Real, anche Villa
Il Real Madrid avrebbe raggiunto ieri sera un accordo con il Valencia per l'acquisto dell'attaccante David Villa per 37 milioni di euro. Lo scrive il quotidiano sportivo Marca, aggiungendo che i due club non annunciano ancora l'ufficializzazione del trasferimento in quanto mancano ancora alcuni piccoli dettagli da risolvere. Il 27enne Villa - 28 gol quest'anno in Liga e capocannoniere agli Europei 2008, vinti dalla Spagna - sarebbe il terzo acquisto 'galattico' del Real Madrid del nuovo presidente Florentino Perez, dopo quelli di Kakà e Cristiano Ronaldo, per un esborso complessivo di quasi 200 milioni di euro. Il Valencia, che sta costruendo il suo nuovo stadio, è in gravi difficoltà economiche e potrebbe essere costretto, per fare cassa, a privarsi dei suoi gioielli: oltre a Villa anche David Silva, altro nazionale e campione europeo.
Juve, idea Huntelaar
Il Barça vuole Reina
Il Barça si cautela. In caso di mancato accordo per il rinnovo con Victor Valdes, il club campione d'Europa avrebbe in serbo un 'piano B' per ovviare all'eventuale addio al Camp Nou dell'attuale guardiano dei pali blaugrana. Stando a quanto rivela il 'Mundo Deportivo', il dg catalano Beguiristain starebbe pensando all'ingaggio di Pepe Reina dal Liverpool in caso di rottura con Valdes, o in alternativa anche a Diego Lopez e Gorka Iraizoz, estremi difensori rispettivamente di Villarreal e Athletic Bilbao.
Quaresma, ritorno a casa
Dopo aver rifiutato il trasferimento in comproprietà al Genoa, Ricardo Quaresma (25) potrebbe tornare in Portogallo. Secondo il portale Tuttopalermo.net, l'esterno lusitano difficilmente resterà alla corte di Mourinho: si fa largo l'ipotesi di un trasferimento in prestito allo Sporting Lisbona, a caccia di un centrocampista offensivo di fascia. Nei prossimi giorni il club di Moratti deciderà cosa fare col cartellino di Quaresma, giocatore che ormai non gode più della fiducia dell'ambiente nerazzurro.
Ballardini, c'è la Lazio
«Ho sentito il direttore sportivo della Lazio Tare e spero che ci risentiremo presto». Risolto il contro con il Palermo, l'ormai ex tecnico rosanero, Davide Ballardini, ai microfoni di Sky parla del suo sempre più probabile futuro sulla panchina della Lazio. «Abbiamo risolto il contratto con il Palermo - ha aggiunto Ballardini parlando al telefono con Sky Sport 24 - il mio rapporto con Zamparini (il presidente del Palermo, ndr) non era più quello di prima».
Bari, Barreto resta
«Dobbiamo prepararci per affrontare un campionato molto difficile. So che il ds Perinetti sta lavorando sul mercato per darci molte soddisfazioni anche in serie A». Antonio Conte fa il conto alla rovescia per il suo esordio da allenatore in serie A sulla panchina del Bari. «È inevitabile- spiega il tecnico a Sky Sport 24- che i movimenti rispecchieranno la mia idea calcistica e quindi cercheremo giocatori con determinate caratteristiche. Magari non saranno nomi altisonanti ma corrisponderanno al mio modo di guardare il calcio». Poi due nomi: «Posso confermare l'arrivo di Carobbio e Alvarez, mentre credo che Barreto sia molto vicino a restare con noi».
CAPITOLO JUVE - Bari a parte, di Conte si è parlato anche molto a proposito di un suo possibile trasferimento alla Juventus. Com'è andata veramente la storia? «Nel calcio diventa difficile dire la verità e non posso iniziare certo io a farlo. A me ha fatto piacere che per un mese si sia parlato di me, è stata una possibilità che mi sono anche cercato io con l'ottimo campionato al Bari. Non so se sono stato vicino alla Juve ma poi ho firmato con il Bari con soddisfazione per continuare anche in serie A quello già fatto in B».
United su Vucinic
Conferme arrivano direttamente da una fonte vicina alla società inglese, che a calciomercato.com ha ammesso: "Sì, è vero, Vucinic sarebbe una delle prime scelte della società. Ma ancora non c'è un'offerta concreta". E la Roma: "Personalmente penso che la società giallorossa non voglia privarsi del giocatore a cifre troppo basse, visto che lo stesso ha rinnovato il suo contratto con la società da poco sino al 2013, ma nel calcio non si sa mai".
