Solo per Prandelli

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 12:11

L'immeritata eliminazione in coppa Uefa con l'Ajax e il pari opaco di Reggio Calabria. Degli ultimi giorni alla Fiorentina resta solo il mantenimento del quarto posto, da mantenere vincendo la prossima sfida contro il Palermo. La scorsa stagione i viola superarono al Franchi i rosanero con una rete di Donadel, ed è proprio il centrocampista uno dei più motivati per la gara di domencia prossima: "Col Palermo - spiega - sono sempre uscite bellissime partite, perché siamo due squadre alle quali piace giocare bene. Quello di domenica sarà un match aperto, dove a tratti potremo anche soffrire ma l'importante sarà portare a casa i tre punti".

TUTTI PER PRANDELLI - Tre punti per dimenticare lo sfogo della scorsa settimana di Cesare Prandelli: "Ultimamente ho visto il mister un po' nervoso, perché la sua Fiorentina non gioca il calcio che vuole lui. Sarà compito nostro dargli tranquillità mostrando un miglioramento sul campo. Sono sicuro comunque che Prandelli rimarrà l'allenatore della Fiorentina a lungo, perché è un uomo che mantiene la parola data".
Del resto anche le parole di Pantaleo Corvino vanno nella direzione del tecnico, quando di parla della Fiorentina come miracolo da studiare: "E io sono d'accordo con lui per un motivo semplice - ribatte Donadel -: basta guardare gli introiti di Milan, Juve, Roma e Inter e confrontarli col nostro, e constatare che, nonostante questa differenza, siamo sempre arrivati tra le prime quattro".

LA CONTINUITA' DI DONADEL - Risultati ottenuti anche grazie all'apporto di Donadel, arrivato a Firenze nel gennaio 2005 e sempre fra i giocatori più utilizzati da Prandelli. Quest'anno però la possibilità di impiego sono diminuite: "Ma non è vero che ero scontento per il poco impiego, anzi ho rifiutato molte offerte a gennaio pur di rimanere in viola. Se ho mai avuto dubbi sulla mia permanenza a Firenze? Ci sono stati periodi in cui anche una bandiera come Del Piero ha pensato di andar via dalla Juventus, figuriamoci uno come me".


Fonte La Repubblica