Tocca fare in fretta, perché la concorrenza è pronta a saltare alla gola della Roma per assicurarselo. Philippe Mexes e il Milan è una storia vecchia di un anno che nei prossimi giorni arriverà a uno snodo cruciale: dentro o fuori, senza più possibilità di prendere tempo. Il francese, che a Roma vorrebbero tenersi stretto, è finito nel mirino dell'Inter, che ha per il momento sondato il terreno. Per prenderlo il Milan deve sborsare 15 milioni.
E, soprattutto, deve farlo in fretta. Il punto, ad oggi, è più o meno questo: i rossoneri, Berlusconi in testa, sono convinti che il centrale giallorosso sia il giocatore ideale da affiancare a Thiago Silva per rinforzare la difesa. La Roma, dal canto suo, fa resistenza - e questo complica le cose, perché i rapporti tra le società sono buoni e il Milan non si muoverà senza il consenso dei capitolini -, ma è consapevole della possibilità di fare cassa con il francese. Cassa, nel caso specifico, sono i 15 milioni previsti nel contratto di Mexes per liberarsi. O, se la concorrenza dovesse farsi importante, dai tre ai cinque milioni in più. Roba buona, insomma, con cui la Roma, che chiuderà con un lieve passivo il bilancio, potrebbe far tornare i conti.
Detta così, dunque, non resterebbe che mettersi attorno a un tavolo e chiudere l'affare. La questione, però, è leggermente più complicata. Intanto perché l'interessamento - interessamento, per ora niente di più - dell'Inter sta rompendo le scatole ai cugini rossoneri. Quindi perché, a Roma, la situazione societaria in evoluzione potrebbe cambiare tutte le carte in tavola. In altre parole, il rischio è quello di trattare un giocatore con la persona sbagliata - i Sensi - e di veder naufragare tutti i pre-accordi una volta cambiata la proprietà del club giallorosso.
Logico, in questo senso, che la rapidità di esecuzione diventi un fattore importante. Chiudere e chiudere al più presto. Manca solo un dettaglio affatto trascurabile: cosa pensa Mexes? Lui, dicono a ragione, a Roma sta bene e tutto sommato resterebbe lì volentieri. Però, come tutti, vuole certezze che l'attuale dirigenza, per ovvi motivi, non può dargli. Certezze economiche, e qui il problema è relativo, ma anche un progetto di rafforzamento che riporti Totti e compagni al livello delle migliori. Senza queste rassicurazioni, ben venga il Milan.
Detta così, dunque, non resterebbe che mettersi attorno a un tavolo e chiudere l'affare. La questione, però, è leggermente più complicata. Intanto perché l'interessamento - interessamento, per ora niente di più - dell'Inter sta rompendo le scatole ai cugini rossoneri. Quindi perché, a Roma, la situazione societaria in evoluzione potrebbe cambiare tutte le carte in tavola. In altre parole, il rischio è quello di trattare un giocatore con la persona sbagliata - i Sensi - e di veder naufragare tutti i pre-accordi una volta cambiata la proprietà del club giallorosso.
Logico, in questo senso, che la rapidità di esecuzione diventi un fattore importante. Chiudere e chiudere al più presto. Manca solo un dettaglio affatto trascurabile: cosa pensa Mexes? Lui, dicono a ragione, a Roma sta bene e tutto sommato resterebbe lì volentieri. Però, come tutti, vuole certezze che l'attuale dirigenza, per ovvi motivi, non può dargli. Certezze economiche, e qui il problema è relativo, ma anche un progetto di rafforzamento che riporti Totti e compagni al livello delle migliori. Senza queste rassicurazioni, ben venga il Milan.
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