Possibile che si parta da una base d'asta di 20 milioni di euro: "Ferguson ha chiesto alla società un bomber d'area - prosegue la fonte - ma anche qualcuno che, all'occorrenza, possa giocare da esterno, come faceva Ronaldo".
Ultime news
Roma, ora Sheva
OBIETTIVI - Il ventaglio di ipotesi riguardano Jankulowski (molto gradito a Spalletti, che lo ha avuto all’Udinese), Kalac (la Roma cerca un portiere da affiancare a Doni) e Borriello, soluzione questa più remota per l’elevato ingaggio dell’attaccante (3,5 milioni), reduce tra l’altro da un grave infortunio muscolare. Ma a proposito di punte, non va scartata l’ipotesi Shevchenko, che già la scorsa estate ebbe un contatto con la Roma e parlò anche con Spalletti. L’ucraino è rientrato al Chelsea dal Milan per fine prestito, ma a Londra ritroverebbe Ancelotti che non lo ha fatto giocare a Milano. Di sicuro non resterà lì, ha un altro anno di contratto con il Chelsea che potrebbe dargli la lista gratuita con una buonuscita. Sheva sarebbe intenzionato a restare in Italia, accontentandosi anche dell’ingaggio che può proporgli la Roma. E’ una soluzione last minute da non sottovalutare.
Toro, ecco Giampaolo
Marco Giampaolo ci sta pensando. Al Torino, si intende. E' questo quel che emerge dopo aver parlato con lui al telefono, anche se sta bene attento a non rilasciare alcuna dichiarazione. Ci sta pensando: sta pensando alla Serie B, alla Lazio unica società di A rimasta senza allenatore, al suo essere tra i grandi emergenti, al fascino granata ma più prosaicamente all'offerta avanzata da Cairo & Foschi. Offerta che non è bastata, già una volta, a convincere Delio Rossi. Sarà sufficiente per l'ormai ex-tecnico del Siena? Concediamogli ancora un po' di tempo.
Quanto? "Poco", secondo le ultimissime parole pronunciate dal presidente del Torino. "Poco" non è una quantità di tempo esatta, ma evidentemente non ci si può sbilanciare più di tanto; perchè dipende dalla risposta di un'altra persona, Giampaolo appunto, e non solo dalle proprie volontà. Colantuono, in stand-by, non gradisce più tanto di essere la costante seconda scelta, e vuole chiarezza. Anche il pelato, come i tifosi granata, spingono perchè si chiuda al più presto. Deve partire una stagione, lunga.
Galacticos, ma non imbattibili
Una cosa è certa: con Kakà e Ronaldo, non sarà un Real di... Pellegrini. Però, attenzione. Il ciclo dei "Galacticos" insegna: la squadra di Beckham, Figo, Ronaldo (l'altro) e Zidane fu stratosferica solo dal 2001 al 2003. Non basta infarcire di campioni una formazione per avere la garanzia di vincere. In particolare, quando si ha la bella pensata di vendere pedine come Cambiasso e Samuel. Insomma: non è proprio tutto così scontato. Soprattutto guardando la difesa attuale del Real, composta da Sergio Ramos, Pepe, Heinze, Marcelo, Metzelder: gente non di primissimo livello che farà molta difficoltà a sostenere la trazione offensiva della squadra.
Parma scatenato
Il neo-promosso Parma è una delle squadre al momento più attive sul mercato; pare in dirittura d'arrivo lo scambio che dovrebbe portare Reginaldo e Parravicini al Siena e Coppola e Galloppa, seppure in comproprietà, in Emilia. Si punta anche ad operazioni di maggior spessore come l'ingaggio dell'esterno del Valencia, Emiliano Moretti, il nerazzurro Jimenez e l'ex juventino Nedved. Il Presidente Ghirardi ha incontrato anche l'ad rossonero Galliani per parlare del futuro di Alberto Paloschi: la trattativa stenta a decollare ma il numero uno dei Ducali farà di tutto per trattenere il giovane attaccante in vista del probabile ritorno di Lucarelli al Livorno, dal quale potrebbe però arrivare Francesco Tavano.
