Milan, per Beckham si parte da 15

Il Galaxy chiede tempo per Beckham, ma intanto ha avviato il dialogo con il Milan. E non è una novità da poco dopo il primo contatto diretto tra i due club, avvenuto nella tarda serata di giovedì. La cifra chiesta però è molto alta: 20 milioni di dollari, circa 15 milioni di euro. Troppo secondo il Milan per un giocatore che ha quasi 34 anni e che era arrivato al Galaxy a parametro zero. Il Milan aveva offerto 2,5 milioni di euro per il cartellino ed è disposto ad arrivare a 5, non certo a 20. La super-richiesta significa di fatto ritenere incedibile Beckham, ed è questo il reale punto di vista del Galaxy. Ora saranno necessarie ulteriori riflessioni e discussioni, ma ormai siamo entrati nel vivo di una trattativa per la quale il club di via Turati ha tempo sino al prossimo 8 marzo.

Sulle prime a Los Angeles non avevano preso bene la decisione di Beckham di restare in Italia. Tanto è vero che martedì scorso l'approccio tra i dirigenti californiani e gli avvocati dello Spice non è stato propriamente amichevole. La prima reazione è stata quella di opporre un secco no, con toni duri. Anche per questo motivo mercoledì a Glasgow David ha deciso di uscire allo scoperto e di urlare la sua voglia di Milan: per anticipare i tempi della trattativa e mettere il Galaxy alle corde.
Il club americano ha capito di dover fare una mossa, ma non si arrende all'idea di cedere la sua stella. E' vero che il Galaxy deve dare conto anche alla Mls che rivendica una parte degli introiti pubblicitari e inizialmente è stato prospettato una sorta di danno d'immagine per tutto il campionato. Ma è altrettanto vero che Beckham nella Mls è arrivato a costo zero e questo incide in situazioni di questo genere.
I rappresentanti dell'inglese premono molto sul tasto del prossimo Mondiale: l'esperienza in rossonero può aiutare Becks a conquistarsi un posto per il Sud Africa. E la leva tecnica alla fine può risultare determinante. Di sicuro a Los Angeles provano a guadagnare tempo per cercare in questo mese un sostituto all'altezza. Ed è chiaro che per i canoni statunitensi occorre un giocatore dotato tecnicamente, ma dal grande appeal.
Non a caso il manager Arena ha proposto lo scambio con Ronaldinho o Shevchenko. Per motivi differenti, però, queste due piste non appaiono praticabili. Così non è campata in aria l'idea che il Galaxy tenti il campione del mondo Fabio Cannavaro.
A scanso d'equivoci va ricordato che Beckham è già tesserato per il Milan sino al 30 giugno. Quindi l'acquisto vero e proprio verrebbe formalizzato il 1° luglio. Ed è tutto nelle regole fissate per il mercato italiano.

Intervista a Maurizio Zamparini

Ecco l'intervista a Maurizio Zamparini, presidente del Palermo calcio, presente sull'edizione odierna de "Il Corriere dello Sport".

Presidente, alla fine in Lega passerà l´idea di un manager al comando?
“Dai discorsi che sono stati fatti l´altro giorno mi sembra che sia emersa la consapevolezza di costruire una Lega proiettata nel futuro. Cercherò di organizzare prima della prossima assemblea un paio di riunioni. Mi piacerebbe che fosse bandita finalmente l´idea di una Lega intesa come centro di potere che poi produce i danni che sono venuti a galla con calciopoli”.

Date sempre l´impressione di essere molto divisi
“In realtà ci sono grandi club che temono quel modo d´essere della Lega che denunciavo prima”.

C´è la Juve in questo gruppo?
“Il problema con la Juve e con i grandi club è sempre stato di tipo economico. Ci ritroviamo a misurarci con un provvedimento come quello della Melandri che è un vero pateracchio: una legge incostituzionale visto che, ad esempio, indica con quali maggioranze dobbiamo prendere le nostre decisioni. Io dico che dobbiamo riportare al centro della Lega due virtù essenziali: buon senso e misura”.

