Ecco la prima giornata

Sorteggiati i calendari per la stagione calcistica 2009/2010. Si parte il 22 Agosto con gli anticipi, l'Inter esordirà conil Bari, la Juventus con il Chievo, il Milan con il Siena. Alla seconda giornata Milan - Inter e Roma - Juventus. Inter-Juventus si affronteranno nella 15esima giornata, mentre nell'ultima giornata spicca un Milan-Juventus che promette scintille!

Samba Juve

La Juve supera l’osta­colo coreano con un 3-0 matu­rato grazie alla propria supe­riore cifra tecnica, supportata però da un’applicazione che rappresenta l’aspetto più signi­ficativo di questa avventura spagnola. Altre formazioni bla­sonate hanno infatti pagato dazio in questa Peace Cup , per quanto messe di fronte ad av­versari palesemente inferiori. La squadra di Ferrara no. In­fatti al fischio finale la Juve aveva conquistato il diritto a giocare la semifinale con il Real, salvo interrogarsi sulla sorte dei Galácticos, che in quel momento stavano scendendo in campo contro la Liga Depor­tiva Universitaria Quito con l’obbligo di vincere. Piccole sod­disfazioni, ma anche quelle contano.

LA STELLA - Tutti aspettava­no Diego, e il brasiliano non ha deluso, realizzando un gol di assoluta bellezza che ha provo­cato anche un coro da parte dei pochi e fino a quel punto di­stratti presenti. L’acuto è arri­vato al 9’ del secondo tempo, poco prima della sua uscita dal campo (Diego ha giocato un’o­ra, come previsto) ma l’ex asso del Werder era piaciuto anche in precedenza per la capacità di calarsi immediatamente nella parte assegnatagli. Tre lanci in profondità nei primi minuti, sempre con Iaquinta a fare da terminale, hanno dimo­strato non solo la sua incisi­vità, ma anche la fiducia dei compagni, disposti a farne il centro della manovra.

Intrecci di calendario

Con il varo dei calendari di A e B prende il via ufficialmente, mercoledì alle 17, la nuova stagione calcistica. La grande novità di quest' anno nella compilazione delle partite riguarda la mancanza assoluta di teste di serie. Questo significa che, almeno alla prima o all' ultima giornata, potranno verificarsi big-match, derby inclusi. I due criteri di cui bisognerà tenere conto saranno quello delle città con due società in A (Roma, Milano e Genoa), che vedranno l'ordine di esordio in casa invertito rispetto al campionato scorso, e quello di non ripetere gli incontri d' avvio già verificatisi negli ultimi due anni.

SUBITO POSSIBILE INTER-MILAN - Questo significa, ad esempio, che l' Inter campione in carica potrebbe subito ospitare il Milan o la Roma ma non la Juventus, la Sampdoria, il Napoli e l' Udinese. Potranno godere del vantaggio del fattore campo Genoa, Lazio e Juventus mentre partiranno in trasferta Sampdoria e Roma.

TURNI INFRASETTIMANALI SENZA BIG-MATCH - Questi gli altri criteri importanti che guideranno il computer:
- nei turni infrasettimanali serali (5/a e 10/a di andata, 11/a di ritorno) non sono possibili incontri tra Fiorentina, Inter, Juventus, Milan e Roma nè i derby di Genova, Milano e Roma. Gli incontri si giocheranno il mercoledì alle 20.45 con un posticipo il giovedì alle 20.45.
- i tre derby cittadini si giocano in giornate diverse tra loro.
- Le società partecipanti alle coppe europee non si incontrano tra loro nelle giornate 6/a, 9/a, 13/a, 15/a e 16/a, quelle poste tra un turno di Europa League con gare al giovedì e un turno successivo di Champions.

- nelle ultime 4 giornate le gare in casa sono perfettamente alternate a quelle in trasferta.

ULTIME DUE SENZA ANTICIPI E POSTICIPI - Infine, gli orari di inizio delle gare del campionato di serie A sono i seguenti: un anticipo sabato ore 18, un anticipo sabato ore 20,45, sette gare domenica ore 15, un posticipo la domenica alle 20.45. Il campionato parte domenica 23 agosto con due anticipi sabato 22 (alle 18 e alle 20.45). Nelle prime due giornate, quelle del 23 e 30 agosto, il grosso delle partite si gioca la domenica sera con inizio alle 20.45, due anticipi al sabato (ore 18 e 20.45) e un altro anticipo la domenica alle 18. La 18/a di andata si giocherà mercoledì 6 gennaio 2010 con inizio alle 15 con un anticipo alle 12.30 e un posticipo alle 20.45. Infine niente anticipi e posticipi nelle ultime due giornate di ritorno.
Noi di Tutto il Calcio che Conta seguiremo il sorteggio dei calendari: ci saranno aggiornamenti sin dalle 16:45. SEGUITECI!

Mercato in fermento

Ibrahimovic già bacia la maglia del Barcellona: neanche cinque minuti dopo il suo sbarco in Catalogna, il ragazzo è diventato sensibile (ai milioni di euro). Barcellona amore mio: se potesse farebbe un film sulle Ramblas. Ibra mostra quell'umanità (?) che mai aveva evidenziato in tanti anni italiani, tra Juve e Inter. E' innamorato del Barca, il grande Ibra. Innamoratissimo. Un colpo di fulmine, mannaggia… Baciala, Ibra, baciala. E se riesci bacia anche la tua coscienza e i tuoi comportamenti incredibili di poche settimane fa. Tanto sappiamo che tra uno o due anni bacerai i milioni di euro in più che ti offriranno da qualche altra parte del globo. Hai avuto almeno il tatto (non lo chiamerei buon gusto) di ringraziare Moratti,dopo non averlo rispettato per tanti mesi. Esattamente come non hai rispettato i tuoi tifosi. Sento dire che tra Zlatan ed Eto'o c'è una grande differenza, a tutto vantaggio di Zlatan. Che Ibrahimovic è un fenomeno vero, uno che fa la differenza, un fuoriclasse autentico. Come se Eto'o fosse un brocco,come se non viaggiasse alla media di 0.72-0,73 (gol a partita),come se non avesse decisole due ultime finali di Champions League. Appunto, le ha decise. Mentre Ibrahimovic, subito dopo i gironi eliminatori, si nascondeva dietro un difensore avversario e non azzeccava un dribbling,una giocata. Io penso che l'affare lo abbia fatto l'Inter: Eto'o e Milito, un tandem con i controfiocchi. Milito è fantastico, l'estate scorsa mi ero permesso di segnalarlo a qualche club italiano che invece ha continuato a dormire, quando il Saragozza lo offriva quasi a prezzi di saldo. La differenza tra Ibrahimovic ed Eto'o è che prima l'Inter si aggrappava a Zlatan per sbloccare un risultato oppure per recuperarlo. Adesso con Eto'o e con super Milito la musica cambia, nel senso che serve un gioco, qualcosa di eccitante e di programmato. Una minore predisposizione a bloccare la difesa, una grande predisposizione a giocare per due attaccanti così forti. Se Eto'o bucasse la colpa non sarebbe certo la sua, visto che ha sempre fatto gol. Se bucasse Milito,il discorso non cambierebbe di una virgola perché l'argentino ha puntualmente onorato gli appuntamenti stagionali. Doppia cifra, do you know? Importante è armare quei due,avere un gioco avvincente e coinvolgente. Ecco perché la palla passa a Mourinho: indipendentemente dall'arrivo di un altro asso di briscola (non credo che il mercato dell'Inter sia chiuso), dipenderà esclusivamente da lui. Grandi schemi per una fantaInter, i presupposti ci sono.

Trovo molto saggio che la Juve decida di cedere eventualmente Trezeguet soltanto all'estero. Al Milan no: in un sistema che privilegia il mercato libero, senza vincoli e freni, rafforzare una tua presunta concorrente sarebbe comunque un errore grave che la Juve giustamente non intende commettere. Del resto, probabilmente non ce ne sarebbero i presupposti perché continua il Milan Schempion, una roba con pochi precedenti. Se mi chiedessero un pronostico oggi, farei fatica a inserire il Milan più in alto del quarto posto. Forse. Trovo anche abbastanza disgustoso che il Milan abbia deciso di promuovere Leonardo per mandarlo alla sbaraglio,adesso si capisce (chiaramente) per quale motivo non ci fossero i presupposti per una conferma di Ancelotti. Non si tutela così un allenatore all'esordio e già ansioso di suo, senza dargli un minimo di serenità. Al punto che dopo il derby con l'Inter Leonardo è andato già abbastanza duro, ha chiesto rinforzi come quasi mai aveva fatto Ancelotti negli ultimi anni, consapevole che lungo il cammino gli hanno già fatto trovare qualche trappola. E gli autori non sono di sicuro quelli di Inter e Juve… Adesso che impacchetteranno Pirlo in direzione Chelsea,ci manca soltanto che arrivi un attaccante come Pizarro, buono per una stagione (forse) ma già oltre la trentina. Sono moderatamente convinto (quindi non sicurissimo) che ad agosto il Milan Schempion finirà, nel qual caso sarei pronto a un'inversione assoluta. Nel frattempo mi sembra quasi più grave il mandare Leonardo (uno della famiglia) allo sbaraglio più che la già grave scelta di fare un mercato francamente finora da "museo degli orrori". Berlusconi li vuole giovani e con lo stipendio non ricco: avrebbe dovuto dirlo a Galliani quando il Milan pagava quattro milioni di euro a Dida e rinnovava i contratti di Cafu e Serginho come se fossero priorità. Ahi, che dolore…

