Caos allenatori

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 10:16


La vecchia abitudine di restare in­collati alla poltrona, qualunque cosa succeda, funzionerà ancora là fuori, nel mondo reale, ma non nell'universo del pallone. Perché quando la poltrona è una panchina, c’è poco da stare comodi: prima o poi, spesso più pri­ma che poi, bisognerà alzarsi e fare posto. E da questo punto di vista il campionato di A che verrà non fa eccezioni. A oggi su 19 squa­dre (la ventesima verrà fuori dai play off di B) solo 9-10 si presenteranno al via con lo stesso tecnico, praticamente una su due: mol­te conferme sono ufficiali, altre lo sono di fat­to, ma in ogni caso la stima della rivoluzione alle porte è bella e servita. Perché se solo una squadra su due andrà avanti con lo stesso allenatore di og­gi, vuol dire che ben una su due ha deciso di cambiare o sta pensando di farlo. Del re­sto se il Milan ha rimpiazzato Ancelotti è lecito attendersi di tutto.

CONFERME -  Mourinho e l'In­ter, Di Carlo e il Chievo (an­nuncio mercoledì), Prandelli e la Fiorentina, Gasperini e il Genoa, Donadoni e il Napoli, Guidolin e il Parma, Marino e l'Udinese: set­te coppie ancora insieme, ancora per un an­no. Come Spalletti e la Roma, perché è quel­lo l'epilogo più logico. Come Allegri e il Ca­gliari, perché Cellino cambierebbe solo per permettere al suo tecnico-rivelazione di dire sì a una grande (e in quel caso chiamerebbe Bisoli, che pure ha appena rinnovato col Ce­sena dopo averlo portato in B). Come Papa­dopulo e il Bologna, perché, a prescindere dalle parole della presidentessa Menarini (« Papadopulo ci ha portato alla salvezza in sette partite, il merito è suo e della squadra. Una riconferma? Non lo so»), l'allenatore del­la A blindata all'ultima giornata ha un con­tratto firmato e depositato e per gli emiliani, che dovranno pagare fino al 30 giugno 2010 anche lo stipendio di Arrigoni, un altro esone­ro sarebbe un lusso incompatibile con il bi­lancio.

DUE NODI - Il Milan ha appena annunciato Leonardo, il Catania ripartirà da Atzori, la Samp ha già scelto da tempo Del Neri, anche se lui sull'argomento ha glissato citando Mou­rinho: «Ancora non vedo il 100%». La rivoluzione di giugno gravita intorno a due grandi nodi. Il primo è quello che riguar­da il futuro della Juve: con Conte più vicino al Bari, il mancato annuncio della fiducia a Ferrara fa pensare che il club bianconero stia prendendo tempo per sondare anche altre pi­ste. Il secondo è quello che riguarda la Lazio, con Zenga sempre favorito in caso di sostituzione ma con le quotazioni di una conferma di Rossi in rialzo nelle ultime ore: Lotito si è preso una set­timana di tempo.