Maicon prossimo al Real

«Penso che Maicon sa­rà la ciliegina sulla torta del Real Madrid». A dirlo è Antonio Calien­do, uno degli agenti del terzino brasiliano che ha subordinato la sua permanenza all’Inter a un ade­guamento del contratto. La tratta­tiva, secondo il manager napoleta­no, tornerà di grande attualità a breve. «Per il momento non c’è niente - ha ammesso -, ma secondo me la situazione è destinata a cambiare. Dopo aver acquistato Benzema, adesso il Real si sta con­centrando su Ribery e Xabi Alon­so, ma poi tornerà su Maicon. L’ho già detto e lo ripeto: mi aspetto una loro offensiva per provare ad acquistarlo perché nel suo ruolo è il migliore al mondo. I margini di manovra con l’Inter esistono».

L'OFFERTA - Da corso Vittorio Ema­nuele arriva la conferma che per ora l’unica proposta concreta arri­vata per il brasiliano è stata quel­la del Manchester City, destinazio­ne non gradita al giocatore. Quel­lo del Real durante il summit spa­gnolo del dt Branca con Perez e Valdano è stato solo un sondaggio, ma in questi giorni l’Inter aspetta un nuovo assalto madridista, an­che perchè sa che quella è la mèta preferita dal brasiliano. «Se il Re­al Madrid deciderà di ripartire al­la carica, stavolta l’offerta arrive­rà. E se la cifra sarà quella giusta, potrebbe risolversi tutto in breve».

Napoli, virata su Pozzi

Galeotta fu la cena: e, tra una portata e l’altra, mercoledì sera, sul tavolo è spuntato un Pozzi così, tanto per gra­dire. Dessert del merca­to, ciliegina sulla torta, il progetto che continuereb­be, perché ventitré anni rappresentano l’ideale per guardar lontano e continuare ad essere il Napoli: la terza via del tridente conduce a Empo­li, fucina di giovani ta­lenti oppure splendido resort per recuperar quelli per­duti: Nicola Pozzi, scuo­la Milan, a diciotto anni nel primo Napoli dell’era De Lau­rentiis- Marino, aveva bi­sogno di rilanciarsi dopo la catastrofica stagione 2004-2005, tre presenze e un gol in azzurro e so­prattutto un infortunio.

IL TOCCASANA -
L'Empoli è stato il tocca­sana e fa niente se in due anni c’è scappato un altro accidente, sempre al san Paolo, nel pomeriggio di una doppietta dolorosa ma caratterizzata dalla rottura dei legamenti del ginocchio destro: Pozzi s’è preso il mondo sulle spalle, ha ripreso a segna­re con frequenza da kil­ler, s’è riguadagnato la stima di Marino ed ora è lì, nel plotone. Nicola Pozzi è la sorpresa calata nel bel mezzo della serata tra Pierpaolo Marino, dg del Napoli, e Tullio Tinti, procuratore del calciato­re, che ha informato l’Empoli, istantaneo nella valutazione: si discute della cessione intorno ai 10 milioni, si tratta e si può scendere sino a 8.

Melo e D'Agostino: si alla Juve

Felipe Melo apre alla Juve
Il ds Secco ha interrotto le vacanze per un blitz in sede: si accelera sul regista. L'agente 'Se i bianconeri e la Fiorentina trovassero un accordo lui sarebbe felice". Si rafforza l'ipotesi di una svolta 'brasiliana' a bissare l'acquisto di Diego. La clausola rescissoria fissa a 25 milioni la valutazione.
Per D'Agostino distanze ridotte
La strategia funziona: la differenza tra domanda e offerta è scesa a 2-3 milioni.

