Le pagelle

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 09:52

Le pagelle della 27ª giornata di serie A, l'ottava del girone di ritorno.
SIENA 8,5 - C'è una squadra bianconera al comando nelle nostre pagelle, ma non è la Juventus e nemmeno l'Udinese. E' il Siena che stravince 3-0 a Catania con tre gol uno più bello dell'altro. E siccome il gioco non era mai mancato, applausi doppi a Giampaolo artefice di questa piccola grande rivelazione, avviata verso una salvezza tanto anticipata quanto meritata.
INTER 7,5 - Voto alto perché aveva il compito più difficile a livello tecnico e psicologico. Conferma di avere la miglior difesa del campionato, malgrado i kappaò di Materazzi e Burdisso, e un contropiede micidiale. Trasformare le poche occasioni da gol create non è fortuna: è il merito che distingue i più forti.
LAZIO 7,5 - Si rivede la bella Lazio di inizio stagione, che esce alla distanza come contro la Juventus in coppa Italia. Bravo Rossi che fa i cambi giusti e bravissimo Rocchi che firma la doppietta del 2-0 a Napoli. Scavalcato il Cagliari si porta nella scia della Roma, tornando a sognare un clamoroso sorpasso.
PALERMO 7,5 - Salvato dal palo di Jorgensen sullo 0-0, affonda la Fiorentina con la zampata di Simplicio e un gran gol di Miccoli. Ci vuol altro per riscattare lo 0-4 del derby, ma questa è una bellissima vittoria che conferma le potenzialità di una squadra da cui è lecito attendersi più continuità.
BOLOGNA 6,5 - Fatica a lungo, poi torna al successo sulle ali di Di Vaio, volato a quota 19 con la tripletta che stende la Sampdoria. Soffre anche sull'1-0, e arrotonda il bottino soltanto nel finale tornando a scavalcare il Torino al quintultimo posto, con un esagerato 3-0.
JUVENTUS 6,5 - Mezzo voto in più per l'importanza del risultato, perché il derby è il derby e soprattutto perché l'Inter non allunga. Il gioco non è granchè, ma se Sereni è il migliore in campo del Torino vuol dire che la Juventus è stata pericolosa: un delitto perfetto ricordando il turnover massiccio in vista del Chelsea.
MILAN 6,5 - Il voto è la media tra il 9 per la tripletta di Inzaghi e il 4 per gli sbandamenti della difesa, salvata sull'1-0 da tre grandi parate di Abbiati. Tante assenze e poco gioco, ma il terzo posto è consolidato perchè dietro non vince nessuno.
CAGLIARI 6 - Continua a rallentare, facendosi scavalcare dalla Lazio. Non vince da tre partite e dopo essere passato in vantaggio sul campo del Chievo si fa raggiungere. Due mesi fa non sarebbe successo, ma evidentemente i ragazzi di Allegri hanno la pancia piena dopo tanti punti e tanti elogi.
CHIEVO 6 - Fischiato nel primo tempo, ancora una volta riesce a risalire la corrente, acciuffando l'1-1 in casa contro il Cagliari. Non è molto per la classifica, ma intanto riaggancia il Torino e conferma di avere un grande carattere, almeno quello da salvezza.
GENOA 6 - Non aveva mai perso in casa dove aveva segnato più di tutti, senza mai rimanere all'asciutto. Contro l'Inter gli va tutto storto, per le parate di Julio Cesar e gli errori di mira dei suoi giocatori. Ma anche se con una marcia in meno, il gioco c'è sempre e almeno per questo merita la sufficienza.
TORINO 6 - Povero Toro, cornuto e mazziato. Fa la partita, riscattando se non altro la scena muta dell'andata, ma non raccoglie nulla contro la Juventus, perché per vincere bisogna prima tirare e poi segnare. Ed è questo il grave punto debole della squadra, malgrado gli evidenti progressi con Novellino.
UDINESE 6 - Penalizzata dall'arbitro che non le concede un rigore solare sullo 0-0, ha il merito di andare in vantaggio e il demerito di non mantenerlo. Ma noi vogliamo premiare la sportività di Marino che non si lamenta per il torto subito. Un esempio che dovrebbe essere seguito da tutti.
REGGINA 6 - Molto meglio del Lecce sul piano della personalità e delle occasioni, fallite da Brienza e compagni. Il coraggio, però, non basta e alla fine lo 0-0 è un granellino di sabbia troppo piccolo per rinforzare il castello della speranza di una salvezza sempre più difficile.
ATALANTA 5,5 - In partita per più di un'ora conferma di avere un gioco, malgrado le assenze di Doni e Floccari, facendo tremare il Milan sullo 0-1. Cede soltanto alla distanza allo scatenato Inzaghi, pagando errori difensivi. E con questa sono 3 sconfitte consecutive.
ROMA 5 - Un passo indietro sul piano del gioco dopo la bella partita contro l'Inter. Fatica a riacciuffare il pareggio in casa contro l'Udinese con il solito Vucinic. E soprattutto mostra nervi scoperti. De Rossi, squalificato in Champions e stupidamente espulso in campionato, ormai è diventato De Rosso.
SAMPDORIA 5 - Non perdeva da 6 partite e in un colpo solo ne becca 3. Fermato Pazzini, dopo 5 gol consecutivi, sfiorato l'1-1 con Cassano nel suo momento migliore, la squadra di Mazzarri si affloscia nel finale, sotto i colpi di Di Vaio. Pesa l'assenza di Palombo, ma anche l'effetto "pancia piena" dopo le abbuffate con il Milan in campionato e l'Inter in coppa Italia.
LECCE 4,5 - Aveva la grande occasione, vincendo, di scavalcare Chievo e Torino. Invece non va oltre un inutile 0-0 casalingo contro la Reggina, dopo aver rischiato più volte il naufragio. Se il migliore è il nuovo portiere Rosati, con almeno 4 interventi decisivi, c'è poco da stare allegri. E la colpa non è certamente di Beretta.
FIORENTINA 4 - Rimane al quarto posto soltanto perché Genoa e Roma non vincono, ma il kappaò casalingo con il Palermo è grave a tutti i livelli: per il gioco e il morale. Unico piccolissimo alibi il palo di Jorgensen sullo 0-0. Nella ripresa, però, dopo lo 0-1 il crollo è verticale senza reazione.
NAPOLI 4 - La crisi continua, come prima più di prima. Battuto in casa dalla Lazio, perde anche Maggio fino al termine della stagione. Ma soprattutto non si vede l'uscita dal tunnel. E la contestazione non aiuta, perché non serve prendersela con Reja, che al massimo è uno dei colpevoli, non "il" colpevole.
CATANIA 3 - Brutto testacoda. Dopo due 10 consecutivi, si merita un 3 come i gol incassati in casa dal Siena, che aveva il penultimo attacco del campionato. Si può perdere, ma non così. Costretto a risalire la corrente dopo il gran gol di Maccarone, colpisce la traversa con Martinez, poi affonda altre due volte. E senza alibi.