Ho ricevuto una cinquantina di e-mail sul caso Lavezzi,mi chiedono un parere. Intanto,spero che resti a Napoli:non sarà Maradona,come dice De Laurentiis,ma non è di sicuro un "quattro" di picche. De Laurentiis sta investendo tanto per il Napoli,ma sono sincero quando dico che non mi piacciono le sparate in pubblico, le esternazioni roboanti che mettono in piazza rapporti che dovrebbero essere molto intimi e molto privati. De Laurentiis ha fatto nulla, zero, quando Lavezzi scorrazzava per le strade di Napoli alle tre di mattina. Lì avrebbero dovuto organizzare una bella conferenza stampa, inchiodandolo rispetto a certe responsabilità che non si assumeva. Spero che questa telenovela finisca presta, per la serenità. Esattamente come spero che si finisca di parlare di Pandev: parto dal presupposto che ogni giorno che passa costi almeno 500mila euro alla Lazio, quando hai un contratto in scadenza nel 2010 non può essere diversamente. Rispetto nei riguardi di Lotito, ma anche una considerazione: i contratti non vanno portati a pochi mesi dalla scadenza, Non so se, come dice Lotito, la colpa sia dell'entourage di Pandev che non ha accettato una proposta importante. Oppure se, come sostengono gli agenti di Pandev,non è arrivata una proposta accettabile. Non capisco soprattutto come Pandev un mese e mezzo fa possa dire "con la Lazio ho chiuso, voglio andar via", mentre un mese e mezzo dopo rilancia con una frase del tipo "per questa maglia darei tutto".Bah… Intanto,il Napoli sgancia un colpo a sorpresa: Erwin Hoffer, 22 anni, per l'attacco, un tipo alla Inzaghi che ha brillato nel Rapid Vienna. Ho visto qualche filmato, si tratta di un giovanotto rapido e con un fiuto enorme. Ciliegina sulla torta in attesa della ciliegiona, fermo restando che Dossena è in dirittura d'arrivo? Vedremo, magari De Laurentis non ha intenzione di chiudere la cassaforte. Complimenti a Marino per l'attivismo sul mercato: voto alto che diventerebbe più alto se riuscisse a brillare anche nelle operazioni in uscita (cessioni). Non dovevo dirlo? La libertà nell'informazione è un comandamento, purtroppo non è un comandamento per tutti.

Nel frattempo hanno ragione i tifosi della Sampdoria quando sostengono che dinanzi a una frase come quella di Garrone ("Cassano resta al 100 per 100") bisognerebbe sciogliere qualsiasi dubbio. Giusto, incontestabile. Ma il mercato è fatto anche di piccole bugie, oppure di illusioni: anche Mourinho qualche settimana fa diceva che Ibrahimovic non si sarebbe mosso. Continua ad essere competitivo e sveglio il Genoa (Zapater e non Battaglia, Esposito per la difesa), aspetto un Bologna all'altezza della città, troppo fragile la gestione Menarini. Il Parma vorrebbe piazzare tre colpi come quelli che chiamano in causa Domizzi (trattativa tutt'altro che ufficiale:magari lo sarà, in questi minuti non lo è), Bojinov(oggi atteso a Roma, salvo sorprese) e Brienza, la conferma che Di Natale si è allontanato. Il Parma sta mettendo ordine al mercato dopo essersi liberato di qualche ingombrante equivoco del passato. Se Bojinov torna Bojonov, giù il cappello. Pandev-Lavezzi-Brienza-Rosina (che se ne va): sembra un film. Il Cagliari punta su Bentivoglio e Moro, la Fiorentina potrebbe chiudere il triangolo Eboue-Luisao-Edinho e spendere il tesoretto arrivato dalla cessione di Felipe, anche se ne arrivassero due non sarebbe male. Il Palermo ha rinunciato a Paletta per problemi non soltanto economici, cerchiamo di leggere oltre un comunicato ufficiale. Il Livorno vuole trattenere Tavano, nella speranza che il suo manager,l'inesperto Sommella, non faccia confusione. L'Atalanta è quasi a posto così. Il Bari è un mistero e i tifosi non meritano quiz a puntate: adesso il Bari sta entrando nell'ordine di idee di cedere la società, nel frattempo la famiglia Matarrese dice che andrà avanti sul mercato, un mercato fiacco. Aspetto gli eventi, un commento adesso sarebbe pericoloso.

In serie B la Reggina resta davanti a tutti, a maggior ragione dopo l'arrivo di un portiere di spessore come Mario Cassano. Mi scrivono tantissimi tifosi del Torino, sono divisi: c'èchi difende Foschi,c'è chi lo accusa di aver perso Italiano. Quello che lo difendono dicono che Italiano non andava preso, a quell'età…Mica ha 40 anni, Italiano, fino a tre anni fa Corini –che ora ne ha davvero quasi 40 – faceva la differenza. La cessione di Rosina allo Zenit non è un affare per tutti, come dice Foschi. E' un affare per Rosina, reduce da una stagione non eccellente. Intanto, aspettiamo tracce concrete del nuovo progetto firmato Cairo: fino al momento, neanche mezzo indizio. Una domanda legata al Lecce:anziché rinnovare il contratto al direttore sportivo Angelozzi, non sarebbe stato meglio farlo con Giocamazzi? E' più importante Angelozzi di Giacomazzi? Mah, certe cose - molto semplici sulla carta - diventano complicatissime.

Assalto ad Aquilani

Il Liverpool è a Roma. La Roma ha detto ad Alberto Aquilani che se fanno un’offerta che riteniamo giusta, ti vendiamo. Huntelaar dice no allo Stoccar­da. Sono le novità del mercato giallorosso che continua comunque a rimanere stand­by.

AQUILANI - Riguardo alla possibilità di un trasferimento del centrocampista romani­sta ad Anfield Road, è una possibilità che con il passare dei giorni si sta rivelando sempre più concreta. Anche se i prossimi passi, cioè quelli decisivi, sono legati indis­solubilmente alla cessione da parte dei reds dello spagnolo Xabi Alonso sul quale, da tempo, ha messo gli occhi il nuovo Real Ma­drid di Florentino Perez. Aquilani, che in questi giorni si sta curando tra Roma e Amsterdam, è stato informato dalla società che potrà essere ceduto, l’atteggiamento esattamente opposto a quello di un anno fa quando per Aquilani entrò in scena in prima persona il presidente, dottoressa Rosella Sensi, che dichiarò come il giocatore non si sarebbe mosso da Trigoria. «Il Liverpool? Per ora non mi ha contattato. Non ne so niente, per adesso non c’è nulla di concreto», ha dichiarato ieri il suo procuratore Zavaglia.

HUNTELAAR - L’attaccante olandese ha fatto sapere allo Stoccarda che non ha intenzione di accettare il trasferimento allo Stoccarda. La Roma spera che non riesca a trovare accordi con altre società, accettando a fine mer­cato di arrivare in prestito a Trigoria.

Eto'o-Ibra: è fatta!

Milanesi sempre protagoniste di questa fase del calcio mercato. L'Inter per chiudere la trattativa con il Barcellona, il Milan quella in uscita con il Chelsea.

Eto'ò-Ibra, domani giorno decisivo -
"Domani". Il direttore tecnico dell'Inter, Marco Branca, risponde con una sola parola alle domande dei giornalisti sull'incontro con Josè Maria Mesalles, procuratore di Samuel Eto'o. L'attaccante camerunense del Barcellona dovrebbe passare ai nerazzurri nella trattativa destinata a portare Zlatan Ibrahimovic ai catalani. : "L'agente dell'attaccante camerunense sarà a Milano nella giornata di domani. Se la trattativa è già conclusa? No, c'è ancora molto di cui discutere, ma sono ottimista", dice Branca.

Moratti: "Sono fiducioso". "Finchè la cosa non è compiuta non c'è..., ma sono fiducioso". Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti conferma che la trattativa per concludere l'affare Ibra-Eto'o è nella fase decisiva. Mentre Moratti viene intercettato davanti dagli uffici della Saras, potrebbe essere già in corso l'incontro tra Marco Branca e il procuratore del camerunese, Josè Maria Mesalles. Quest'ultimo, diversamente da quanto detto dallo stesso Branca, sarebbe già a Milano per trovare l'accordo con l'Inter. Poi si tratterebbe solo di parlare con il Barcellona per uan buonuscita. "Stiamo trattando", ha continuato il patron nerazzurro che interrogato sul reale valore del giocatore camerunense ha detto: "Il valore di Eto'o non me lo invento io, è uno dei giocatori più importanti che ci sia sul mercato. Lui, assieme a Ibra, è uno dei più desiderati. E' una buona occasione per noi avere un altro grande campione".


Stampa spagnola: agente già arrivato - Secondo la stampa spagnola l'agente del giocatore, Josè Maria Mesalles, è già arrivato a Milano per incontrarsi con Marco Branca, direttore dell'aria tecnica dell'Inter.

