Il Lione vuole Rosina
Il Torino rischia di perdere Alessandro Rosina (24). Soprattutto nel caso in cui i granata dovessero retrocedere, il primo a partire sarebbe proprio il fantasista ex Parma, in rotta con il club e in particolare con Cairo. Verso quale destinazione? Si parla di un forte interessamento del Lione che sarebbe pronto ad investire una cifra vicina ai 10 milioni di euro per portare Rosina in Francia, a far compagnia a Fabio Grosso. Il tecnico dei francesi, Claude Puel, vede nel giocatore granata un futuro campione e vuole averlo a tutti i costi a sua disposizione per il prossimo anno, per poterlo utilizzare alle spalle di Benzema per formare una coppia imprevedibile e concreta allo stesso tempo.
Barça sublime, ma il Chelsea...
Primi importanti verdetti nei quarti di finale di Champions League. Il Barcellona stende, con un perentorio 4 a 0, il Bayern di Luca Toni; il Chelsea fa il colpaccio ad Anfield, superando 3 a 1 i padroni di casa del Liverpool.
Adriano: "Quante falsità"
Avete visto quante cose dicono di me? Persino che sono morto. Adriano lo dice ad un intervistatore brasiliano come se tutto fosse normale, come se non dovesse essere in Italia già da una settimana, come se la stessa fidanzata (o ex-fidanzata) non avesse detto di lui solo ieri che è un caso perduto.
E invece Adriano appare oggi per la prima volta in alcune immagini della TV Terra con l'aria di chi si stupisce di aver creato tanta confusione e non capisce perchè la gente parla tanto di lui: "Io sto bene, sto a casa dalla mia mamma, con la mia famiglia". Tutto a posto quindi, sono gli altri che si inventano chissà che. Ha persino negato problemi con la fidanzata Joana Machado, che da parte sua dice di averlo lasciato perchè non ce la faceva più.
Gli amici più stretti del fuoriclasse lo hanno "blindato" tutti questi giorni per evitare qualsiasi contatto con la stampa. La madre di Adriano, Rosilda, si lascia andare ad uno sfogo: "Pregate per lui. Quello che avevo da dire a lui e ad altre persone io l'ho già detto". E sembra che parli di un figlio discolo a scuola, e dei suoi compagni scapestrati. Rosilda si aggrappa alla fede, e ha chiesto al figlio monello almeno di passare la domenica di Pasqua con lei.
Persino Carlos Alberto Parreira, ct della Selecao nei mondiali del 2006 ("quando Adriano era il miglior attaccante del mondo"), si dice angustiato per il suo protetto. "Sono preoccupato per l'uomo, per l'essere umano - ha detto oggi il tecnico alla Sportv brasiliana - E' un problema personale, che deve essere curato, trattato a dovere. Non ho dubbi che continui ad essere un giocatore eccezionale, ma deve rispondere, è da lui stesso che deve cominciare il ricupero". Secondo la stampa brasiliana, infine, Adriano dovrebbe tornare in Italia all'inizio della prossima settimana.
Si ferma la serie B
È stata rinviata dalla Lega Calcio la 35ª giornata del campionato di serie B prevista per venerdì, giorno in cui è stato proclamato il lutto nazionale e si svolgeranno i funerali solenni per le vittime del terremoto in Abruzzo. Le partite verranno disputate martedì 14 aprile alle ore 19.
I nodi della Juve
Del Piero faro part-time: sbagliato rimandare Cassano. Nedved senza eredi, l'unico è stato bruciato dalla piazza.
Da Alex a Stankovic, tutti i nodi-Juve.
Il talento non si discute, ma a 35 anni bisogna guardare avanti.
La Juventus, seconda in Italia, ha raccolto 63 punti in trenta partite, cinque in più di un anno fa. Il Liverpool, secondo in Premier, «appena» 67 in trentuno. E poiché il Liverpool è il Liverpool, inutile barare: il livello medio del nostro campionato è modesto. L’analisi del dopo Pellissier non può non partire da questo dato. I rischi sono due: far finta di niente, far finta di troppo. Poteva fare di più, calcolando infortuni e variabili assortite, la squadra avvicendata dal 31 agosto a domenica? No. Poteva essere migliore, visti i quattrini investiti? Sì. In attesa del nuovo stadio, e delle sue ricchezze, le idee non conteranno meno dei soldi. Le idee e la chiarezza d’intenti. Dalla politica dei «normali ma molti» urge passare ai «pochi ma ottimi».