Real Madrid: 560 milioni

Ora "l’album delle figurine" di Florenti­no Perez comincia a essere estrema­mente affollato. Ieri mattina lo ha ammes­so persino Jorge Valdano, il direttore tec­nico, braccio destro del presidente del Re­al Madrid: «Le cessioni di alcuni calciato­ri cominciano a essere la condizione per­ché ne arrivino altri». La lettura dell’elenco negli avversari può provocare solo frustrazione: ventinove atleti, quasi tre squadre, per un valore complessivo di 562 milioni di euro. Roba da paura. Anche perché di fermarsi il club spagno­lo non ha alcuna voglia. «Ma non abbiamo più fretta», aggiunge Valdano che, comun­que, annuncia altri «tre-­quattro acquisti». I tifosi so­gnano. Dopo Benzema, il direttore tecnico non spegne i sogni: «Non pensiamo di essere infalli­bili. Puntiamo gli obiettivi, a volte li centriamo, altre volte no. Ora ci armeremo di pazienza e se sapremo attendere, qualcuno tra quelli di cui si parla compa­rirà al Bernabeu, non ne­cessariamente nella prossi­ma stagione».
LA STRATEGIA - E gli obiettivi sono sem­pre di primo livello, alla faccia di Platini al quale il Real replica senza tenten­namenti: «Andremo avanti su questa stra­da perché si è già dimostrata produttiva. Noi vogliamo essere sempre leader e que­sto obiettivo si raggiunge soltanto ingag­giando alcuni tra i migliori calciatori del mondo. Il Real Madrid è in grado di pro­durre molto denaro. È il club più ricco del mondo e lo è anche perché ingaggia gioca­tori di prima categoria». Avanti allora, con Maicon. E con Xabi Alonso nonostante le resistenze di Benitez e del Liverpool. Vo­gliono 41 milioni. Il Real inizialmente ne aveva offerti ventiquattro; li ha fatti lievi­tare sino a 35 chiedendo, però, di aggiun­gere nella transazione Arbeloa.
ROSA DA LIMARE - Bisogna, però, incassare e sfoltire. Alla soluzione del primo problema ci sta pen­sando il presidente. Perez avrebbe già bussato a quattrini a uno degli sponsor ( dai contratti commeciali il club incassa 129 milioni), l’Adidas, avrebbe chiesto di raddoppiare il contributo, da 30 a 60 milio­ni a stagione: costa mantenere un tenore di vita Galacticos, costa mettere nelle con­dizioni Cristiano Ronaldo di dichiarare al Sun: «Kakà è uno dei migliori giocatori del mondo, il compagno che più mi attira e mi affascina. Averlo al mio fianco sarà fanta­stico: possiamo segnare entrambi e scam­biare posizione in modo da confondere le idee agli avversari».

Chelsea, Pirlo a un passo

Andrea Pirlo è ad un passo dal Chelsea. A rivelarlo è il quotidiano britannico "Daily Express" secondo cui Vlado Lemic, emissario di Roman Abramovich, avrebbe trovato un accordo di massima con Adriano Galliani che ha messo il regista della nazionale nella lista dei cedibili. Pirlo sarà il punto di partenza della nuova squadra di Ancelotti che per rinforzare l'attacco ha chiesto insistentemente al patron russo di accelerare nell'offensiva ad un altro suo ex giocatore, Alexandre Pato.

ASSALTO ANCHE A PATO - Secondo quanto riporta il tabloid "The Sun", Ancelotti avrebbe addirittura fatto slittare il suo arrivo a Londra per concentrarsi sulla trattativa per il giovane attaccante brasiliano. Il tecnico si troverebbe ancora a Milano dove, nelle prossime 24 ore, i dirigenti rossoneri dovrebbero incontrare quelli dei Blues per negoziare il trasferimento del 19enne attaccante. Il Chelsea si è già visto rifiutare un'offerta di 31 milioni di sterline (oltre 36 milioni di euro) ma Ancelotti lo vuole a tutti i costi e spera di chiudere prima che cominci il ritiro, al via lunedì prossimo.

Fonti interne al Milan, però, fanno sapere che Pato verrebbe ceduto solo per 40 milioni di sterline (46 milioni di euro), cifra che i Blues non hanno al momento intenzione di sborsare.