Lei alla fine ha convinto i suoi colleghi a prendere tempo. Oggi quali sono i suoi alleati?
“Io dialogo con tutti, solo con Cellino il confronto è impossibile. Io ho la mia idea: la Lega deve funzionare nell´interesse di tutti. Quando sono entrato nel calcio, il nostro organismo associativo dava cinque miliardi di lire a ogni club di A e quattro a quelli di B. La realtà è che i nostri padri fondatori avevano principi etici più robusti, venivano dalla guerra e avevano una idea più forte del bene collettivo e si erano preoccupati di porre dei paletti per fare in modo che la competizione fosse equilibrata”.

Spesso i suoi rapporti con Galliani sono stati incandescenti.
“Ho grande stima di Galliani anche se lui per il Milan sarebbe pronto a vendere la madre. E´ un uomo intelligente ma non bisogna metterlo nelle condizioni di sentirsi onnipotente. Quando fu eletto presidente di Lega, fui uno dei suoi grandi elettori. Gli diedi un solo consiglio: non confondere gli interessi della Lega con quelli del Milan. Purtroppo non sempre lo ha seguito”.

Può esistere una ipotesi di alleanza fra i club medi?
Tra le società di questa fascia i rapporti sono buoni e la rivalità sportiva sana. Dovremmo incontrarci più spesso ma molti di noi alle riunione di Lega spesso mandano i propri manager. Dovremmo essere più coinvolti”.

Anche l´ultima assemblea di Lega è stata letta come una battaglia per la conquista di una poltrona in Consiglio. Interpretazione giusta?
“In effetti il copione era stato organizzato in quel modo. Il fatto è che si dà troppa importanza al Consiglio. Anzi, al Consiglio sono stati trasferiti ultimamente molti poteri a discapito dell´assemblea. Una scelta delle Grandi che erano minoranza in Assemblea ma diventavano poi maggioranza in Consiglio. Penso che è una visione politica che non regge più. La mia proposta è semplice: per i prossimi quattro anni condividiamo le decisioni in assemblea e diamo a tre manager di grande livello il compito di attuare le strategie decise”.

Domenica alla Favorita arriva il Napoli. Che idea si è fatto di De Laurentiis?
“E´ simpaticissimo e ha fatto cose straordinarie per il Napoli. E poi gli invidio il direttore sportivo, Pierpaolo Marino, il migliore”.

E perché non gli ha offerto una scrivania a Palermo?
“Certo che gliel´ho offerta”.

E cosa è accaduto?
“Marino è molto legato alla sua terra: preferì il Napoli in C1 al Palermo in A”.

La sue idee sul calcio coincidono con quelle di De Laurentiis?
“Su molte cose la pensiamo alla stessa maniera. Lui ha una visione più americana, più spettacolare, io, invece, preferisco un calcio che esalti i valori sportivi, un calcio io cui non vinca sempre il poi ricco, in cui trionfi la lealtà e il rispetto per l’avversario”.

Avete avuto anche rapporti commerciali
“Quando il Napoli era in C1: lo sponsorizzai con uno dei miei marchi, quello della grande distribuzione. Mandi. Avevo aperto un grande centro commerciale ad Afragola e pensai che quello era lo strumento più utile per pubblicizzarlo”.

A proposito di progetti, a che punto e lo stadio?
“Credo che nel giro di tre anni il Palermo avrà un nuovo stadio. Ieri sono stato in Sicilia anche per occuparmi di questo tema. Nel nostro paese il problema non sono i capitali ma il sostegno della burocrazia. Penso che ci sia e nel giro di un anno i lavori potrebbero cominciare. Io voglio regalare questo stadio alla città e tutti i soldi che produrrà finiranno io una società no-profit che si preoccuperà di reinvestirli sulla squadra".

L’attuale squadra la soddisfa?
“Sì, ora abbiamo perso Liverani che per noi è tanta roba. Questo è un anno di transizione”.

E il Napoli le piace?
“E´ al nostro livello, con qualcosa in meno dal punto di vista della squadra e qualcosa in più da quello delle individualità”.

E tra quelle individualità chi preferisce?
“Lavezzi. E´ al livello di Messi, cioè une dei cinque che in Europa possono fare la differenza”.

