Scudetto sicuro, caro Mou

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 09:08

A giudicare dal "rumore" dei 50mila del Meazza alla lettura delle formazioni e al momento dell’espulsione, Josè Mourinho è riuscito nell’impresa di conservare un gradimento totale presso la tifoseria nerazzurra nonostante l’eliminazione dall’Europa. Gli attacchi ad Ancelotti, uniti al disegno di costruire una squadra capace di vincere partite come quella dell’Old Trafford, hanno evidentemente rinvigorito l’immagine del portoghese, che dopo il 2-0 sulla Fiorentina ha parlato solo a Inter Channel, affidando un commento più articolato in sala stampa a Franco Baresi, il suo vice.

QUELLO SCATTO DA ROSSO - "Abbiamo avuto tanti problemi, con Chivu che è dovuto uscire e Cambiasso che si è adattato nel ruolo di difensore centrale - ha detto il portoghese -. E’ stata una partita difficile anche dal punto di vista psicologico ed è un successo che ci dà fiducia, in attesa della sosta che ci aiuterà a recuperare le energie. Con questo carattere, questa voglia di sacrificarsi, non avremo problemi a vincere lo scudetto". Più incisivo Baresi sull’arbitraggio di Orsato: "Lo ha espulso e non abbiamo capito perché. Ha reagito perché Santon era stato preso in mezzo da due giocatori e ha voluto difendere un ragazzo di 18 anni. Orsato non ha capito il motivo del suo scatto". "Ha fatto quello scatto per creare un po’ di scompiglio e qualcuno c’è cascato", dirà in seguito Cesare Prandelli fotografando l’effetto creato dalla ribellione dello Special One.
LA POLEMICA - La chiusura di Beppe Baresi è dedicata allo scambio di "cortesie" tra Mourinho e Ancelotti. "Qualcuno ha lanciato il sasso e poi ha nascosto la mano. E poi si è sentito offeso quando gli altri hanno risposto". Alla prossima puntata.
IBRA AL TOP - Il successo sulla Fiorentina porta la firma, doppia, di Zlatan Ibrahimovic, giunto a quota 20, 17 solo in campionato, cioè lo stesso numero-record per la sua carriera italiana fatto registrare nella scorsa stagione. "Tutti ci vogliono battere ma alla fine, soffrendo, riusciamo sempre a vincere in campionato. Certo, ci dispiace essere usciti dalla Champions, dove bisogna giocare meglio per andare avanti. Ma abbiamo ancora lo scudetto e la Coppa Italia: faremo di tutto per conquistare entrambi".
IL RAMMARICO - Delusione e anche un pizzico di rabbia in casa viola. Tocca a Gianluca Comotto sintetizzare gli stati d’animo dello spogliatoio: "Non meritavamo di perdere, non abbiamo nulla in meno rispetto all’Inter, anzi, si può dire che dopo il primo gol abbiamo giocato solo noi. L’intervento di Santon? Era da espulsione, ho i segni addosso che lo dimostrano". Più lucido Cesare Prandelli. Prima della partita Diego Della Valle aveva invitato la Fiorentina a un gioco più spettacolare: "Possiamo fare, sotto l’aspetto del divertimento, molto di più", l’appello del numero uno viola, esaudito dagli uomini di Prandelli al di là del risultato. "La Fiorentina ha giocato una grande partita, ha risposto colpo su colpo, ha creato occasioni da gol - il pensiero dell’allenatore viola -. Avremmo voluto avere più coraggio e continuità ma ci è mancata in due-tre situazione di superiorità numerica un momento di lucidità". Sul gol di Ibra e il presunto gioco pericoloso dello svedese Prandelli ha aggiunto: "Seba (Frey, ndr) ha avuto paura perché il piede di Ibrahimovic era molto vicino alla sua faccia, ma non si può recriminare pensando di aver subìto un torto. Bisogna avere la forza di reagire ed è un peccato non aver segnato perché abbiamo creato tanto". E il portiere ha detto, ai microfoni di Sky: "Secondo me è gioco pericoloso. "Mi sono spaventato perché la gamba di Ibra era molto alta. Poteva essere considerata anche 'aggressione' sul portiere. Infatti, dopo il gol, mi ha chiesto anche scusa". 
Fonte La Gazzetta dello Sport