Napoli, anche Dzemaili

La conversione a U è un classico e il tempo che scorre via non cancella le antiche abitudini d’un cal­cio sempre eguale, immutabile, co­stretto a inventarsi la vita un giorno sì e l’altro pure. De Sanctis, Campa­gnaro, Zuniga, Cigarini e Quagliarel­la rappresentano l’antipasto d’un mercato che annuncia portate a vo­lontà, ma nell’attesa della necessaria meditazione le idee sgorgano e il Na­poli riflette. Julio Ricardo Cruz è già il bomber stantio di due notti di vir­tuale passione e mentre Gustavo Ghezzi e Jorge Cysterpiler - il tandem di procuratori de el jardinero - ascol­tano Atletico Madrid e Fiorentina, Pierpaolo Marino è già andato oltre, spostando la soglia d’attenzione al centrocampo, sondando il Palermo e provando a prendere con un colpo due piccioni: «Il Napoli ha necessità di coprire zone che noi riteniamo ga­rantite. Non per niente mi ha chiesto Simplicio e Nocerino».
 
IDEA DZEMAILI - Buonasera, si fa per dire, perché al­le 20,30 Maurizio Zamparini dà una bella scossa al vociare e rimette le co­se a posto, tracciando nuovi orizzon­ti, dimostrando che il Napoli ora è preso dalla ricerca d’un medianone e che dunque Blerim Dzemaili (23) può tornare d’attualità, essendo ripartite le perlustrazioni. Dzemaili è la prima idea per la zona nevralgica, il tuttofa­re che garantisce freschezza, elasti­cità, i centimetri necessari per andar­sela a giocare sui rinvii e pure i piedi buoni: il Torino lo ha teoricamente blindato, ma c’è materia di discussio­ne intorno alla contropartita tecnica e per il conguaglio e c’è un duello da vincere con l’Udinese, che ha occhi ovunque e mani allungate sui talenti in erba.

Napoli, Lavezzi resta

Il tecnico del Napoli, Roberto Donadoni, a "Radio Kiss Kiss" ha espresso tutta la sua soddisfazione per il mercato: "Direi che la società si è mossa bene in questo primo periodo di calciomercato. Le squadre si fanno non solo acquistando, ma anche cercando di sistemare numericamente la rosa e quindi ci manca ancora qualche tassello. E' tutto un cantiere aperto, ma il direttore in tal senso si sta muovendo bene". Lavezzi? "In ritiro ci sarà".

Il tecnico azzurro, soprattutto, ha fatto chiarezza sul caso del ribelle argentino, che ha tormentato le notti del presidente De Laurentiis, del dg Marino e di tutti i tifosi partenopei: "Lavezzi è un ragazzo perbene che ha capito le cose e conto senz'altro su di lui".

L'ex ct della Nazionale, però, regala anche una battuta sul Napoli che sarà: "Il modulo? Una volta che la squadra sarà ultimata faremo tutti i ragionamenti del caso, ora è inutile fare questi discorsi non ha senso. Napoli camaleontico? Tutte le squadre sono così, gli allenatori cercano di insegnare ad essere duttili, malleabili, sapendosi adattare all'avversario che si ha di fronte e quindi più conoscenze si hanno, più possibilità si hanno".

Donandoni, in conclusione, ha fissato gli obiettivi per la stagione 2009/2010: "Voglio una squadra che sappia crescere, migliorare e fare bene rispetto al recente passato. Giocheremo e cercheremo di fare le cose con questo obiettivo".

Milan: Huntelaar e Zhirkov

Con Dzeko irraggiungibile e Luis Fabiano troppo costoso, è diventato Klaas-Jan Hutelaar l'obiettivo del Milan per l'attacco. Un'operazione agevolata dagli ottimi rapporti con il Real Madrid, che potrebbe concedere in prestito l'olandese come ringraziamento per la cessione di Kakà. Sul fronte centrocampo, Zhirkov, richiesto dal Chelsea, vuole Milan o al Barcellona. L'operazione potrebbe andare in porto con 15 milioni da versare al Cska Mosca.
L'olandese è diventato un peso per i merengues, soprattutto se dovesse arrivare anche Benzema. Così il Real sta cercando di trovare una sistemazione al giovane talento e il Milan pare essere una destinazione gradita a tutte le parti. Anche perché i madridisti vorrebbero "rimborsare" in qualche modo Galliani, che ha lasciato partire l'amato Kakà. E l'ipotesi del prestito (oneroso) sarebbe la soluzione ideale.
Ma in via Turati non si lavora solo per l'attacco. E' in corso anche una sfida con il Chelsea per Yuri Zhirkov. Il russo, 26 anni, sarebbe destinato a vestire la maglia dei Blues (Abramovich sponsorizza il Cska Mosca con una sua compagnia petrolifera)), ma il giocatore ha espresso il suo desiderio: Milan o Barcellona. La richiesta dei moscoviti è di 20 milioni di euro, ma con un'attenta trattativa si potrebbe scendere a 15.