Ufficializzato Lucio - Intanto, con il deposito della
documentazione negli uffici della Lega calcio, è stato perfezionato l'acquisto a titolo definitivo da parte dell'Inter del difensore brasiliano Lucio. "A Lucio, che si è legato alla società fino al 30 giugno 2012, il benvenuto di tutta l'Inter e di tutti i tifosi nerazzurri", si legge nella nota della società

Napoli: non arrivano Obinna e De Sanctis - Salta l'arrivo al Napoli per Obinna e De Sanctis. La causa, una questione relativa ai diritti d'immagine. A spiegarlo è stato il presidente partenopeo, Aurelio De Laurentiis, arrivato nel ritiro di Lindbrunn in Austria.
Secondo il produttore cinematografico "non c'è accordo con i calciatori che, per questo motivo, non arriveranno".

Luis Fabiano, si complica - Come legate da un elastico, le posizioni del Milan e di Luis Fabiano oscillano ogni giorno. Oggi è quello dell'allontanamento. Almeno a sentire le parole del manager Josè Fuentes. "Sono pessimista" ha detto a calciomercato. it, riferendosi alla possibilità che il giocatore approdi in rossonero. "Il Milan ha fatto un'offerta di 14 milioni - ha detto Fuentes - Una cifra non sufficiente per acquistare il centravanti della nazionale brasiliana, è un prezzo che svaluta il calciatore. Non si può fare, il Siviglia non lo può fare e ha tutte le ragioni per non farlo. Noi ora aspettiamo di vedere se ci sarà una seconda offerta del Milan per Luis Fabiano, però se il Milan questa seconda offerta non la fa è chiaro che il club non ha tutto questo interesse a prenderlo". Ce ne vorrebbero almeno sei di più: "La mia personale opinione è che il prezzo giusto siano 20 milioni. Non sto dicendo che questo sia il prezzo di Luis. Ma, viste le cifre che girano nel calciomercato, 20 milioni è il prezzo giusto".

Pirlo s'avvicina ad Ancelotti -
Pirlo e il Chelsea sono sempre più vicini. In Inghilterra danno ormai per imminente l'annuncio ufficiale del passaggio del centrocampista alla corte di Ancelotti: da definire il costo del cartellino con il Milan


Pelè Gomes al Valladolid - Il Valladolid ha reso noto di aver raggiunto l'accordo con il Porto per l'ingaggio del centrocampista, ex Inter, V¡tor Hugo Gomes Pacos, "in arte" Pelè. Il giocatore, che aveva anche sostenuto le visite mediche col Genoa, andrà in Spagna in prestito per una sola stagione, con opzione d'acquisto a favore degli spagnoli.

Guardiola scarica Eto'o. "Non ci sono motivi calcistici per l'uscita di Eto'o dal Barca, è una questione di feeling - dice l'allenatore del Barcellona, Pep Guardiola. "Capisco che la gente si chieda perchè vada via, è un giocatore meraviglioso. Samuel è sempre stato una delle chiavi del successo. E' un giocatore straordinario che si sacrifica. Ma sono convinto che la cosa migliore per il club è che Etò'o se ne vada...". Insomma, nulla di personale, ma solo una questione di "sentimento".

La Roma prova per Huntelaar - L'attaccante olandese lscai il Real Madrid e la Sensi cerca di portarlo a Roma. Vuole provare a convincere Florentino Perez ha cederglielo con la formula del prestito non potendo in questo momento fare investimenti sul mercato. Il giocatore aspetta notizie e ha chiesto tempo allo Stoccarda.

Lampard non blocca Terry -
Il centrocampista del Chelsea Frank Lampard ha parlato delle voci relative a un passaggio del suo compagno di squadra John Terry al Manchester City. "Non so cosa farà nel suo futuro - dice Lampard- io sono stato nella sua posizione lo scorso anno quando ho avuto la possibilità di lasciare il Chelsea per andare con Josè Mourinho all'Inter. Non è stata una decisione facile e non credo che la gente dovrebbe criticare Jonh. Lui sarà sempre una leggenda, nessuno potrà cancellare quello che ha fatto al Chelsea".

Zebina, no al Bordeaux - Jonathan Zebina esclude un suo possibile approdo al Bordeaux, smentendo le voci di mercato degli ultimi tempi. "Non ho nessuna voglia di tornare in Francia, per me sarebbe un ritorno indietro"

Vucinic saluta la Roma

Una cessione illustre all'anno per proseguire sulla retta via. In casa Roma quest'anno potrebbe toccare a Vucinic. Il montenegrino sarrebbe il sacrificato di turno anche per via del contratto: 4 milioni di euro lordi quest'anno. Ecco allora che il sondaggio del Tottenham diventa concreto. Con 20-22 milioni Vucinic traslocherà a Londra. In arrivo, dall'Inghilterra, potrebbe esserci Jonas Gutierrez, esterno di centrocampo del Newcastle.

Vucinic ha firmato il prolungamento del contratto che lo legherà ai giallorossi fino al 2013. L'ultima stagione, secondo l'accordo, prevede un ingaggio da 4,7 milioni lordi. Tanti, troppi per la strategia della Roma che può permettersi uno (Totti), al massimo due (De Rossi) contratti extralarge (Aquilani sarà la prossima spina).
Il club, a quelle cifre, cederebbe Vucinic. Semmai è il giocatore che sembra titubare. A White Hart Lane non si gioca la Champions League (nemmeno a Roma quest'anno, ci mancherebbe). Eppure nella capitale italiana si respira un'aria diversa rispetto a quella degli Spurs. I dubbi di Mirko rallentano la trattativa.
Jonas Gutierrez potrebbe essere uno dei prossimi acquisti della Roma. Lo scrive il 'Mirror'. I giallorossi vorrebbero l'argentino in prestito con diritto di riscatto. Gli inglesi invece intendono cederlo e valutano il Nazionale (Maradona ha un'alta considerazione, lo fa giocare di solito esterno mancino a centrocampo) tra i 6 e gli 8 milioni.

Liverpool all'assalto di Cambiasso

Nuove voci dall'Inghilterra confermano che il Liverpool, rassegnato a perdere Xabi Alonso (conteso da Real e Barcellona), avrebbe individuato in Esteban Cambiasso il sostituto perfetto per il partente spagnolo. Rafa Benitez, grande estimatore del "Cuchu", chiederebbe ai suoi dirigenti di sondare il club milanese per un'eventuale (e improbabile) disponibilità alla cessione. Intanto Gerrard viene blindato con un nuovo contratto da 28 milioni.

Proprio lo sforzo compiuto per trattenere il capitano fino al 2013 (esteso per altre due stagioni l'accordo precedente, salario salito dunque a circa 7 milioni di euro annui) e la quasi sicura indisponibilità dell'Inter a mettere sul mercato uno dei suoi giocatori-cardine fa pensare che le voglie di Benitez debbano rimanere insoddisfatte. Molto più probabile, invece, che diventi realtà un altro rumour molto gettonato sul Merseyside, vale a dire quello che avvicina al Liverpool Mathieu Valbuena, centrocampista tuttofare dell'Olympique Marsiglia, apprezzato dal manager spagnolo da quando, nell'autunno 2007, trafisse i Reds ad Anfield Road con un grande gol. Valbuena ha annunciato due settimane fa di volere lasciare il club francese, Deschamps non lo vede e l'affare si può concludere per cifre non proprio da Real Madrid: tanto è vero che a lui è interessato anche il piccolo Wigan.

Ibra e Maicon restano

Ibrahimovic e Maicon rimarranno all’Inter. Prima le parole del presidente Massimo Moratti, ieri quelle del consulen­te di mercato Gabriele Oriali che, dopo un colloquio con il numero uno nerazzurro, a Sky ha dato l’annuncio che i tifosi interisti aspettavano da tempo: «Per Ibra e Maicon - ha iniziato - non credo ci siano problemi particolari: le cose si sono sistemate con il tem­po e di fatto i giocatori sono mol­to contenti di rimanere da noi. Ci auguriamo che possano contribuire al raggiungi­mento di obiettivi im­portanti. Lo svedese pen­so che dome­nica salirà sull’aereo diretto in America mentre il brasiliano, insieme a Julio Cesar, si aggregherà diret­tamente a Boston». Sembra la pa­rola fine a una telenovela che ha tenuto con il fiato sospeso il po­polo interista finora. Ma se per l’attaccante le certezze sono maggiori, e lui le ha confermate dando mandato di concludere per agosto i lavori della sua casa sul lago di Como ( gli impianti elet­trici sono curati dalla stessa dit­ta che sta "trasformando" la Pi­netina), per Maicon qualche dub­bio in più esiste. Il Real Madrid non è ancora sparito, mentre il Manchester City è tornato alla carica con un'offerta ricchissima ( 30 milioni più Elano). Dal mana­ger del giocatore, Antonio Ca­liendo, ha però ricevuto la stessa risposta di qualche settimana fa ovvero un garbato "no, il ragazzo non andrà al City". La proposta degli arabi rischia solo di trasfor­marsi in un boomerang per l’In­ter che entro la fine della setti­mana incontrerà Caliendo. Mo­ratti ha detto che non ci saranno ritocchi del contratto, ma è pro­babile che un accordo per il « ri­conoscimento » richiesto dal ter­zino sia trovato attraverso un suo maggior utilizzo nel­le campagne pubbli­citarie con tanto di indennizzo econo­mico.

