la campagna acquisti che il Napoli sta conducendo. Sentire vivo l'interesse azzurro per elementi di valore come Pandev, Di Vaio e Marchetti è certamente confortante. Si può tranquillamente affermare che, dietro le 3 grandi, è il Napoli che sta facendo mercato in Italia. Sono certo che vi saranno altri 3 o 4 innesti, e non nego che mi ha fatto piacere e mi ha gratificato molto, il fatto che proprio a Sorrento il presidente abbia annunciato il cambiamento di rotta: stop con i sudamericani, più giocatori "indigeni".
Il sottoscritto, piaccia o meno, con 22 anni di esperienza alle spalle, lo consigliava da tempo. Chi conosce le dinamiche di Napoli e del Napoli, sa alla perfezione che assumere giocatori dal carattere difficile non è mai un affare. Il caso Lavezzi faccia scuola, con le abitudini notturne del Pocho criticate dal massimo dirigente azzurro.
A questo proposito, si è giunti ad un bivio. Lavezzi è bello ed impossibile, prendere o lasciare. Così come da anni non si vedeva un talento di queste dimensioni, allo stesso modo è veramente dura tenerne a bada le bizze fuori dal rettangolo verde. Non escludo però, che togliendogli i fiancheggiatori di uscite notturne anche lo stesso Pocho possa trarne giovamento.