Da "Lo Monaco chi? Io conosco monaco di Tibet, Gran Premio di Monaco, Principato di Monaco" a "Barnetta" al posto di Beretta, per arrivare alla "Prostituzione intelletuale" fino a "zero titoli" e "Resto al 99.9%, anzi al 99.99%". Tutto questo è Josè Mourinho che in pochi mesi ha vinto una supercoppa italiana, uno scudetto fino a diventare il faro dell'Inter oscurando a tratti la figura del presidente Massimo Moratti.
Un'affaire che al numero uno nerazzurro non piace fino in fondo. Lui, che è stato negli ultimi anni, dopo la scomparsa di Giacinto Facchetti, il vero comunicatore dell'Inter, sempre pronto a farsi intervistare dalla stampa, deve fare i conti con Mou. Risultati a favore o contro nulla importava. Sotto gli uffici milanesi della Saras all'appuntamento del lunedì non mancava mai. Ma in questi mesi qualcosa sta cambiando. Ora c'è lui, Josè Mourinho.
Il tecnico che l'Inter ha voluto fortemente per il dopo Mancini e che mette, forse troppo spesso, in secondo piano il maggior azionista del club di corso Vittorio Emanuele. Così come le vittorie dell'Inter.
Mourinho si sente star e da tale si comporta. Tutto calcolato con grande furbizia e colpi ad effetto grazie alla sua invidiabile dialettica. Una delle ultime conferme è che dopo la vittoria del 17mo titolo l'opinione pubblica e i media hanno parlato più del possibile addio di Mourinho che del quarto titolo consecutivo che porta l'Inter a pari merito del Milan quanto a scudetti vinti.
Un addio studiato a tavolino che ha avuto l'effetto che Mourinho voleva: il rinnovo e più potere. A questo è agganciata l'ultima conferma che Mou ormai è il vero faro dell'Inter. Infatti, l'irritazione mostrata anche davanti alle telecamere da Moratti è stata ofuscata dall'ufficializzazione del rinnovo fino al 2012 dello Speciale One.
Fino a quando continueranno ad amarsi Mourinho e Moratti nel caso la prossima stagione l'Inter dovesse uscire di nuovo dalla Champions League?
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