CHELSEA - Eccoci alla trattativa Deco­ Carvalho. Ieri l’emissario neraz­zurro presente a Londra ha avuto un contatto con il Chelsea e ha ricevuto la confer­ma che l’operazione è complicata perché Abramovich per i due ha fatto lievitare la richiesta fino a 20 milioni. Troppi per due over 30. «Mourinho li conosce molto bene ed è convinto che possano fare bene all’Inter, ma la trattati­va è ferma perché certe condizio­ni per noi sono improponibili. Ve­dremo se si sbloccherà più avan­ti, ma al momento non esistono i presupposti per discutere del tra­sferimento. Un intermediario a Londra? Il presidente e io non lo abbiamo inviato. Mi auguro che nessuno lo abbia mandato per­ché l’Inter non ne ha bisogno vi­sto che trattiamo con il Chelsea direttamente». Poi sulla rosa: «Per ora rimaniamo così e tutti i giocatori sotto contratto parti­ranno per l’America. In un secon­do momento vedremo se sarà possibile cedere coloro che non rientrano più nei nostri piani tec­nici e incamerare così dei soldi».

News di mercato


Il Milan ha ora un nuovo problema a complicare le sue tattiche di mercato: se Huntelaar era considerato l'alternativa ideale qualora sfumasse Luis Fabiano, i rossoneri dovranno accelerare su uno o sull'altro fronte. A rovinare i piani di Galliani ci ha pensato infatti Sir Alex Ferguson: secondo quanto riportato dal 'Sun', infatti, per il manager dei Red Devils l'olandese del Real Madrid sarebbe l'alternativa ideale dopo aver perso nella corsa a Benzema. Per il giovane tulipano, chiuso dalla folta concorrenza in casa 'merengue', sarebbero pronti 20 mln di sterline (oltre 23 mln di euro): il Milan è avvisato.
RIBERY VALE 80 MLN - In casa Bayern si apre uno spiraglio alla cessione di Franck Ribery, obiettivo presunto del Real Madrid pigliatutto: il team manager Hoeness ha fissato in 80 mln il prezzo minimo per il talento francese. Decisa anche una data di scadenza per ogni possibile trattativa, il 16 luglio, che coincide con l'inizio della seconda fase della preparazione per il club bavarese. Tutto ciò anche per assecondare il tecnico Louis Van Gaal, che considera destabilizzante per Ribery e per l'intera squadra un'eventuale telenovela, fatta di dichiarazioni a mezzo stampa e forfait in allenamento.
VIEIRA: PREME IL BIRMINGHAM - Su Patrick Vieira, promesso sposo con il Paris-Saint Germain da diverse settimane, c'è il Birmingham a inserirsi con forza. Secondo il tecnico della matricola inglese, Alex McLeish, la trattativa va a rilento perché sono tanti i pretendenti ma il coach scozzese appare ottimista, affermando che Vieira potrebbe davvero scegliere il neo-promosso Birmingham e tornare sui prati della Premiership. Perché? Per sei milioni (annui) di buone ragioni.
L'EREDITA' DI KARIM - Non ha perso tempo il Lione, ansioso di sostituire Karim Benzema: stamani i francesi hanno trovato l'accordo con il Porto per l'acquisto dell'argentino Lisandro Lopez. L'Olympique Lyonnais ha messo sul piatto 24 mln di euro, più altri 4 legati ai risultati sportivi del team francese. Manca ancora la firma del giocatore, ma per l'accordo c'è tempo fino al 24 luglio.

L'Arsenal ruba Melo

Pantaleo Corvino continua a sfidare tutte le voci di mercato: secondo il direttore sportivo della Fiorentina, Felipe Melo è lontano dalla Juventus e vicinissimo all'Arsenal. Lo aveva già comunicato qualche giorno fa, oggi si limita a ribadire il tutto: è previsto un incontro con Arsene Wenger, tecnico dei Gunners.
CONTROPARTITA INTERESSANTE - Il ds ha parlato del futuro del brasiliano rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della presentazione del nuovo acquisto viola, Cesare Natali. "L'Arsenal - ha detto - ci ha fatto una proposta per Melo e Wenger vuole parlare ancora con me. Io non ho nessuna preclusione perché potrei ottenere anche una contropartita tecnica interessante, quindi non escludo niente". Il nome che circola è sempre quello di Emmanuel Ebouè, jolly ivoriano arrivato a Londra nel 2005.
PASSIVO DI 4.5 MILIONI - Corvino ha confermato che la Juventus non ha chiesto il centrocampista brasiliano. "Non c'è nessuna società che ha offerto quanto stabilito nella clausola rescissoria e non c'è nessun incontro in programma". Battuta conclusiva sullo stato del mercato viola: "I soldi ricavati dalle eventuali cessioni saranno tutti reinvestiti. Con gli acquisti di Natali e Marchionni sono fuori col budget di 4.5 milioni, che se non recupero vendendo qualcuno dovrò mettere di tasca mia".

Maicon prossimo al Real

«Penso che Maicon sa­rà la ciliegina sulla torta del Real Madrid». A dirlo è Antonio Calien­do, uno degli agenti del terzino brasiliano che ha subordinato la sua permanenza all’Inter a un ade­guamento del contratto. La tratta­tiva, secondo il manager napoleta­no, tornerà di grande attualità a breve. «Per il momento non c’è niente - ha ammesso -, ma secondo me la situazione è destinata a cambiare. Dopo aver acquistato Benzema, adesso il Real si sta con­centrando su Ribery e Xabi Alon­so, ma poi tornerà su Maicon. L’ho già detto e lo ripeto: mi aspetto una loro offensiva per provare ad acquistarlo perché nel suo ruolo è il migliore al mondo. I margini di manovra con l’Inter esistono».

L'OFFERTA - Da corso Vittorio Ema­nuele arriva la conferma che per ora l’unica proposta concreta arri­vata per il brasiliano è stata quel­la del Manchester City, destinazio­ne non gradita al giocatore. Quel­lo del Real durante il summit spa­gnolo del dt Branca con Perez e Valdano è stato solo un sondaggio, ma in questi giorni l’Inter aspetta un nuovo assalto madridista, an­che perchè sa che quella è la mèta preferita dal brasiliano. «Se il Re­al Madrid deciderà di ripartire al­la carica, stavolta l’offerta arrive­rà. E se la cifra sarà quella giusta, potrebbe risolversi tutto in breve».

Napoli, virata su Pozzi

Galeotta fu la cena: e, tra una portata e l’altra, mercoledì sera, sul tavolo è spuntato un Pozzi così, tanto per gra­dire. Dessert del merca­to, ciliegina sulla torta, il progetto che continuereb­be, perché ventitré anni rappresentano l’ideale per guardar lontano e continuare ad essere il Napoli: la terza via del tridente conduce a Empo­li, fucina di giovani ta­lenti oppure splendido resort per recuperar quelli per­duti: Nicola Pozzi, scuo­la Milan, a diciotto anni nel primo Napoli dell’era De Lau­rentiis- Marino, aveva bi­sogno di rilanciarsi dopo la catastrofica stagione 2004-2005, tre presenze e un gol in azzurro e so­prattutto un infortunio.

IL TOCCASANA -
L'Empoli è stato il tocca­sana e fa niente se in due anni c’è scappato un altro accidente, sempre al san Paolo, nel pomeriggio di una doppietta dolorosa ma caratterizzata dalla rottura dei legamenti del ginocchio destro: Pozzi s’è preso il mondo sulle spalle, ha ripreso a segna­re con frequenza da kil­ler, s’è riguadagnato la stima di Marino ed ora è lì, nel plotone. Nicola Pozzi è la sorpresa calata nel bel mezzo della serata tra Pierpaolo Marino, dg del Napoli, e Tullio Tinti, procuratore del calciato­re, che ha informato l’Empoli, istantaneo nella valutazione: si discute della cessione intorno ai 10 milioni, si tratta e si può scendere sino a 8.

Melo e D'Agostino: si alla Juve

Felipe Melo apre alla Juve
Il ds Secco ha interrotto le vacanze per un blitz in sede: si accelera sul regista. L'agente 'Se i bianconeri e la Fiorentina trovassero un accordo lui sarebbe felice". Si rafforza l'ipotesi di una svolta 'brasiliana' a bissare l'acquisto di Diego. La clausola rescissoria fissa a 25 milioni la valutazione.
Per D'Agostino distanze ridotte
La strategia funziona: la differenza tra domanda e offerta è scesa a 2-3 milioni.

