La Sensi è in questi giorni impegnata sul fronte societario, in continuo contatto con Mediobanca, l'advisor incaricato di dare una valutazione alla Roma, cercando acquirenti. Non ha quindi tempo di gestire la quotidianità del mercato e la programmazione della prossima stagione (dal ritiro alla riorganizzazione di Trigoria). In tal senso è stato investito Spalletti, mai come in questa estate al comando di una barca che nessuno vuol far affondare. Il tecnico sta lavorando insieme a Pradè e Conti per valorizzare una rosa di giocatori già considerata competitiva. L'obiettivo è quello di riuscire a ottimizzare cessioni minori, evitandone una eccellente (vedi Juan).
ABBASSARE L'ETA' - Si vuol provare ad abbassare l'età media, provando a sondare il mercato per giocatori in scadenza nel 2010: Perrotta, Taddei, Tonetto, per dirne qualcuno, oltre che Baptista, non considerato incedibile. Necessario ricavare risorse economiche all'interno della rosa stessa, per poi reinvestirle, soprattutto su un attaccante. Fuori portata sembra quindi Trezeguet, offerto dal manager Caliendo, ma valutato troppo dalla Juventus. Così come il russo Pavlyuchenko: per lui il Tottenham chiede 10 milioni. Fin quando i dirigenti giallorossi non sapranno il budget a disposizione o non saranno riusciti ad avere entrate, si guarda al mercato degli svincolati o dei possibili prestiti, all'interno di scambi.
PER ORA C'E' GUBERTI - Spalletti vorrebbe i nuovi già a disposizione per il ritiro, che comincerà il 2 luglio a Brunico, ma nell'attuale situazione d'incertezza appare difficile. Dovrà 'accontentarsi' di Guberti, già d'accordo da tempo con la Roma, e del riscatto di Motta. I tifosi, più che dal mercato, in questo periodo sono però attratti dai movimenti societari, in attesa di capire la reale consistenza delle promesse fatte da Fioranelli. Fonti bancarie si mostrano sempre più scettiche nei confronti della cordata capeggiata dall'agente Fifa, soprattutto Unicredit, che, comunque, al momento non è intenzionata a muovere alcuna azione legale contro Italpetroli per rientrare del debito. "Noi da un lato osserviamo, senza alcun coinvolgimento, queste trattative o pseudo tali- dice Paolo Fiorentino, alto dirigente di Unicredit - dall'altro facciamo le nostre valutazioni, come creditori. Valutazioni che rimangono nostre. Siamo comunque molto soddisfatti di Mediobanca come advisor, per noi è una garanzia".
IPOTESI GHEDDAFI - C'è anche chi colora di giallorosso la visita di Gheddafi a Roma. Il leader libico potrebbe essere coinvolto a investire con un suo fondo nel club di Trigoria. Cosa che non sarebbe nuova, visto come proprio Mediobanca, negli anni, ha agevolato l'inserimento dei fondi libici governativi in Italia, anche all'interno della stessa Unicredit.
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