L'Inter non chiude la questione scudetto: lascia pareggiare un ottimo Chievo (2-2) con il sempre verde Luciano e rimanda di una settimana le feste. Ma il Milan sa non sa approffitarne e si fa bloccare in casa dalla Juventus. In area Champions si avvantaggia una Fiorentina ancora in fiato in questo finale: perentorio due a zero a Catania con una rete per tempo. I viola, ora, hanno tre punti su un Genoa affaticato. I rossoblù hanno salvato al 90', con Criscito, una gara con l'Atalanta (1-1) di cui non sono mai riusciti a trovare il controllo. In zona Uefa pareggio nervoso della Roma a Cagliari, con gli ospiti che segnano il 2-2 finale nonostante un giocatore cagliaritano a terra. Malvagio Palermo, che non profitta di nulla facendosi beffare dal miglior Siena della sua storia. Nella lotta per non retrocedere un rigore a 5' dalla fine tiene a galla il Bologna: pareggio di Di Vaio contro il diretto concorrente Torino che mantiene i rossoblù solo un punto sotto i granata, a quota 31. A 29 punti si appiglia il Lecce, che pareggia in casa con il Napoli meritando la vittoria.
Al 9' Valdes va in contropiede sull'asse di manovra Floccari-Padoin: destro in scivolata dentro l'area e vantaggio dell'Atalanta. Floccari rischia il raddoppio, ma batte male a terra e Rubinho salva di piede. Nel finale del primo tempo Milito manca una doppia occasione in contropiede. L'Atalanta raddoppia le marcature di forza e ha più corsa. Il Genoa, dopo l'exploit del derby, riprende un trend di fine stagione in declino fisico. Nella ripresa i rossoblù spingono, cosa evitata per tutto il primo tempo, ma si espongono al contropiede di un Floccari - prossimo genoano - scatenato. Al 32' se la mangia Jankovic dentro l'area, ma questo Genoa va in avanti per abitudine, non per convinzione. Al 90', però, arriva il pari di Criscito ed è un regalo del solito Milito: acrobazia in area che spiazza Consigli e Criscito la spinge in rete a porta vuota.
La Roma gioca meglio, in generale. Ma non incide, non mette pressione. Al 34' Matri, con una girata di testa piedi a terra, ha messo in cassaforte la rete che fa sognare ai sardi la possibilità di disputare la Coppa Uefa. Reazione giallorossa: da fuori Pizarro, poi un anticipo sotto porta su De Rossi. Nella ripresa due errori consecutivi dei difensori romanisti regalano il 2-0 ad Aquafresca, ma lì scatta la reazione rabbiosa. 18' Totti raccoglie una deviazione in area, mette a terra, salta Marchetti e accorcia. Viene annullato un gol al vecchio Montella, che riprende una respinta su punizione di Marchetti: non c'era fuorigioco dell'attaccante, ma di tre compagni. E poi arriva Perrotta al 23', scarica di destro appena dentro l'area: 2-2 e parte la rissa. Già. Totti contro Daniele Conti, figlio di Bruno. Il gol era stato costruito con un giocatore del Cagliari a terra e il capitano della Roma non ha buttato via la palla nonostante le braccia alzate dei cagliaritani. Ancora Jeda, a meno dieci minuti: non riesce a tirare né a provare un pallonetto in un contropiede solo da trasformare.
Al 12' Jovetic potente da fuori, ed è il vantaggio che inchioda il Catania ai suoi limiti. Per i padroni di casa Giacomo Tedesco fa tutto bene, poi, davanti a Frey, la mette inspiegabilmente fuori. Vargas sfiora il raddoppio, che siamo già nella ripresa, e legittima un finale di stagione, da centrocampista, in crescendo. E a sua volta la Fiorentina legittima il risultato con Montolivo da fuori (deviazione in angolo) e una sforbiciata plastica ma innocua di Gilardino. Uno stato di forma da gran finale, per la Fiorentina. E infatti arriva il raddoppio di Zauri, primo gol di stagione: girata in area a porta spalancata. La Champions è lì davanti.
Crespo su tap in su tiro di Cambiasso: vantaggio dopo soli 3 minuti. E poi da fuori Marcolin al 27': siluro dritto e forte nell'angolo con Julio Cesar immobile. Gioca meglio il Chievo, ma nella ripresa, un Inter senza Ibrahimovic, prova a chiudere la questione scudetto senza farcela. E al 20' Balotelli fa il prezzo del biglietto: palla che rimbalza larga in area, di prima intenzione collo pieno e fulminante. Piattone di Luciano, libero, su cross di Mantovani, ed è 2-2.
Al 31' Inacio Pià controlla al limite dell'area e, dentro di quattro passi, batte basso di sinistro: vantaggio Napoli. Rigore al 43', mani di Cannavaro su tiro di Munari. E Zanchetta segna con paura, rasoterra il cui angolo viene individuato, solo individuato, da Navarro. Pareggio. Definitivo. Navarro salva due volte nel finale. Poi Tiribocchi coglie una traversa piena.
Noia, tanti errori, e poche emozioni. Eppure la sfida tra la seconda e la terza forza del campionato, tra il Milan che ancora poteva tentare di riaprire il campionato e far soffrire l'Inter e una Juventus che deve difendere il terzo posto dall'attacco della Fiorentina. Un primo tempo dove non è accaduto nulla con Kalac e Buffon semplici spettatori. Un po' più animata la ripresa. Prima va in vantaggio il Millan che riparte in contropiede dopo una punizione dal limite dell'area battuta dalla Juve: la palla è ribattuta dalla barriera. Pirlo lancia subito Indaghi che s'infila nella sguarnita difesa juventina, aspetta Ambrosini che colpisce male la palla in area ma serve a Seedorf un assist d'oro a pochi passi dalla porta: uno scherzo battere Buffon. Passano pochi minuti e la Juventus pareggia: cross dalla destra, s'avventa Iaquinta che brucia Flamini e di testa supera Kalac. La partita finisce qui.
Al 12' della ripresa Calaiò salta il difensore in area e manda avanti il Siena. Quasi nulla prima, quasi nulla dopo. Basta per certificare il miglior campionato del Siena e l'inconsistenza di un Palermo che rallenta a un passo dalla Coppa Uefa.
E al 36' Rosina concretizza su rigore, fallo dubbio di Castellini su Rubin, la lunga supremazia fin lì espressa. Raddoppio negato a Dzemaili per un fuorigioco netto dopo tiro parato di Bianchi. Al 40' st Di Vaio realizza il giusto rigore fischiato per il fallo di Calderoni in uscita su Osvaldo, fortunato nel controllo della palla.
C'è solo Zarate in questa Lazio di fine stagione, che lascia il campo all'Udinese e ai guizzi dei suoi talentuosi attaccanti. Bel vantaggio di Rocchi, girata potente a inizio della ripresa. Ma poi dilagano Floro Flores, bell'attaccante chiuso da troppi compagni forti, una punizione di D'Agostino, vicino alla convocazione in nazionale e il rigore finale di Quagliarella.
Diluvio Samp, che usa la Reggina per preparare la partita dell'anno: la finale di Coppa Italia, mercoledì, contro la Lazio. E getta alle spalle una stagione di campionato sotto tono e con la doppia sconfitta nei derby. Due tiri belli e potenti di Dessena poi il terzo gol di Delvecchio. Così va via il primo tempo. Poi segna il terzo gol dell'anno il Primavera Pazzini, alla seconda partita vera. E Pazzini undicesimo gol personale.
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