Real Madrid: 560 milioni

Ora "l’album delle figurine" di Florenti­no Perez comincia a essere estrema­mente affollato. Ieri mattina lo ha ammes­so persino Jorge Valdano, il direttore tec­nico, braccio destro del presidente del Re­al Madrid: «Le cessioni di alcuni calciato­ri cominciano a essere la condizione per­ché ne arrivino altri». La lettura dell’elenco negli avversari può provocare solo frustrazione: ventinove atleti, quasi tre squadre, per un valore complessivo di 562 milioni di euro. Roba da paura. Anche perché di fermarsi il club spagno­lo non ha alcuna voglia. «Ma non abbiamo più fretta», aggiunge Valdano che, comun­que, annuncia altri «tre-­quattro acquisti». I tifosi so­gnano. Dopo Benzema, il direttore tecnico non spegne i sogni: «Non pensiamo di essere infalli­bili. Puntiamo gli obiettivi, a volte li centriamo, altre volte no. Ora ci armeremo di pazienza e se sapremo attendere, qualcuno tra quelli di cui si parla compa­rirà al Bernabeu, non ne­cessariamente nella prossi­ma stagione».
LA STRATEGIA - E gli obiettivi sono sem­pre di primo livello, alla faccia di Platini al quale il Real replica senza tenten­namenti: «Andremo avanti su questa stra­da perché si è già dimostrata produttiva. Noi vogliamo essere sempre leader e que­sto obiettivo si raggiunge soltanto ingag­giando alcuni tra i migliori calciatori del mondo. Il Real Madrid è in grado di pro­durre molto denaro. È il club più ricco del mondo e lo è anche perché ingaggia gioca­tori di prima categoria». Avanti allora, con Maicon. E con Xabi Alonso nonostante le resistenze di Benitez e del Liverpool. Vo­gliono 41 milioni. Il Real inizialmente ne aveva offerti ventiquattro; li ha fatti lievi­tare sino a 35 chiedendo, però, di aggiun­gere nella transazione Arbeloa.
ROSA DA LIMARE - Bisogna, però, incassare e sfoltire. Alla soluzione del primo problema ci sta pen­sando il presidente. Perez avrebbe già bussato a quattrini a uno degli sponsor ( dai contratti commeciali il club incassa 129 milioni), l’Adidas, avrebbe chiesto di raddoppiare il contributo, da 30 a 60 milio­ni a stagione: costa mantenere un tenore di vita Galacticos, costa mettere nelle con­dizioni Cristiano Ronaldo di dichiarare al Sun: «Kakà è uno dei migliori giocatori del mondo, il compagno che più mi attira e mi affascina. Averlo al mio fianco sarà fanta­stico: possiamo segnare entrambi e scam­biare posizione in modo da confondere le idee agli avversari».

Chelsea, Pirlo a un passo

Andrea Pirlo è ad un passo dal Chelsea. A rivelarlo è il quotidiano britannico "Daily Express" secondo cui Vlado Lemic, emissario di Roman Abramovich, avrebbe trovato un accordo di massima con Adriano Galliani che ha messo il regista della nazionale nella lista dei cedibili. Pirlo sarà il punto di partenza della nuova squadra di Ancelotti che per rinforzare l'attacco ha chiesto insistentemente al patron russo di accelerare nell'offensiva ad un altro suo ex giocatore, Alexandre Pato.

ASSALTO ANCHE A PATO - Secondo quanto riporta il tabloid "The Sun", Ancelotti avrebbe addirittura fatto slittare il suo arrivo a Londra per concentrarsi sulla trattativa per il giovane attaccante brasiliano. Il tecnico si troverebbe ancora a Milano dove, nelle prossime 24 ore, i dirigenti rossoneri dovrebbero incontrare quelli dei Blues per negoziare il trasferimento del 19enne attaccante. Il Chelsea si è già visto rifiutare un'offerta di 31 milioni di sterline (oltre 36 milioni di euro) ma Ancelotti lo vuole a tutti i costi e spera di chiudere prima che cominci il ritiro, al via lunedì prossimo.

Fonti interne al Milan, però, fanno sapere che Pato verrebbe ceduto solo per 40 milioni di sterline (46 milioni di euro), cifra che i Blues non hanno al momento intenzione di sborsare.

Napoli, anche Dzemaili

La conversione a U è un classico e il tempo che scorre via non cancella le antiche abitudini d’un cal­cio sempre eguale, immutabile, co­stretto a inventarsi la vita un giorno sì e l’altro pure. De Sanctis, Campa­gnaro, Zuniga, Cigarini e Quagliarel­la rappresentano l’antipasto d’un mercato che annuncia portate a vo­lontà, ma nell’attesa della necessaria meditazione le idee sgorgano e il Na­poli riflette. Julio Ricardo Cruz è già il bomber stantio di due notti di vir­tuale passione e mentre Gustavo Ghezzi e Jorge Cysterpiler - il tandem di procuratori de el jardinero - ascol­tano Atletico Madrid e Fiorentina, Pierpaolo Marino è già andato oltre, spostando la soglia d’attenzione al centrocampo, sondando il Palermo e provando a prendere con un colpo due piccioni: «Il Napoli ha necessità di coprire zone che noi riteniamo ga­rantite. Non per niente mi ha chiesto Simplicio e Nocerino».
 
IDEA DZEMAILI - Buonasera, si fa per dire, perché al­le 20,30 Maurizio Zamparini dà una bella scossa al vociare e rimette le co­se a posto, tracciando nuovi orizzon­ti, dimostrando che il Napoli ora è preso dalla ricerca d’un medianone e che dunque Blerim Dzemaili (23) può tornare d’attualità, essendo ripartite le perlustrazioni. Dzemaili è la prima idea per la zona nevralgica, il tuttofa­re che garantisce freschezza, elasti­cità, i centimetri necessari per andar­sela a giocare sui rinvii e pure i piedi buoni: il Torino lo ha teoricamente blindato, ma c’è materia di discussio­ne intorno alla contropartita tecnica e per il conguaglio e c’è un duello da vincere con l’Udinese, che ha occhi ovunque e mani allungate sui talenti in erba.

Napoli, Lavezzi resta

Il tecnico del Napoli, Roberto Donadoni, a "Radio Kiss Kiss" ha espresso tutta la sua soddisfazione per il mercato: "Direi che la società si è mossa bene in questo primo periodo di calciomercato. Le squadre si fanno non solo acquistando, ma anche cercando di sistemare numericamente la rosa e quindi ci manca ancora qualche tassello. E' tutto un cantiere aperto, ma il direttore in tal senso si sta muovendo bene". Lavezzi? "In ritiro ci sarà".

Il tecnico azzurro, soprattutto, ha fatto chiarezza sul caso del ribelle argentino, che ha tormentato le notti del presidente De Laurentiis, del dg Marino e di tutti i tifosi partenopei: "Lavezzi è un ragazzo perbene che ha capito le cose e conto senz'altro su di lui".

L'ex ct della Nazionale, però, regala anche una battuta sul Napoli che sarà: "Il modulo? Una volta che la squadra sarà ultimata faremo tutti i ragionamenti del caso, ora è inutile fare questi discorsi non ha senso. Napoli camaleontico? Tutte le squadre sono così, gli allenatori cercano di insegnare ad essere duttili, malleabili, sapendosi adattare all'avversario che si ha di fronte e quindi più conoscenze si hanno, più possibilità si hanno".

Donandoni, in conclusione, ha fissato gli obiettivi per la stagione 2009/2010: "Voglio una squadra che sappia crescere, migliorare e fare bene rispetto al recente passato. Giocheremo e cercheremo di fare le cose con questo obiettivo".

Milan: Huntelaar e Zhirkov

Con Dzeko irraggiungibile e Luis Fabiano troppo costoso, è diventato Klaas-Jan Hutelaar l'obiettivo del Milan per l'attacco. Un'operazione agevolata dagli ottimi rapporti con il Real Madrid, che potrebbe concedere in prestito l'olandese come ringraziamento per la cessione di Kakà. Sul fronte centrocampo, Zhirkov, richiesto dal Chelsea, vuole Milan o al Barcellona. L'operazione potrebbe andare in porto con 15 milioni da versare al Cska Mosca.
L'olandese è diventato un peso per i merengues, soprattutto se dovesse arrivare anche Benzema. Così il Real sta cercando di trovare una sistemazione al giovane talento e il Milan pare essere una destinazione gradita a tutte le parti. Anche perché i madridisti vorrebbero "rimborsare" in qualche modo Galliani, che ha lasciato partire l'amato Kakà. E l'ipotesi del prestito (oneroso) sarebbe la soluzione ideale.
Ma in via Turati non si lavora solo per l'attacco. E' in corso anche una sfida con il Chelsea per Yuri Zhirkov. Il russo, 26 anni, sarebbe destinato a vestire la maglia dei Blues (Abramovich sponsorizza il Cska Mosca con una sua compagnia petrolifera)), ma il giocatore ha espresso il suo desiderio: Milan o Barcellona. La richiesta dei moscoviti è di 20 milioni di euro, ma con un'attenta trattativa si potrebbe scendere a 15.

Benzema è del Real Madrid

Procede senza sosta la faraonica campagna acquisti del Real Madrid. Kakà è stato presentato ieri sera allo stadio Bernabeu e lunedì sarà il turno di Cristiano Ronaldo. Ma Florentino Perez non si accontenta e nei prossimi giorni dovrebbe centare altri due grossi colpi di mercato.
E' questione di ore per l'arrivo dell'attaccante francese Karim Benzema: secondo Marca, sarebbe ad un passo l'accordo con il Lione sulla base di 35 milioni di euro.
E non finisce qui. Il quotidiano AS scrive che è in arrivo anche il regista spagnolo del Liverpool, Xabi Alonso, cercato anche dalla Juventus.