Maldini: "Vorrei giocare un'ultima partita in nazionale"

Paolo Maldini ha tagliato i ponti con la Nazionale dopo i Mondiali di Corea e Giappone 2002 e 126 presenze. Ma arrivare a 127 potrebbe non essere impossibile. Il capitano del Milan apre infatti all'idea di un'ultima partita in azzurro, un modo per dire addio a quella squadra di cui è il primatista di partite.
"Mi farebbe piacere giocare un'ultima partita. Non sarebbe un ritorno in Nazionale - precisa Maldini -, ma l'occasione per la celebrazione di una carriera comunque lunga in azzurro, per questo mi farebbe proprio piacere. E' un'idea nata spontaneamente io non ne sapevo nulla, se e quando potrà esserci la partecipazione a questa gara è una decisione che spetta a chi di dovere, anche tenendo conto del fatto che il calendario è molto fitto e che, giustamente, il commissario tecnico, Marcello Lippi, deve tenere innanzitutto in considerazione le esigenze della squadra".

Con la Nazionale maggiore Paolo Maldini ha debuttato il 31 marzo 1988 nell'1-1 della Jugoslavia, quando il c.t. era Azeglio Vicini. Il primo dei sette goal in azzurro arrivò il 20 gennaio 1993 nell'1-1 contro il Messico, mentre l'ultima partita è del 18 giugno 2002, la sconfitta per 2-1 contro la Corea del Sud che costò l'eliminazione dal Mondiale nippocoreano dell'Italia di Trapattoni. Maldini è secondo nelle presenze da capitano (64) dietro a Giacinto Facchetti (70): con la Nazionale ha ottenuto il terzo posto a Italia '90, il secondo a Usa '94 e agli Europei 2000.
LIPPI - Possibilista anche Marcello Lippi, che però ha escluso la convocazione di Maldini per l'amichevole contro il Brasile a Londra del 10 febbraio. "La sfida contro il Brasile è vicinissima - ha raccontato il c.t. a goal.com -, mancano meno di due settimane e probabilmente sarà difficile da capire ma non si può organizzare una cosa del genere in così poco tempo. Ho un grande rispetto per Maldini, è stato un grandissimo giocatore ed un grandissimo professionista. Maldini, comunque, non si è ancora ritirato dal calcio ufficiale e non sappiamo quando prenderà questa decisione. Avevo parlato con lui riguardo la sua decisione di lasciare il giro azzurro. Mi ha detto che non era più interessato a giocare in Nazionale, ma credo che un'iniziativa del genere sia possibile. Prima però dovrà annunciare il suo addio al calcio dopodichè vedremo se sarà possibile organizzare il tutto".
PRECEDENTE BAGGIO - Un evento simile accadde il 28 aprile 2004, quando nell'amichevole di Genova contro la Spagna si celebrò l'addio all'azzurro di Roberto Baggio. All'allora "Divin Codino", che non giocava una partita con l'Italia da cinque anni, vennero concessi 87' nella sfida finita 1-1 per i goal di Bobo Vieri e Fernando Torres. Baggio, che allora giocava nel Brescia, si ritirò al termine di quella stagione.

Un calcio di punizione molto astuto

Forse non passerà alla storia come il calcio di punizione più bello di sempre, ma sicuramente verrà ricordato come quello più astuto. Inventare una cosa del genere non è da tutti, anche se questo "schema" è stato preso dalla mitica Ajak di Crujff, ma nemmeno l'olandese aveva mai pensato di realizzarne uno così. State a vedere!

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Ecco gli ultimi colpi del mercato di Gennaio

Nell’ultima ora del calciomercato invernale si sono concluse più operazioni rispetto all’intera durata della sessione. L’operazione più clamorosa la conclude l’Inter che cede Quaresma al Chelsea e Dacourt al Fulham. Restano tutti gli altri: in particolare ci riferiamo ad Obinna (che ha rifiutato Betis e Torino), Balotelli, Crespo, Jimenez e Rivas. Molto attivo anche il Torino che ha ceduto Amoruso al Siena e ha prelevato a titolo temporaneo dal Genoa Andrea Gasbarroni. Lo stesso Siena ha ceduto Moti alla Dinamo Bucarest e ha fatto rientrare dal prestito Mirko Guadalupi dall’Ancona.
Altro colpo lo mette a segno il Palermo che è riuscito a strappare ad una folta concorrenza l’astro nascente del calcio uruguaiano Hernandez. L’uruguagio ha firmato un contratto fino al 2013 ed era stato vicino al Genoa quest’estate. L’Atalanta si rinforza grazie agli arrivi di Parravicini dal Parma (a cui vanno D’Agostino e Manzoni) e Plasmati dal Catania. Panucci, come previsto, resta alla Roma; resta da separato in casa in quanto è stato escluso dalla lista dei giocatori impiegabili in Champions League. Sorprende più di tutti la Reggina che, nonostante le dichiarazioni di Orlandi nel postpartita di ieri, non ha concluso nessuna operazione: speriamo che non si tratti di una rassegnazione alla retrocessione, anche perché sarebbe deprimente!