Benzema è del Real Madrid

Procede senza sosta la faraonica campagna acquisti del Real Madrid. Kakà è stato presentato ieri sera allo stadio Bernabeu e lunedì sarà il turno di Cristiano Ronaldo. Ma Florentino Perez non si accontenta e nei prossimi giorni dovrebbe centare altri due grossi colpi di mercato.
E' questione di ore per l'arrivo dell'attaccante francese Karim Benzema: secondo Marca, sarebbe ad un passo l'accordo con il Lione sulla base di 35 milioni di euro.
E non finisce qui. Il quotidiano AS scrive che è in arrivo anche il regista spagnolo del Liverpool, Xabi Alonso, cercato anche dalla Juventus.

Parma, è fatta per Di Natale

Il Parma sta per tesserare Antonio Di Natale: l'attaccante della nazionale dovrebbe firmare a breve un contratto quadriennale da circa 1,3 milioni di euro all'anno. Come già anticipato da Sportsbook24.net, l'offerta del Parma all'Udinese per Di Natale è stata di quasi dieci milioni di euro: da definire ancora alcuni dettagli dell'operazione, c'è da capire se anche Domizzi e Dessena rientreranno nella trattativa per il fantasista bianconero. Nelle prossime 48 ore l'affare si chiuderà e il club di Ghirardi darà l'annuncio ufficiale, anche se la notizia già adesso ha tutti i crismi dell'ufficialità

Nedved vicinissimo al Bologna

La carriera di Pavel Nedved non è finita, anzi. Continuerà grazie all'intermediazione di Luciano Moggi.

Calciomercato.com è venuto a conoscenza di una trattativa molto serrata per portare, a Bologna, il giocatore ceco, ex Juventus e Lazio.

Una notizia clamorosa, ma che ha ragione di esistere soprattutto se si analizza lo stretto rapporto che esiste tra il giocatore ceco e l'ex dg della Juventus.

Domani, mercoledì, alle 11.30 ci sarà una conferenza stampa dei Menarini "per fare chiarezza". Che sia la volta buona anche per l'annuncio?

Milan, colpo Criscito

Prende forma il nuovo Milan targato Leonardo. Dopo l'ingaggio (avvenuto già mesi fa) di Thiago Silva, ecco ora un altro tassello importante per la difesa dei rossoneri: Mimmo Criscito.

La società di via Turati ha virato dritto sul centrale del Genoa, ritenuto un ottimo elemento anche in chiave futura. Come appreso da calciomercato.com, Galliani si è espressamente recato più volte in Svezia, dove l'Under 21 disputava l'Europeo di categoria, per parlare direttamente con il ragazzo.

CM

Ecco il nuovo pallone

Presentato ufficialmente il pallone che rimbalzerà sui campi di calcio di serie A e serie B per la stagione 2009/2010. Anche quest'anno, il fornitore unico sarà la Nike che si è garantita un bel introito e un enorme ritorno di immagine. Ecco le foto, in esclusiva per Tutto il Calcio che Conta

Il ritorno di Moggi

Antonio Conte in panchina e Luciano Moggi consulente ombra. Il Bologna rischia di risvegliarsi juventino. E' questa l'indiscrezione più insistente che circola intorno alla società felsinea negli ultimi giorni. La famiglia Menarini sembra intenzionata a defilarsi gradualmente dall'impegno. E avrebbe pensato a Big Luciano. A lui spetterebbe un ruolo ombra vista l'inibizione causata da Calciopoli (5 anni). E a Conte toccherebbe sostituire Papadopulo.