Parma, è fatta per Di Natale

Il Parma sta per tesserare Antonio Di Natale: l'attaccante della nazionale dovrebbe firmare a breve un contratto quadriennale da circa 1,3 milioni di euro all'anno. Come già anticipato da Sportsbook24.net, l'offerta del Parma all'Udinese per Di Natale è stata di quasi dieci milioni di euro: da definire ancora alcuni dettagli dell'operazione, c'è da capire se anche Domizzi e Dessena rientreranno nella trattativa per il fantasista bianconero. Nelle prossime 48 ore l'affare si chiuderà e il club di Ghirardi darà l'annuncio ufficiale, anche se la notizia già adesso ha tutti i crismi dell'ufficialità

Nedved vicinissimo al Bologna

La carriera di Pavel Nedved non è finita, anzi. Continuerà grazie all'intermediazione di Luciano Moggi.

Calciomercato.com è venuto a conoscenza di una trattativa molto serrata per portare, a Bologna, il giocatore ceco, ex Juventus e Lazio.

Una notizia clamorosa, ma che ha ragione di esistere soprattutto se si analizza lo stretto rapporto che esiste tra il giocatore ceco e l'ex dg della Juventus.

Domani, mercoledì, alle 11.30 ci sarà una conferenza stampa dei Menarini "per fare chiarezza". Che sia la volta buona anche per l'annuncio?

Milan, colpo Criscito

Prende forma il nuovo Milan targato Leonardo. Dopo l'ingaggio (avvenuto già mesi fa) di Thiago Silva, ecco ora un altro tassello importante per la difesa dei rossoneri: Mimmo Criscito.

La società di via Turati ha virato dritto sul centrale del Genoa, ritenuto un ottimo elemento anche in chiave futura. Come appreso da calciomercato.com, Galliani si è espressamente recato più volte in Svezia, dove l'Under 21 disputava l'Europeo di categoria, per parlare direttamente con il ragazzo.

CM

Ecco il nuovo pallone

Presentato ufficialmente il pallone che rimbalzerà sui campi di calcio di serie A e serie B per la stagione 2009/2010. Anche quest'anno, il fornitore unico sarà la Nike che si è garantita un bel introito e un enorme ritorno di immagine. Ecco le foto, in esclusiva per Tutto il Calcio che Conta

Il ritorno di Moggi

Antonio Conte in panchina e Luciano Moggi consulente ombra. Il Bologna rischia di risvegliarsi juventino. E' questa l'indiscrezione più insistente che circola intorno alla società felsinea negli ultimi giorni. La famiglia Menarini sembra intenzionata a defilarsi gradualmente dall'impegno. E avrebbe pensato a Big Luciano. A lui spetterebbe un ruolo ombra vista l'inibizione causata da Calciopoli (5 anni). E a Conte toccherebbe sostituire Papadopulo.

Il clun ha diffuso uno scarno comunicato nel quale si annunciano novità nei prossimi giorni. Ma nel quale non vi è nè conferma nè tantomeno smentita di questa voce. Un indizio in più. L'idea sarebbe quella di inserire Moggi nell'organigramma del Bologna in modo ufficioso. La sua squalifica rende impossibile qualsiasi altra strategia.
Già in questi giorni dovrebbe svolgersi un summit tra lui e la famiglia Menarini. Moggi porterebnbe con sè il fido Ceravolo che svolgerebbe le mansioni di direttore generale. Quello ufficiale. Logico quindi che Salvatori, il ds in carica, scenda di grado. E Papadopulo, di conseguenza, verrà liberato. L'uomo della salvezza è destinato a lasciare il posto - a quanto sembra - a Conte. In città sale la tensione. I tifosi, infatti, imputano proprio a Moggi la retrocessione in B del 2005.

Juve, ancora Xabi Alonso

Il Cda della Juventus ha deciso: Xabi Alonso è l'uomo giusto. L'identikit del centrocampista spagnolo del Liverpool è perfetto per la squadra di Ferrara. Adesso costa 25 milioni e si può arrivare a lui inserendo nella trattativa Poulsen. Il prezzo è lievitato durante la Confederations Cup e non sarà facile farlo calare. Ma la trattativa con i Reds di Benitez è ripresa da almeno quattro giorni.

L'idea del Cda bianconero è che basta ormai pocco per colmare il gap con l'Inter. Si è deciso, pertanto, di virare decisi sul centrocampista del Liverpool consci che su di lui c'è da tempo Perez e il suo Real Madrid. Ecco perché adesso c'è freddezza guardando a Udine, in direzione di D'Agostino.
Curioso notare che Xabi Alonso era sul taccuino di Secco e soci già nella scorsa estate. Sarebbe costato 'solo' 17 milioni. Le alternative rimaste sul tavolo - partendo dal presupposto che è tramontata quella del bianconero friulano - sono Mahamadou Diarra del Real e Ledesma della Lazio.

Lazio, guerra a Pandev

"Pandev stia calmo, altrimenti potrei anche costringerlo a passare un anno in panchina". Claudio Lotito esce allo scoperto ed alza la voce contro gli scontenti Pandev e De Silvestri. Al macedone, che da tempo ha fatto capire di voler andar via da Roma, il presidente della Lazio manda messaggi forti: "Inutile che insista a voler partire. Alla fine la società può anche decidere di tenerlo e non farlo giocare. Potremmo applicare la linea dura. Lui ed il suo procuratore pensano di minacciare con la scusa della scadenza del contratto, ma io lo inchiodo alla panchina dell'Olimpico per un anno! Noi inadempienti? No, il problema è che è stato contattato un anno fa da un'altra società che è pronta a garantire una commissione al procuratore...".

DE SILVESTRI TROVI UNA SQUADRA - A De Silvestri, che ha dichiarato di voler essere ceduto per giocare di più, Lotito riserva una tirata d'orecchie: "Le persone che hanno attaccamento si mettono in competizione, cercando di sovvertire le gerarchie. Purtroppo non è il suo caso. Quindi, benissimo.... Portasse una squadra che lo vuole comprare. Il giocatore vuole essere mandato a giocare da un'altra parte e, con tutto il rispetto, deve essere pagato il giusto. Il prezzo? Lo fa il mercato...". Sulle tracce del difensore romano ci sarebbe il Genoa, ma le trattative con Preziosi sembrano essersi arenate. Lotito, però, riapre il discorso. "Trovare un incontro è anche la mia volontà. Vedremo di studiare con il Genoa delle combinazioni che possano soddisfare le esigenze di tutti".

PRIMA VENDERE - Sul mercato in generale, Lotito conferma di voler prima pensare a sfoltire la rosa. "La Lazio non ha un problema economico, ma di organico", sottolinea. "Non possiamo comprare in alcuni ruoli che devono vedere ancora delle uscite: prima devono essere ceduti dei calciatori che hanno espresso la volontà di non far parte più della squadra. Noi non avevamo messo in preventivo queste operazioni, è stata una loro iniziativa priva di motivazioni valide. Ma non c'è problema, tutto manca, meno che i giocatori. Ce ne sono quanti ne volete, di tutte le parti del mondo. Quello che è certo è che la Lazio non vuole depauperare il proprio patrimonio".

Inter-Maicon: rottura

"Moratti ha detto che resterò all'Inter al 50%? Dovrei spaccare tutto...". Due settimane dopo il primo sfogo, Maicon torna ad alzare la voce e ai microfoni di Sport Mediaset è durissimo nei confronti del club nerazzurro. "Il mio futuro? Vediamo, non lo so. Io voglio rimanere, come ho già detto tante volte sono felice di giocare in nerazzurro, ma conosco il mio valore e se la società vorrà darmi un riconoscimento si potrà trovare un accordo".
Poi il difensore verdeoro taglia corto: "Adesso vado a San Paolo e poi a Belo Horizonte da mia moglie e i miei figli" ha aggiunto lasciando Johannesburg. "Sono troppo stanco, ho bisogno di andare in vacanza". Non prima, però, di rincarare la dose e ribadire il concetto: "Se la società ha notato le mie prestazioni anche alla Confederations Cup - ha detto il difensore dopo il trionfo con il suo Brasile - e vuole darmi un riconoscimento, io rimango volentieri all'Inter. Si può trovare un accordo, senza problemi".  Forse...

Le pagelle della Confederations Cup


Alla fine la notizia - purtroppo - siamo noi. Che il Brasile vinca la sua terza Confederations Cup, dopo 5 Mondiali e 8 Coppa America, è fin troppo scontato. Partendo dalla batosta presa dagli azzurri, andiamo quindi con le pagelle di South Africa 2009, grande prologo dei Mondiali 2010.