E Maldini va al Chelsea
Roma, solo incertezza
La Sensi è in questi giorni impegnata sul fronte societario, in continuo contatto con Mediobanca, l'advisor incaricato di dare una valutazione alla Roma, cercando acquirenti. Non ha quindi tempo di gestire la quotidianità del mercato e la programmazione della prossima stagione (dal ritiro alla riorganizzazione di Trigoria). In tal senso è stato investito Spalletti, mai come in questa estate al comando di una barca che nessuno vuol far affondare. Il tecnico sta lavorando insieme a Pradè e Conti per valorizzare una rosa di giocatori già considerata competitiva. L'obiettivo è quello di riuscire a ottimizzare cessioni minori, evitandone una eccellente (vedi Juan).
Il Napoli su Ambrosini
Ambrosini al Napoli è una possibilità concreta. Fonti provenienti dall'entourage del giocatore ammettono che la società azzurra abbia offerto un triennale al centrocampista del Milan, con cui ha un altro anno di contratto. Il rapporto con la società rossonera si è incrinato negli ultimi mesi a causa proprio mancato accordo per rinnovare il contratto in scadenza nella prossima estate. Nell'anno dei mondiali rischia seriamente di rimanere fuori dal giro della nazionale. Sembra così che il biondo centrocampista stia pensando seriamente di accettare Napoli.
Tutte le comproprietà
Paloschi e Palladino. Non solo parte della Meglio Gioventù del calcio italiano ma anche le due comproprietà più importanti e che terranno col fiato sospeso fino all’ultimo. Per Paloschi due incontri a vuoto tra Milan e Parma sono già indicativi delle difficoltà che hanno i due club per trovare un’intesa che accontenti tutti. Appena ieri Ghirardi ha detto "preferirei rinnovare e tenere Paloschi a Parma" mentre Galliani ha escluso l’eventualità: "Si va alle buste". In realtà l’arrivo del bosniaco Dzeko al Milan e la conferma di Borriello potrebbero avvicinare Paloschi al Parma.
altri rebus — Palladino è in comproprietà libera: la Juventus potrebbe portare a casa l’attaccante se dovesse cedere Trezeguet. Il Genoa, d’altro canto, è intenzionato a confermare il giocatore così come ha già l’intesa con la Juventus per riscattare la metà di Criscito per 5 milioni. Insomma, siamo di fronte al rebus Palladino e il rischio buste è concreto. Si profila un’asta anche per Gasbarroni: i rapporti tesi tra Genoa e Torino non favoriscono l’intesa...E il futuro è incerto per Zalayeta: il Napoli non è interessato a riscattarlo, la Juve nemmeno.
Jimenez e Meggiorini — Nessun dubbio. Il cileno sarà riscattato dall’Inter ma non resterà in nerazzurro: piace a Parma, Napoli e West Ham. Invece, per Meggiorini, l’Inter lo riscatterà tutto prendendo la metà del Cittadella: dopo, ne girerà metà al Genoa, come annunciato ieri da Preziosi, che a sua volta lo darà al Bari (o all’Atalanta, ma c’è anche il Chievo).
Le altre — Il Milan porterà a casa Abate che poi potrebbe essere girato al Bari. Il Parma riscatterà la punta Vantaggiato dal Rimini mentre per il difensore Troest si va verso il rinnovo. Il Cagliari dovrebbe riscattare il jolly offensivo Lazzari. Il Palermo, con ogni probabilità, riscatterà la punta Succi ma non è da escludere un rinnovo. Il Chievo, invece, ha due comproprietà importanti da risolvere: Frey sarà riscattato visti i buoni rapporti col Modena, mentre col Vicenza c’è in ballo Rigoni. E, anche qui, il rischio di finire alle buste è minimo. Su Granoche non si andrà alle buste con la Triestina, ma Cagliari e Catania restano vigili.
Affari già definiti — L’Atalanta ha già riscattato la metà di Garics dal Napoli, che a sua volta ha già riscattato Cigarini che era a metà tra Napoli e Atalanta. Il Parma tiene l’esterno Antonelli rinnovando col Milan. Per Masiello, invece, è già tutto definito: è già tutto del Bari. Infine, Paolucci: potrebbe andare al Siena col placet di Juve e Udinese.