Il clun ha diffuso uno scarno comunicato nel quale si annunciano novità nei prossimi giorni. Ma nel quale non vi è nè conferma nè tantomeno smentita di questa voce. Un indizio in più. L'idea sarebbe quella di inserire Moggi nell'organigramma del Bologna in modo ufficioso. La sua squalifica rende impossibile qualsiasi altra strategia.
Già in questi giorni dovrebbe svolgersi un summit tra lui e la famiglia Menarini. Moggi porterebnbe con sè il fido Ceravolo che svolgerebbe le mansioni di direttore generale. Quello ufficiale. Logico quindi che Salvatori, il ds in carica, scenda di grado. E Papadopulo, di conseguenza, verrà liberato. L'uomo della salvezza è destinato a lasciare il posto - a quanto sembra - a Conte. In città sale la tensione. I tifosi, infatti, imputano proprio a Moggi la retrocessione in B del 2005.

Juve, ancora Xabi Alonso

Il Cda della Juventus ha deciso: Xabi Alonso è l'uomo giusto. L'identikit del centrocampista spagnolo del Liverpool è perfetto per la squadra di Ferrara. Adesso costa 25 milioni e si può arrivare a lui inserendo nella trattativa Poulsen. Il prezzo è lievitato durante la Confederations Cup e non sarà facile farlo calare. Ma la trattativa con i Reds di Benitez è ripresa da almeno quattro giorni.

L'idea del Cda bianconero è che basta ormai pocco per colmare il gap con l'Inter. Si è deciso, pertanto, di virare decisi sul centrocampista del Liverpool consci che su di lui c'è da tempo Perez e il suo Real Madrid. Ecco perché adesso c'è freddezza guardando a Udine, in direzione di D'Agostino.
Curioso notare che Xabi Alonso era sul taccuino di Secco e soci già nella scorsa estate. Sarebbe costato 'solo' 17 milioni. Le alternative rimaste sul tavolo - partendo dal presupposto che è tramontata quella del bianconero friulano - sono Mahamadou Diarra del Real e Ledesma della Lazio.

Lazio, guerra a Pandev

"Pandev stia calmo, altrimenti potrei anche costringerlo a passare un anno in panchina". Claudio Lotito esce allo scoperto ed alza la voce contro gli scontenti Pandev e De Silvestri. Al macedone, che da tempo ha fatto capire di voler andar via da Roma, il presidente della Lazio manda messaggi forti: "Inutile che insista a voler partire. Alla fine la società può anche decidere di tenerlo e non farlo giocare. Potremmo applicare la linea dura. Lui ed il suo procuratore pensano di minacciare con la scusa della scadenza del contratto, ma io lo inchiodo alla panchina dell'Olimpico per un anno! Noi inadempienti? No, il problema è che è stato contattato un anno fa da un'altra società che è pronta a garantire una commissione al procuratore...".

DE SILVESTRI TROVI UNA SQUADRA - A De Silvestri, che ha dichiarato di voler essere ceduto per giocare di più, Lotito riserva una tirata d'orecchie: "Le persone che hanno attaccamento si mettono in competizione, cercando di sovvertire le gerarchie. Purtroppo non è il suo caso. Quindi, benissimo.... Portasse una squadra che lo vuole comprare. Il giocatore vuole essere mandato a giocare da un'altra parte e, con tutto il rispetto, deve essere pagato il giusto. Il prezzo? Lo fa il mercato...". Sulle tracce del difensore romano ci sarebbe il Genoa, ma le trattative con Preziosi sembrano essersi arenate. Lotito, però, riapre il discorso. "Trovare un incontro è anche la mia volontà. Vedremo di studiare con il Genoa delle combinazioni che possano soddisfare le esigenze di tutti".