Italia 4 - L'Italia è arrivata fino a Johannesburg e Pretoria per seppellire i suoi vizi di squadra troppo presuntuosa e che troppo a lungo si è trascinata dietro l'etichetta di campione del mondo: noi sì che siamo la sorpresa. Ma negativa. Abbiamo perso due partite su tre e vinto a mala pena sugli Usa. Gli schiaffi del Brasile inoltre hanno fatto veramente male, aprendo un processo globale. Non siamo sicuri più di nulla, torniamo a casa che Buffon non è più ufficialmente il numero 1 al mondo, non ci fidiamo più dei nostri difensori, pensiamo seriamente che l'esperienza (eravamo la squadra più anziana di tutte e otto) non sia più un vantaggio, ci chiediamo perché prendiamo gol e non ne facciamo. Non siamo pienamente convinti dei giovani che ci sono dietro gli anziani: Rossi ha giocato una volta da titolare, Santon non si è visto mai. Forse questi schiaffi che abbiamo preso ci serviranno a qualcosa. Dipende tutto da Lippi e dalla sua reale volontà di cambiare. Abbiamo anche un po' snobbato questa Confederations Cup dicendo che portava pure male: il Brasile l'ha festeggiata come se avesse vinto quasi il Mondiale. South Africa 2010 per noi è un grande punto interrogativo.

Brasile 7,5 - Come dice il Cucciolo Dunga - che ha preso la Seleçao dopo lo scioglimento di quella di Parreira ai Mondiali in Germania - "il Brasile gioca sempre da favorito, gioca sempre per vincere e vuol vincere pure i mondiali del prossimo anno". Detto fatto, si porta a casa pure il prologo del Mondiale. Il voto massimo lo merita per come ha giocato con l'Italia, dopo la sua condizione è andata scendendo: ha superato il Sud Africa con un gol di Daniel Alves su punizione a tre minuti dalla fine, ha battuto gli Stati Uniti dopo aver però seriamente rischiato di perdere. Nel primo tempo della finale, così come contro il Sud Africa, si è vista una squadra abbastanza spenta ed affaticata. Lo stesso Kakà ha cominciato il torneo a mille all'ora poi è sceso un po' di condizione. Squadra che attacca, ma molto disciplinata: un gruppo di ferro agli ordini del sergente Dunga. La novità migliore Ramires, il leader Kakà. In 23 giorni il Brasile ha vinto 7 volte su 7: le due partite di qualificazioni mondiali, più tutte quelle della Confederations Cup. Si presenta ovviamente come grande favorito ai prossimi mondiali. E Dunga dopo la Coppa America 2007 è già al suo secondo successo: e fra un anno il terzo?
Spagna 6,5 - L'altra sorpresa, o meglio delusione, è la Spagna, campione d'Europa, che proprio qui in Sud Africa è venuta a interrompere la sua serie eccezionale di 35 partite senza sconfitte, ma che magari ne ha iniziata una nuova battendo il Sud Africa e finendo terza. Rimandata, non certo bocciata. E' una squadra molto divertente, ma che qualche difetto alla fine ce l'ha: ed è quello di aver già cominciato a pensare di essere un'Invicibile Armata. Ha sofferto una squadra come gli Stati Uniti che si sono chiusi e a quel punto Villa e Torres hanno perso fiducia e il fuoco del Barcellona si è spento. Per poco non fa il patatrac pure con il Sud Africa nella finale per il terzo posto. E' una squadra giovanissima e quindi forse un po' instabile.

Sud Africa 7 - La simpatia conta qualcosa e non è una squadra affatto scarsa, secondo il luogo comune delle nazionali africane che ridono ma alla fine si perdono. Il Sud Africa del catenacciaro Joel Santana - non propriamente uno dei tecnici brasiliani più rinomati - ha tenuto testa prima al Brasile - perdendo solo per una punizione a tre minuti dalla fine - e poi alla Spagna cui ha fatto pure due gol. Se l'arbitro ha negato alla Spagna pure un chiaro rigore per mani, vuol dire che la nazionale di casa suscita anche una certa soggezione. Le ali Tshabalala e Modise e il raffinato Pienaar dell'Everton sono giocatori di indubbio livello. Se qualche club italiano ci facesse un pensierino...

Usa 8 - Chiamiamoli pure i vincitori morali, perché nessuno come al solito aveva scommesso un dollaro sul soccer Usa. E invece il professore di educazione fisica Bob Bradley - uno dei più vincenti del calcio nordamericano - ha costruito una nazionale vera, con una sua identità. E con pochissimi (sei in tutto) che giocano nella Major Soccer League americana. La maggior parte dei titolari dal portiere Howard (fantastico nella finale col Brasile), ai difensori Demerit e Spector si sono fatti le ossa in Inghilterra. Non propriamente un calcio d'attacco ma comunque efficace, velocissimo nel contropiede. Gli Stati Uniti prima hanno fatto soffrire l'Italia, poi in semifinale hanno messo ko la Spagna e infine per poco non hanno fatto lo sgambetto della storia al Brasile. Speriamo che il boom del soccer non si spenga troppo presto, è veramente la novità più divertente e simpatica dell'anno premondiale.

Roma, Vucinic resta

«Mirko è contentissimo di rimanere a Roma, ha rinnovato il contratto da poco, lui è felice, la società è contenta, quindi ad oggi non ci sono i presupposti di vedere Vucinic lontano da Roma ». Parola di Alessandro Lucci. L'agente dell'attaccante montenegrino non ha notizie dell'interesse di club come Manchester United e Tottenham.

IL PROGETTO - «A me la società non ha mai detto niente, la Roma non mi ha mai comunicato niente, anzi, a me hanno detto che vogliono tenere tutti i pezzi importanti e Vucinic è uno di questi- ha spiegato a romanews.eu- Non saprei dire riguardo la cessione di Mirko, non so se siano voci o qualcosa di concreto, a me non ha contattato nessuno». «C'è interesse, soprattutto da parte di squadre della Premier League- ha concluso Lucci- ma a me non ha mai chiamato nessuno. La Roma ha un progetto competitivo ed importante, vuole tornare grande nel calcio italiano e nelle prime in Europa e non credo si priverà dei pezzi importanti».

Roma, ora la punta

Andriy Shevchenko, Julio Ricar­do Cruz, Klaas Ian Huntelaar. Uno ha mandato segnali, l’altro rappresenta una opportunità, il terzo oggi somiglia solo a un so­gno. La Roma cerca l’attaccante e sfoglia la margherita. Tre nomi, tre piste, tre strade diverse che portano tutte alla scelta di una punta con il vizio del gol. Sheva Pallone d’Oro ne ha fatte 238 in carriera, Cruz 111 e il più giovane, Huntelaar, già 164. Ognuno di questi rappresenta una ga­ranzia: chi per la sua storia (anche se l’ultimo anno del­l’ucraino al Milan è stato più ombre che luci), chi per la re­golarità dimostrata in carriera ( l’argentino sia negli anni di Bologna sia a Milano nel­l’Inter ha dato prova di grande af­fidabilità andando spesso in dop­pia cifra), chi per la sue grandi po­tenzialità (è innegabile che l’olan­dese le abbia, anche se gli 8 gol di Madrid chiamano un pronto ri­scatto).

PALLONE D’ORO -  ­Shevchenko ha mandato segnali espliciti alla Roma. « Verrei di corsa » . E da lì si è scatenato il tam tam. L’arrivo a Trigoria di Silvano Cotti, il fisioterapi­sta del giro azzurro, ex Chelsea, ma soprattutto collaboratore fida­tissimo di Sheva, ha amplificato il tutto e la voce è diventata una no­tizia. Sheva fisicamente è integro e ha solo bisogno di ritrovare gli stimoli per fare un anno ai suoi li­velli. Quelli che lo hanno portato a consacrarsi Pallone d’Oro nel 2004? Sono passate cinque stagio­ni ma l’attaccante ucraino si sen­te in grande forma. E dentro di sè ha la voglia di dimostrare che quello visto a San Siro nell’ultima stagione ( complici anche le in­comprensioni con Ancelotti) non era il vero Sheva. Per la Roma si ridurrebbe l’ingaggio. Ha un solo altro di contratto con il Chelsea.

EL JARDINERO - Doveva andare al Panathinaikos, ma ieri per il club greco ha firmato un contratto qua­driennale Djibril Cissè, che do­vrebbe essere l’acquisto più costo­so della storia greca ( 8 milioni, stando alle prima indiscrezioni non firmate della stampa locale). Adesso Julio Cruz ricomincerà a guardare in Italia. Alla Roma è sti­matissimo da sempre: sia nel­l’operazione Chivu che in quella che portò al passaggio di Amanti­no Mancini in nerazzurro, i diri­genti giallorossi, su indicazione dello staff tecnico, provarono a portare a Roma l’ariete argentino. E’ stato accostato al Napoli, al Pa­lermo, al Parma. Il mancato tra­sferimento in Grecia era stato an­ticipato pochi giorni fa dal suo ma­nager, Jorge Cyterzspiler. « Cruz non andrà in Grecia a giocare. Questa è l'unica certezza. Si ria­prono le piste italiane e ci sono tre club di A molto interessati a Cruz. Verificheremo nei prossimi giorni». La Roma seguirà questi sviluppi con grande attenzione.