Barça: Robinho e Mascherano
Robinho getta dubbi sul suo futuro al Manchester City, ammettendo che qualsiasi giocatore gradirebbe avere l'opportunità di giocare per Barcelona. Il brasiliano lasciò la Liga l'estate scorsa, per una cifra pari a 32 milioni di euro. Nella prima stagione in Inghilterra ha messo a segno 14 reti, con un rendimento abbastanza al di sotto delle aspettative. Il brasiliano ha comunque smentito che ci sia stato un'offerta del Barça, definendo speculazioni le notizie di un suo possibile trasferimento in terra catalana: "L'unica cosa che posso dire io è che il Barcelona è una grande squadra e tutti vorrebbe giocare per loro. Però non mi pento della mia decisione di trasferirmi a Manchester, e resterò qui".
Discorso analogo anche per Javier Mascherano, altro obiettivo blaugrana. Il manager del giocatore argentino ha dichiarato che il suo assistito farebbe i salti di gioia per un trasferimento in Catalogna, tanto da esser disposto anche ad abbassarsi l'ingaggio. A bloccare tutto, però, ci ha pensato Rafa Benitez con il suo proverbiale aplomb: "Javier resterà! Non c'è nient'altro da dire"
Moratti: "L'Inter vende!"
,"L'Inter non preme per vendere i suoi giocatori, ma per la situazione che vive il calcio qualcuno partirà". Lo ha detto oggi il presidente dell'Inter, Massimo Moratti confermando una via d'austerity anche per il disastrato bilancio del club nerazzurro col suo azionista costretto a ripianare per decine di milioni a stagione. "Credo che si possa andare avanti così, almeno che non ci sia qualche situazione che ci permetta di fare una buona cosa per noi o per alcuni giocatori -ha detto a Inter Channel Moratti-. È chiaro che in una situazione economica generale come quella attuale, è anche necessario vendere, ma non sto spingendo in una direzione o nell’altra. Vediamo quello che capita dal mercato, cerchiamo di fare una squadra forte anche l’anno prossimo visto che i nostri obiettivi non cambiano".
Maicon: "Vado via"
Clamorosi retroscena su Kakà
La cessione di Kaká al Real Madrid ha lasciato in eredità tante cose spiacevoli: le bugie, la fretta, la miopia dell’entourage berlusconiano. Picconate all’immagine del Milan sedimentata negli anni per colpa di un affare gestito in maniera contraddittoria.
Juve: Giuseppe Rossi
Colmare numericamente la partenza di Trezeguet, ma al tempo stesso arricchire l’assortimento del reparto offensivo, assicurandosi per il presente un’alternativa a Del Piero e, soprattutto, mettendosi in casa da subito un giocatore giovane, con margini di miglioramento, che in futuro potrebbe raccogliere l’eredità del capitano e che nel frattempo avrà tutto il tempo di crescere al suo fianco. Nei piani della Juve la soluzione all’impossibile, o quasi, quesito di mercato ha già un nome: Goran Pandev. Giocatore molto apprezzato a Torino, per caratteristiche tecniche e per la grande duttilità sul piano tattico.
Il tramonto del Milan che fu
Tra le due cose che potevano essere fatte: vendere Kakà al Real Madrid e vendere il Milan a qualche sceicco, Berlusconi ha scelto quella che davvero non si doveva fare (perché impossibile da spiegare). Il Milan che vende Kakà, 27 anni appena compiuti, al solo club europeo con più Champions League in bacheca, e cioè il Real Madrid (9 coppe i galacticos, 7 il Milan, 5 il Liverpool, 4 Bayern e Ajax, 3 Barcellona e Manchester), firma un atto di sottomissione e di resa drammatico e senza condizioni. Anche un bambino capisce che il miglior giocatore del mondo assieme a Messi e Cristiano Ronaldo, al culmine della sua maturità tecnico-atletica, non può essere ceduto pensando che la gente non capisca il significato dell'operazione. Kakà al Real Madrid vuol dire, papale papale, che il Milan smette di essere il Milan: e che sul palcoscenico internazionale – l'unico che conta, come hanno sempre sostenuto Berlusconi, Galliani e i vari allenatori che si sono succeduti in panchina, da Sacchi ad Ancelotti passando per Capello – diventa una Sampdoria o un'Atalanta qualsiasi, con tutto il rispetto per la Sampdoria e l'Atalanta, naturalmente.