PRIMA VENDERE - Sul mercato in generale, Lotito conferma di voler prima pensare a sfoltire la rosa. "La Lazio non ha un problema economico, ma di organico", sottolinea. "Non possiamo comprare in alcuni ruoli che devono vedere ancora delle uscite: prima devono essere ceduti dei calciatori che hanno espresso la volontà di non far parte più della squadra. Noi non avevamo messo in preventivo queste operazioni, è stata una loro iniziativa priva di motivazioni valide. Ma non c'è problema, tutto manca, meno che i giocatori. Ce ne sono quanti ne volete, di tutte le parti del mondo. Quello che è certo è che la Lazio non vuole depauperare il proprio patrimonio".

Inter-Maicon: rottura

"Moratti ha detto che resterò all'Inter al 50%? Dovrei spaccare tutto...". Due settimane dopo il primo sfogo, Maicon torna ad alzare la voce e ai microfoni di Sport Mediaset è durissimo nei confronti del club nerazzurro. "Il mio futuro? Vediamo, non lo so. Io voglio rimanere, come ho già detto tante volte sono felice di giocare in nerazzurro, ma conosco il mio valore e se la società vorrà darmi un riconoscimento si potrà trovare un accordo".
Poi il difensore verdeoro taglia corto: "Adesso vado a San Paolo e poi a Belo Horizonte da mia moglie e i miei figli" ha aggiunto lasciando Johannesburg. "Sono troppo stanco, ho bisogno di andare in vacanza". Non prima, però, di rincarare la dose e ribadire il concetto: "Se la società ha notato le mie prestazioni anche alla Confederations Cup - ha detto il difensore dopo il trionfo con il suo Brasile - e vuole darmi un riconoscimento, io rimango volentieri all'Inter. Si può trovare un accordo, senza problemi".  Forse...

Le pagelle della Confederations Cup


Alla fine la notizia - purtroppo - siamo noi. Che il Brasile vinca la sua terza Confederations Cup, dopo 5 Mondiali e 8 Coppa America, è fin troppo scontato. Partendo dalla batosta presa dagli azzurri, andiamo quindi con le pagelle di South Africa 2009, grande prologo dei Mondiali 2010.

Italia 4 - L'Italia è arrivata fino a Johannesburg e Pretoria per seppellire i suoi vizi di squadra troppo presuntuosa e che troppo a lungo si è trascinata dietro l'etichetta di campione del mondo: noi sì che siamo la sorpresa. Ma negativa. Abbiamo perso due partite su tre e vinto a mala pena sugli Usa. Gli schiaffi del Brasile inoltre hanno fatto veramente male, aprendo un processo globale. Non siamo sicuri più di nulla, torniamo a casa che Buffon non è più ufficialmente il numero 1 al mondo, non ci fidiamo più dei nostri difensori, pensiamo seriamente che l'esperienza (eravamo la squadra più anziana di tutte e otto) non sia più un vantaggio, ci chiediamo perché prendiamo gol e non ne facciamo. Non siamo pienamente convinti dei giovani che ci sono dietro gli anziani: Rossi ha giocato una volta da titolare, Santon non si è visto mai. Forse questi schiaffi che abbiamo preso ci serviranno a qualcosa. Dipende tutto da Lippi e dalla sua reale volontà di cambiare. Abbiamo anche un po' snobbato questa Confederations Cup dicendo che portava pure male: il Brasile l'ha festeggiata come se avesse vinto quasi il Mondiale. South Africa 2010 per noi è un grande punto interrogativo.