SERIE B – Nel campionato cadetto, abbiamo già detto dello scambio tra Parma e Atalanta, le operazioni di rilievo maggiore le conclude il Brescia: Nassi e Okaka arrivano in Lombardia per sostituire lo squalificato Possanzini, mentre Tognozzi va a rinfoltire il centrocampo. Il Piacenza riesce ad ottenere, in prestito dal Chievo, il giovane Grippo., mentre il Grosseto mette a segno un bel colpo in prospettiva: in Toscana arriva Roberto Maah dalla Pro Sesto, ex attaccante del Bari e del Faenza. Il Pisa chiude anticipatamente il prestito di Pit, che torna quindi alla Roma, e acquista Leandro Greco, sempre dalla Roma. Operazione in chiave futura anche per il Livorno che si è aggiudicata, per il prossimo anno, le prestazioni di Federico Dionisi, forte attaccante del Celano, attuale capocannoniere del girone B della Seconda Divisione.

Le pagelle del calciomercato

Solitamente si dice "scusate il ritardo"; questa volta ci scusiamo per l'anticipo. Di qualche ora. Alle 19 di questa sera la festa sarà finita e gli amici se ne saranno andati. Chi contento dell'affare dell'ultimo minuto, chi deluso dal "2 di picche" ricevuto. Promossi e bocciati in serie A, per questo mese di calciomercato. Premessa: voti e giudizi sono variabili in base alle ultime trattative. Positive o negative che siano. Mentre scrivo questo Editoriale mi tornano in mente le parole che venerdì sera, a microfoni spenti, Pantaleo Corvino ospite di Sportitalia, mi ha sussurrato in un orecchio: "A gennaio bisogna essere bravi a cedere, in estate ad acquistare".

Atalanta, voto 6: Sufficienza ampiamente meritata. Ha fatto poco, in realtà, perché c'era poco da fare. Ha trattenuto (momentaneamente) Floccari, Padoin e Manfredini. Era vicina a Vantaggiato, ma ha dimostrato che le parole e le strette di mano nel calcio contano ancora qualcosa.

Bologna, voto 5,5: La società non è contenta di come ha operato, in uscita, il D.S. Salvatori. Ha ancora poche ore per farsi apprezzare. Sono arrivati Mutarelli, Cesar, Belleri ed Osvaldo. L'ex attaccante della Fiorentina, a quelle cifre, avrebbe potuto acquistarlo anche la Dottoressa Menarini in prima persona. Sinisa voleva Rivas, Balotelli e Dacourt. Non vi è traccia degli interisti.

Cagliari, voto 7: A prescindere. Fatta eccezione per il ventunenne Sivakov del Bate Borisov, si è limitato ad operazioni di secondo piano. Ferri alla Sampdoria, Burrai alla Ternana, Pani alla Triestina. Adesso Cellino blindi Allegri, Marchetti, Biondini e Conti.

Catania, voto 5,5: Occorreva maggiore qualità per evitare il solito girone di ritorno horribilis. Giuste le cessioni di Colucci (in scadenza), Sardo, Polito ed Edusei, ma dalle entrate ci si aspettava ben altro: vada per Potenza, qualche dubbio riguardante le caratteristiche di Capuano. Stovini andava ceduto, a giugno sarà addio senza cash. Pessima gestione del prestito di Paolucci.

Chievo Verona, voto 5: Qualche colpo più importante occorreva per poter puntare alla salvezza, dopo gli errori fatti sotto l'ombrellone. La spesa a Catania, l'"investimento" Makinwa. Curiosi del brasiliano diciassettenne Fabinho che arriverà il 9 febbraio.