Dirigenti
Jean-Claude Blanc è amministratore delegato e direttore generale. Si tenga la prima carica e lasci la seconda. Serve un referente tecnico in grado di accompagnare il lavoro di Alessio Secco. Ce n’erano due: Bettega, ufficioso, e Tardelli, ufficiale. Troppi. Ma da due a zero è forse peggio.
Allenatore
Il contratto di Ranieri scade il 30 giugno 2010. La proprietà ha deciso di rispettarlo. Strano destino, il suo: quando la Juve vince, merito di Del Piero tutor; quando perde o pareggia, colpa sua. Peccato originale del mister, aver scartato Xabi Alonso e spinto per Poulsen. Non è poco, non è tutto. Come insegnano fin dall’asilo, è la società forte a fare forte l’allenatore. Piano piano, i lasciti tecnici della Triade si stanno esaurendo. Cruciale sarà il prossimo mercato: capiremo quale Juve la Juve vorrà essere. Con Ibrahimovic, era prima e l’Inter terza; senza, la gerarchia si è rovesciata. A buon intenditor.
Vecchia guardia
Il nodo dei nodi rimane Del Piero. Il 9 novembre compirà 35 anni. In discussione non ci sono né la classe, enorme, né la gratitudine, eterna. Se mai, l’età e il logorìo. I tifosi cominciano a dividersi: chi lo vorrebbe sempre, a prescindere, e chi dosato. Buona la seconda, nella speranza che accetti il ruolo di leader: non già dimezzato, ma meno impiegato. A chi scrive, piace la scommessa Cassano, 27 anni a luglio. Subito, però. Non dopo i Mondiali, ai quali aspirano entrambi. E non in cambio di Giovinco. Capitolo Buffon: di fronte a un’offertissima, si tratta; per il resto, magari tutti i problemi della Juve fossero Buffon, o il suo rendimento, non più galattico ma nemmeno banale. In Nazionale, sbaglio o ci aveva salvato sia in Montenegro che a Bari? Per il dopo Nedved, inutile inseguire un altro Nedved. Non esiste. L’elemento che più gli assomiglia, Stankovic, fu bocciato dalla piazza: complimenti. David Silva, Hamsik, Guberti: significa ricominciare da un modello diverso. Il reparto che, per paradosso, potrebbe restare tale quale, è l’attacco: Amauri, Del Piero, Iaquinta, Trezeguet (a patto che non venga ceduto per far cassa), Giovinco. A proposito: se credo in Giovinco, classe 1987, non corro dietro a Diego, ma alla Juve ci credono sul serio?
Esigenze
Alle spalle di Camoranesi, c’è Marchionni. I reparti che sollecitano i restauri più radicali sono difesa e centrocampo. Detto che la caccia generalizzata a Mexes dà la misura di una categoria di centrali non proprio eccelsa, la rosa pullula di mediani, uno dei quali, Sissoko, è diventato fondamentale. Ma neppure Sissoko è il regista che manca. Lo sarebbe stato uno Zanetti integro, versione 2007-2008, o lo Xabi Alonso corteggiato e poi frettolosamente scartato. La Juve non gioca peggio dell’Inter, che con Ibra e Vieira molto la ricorda: ha solo meno talento nei settori nevralgici, soprattutto in mezzo al campo, là dove si raffina la manovra e si danno i tempi. La Juve di Ranieri tende provocatoriamente a produrre più gol che palle-gol. I lettori inorridiranno avendo ancora sullo stomaco la tripletta di Pellissier, ma proprio l’organizzazione difensiva incarna la specialità della casa. Vero, Chiellini e Mellberg sono stati bruciati sullo scatto, ma vogliamo parlare di chi avrebbe dovuto (almeno) disturbare il «lanciatore»?
Obiettivi
Terza al ritorno in A e oggi seconda, eliminata negli ottavi di Champions League dal Chelsea, semifinalista in Coppa Italia (andata, 2-1 per la Lazio; ritorno, 22 aprile a Torino): siamo in linea con i programmi e i pronostici (persino di Moggi). L’ultimo salto, però, è sempre il più complicato e pericoloso. Basta con i Tiago, gli Almiron (ci cascò pure il sottoscritto), i Poulsen, i Knezevic contesi al Toro, gli Andrade senza una riga, dicasi una, che tutelasse il club da possibili ricadute, stop alla lunga sfilza di parametri zero. Meno quantità, più qualità. Con un occhio al bilancio e l’altro alla storia.
Ancelotti: Chelsea, Milan: Allegri
Massimiliano Allegri al Milan? Ecco la novità, soprattutto se Carlo Ancelotti dovesse prendere la strada per Londra, destinazione Chelsea. Il tecnico del Cagliari, grande rivelazione della serie A, ha il via libera dal presidente rossoblù Cellino se dovesse cercarlo una grande.