Brasile 7,5 - Come dice il Cucciolo Dunga - che ha preso la Seleçao dopo lo scioglimento di quella di Parreira ai Mondiali in Germania - "il Brasile gioca sempre da favorito, gioca sempre per vincere e vuol vincere pure i mondiali del prossimo anno". Detto fatto, si porta a casa pure il prologo del Mondiale. Il voto massimo lo merita per come ha giocato con l'Italia, dopo la sua condizione è andata scendendo: ha superato il Sud Africa con un gol di Daniel Alves su punizione a tre minuti dalla fine, ha battuto gli Stati Uniti dopo aver però seriamente rischiato di perdere. Nel primo tempo della finale, così come contro il Sud Africa, si è vista una squadra abbastanza spenta ed affaticata. Lo stesso Kakà ha cominciato il torneo a mille all'ora poi è sceso un po' di condizione. Squadra che attacca, ma molto disciplinata: un gruppo di ferro agli ordini del sergente Dunga. La novità migliore Ramires, il leader Kakà. In 23 giorni il Brasile ha vinto 7 volte su 7: le due partite di qualificazioni mondiali, più tutte quelle della Confederations Cup. Si presenta ovviamente come grande favorito ai prossimi mondiali. E Dunga dopo la Coppa America 2007 è già al suo secondo successo: e fra un anno il terzo?
Spagna 6,5 - L'altra sorpresa, o meglio delusione, è la Spagna, campione d'Europa, che proprio qui in Sud Africa è venuta a interrompere la sua serie eccezionale di 35 partite senza sconfitte, ma che magari ne ha iniziata una nuova battendo il Sud Africa e finendo terza. Rimandata, non certo bocciata. E' una squadra molto divertente, ma che qualche difetto alla fine ce l'ha: ed è quello di aver già cominciato a pensare di essere un'Invicibile Armata. Ha sofferto una squadra come gli Stati Uniti che si sono chiusi e a quel punto Villa e Torres hanno perso fiducia e il fuoco del Barcellona si è spento. Per poco non fa il patatrac pure con il Sud Africa nella finale per il terzo posto. E' una squadra giovanissima e quindi forse un po' instabile.

Sud Africa 7 - La simpatia conta qualcosa e non è una squadra affatto scarsa, secondo il luogo comune delle nazionali africane che ridono ma alla fine si perdono. Il Sud Africa del catenacciaro Joel Santana - non propriamente uno dei tecnici brasiliani più rinomati - ha tenuto testa prima al Brasile - perdendo solo per una punizione a tre minuti dalla fine - e poi alla Spagna cui ha fatto pure due gol. Se l'arbitro ha negato alla Spagna pure un chiaro rigore per mani, vuol dire che la nazionale di casa suscita anche una certa soggezione. Le ali Tshabalala e Modise e il raffinato Pienaar dell'Everton sono giocatori di indubbio livello. Se qualche club italiano ci facesse un pensierino...

Usa 8 - Chiamiamoli pure i vincitori morali, perché nessuno come al solito aveva scommesso un dollaro sul soccer Usa. E invece il professore di educazione fisica Bob Bradley - uno dei più vincenti del calcio nordamericano - ha costruito una nazionale vera, con una sua identità. E con pochissimi (sei in tutto) che giocano nella Major Soccer League americana. La maggior parte dei titolari dal portiere Howard (fantastico nella finale col Brasile), ai difensori Demerit e Spector si sono fatti le ossa in Inghilterra. Non propriamente un calcio d'attacco ma comunque efficace, velocissimo nel contropiede. Gli Stati Uniti prima hanno fatto soffrire l'Italia, poi in semifinale hanno messo ko la Spagna e infine per poco non hanno fatto lo sgambetto della storia al Brasile. Speriamo che il boom del soccer non si spenga troppo presto, è veramente la novità più divertente e simpatica dell'anno premondiale.

Roma, Vucinic resta

«Mirko è contentissimo di rimanere a Roma, ha rinnovato il contratto da poco, lui è felice, la società è contenta, quindi ad oggi non ci sono i presupposti di vedere Vucinic lontano da Roma ». Parola di Alessandro Lucci. L'agente dell'attaccante montenegrino non ha notizie dell'interesse di club come Manchester United e Tottenham.

IL PROGETTO - «A me la società non ha mai detto niente, la Roma non mi ha mai comunicato niente, anzi, a me hanno detto che vogliono tenere tutti i pezzi importanti e Vucinic è uno di questi- ha spiegato a romanews.eu- Non saprei dire riguardo la cessione di Mirko, non so se siano voci o qualcosa di concreto, a me non ha contattato nessuno». «C'è interesse, soprattutto da parte di squadre della Premier League- ha concluso Lucci- ma a me non ha mai chiamato nessuno. La Roma ha un progetto competitivo ed importante, vuole tornare grande nel calcio italiano e nelle prime in Europa e non credo si priverà dei pezzi importanti».