Fiorentina, voto 7: Prima di parlare con Corvino pensavo ad un mercato mediocre, poi le spiegazioni del "Corvo" sono state geniali. Ha ingaggiato Bonazzoli per togliere dal mercato un attaccante con le stesse qualità di Osvaldo, per vendere successivamente l'argentino a prezzi da urlo. Ha ceduto Pazzini con una plusvalenza di 5 milioni di euro. Ha sistemato vari giovani da far crescere. Bloccato Palombo. Non ha mandato Da Costa alla Roma per fargli giocare più partite alla Samp. Questo d.s. è un mostro. Firenze goditelo!

Genoa, voto 6: La sufficienza per aver monitorato il territorio. C'era poco da fare. Di Milito in giro non ce ne sono.

Inter, voto 5: Mourinho, prima di andare a dormire, prega affinché Moratti gli sfoltisca la rosa. Acquistare e strapagare è facile per tutti, cedere è molto più difficile. Dacourt, Rivas, Crespo, Jimenez, Vieira ne sono la dimostrazione.

Juventus, voto 5,5: I rinnovi dei giovani Rossi e Marchisio sono ottime operazioni. Paga le indecisioni sul futuro di Iaquinta e l'errore estivo di ingaggiare Poulsen. Poca chiarezza su Giovinco, porta a casa il giovane portiere Kirev. Ha bisogno, per giugno, di un solo acquisto: un vero Direttore Sportivo.

Lazio, voto 5: Al contrario dell'estate, il Presidente Lotito ne esce male. Si fa soffiare Cellerino dal Livorno, perde Mutarelli alle condizioni che voleva il calciatore. Carrizo? Andava gestita meglio la querelle.

Lecce, voto 6,5: Bravo Angelozzi a rinforzare la squadra di Beretta. Papa Waigo in quel ruolo serviva. Edinho non è una scommessa ma una certezza, a patto che si ambienti. Cede Diamoutene alla Roma facendolo passare per il nuovo-vecchio Thuram.

Milan, voto 5,5: Mediocre la gestione della trattativa Kakà. Società indecisa. Non blocca nessun difensore per gennaio, non sa se e quando perderà David Beckham. Il club più titolato al Mondo si giudica anche dai particolari.

Napoli, voto 6: Un colpo ma buono. Forse! Ecco Datolo sulla fascia che fu di Mannini. Punta Savio ma lo perde, tanta fatica per cedere Dalla Bona e Pià. Con Marino il club è comunque in mani sicure.

Palermo, voto 6: Voleva Nilmar, arriva Hernandez: fortissimo se ha risolto i suoi problemi fisici. Ingaggia Pellegrini, ma non ha ancora il sì di Zigoni. Presto per pronunciarsi su Morganella, valeva la pena puntare su Sosa.

Reggina, voto 4: Il Presidente Foti ha ancora poche ore per conquistare, almeno, la sufficienza. Altrimenti dovrà essere rimandato.

Roma, voto 6: Con rispetto parlando, Diamoutene e Loria non sono difensori che potranno contrastare tra un mese Adebayor. Dei rinnovi non c'è traccia alcuna; se Panucci dovesse restare sarà il fallimento di tutti. Bene invece l'operazione Motta, che aggiunge forze fresche e giovani al reparto degli esterni: è l'acquisto che regala la sufficienza in pagella.

Sampdoria, voto 6,5: Almeno Marotta ha dato una risposta con i fatti ad una classifica risicata. A prescindere dai costi, Pazzini è un buon acquisto. Giusto puntare su Da Costa. Ferri è un enigma, Raggi (era) una giusta pensata.

Siena, voto 5,5: A questo punto è stato opportuno trattenere Calaiò. Si è portato avanti per Genevier: doveva fare di più. Giampaolo non è stato accontentato. I toscani pagano l'immediato passaggio di consegne in società.

Torino, voto 4,5: è uno dei club ad avere maggiore bisogno di questo mercato di riparazione: eppure non lo sfrutta. Con l'arrivo di Foschi si attendono i colpi ad effetto, sebbene si siano ridotti all'ultimo giorno. Insoddisfazione generale. Benvenuto a Rivalta, ma non basta ad una tifoseria delusa e tradita.

Udinese, voto 5: Leonardi ha fatto bene a dare ancora fiducia a Marino. Dopo Motta, a luglio si prevedono altre partenze. Gli errori sono stati commessi lo scorso giugno; qualcosa a gennaio, però, andava fatto. Basterà la melina a centrocampo?



Fonte Michele Criscitiello per Tutto Mercato Web