La Juve supera l’ostacolo coreano con un 3-0 maturato grazie alla propria superiore cifra tecnica, supportata però da un’applicazione che rappresenta l’aspetto più significativo di questa avventura spagnola. Altre formazioni blasonate hanno infatti pagato dazio in questa Peace Cup , per quanto messe di fronte ad avversari palesemente inferiori. La squadra di Ferrara no. Infatti al fischio finale la Juve aveva conquistato il diritto a giocare la semifinale con il Real, salvo interrogarsi sulla sorte dei Galácticos, che in quel momento stavano scendendo in campo contro la Liga Deportiva Universitaria Quito con l’obbligo di vincere. Piccole soddisfazioni, ma anche quelle contano.
LA STELLA - Tutti aspettavano Diego, e il brasiliano non ha deluso, realizzando un gol di assoluta bellezza che ha provocato anche un coro da parte dei pochi e fino a quel punto distratti presenti. L’acuto è arrivato al 9’ del secondo tempo, poco prima della sua uscita dal campo (Diego ha giocato un’ora, come previsto) ma l’ex asso del Werder era piaciuto anche in precedenza per la capacità di calarsi immediatamente nella parte assegnatagli. Tre lanci in profondità nei primi minuti, sempre con Iaquinta a fare da terminale, hanno dimostrato non solo la sua incisività, ma anche la fiducia dei compagni, disposti a farne il centro della manovra.
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