Napoli scatenato
Prendi uno, chiedi tre: perché lì, in quella gioielleria, c’è talento vero, costoso, ma autentico. Napoli- Udine è la rotta del giorno, il sentiero della felicità battuto da Aurelio De Laurentiis e da Pierpaolo Marino per imprimere una svolta decisa al progetto, per arricchire d’ulteriore materia grigia un’ossatura incrinatasi in quattro terribili, inconcepibili mesi, però puntellata qua e là di esuberanza, vitalità e piedi buoni. Napoli- Udine è l’asse intorno al quale muove il mercato ed è un caveau nel quale andare a pescare a piene mani, sapendo di cogliere comunque gioiellini a diciotto carati. Napoli chiama Udine e lo rifà dopo aver ottenuto Fabio Quagliarella, sedici milioni di euro e l’altrà metà di Domizzi, prima di sedersi di nuovo intorno al tavolo e lanciarla lì, senza bluffare, ma aspettando, come al tavolo di poker, eventuali rilanci: ma Di Natale ( 32) si vende? E Zapata ( 23) è accessibile? E’ cominciata mica per gioco ed è rimasta lì, sul panno verde, aspettando mosse e contromosse, ma a carte scoperte, con un bel pacco di euro da quantificare e scambi da verificare.
TRATTIAMO - Di Natale e Zapata rappresentano il nuovo che avanza nelle strategie d’un mercato che il Napoli ha deciso di griffare, verniciandolo d’azzurro, e procedendo con mosse sontuose per l’allestimento della squadra. Di Natale è il partner ideale di Fabio Quagliarella, il genio imprevedibile da abbinare al bomber ma da affiaccare anche a Lavezzi, riemerso dalle brume d’un intrigo internazionale e ricondotto dagli eventi verso il san Paolo; e poi c’è Zapata, colombiano, il difensore di spessore reclamato da Donadoni e individuato a fari spenti da Marino. Discussione avviata in presenza di un book di calciatori da offrire come parziale contropartita e che comprende Santacroce e Mannini, in aggiunta ai danari.
TOTO’ E ZAPATA - Di Natale è l’oggetto del desiderio di Pierpaolo Marino, Di Natale è una delle prime scommesse in Nazionale di Roberto Donadoni, Di Natale è l’estro allo stato puro per accelerare e facilitare il decollo, Di Natale è considerato il calcio da offrire al san Paolo a intregazione di quanto già posseduto; e Zapata è fisicità, è il futuro, è un irrobustimento del settore difensivo, l’unico innesto d’un reparto apprezzato dal tecnico e che può avere in Santacroce un elemento destinato all’addio, avendo l’italo- brasiliano anche altrove estimatori. Napoli e Udinese sono semplicemente ai preliminari di una vicenda che ha bisogno di tempo, molto tempo, ma che i connotati dell’autentico ( doppio) colpo d’un mercato sfavillante.
Tutti vogliono Trezeguet
La nuova stagione della Juve inizia oggi. Si torna al lavoro dopo il weekend con il nuovo allenatore, subito da definire ruoli e incarichi lasciati vacanti dal cambio di mansioni dell’ex responsabile del settore giovanile. Ferrara ed il d.s. Secco, con la collaborazione del capo osservatori, Castagnini, dovranno individuare il nuovo responsabile del settore giovanile, l’allenatore della Primavera, il preparatore della prima squadra e così via. Cosa più importante, da oggi si inizierà a ragionare sulle strategie, sui giocatori su cui puntare e su chi cedere a fronte di offerte interessanti, con un occhio al bilancio.
