Claudio, ma come si traduce in italiano Tinkerman? "Non si traduce. Al limite, si può dire uno che aggiusta". O uno che pasticcia? "No, i pasticcioni siete voi". Claudio Tinkerman Ranieri è tornato a Stamford Bridge: "Abramovich mi disse che questa sarebbe sempre stata casa mia". Infatti l'hanno accolto come uno dei famiglia, giocando sui doppi sensi di quell'antico soprannome ma soprattutto spalancandogli le braccia, regalandogli sorrisi, miele, zucchero.
"Gli devo la carriera. Se non avesse fatto spendere 11 milioni di sterline per comprarmi dal West Ham, oggi non sarei quello che sono. Mi ha aperto gli occhi, ha insegnato il grande calcio: quando fu mandato via non venne trattato bene, gli dobbiamo rispetto e riconoscenza" dice Frankie Lampard con toni appassionati. Lampard, mica uno qualunque.
"Prima di lui, eravamo una squadra da quinto-sesto posto. Adesso, siamo tra i migliori del mondo". Non è tutto merito di Ranieri ma anche, o soprattutto, dei milioni di sterline (miliardi di rubli) che Roman Abramovich ha speso per collezionare fuoriclasse.
"Ma i padroni pensano che i soldi bastino per vincere. Non è così, per fortuna: la squadre si costruiscono pezzo dopo pezzo e il denaro non è tutto, anche se aiuta", osserva con puntiglio l'allenatore della Juventus, che lavorò al Chelsea dal 2000 al 2004: tre stagioni di fatica a passione, con un club sull'orlo del fallimento, e l'ultima, quando Abramovich cominciò a pompare banconote, ai confini della gloria. Ranieri si fermò alle semifinali di Champions League, estromesso dal Monaco di Deschamps che ancora addesso lo sbeffeggia: "Fece alcune mosse che ci favorirono. Diciamo che lo considero uno dei miei benefattori".
Qui Ranieri ha trovato solo caldi abbracci, e prima della partita riceverà applausi sinceri. "Eppure io qui non ne ho scritta molta, di storia. Per tre anni abbiamo tirato avanti senza un pound, ma riuscimmo a qualificarci per le Champions. Poi arrivò Abramovich e mi sembrava di essere al fantacalcio: compra chi vuoi, mi disse". Ma durò poco, perché Tinkerman non era abbastanza per i sogni di grandezza del magnate russo, che infatti si comprò anche Mourinho: arrivarono scudetti, non la Champions sfiorata invece l'estate scorsa da Grant, il successore di Mou. Oggi c'è Hiddink, successore del successore del successore, che definisce Ranieri "gentleman coach". Per ricevere tanti complimenti ha dovuto tornare a Londra, la città dove si annida il maggior numero dei suoi estimatori: non sarà per caso che si è comprato casa qui, lontano dall'Italia molto meno riconoscente e senz'altro più ingrata. "Ma a Torino posso scrivere una storia nuova".
Magari smettendola, per una vita, di preparare la strada alle vittorie degli altri.
Fonte La Repubblica
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