Le grandi vanno

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 10:06


Alla fine della giornata numero 27 resta tutto invariato nelle posizioni di vertice in virtù dei successi delle tre “big” del campionato: nelle gare giocate sabato l’Inter si è imposta a “Marassi” sul Genoa e la Juventus ha fatto suo il derby della Mole contro il Torino; domenica, invece, il Milan ha superato l’Atalanta tra le mura amiche.

Reduci dalla pesante sconfitta in coppa Italia contro la Sampdoria, proprio nello stadio genovese, gli uomini di Mourinho hanno continuato la marcia verso lo scudetto grazie alle reti di Ibrahimovic, autore di un pregevole pallonetto in apertura di gara e di Balotelli, tornato al gol con una certa continuità, anche se c’è da dire che la realizzazione del giovane attaccante ha scatenato delle aspre polemiche poiché forse la sfera non aveva sorpassato interamente la linea di porta. Il 2-0 dei meneghini è arrivato alla fine di una prova convincente e pragmatica allo stesso tempo contro un Genoa volitivo che, però, ha perso l’imbattibilità in casa. In vista del ritorno di Champions League contro il Manchester United all’ “Old Trafford”, i nerazzurri, dunque, rafforzano la prima posizione, occupata adesso a quota 63.

Nella stracittadina torinese, invece, un sostanziale equilibrio dovuto anche agli interventi decisivi del portiere granata Sereni è stato rotto da un’imperiosa incornata dello juventino Chiellini a dieci minuti dalla fine. I bianconeri, che restano a -7 dall’Inter, hanno faticato parecchio a trovare la via del gol, poiché ancora una volta le punte sono rimaste a secco. Grandi rimpianti, quindi, per l’allenatore del Torino Walter Novellino che nel derby ha visto svanire una striscia di sette risultati utili consecutivi e che dovrà lottare fino all’ultima giornata, con il suo team, per rimanere al di sopra della zona retrocessione, evitata per ora solo grazie alla migliore differenza reti rispetto al Chievo, anch’esso fermo a 24 punti.

Chi invece dovrebbe fare meno fatica, da qui al termine della stagione, è Carlo Ancelotti: il suo Milan, duramente contestato a inizio gara dai propri tifosi, si è imposto con un perentorio 3-0 sull’Atalanta di Del Neri, orfana delle star Doni e Floccari. I rossoneri, che hanno beneficiato di una stupenda tripletta del “sempreverde” Pippo Inzaghi, rimangono ben saldi in terza posizione con 51 lunghezze: se dovessero mantenere questo trend, l’allenatore romagnolo potrebbe anche rimanere nonostante le critiche dell’intero ambiente milanista.
Per quanto riguarda la lotta per l’ultimo posto disponibile per la Champions c’è da registrare il mezzo passo falso della Roma che, nella prima partita giocata sabato, non è andata oltre l’1-1 contro l’Udinese all’ “Olimpico”. Per i giallorossi, privi di Totti e falcidiati durante il match dagli infortuni di Pizarro e Cicinho e dall’espulsione di De Rossi è stata decisamente un’occasione mancata, considerando i concomitanti stop del Genoa e della Fiorentina, avversari diretti per la conquista della quarta piazza.

Nella bagarre entra a pieno titolo anche la Lazio di Delio Rossi, vittoriosa sul Napoli al “San Paolo” grazie a una doppietta di Rocchi, subentrato nella ripresa all’argentino Zarate. I capitolini si trovano adesso a quota 41, solo cinque punti sotto i viola e a meno quattro lunghezze dai cugini e dai grifoni.
Per i partenopei, quindi, continua una crisi che non sembra più fare notizia, così come i dissidi interni allo spogliatoio, la cui divisione è stata palesata ancora una volta dagli schiaffi che si sono scambiati Santacroce e Denis nell’ultimo allenamento prima dell’incontro.

In questa ottava giornata del girone di ritorno suscitano grande clamore i due 3-0 con cui il Bologna e il Siena regolano rispettivamente Sampdoria e Catania: al “Dall’Ara” i felsinei hanno frenato la banda di Mazzarri che mercoledì aveva umiliato l’Inter in Coppa Italia, mettendo in bella mostra il capocannoniere del campionato Marco Di Vaio, che con la decisiva tripletta contro i blucerchiati ha raggiunto quota 19 reti; per i toscani, invece, la vittoria al “Massimino” è stata firmata dalle marcature di Maccarone, Ghezzal e Jarolim. Niente magie e festeggiamenti smodati, stavolta, per gli etnei, forse ancora troppo pieni di sé dopo la vittoria nel derby contro il Palermo dello scorso week-end.

Infine chiudono il tabellone di questa tappa i pareggi tra Chievo e Cagliari, che al “Bentegodi” hanno chiuso sull’1-1 (reti degli ex rosanero Jeda e Makinwa, quest’ultimo a segno dopo due anni) e fra Lecce e Reggina, che al “Via del Mare” non sono andati oltre lo 0-0 in una gara giocata meglio dai calabresi, che potrebbe segnare la fine dell’avventura di Mario Beretta sulla panchina dei salentini, che nel match contro il Palermo della prossima settimana potrebbe essere occupata da Papadopulo.