TREZEGUET — Con l’ingaggio di Diego è stato giocato al tavolo verde il bonus messo a disposizione dal cda, 25 milioni di euro, il surplus di investimento per la nuova stagione. Ora tocca lavorare con il bilancino, tanti euro entrano, tanti escono. Quindi prima di chiudere l’ingaggio del centrocampista dell’Udinese D’Agostino e puntellare la difesa, bisogna vendere. Chi? Sono almeno tre i pezzi pregiati in lista, Trezeguet, Poulsen e Tiago. Si comincia quindi con David Trezeguet. Un incontro è previsto per la giornata di domani tra il manager del giocatore, Antonio Caliendo ed il ds della Juve, Alessio Secco. David non ha nascosto negli ultimi tempi la volontà di essere ceduto e la società, a fronte di un’offerta interessante, è pronta ad accontentarlo. Il contratto dell’attaccante scade nel 2011, il costo del cartellino dopo l’intervento chirurgico ad entrambe le ginocchia che lo ha tenuto lontano dai campi per quasi tutta la stagione si è sensibilmente abbassato, da 20 a 10 milioni di euro. Pesa l’ingaggio elevato, 4,5 milioni, anche se Caliendo non fa mistero sulla disponibilità a trattare. “Se c’è la volontà da entrambe le parti gli accordi si trovano, prima però chi vuole David deve parlare con la Juve”. ACQUIRENTI — Piace al Lione disposto ad offrire 10 milioni di euro, non dispiace alla Roma, che con Daniele Pradè ha fatto un sondaggio, ma nelle ultime ore il Milan si è fatto avanti, e direttamente con la Juve. Non è la prima volta che il club rossonero corteggia Trezeguet, è successo ad ogni accenno di insofferenza del bomber, già ai tempi della Triade. La partenza di Kakà, e la voglia di svecchiare un reparto che ha ancora il suo punto di riferimento in Pippo Inzaghi (36 anni), hanno spinto il club rossonero ad un sondaggio. Eto’o non vuole lasciare la Liga, Forlan e Adebayor costano quattro volte Trezegol. In verità il Milan aveva fatto qualche giorno fa un timido tentativo per Amauri, respinto con perdite. In caso di cessione di Trezegol c’è l’idea Cruz (si svincolerà dall’Inter ma piace anche a club spagnoli, greci e inglesi) a meno che Lotito abbassi le pretese per Goran Pandev, gradito a Ferrara.
Fiorentina, non vantarti
Diamo subito a Mutu quel che è di Mutu e alla Fiorentina quel che è della Fiorentina, e poi incamminiamoci per la campagna. Acquisti. Dunque, il “divino giostraio”. Se vuole rimanere a Firenze senza tante ciance, è insieme a Frey, Gilardino e Montolivo il fuoriclasse che potrebbe giocare in qualunque grande club europeo. Dunque per la Champions è indispensabile. Se volesse andar via, sarebbe necessario reinvestire tutti i soldi incassati con lui in un talento europeo nel ruolo. Va comunque ribadito che conti alla mano senza i tre gol di Mutu al Genoa non staremmo qui a fare questi discorsi. E la campagna acquisti del Genoa un anno fa è stata molto meno dispendiosa di quella della Fiorentina: non ha ribadito mille volte Corvino che il club del giglio è ben al di sotto dei quattro club principali, e che comunque da quattro anni arriva quarto (si dimentica di aggiungere che finora abbiamo disputato e male solo una prima fase di Champions: le altre due qualificazioni riguardano “Calcio-poli” e quindi ancora una parola, una parolina di verità su quella faccenda).
Ma se il Genoa non fa parte di quel consesso danaroso a colpi di incassi e soprattutto diritti tv, e non ha neppure speso 50 milioni come la Fiore l’estate scorsa, ed è arrivata a pari punti e ha giocato senz’altro meglio della Fiorentina nell’arco dell’intiero campionato, beh, delle due l’una: o al Genoa sono dei geni mercantili e allora forse invece che acquistare giocatori dovremmo acquistare da loro dirigenti, oppure l’ultima campagna della Fiore è stata all’insegna dello spreco e dell’errore. Decidete voi. Per l’immediato futuro, per carità mai più errori carissimi come Vargas o errori di ruolo come Melo. Se ci ricomprassero il primo allo stesso prezzo e il secondo magari al doppio finché abboccano, fossi se non in Corvino nei fratelli Della Valle o in Prandelli li venderei di corsa.
Alla Fiorentina, che ha svenduto anche Pazzini immediatamente rigeneratosi alla Sampdoria, servono un difensore centrale, un esterno destro davvero titolare, e davanti alla difesa un regista corridore all’inglese o un volante brasiliano o un tipo alla Simeone degli inizi, che giochi vicino a Montolivo. Queste sono tre pedine fondamentali che potrebbero costare se ben scelte ( o perché svincolati o perché ribassati nel prezzo da un’annata storta) quanto si incassa da Melo, che ripeto è un eccellente incontrista (ma se ne trovano…) che usa la testa solo per colpire il pallone. Dopo l’estate dei 50 milioni, adesso ci mettano amore e fantasia per completare degnamente la rosa.. E un po’ di logica, finalmente. I preliminari incombono.