IL SOGNO - Klaas Jan Huntelaar in questo momento rappresenta un sogno. Ma è un gran bel sogno. Non resterà al Real che sei mesi fa lo aveva pagato 20 milioni dal­l’Ajax: Il suo nome rientra nella grande epurazione degli olandesi in atto con il ritorno di Perez. Si sa che i rapporti tra la Roma e Real sono ottimi, il consulente e amico del presidente madridista, Erne­sto Bronzetti, ha seguito da vicino le ultime operazioni sull’asse Ro­ma- Madrid (Cicinho e Baptista le più recenti). Insomma si può ben dire che andando avanti con il tempo, se tra un mese Huntelaar fosse ancora a Madrid, è ipotizza­bile che la Roma possa andarlo a chiedere in prestito. E potrebbero anche essere maturate, a quel punto, le condizioni per mettersi a parlarne. Come ancora più un sogno dovrebbe essere Roman Anatolevich Pavlyuchenko, che pure piace a Trigoria, ma per il quale il Tottenham chiede almeno 15 milioni.

Che Napoli!

L’onda verde che muove dal San Paolo è un concentrato di talento, fantasia, genio e sregolatezza che a ra­gione scatena curiosità e comprensibil­mente induce ad allarmarsi: la meglio gioventù vestita d’azzurro è la sintesi d’un progetto che guarda lontano e che opziona un decennio dal basso della sua invidiabile età. Il Napoli che si lancia nel futuro è una baby- band che pro­mette emozioni forti per palati fini e la voglia matta di consegnarsi a questi ra­gazzi della via Pal garantisce continui­tà almeno sino al 2015 o su di lì. Piac­cia o no, i numeri hanno un’anima e infilandosi tra le pieghe dei certificati di nascita si svela la strate­gia a lunga gittata scelta da De Laurentiis, Marino e Donadoni per dar sfogo all’Idea: Morgan De San­ctis, il portiere del penta­partito dei rinforzi, farà fatica a sentirsi vecchio, ma i suoi 32 anni faranno rabbrividire Luigi Vitale, ventiduenne, e per tre mesi - rispetto ad Hamsik - il più giovane di que­st’ancora ipotetico forma­zione. La beatà gioventù è indiscutibile e il Napoli si lustra gli occhi e dà profitto anche alle scelte del passato, appena appena roso­late dal finale dell’ultima stagione: Gargano, che già pare un veterano, ne ha appena 25; Lavezzi, ch’è una star ­seppur bizzosa - è appena approdato al­le ventiquattro primavere, che profu­mano assai. Undici uomini che messi assieme sommano 277 anni e media di 25,18 da strappare la viva ammirazio­ne: il Napoli ha scelto di seguire il suo corso, di strutturarsi assumendo quali­tà tecnica ma senza appesantirsi ana­graficamente e dentro allora Quaglia­rella con i suoi 26 anni i suoi 68 gol da professionista, e regia a Cigarini 23 an­ni da professore e leader dell’Under di Casiraghi, e fascia destra a Zuniga, 23 anni e spavalderia. L’eccezione per confermar la regola si chiama Campa­gnaro, 29 anni e muscoli d’acciaio, un mastino per scuotere Santacroce, un po’ di saggezza per gestire tanta sfrena­ta esuberanza. Largo ai giovani, però....

LE TENTAZIONI - La calma, avendo prov­veduto ad allestire l’organico, è virtù per diventare forti, e il Napoli se la prenderà con calma, per cercare il bomber. Aspettare Pandev è un’idea, potrebbe aiutare a freddare i bollenti spiriti di Lotito; intanto, a margine, sondaggi per Obinna con l’Inter e con Ghezzi, procuratore di Cruz. Poi, De Ceglie: che potrà decidere senza fretta, ma dovrà farlo pur senza troppi indugi.

I SALUTI -  Zalayeta è az­zurro tenebre: compro­prietà rinnovata con la Juventus, però con l’ac­cordo di favorirne la ces­sione e poi dividere la cassa. A Delgado, procu­ratore del panterone, hanno telefonato dalla Spagna, dalla Germania e dagli Emirati Arabi, i più seducenti - per ovvi moti­vi - della terna. Il rinno­vamento a tutto campo non risparmia nessuno, manco German Denis, che a un anno dall’arrivo a Napoli ha già avuto sentore dell’aria che tira: per lui, offerte olandesi e, so­prattutto, quella dei russi del Rubin Kazan.

IL RE - L’orgoglio di Castellammare è in quelle quattro righe incise sulla tar­ga, che alle 18,30 di oggi, a palazzo di città, il sindaco Salvatore Vozza conse­gnerà al suo bomber: «A Fabio Quaglia­rella, esempio di dedizione e impegno per quei giovani che si avvicinano alla pratica sportiva, atleta stabiese ai ver­tici del calcio italiano, che saprà rega­lare ancora numerose soddisfazioni ai tantissimi tifosi e ai suoi concittadini» . Per il principe del gol, un’accoglienza da re.

Mandate Lippi

Il 21 giugno è sempre un giorno nero per il calcio italiano. Nel 1970, il Brasile ha travolto per 4-1 gli azzurri nella finale del campionato del mondo . Nel 2008, la Spagna ci ha eliminato ai calci di rigore nei quarti di finale del campionato europeo. Nel 2009, ancora il Brasile ci ha umiliato nella Confederations Cup. Ma se, in Messico, l'Italia era andata in campo stremata dopo il 4-3 alla Germania e se, l'anno scorso, gli iberici si sono imposti soltanto dagli undici metri, in Sudafrica la batosta è stata terrificante. Porta in calce la firma di Marcello Lippi, che per la terza volta consecutiva ha sbagliato squadra, ha sbagliato tutto; a latere brillano gli autografi di Fabio Cannavaro, Giorgio Chiellini, Mauro German Camoranesi, Luca Toni, i peggiori in campo di una formazione senza capo né coda, alla quale non è bastata nemmeno la clamorosa vittoria degli Stati Uniti sull'Egitto per entrare in semifinale.
Grazie a Dio, almeno un nuovo strazio ci è stato risparmiato perché la Spagna ci avrebbe fatto a pezzi come ci ha fatto a pezzi il Brasile. E pensare che, un anno fa, Abete ha cacciato Donadoni per riprendere Lippi che dal Brasile è stato sconfitto per due volte in quattro mesi prendendo cinque gol, che è diventato il primo ct ad essere battuto da una squadra africana, che in Sudafrica ha schierato una squadra vecchia, bolsa e demotivata, spazzata via con tutte le sue contraddizioni: 1 vittoria, 2 sconfitte consecutive, 3 gol segnati, 5 subiti.
Punto n.1: è auspicabile, per la Juve, che non sia stato Lippi a consigliarle il reingaggio di Cannavaro: lui e Chiellini insieme al centro della difesa sono una garanzia. Per gli avversari. E Cannavaro ha pure sciaguratamente eguagliato il record di presenze in Nazionale di Paolo Maldini: ha raggiunto quota 126, speriamo non arrivi a 127.
Punto n.2: Camoranesi non sta in piedi, eppure Lippi l'ha tenuto in campo per tutta la partita, manco fosse Kakà.
Punto n.3: Toni è scomparso da un anno, lo cercano anche in Germania, non segna e non corre manco se lo spingono: eppure Lippi l'ha ripresentato anche contro il Brasile, salvo toglierlo nella ripresa per manifesta disperazione.
Punto n.4: quest'Italia parte sempre male, va naturalmente subito sotto e ci mette sempre un tempo per capire che bisogna cambiare. Senza riuscirci (Egitto e Brasile docent: e vogliamo parlare dei 3 gol presi dalla Nuova Zelanda, dicasi Nuova Zelanda?). Punto n.4: dopo l'Egitto, Lippi aveva nervosamente fatto notare di avere portato dodici nomi nuovi in Sudafrica. E perché caspita non li ha fatti giocare i nuovi? Perché li ha usati con il contagocce? Perché ha tenuto Santon sempre in panchina? Perché ha insistito con gli Eroi di Berlino che sono cotti?
Punto n.5: a questa Nazionale serve come il pane uno come Cassano, perché Lippi non lo chiama mai?
Punto n.6: perché Rossi, l'attaccante più in forma, non ha il diritto di essere titolare? Ma lo sa Lippi che nessuna delle punte da lui schierate all'inizio nella Confederations Cup non ha segnato lo straccio di un gol in tre partite?
Punto n.7: dopo l'indecente prova con l'Egitto, il ct e gli azzurri si sono offesi perché l'Italia è stata chiamata una squadra di mummie. Avevano ragione: contro il Brasile le mummie sono sparite. Abbiamo visto in azione i dinosauri che almeno si sono estinti. I campioni del mondo no. Il conservatorismo e la supponenza di chi li guida li ha esposti a una resa ingloriosa.
Punto n.8: adesso Lippi è un tecnico in un vicolo cieco. L'Italia non batte il Brasile da ventisette anni, ma, con questo tecnico potrebbe rigiocare altre 40 volte contro i sudamericani e le perderebbe tutte e quaranta. Bisognerebbe cambiarlo subito questo ct che dopo l'obbrobrio con il Brasile non ha nemmeno chiesto scusa per il disastro, ha detto che bisogna stare calmi, che bisogna piantarla di chiedere spazio per i giovani ed è stato pure indisponente con il malcapitato cronista Rai che l'intervistava. Purtroppo, Ancelotti, il sostituto ideale di Lippi, è andato al Chelsea. Un anno fa, Donadoni era stato scaricato come un pacco postale. Oggi, qualcuno dovrebbe chiedergli scusa. Si chiama Giancarlo Abete.