Diverse centinaia di persone hanno salutato in silenzio l'arrivo del feretro di Candido Cannavò nella Basilica di Sant'Ambrogio, dove si sono celebrati i funerali dell'ex direttore della Gazzetta dello sport scomparso domenica. Gli stendardi di alcune squadre di calcio tra cui l'Inter, la Juventus, la Fiorentina, il Milan e la Roma, e quello della Ferrari, sono stati sistemati dietro l'altare, da cui ha celebrato messa il cappellano del carcere minorile Beccaria Don Gino Rigoldi (uno dei protagonisti del libro sui 'pretaccì di Cannavò).
All'esterno, diverse corone di fiori dedicate a Cannavò da enti e club vari, dal Coni al Barcellona, dalla famiglia Moratti alla scuderia Renault di Fabio Briatore. La chiesa era gremita da centinaia di persone. In prima fila, oltre ai familiari dell'ex direttore della Gazzetta dello Sport, ci sono, tra gli altri, il sindaco di Milano Letizia Moratti con la fascia tricolore, il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, i presidenti del Coni, Gianni Petrucci, della Federcalcio, Giancarlo Abete, il membro italiano del Cio, Franco Carraro, il direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, il direttore della Gazzetta dello Sport Carlo Verdelli, il presidente dell'Inter Massimo Moratti, l'ad del Milan Adriano Galliani. Dietro di loro alcuni campioni dello sport tra cui i canoisti Antonio Rossi e Josefa Idem, il ginnasta Igor Cassina, la nuotatrice Federica Pellegrini, il ciclista Ivan Basso e l'ex pilota di Formula 1 Jean Alesi.
Candido Cannavò riposerà nella Cripta del Famedio al Cimitero Monumentale di Milano, vicino a Giuseppe Meazza e Duilio Loi: l'assessore ai Servizi civici del Comune, Stefano Pillitteri, ha infatti fatto predisporre una delibera in tal senso. "Si tratta - ha spiegato Pillitteri - di un doveroso riconoscimento nei confronti di un milanese d'adozione che ha amato la nostra città ed è stato ricambiato da sportivi e non". "Ritengo - ha aggiunto - che la collocazione delle spoglie di Cannavò vicino a quelle di grandi atleti come Giuseppe Meazza, il mitico balilla dell'Ambrosiana Inter, e Duilio Loi, indimenticato campione di boxe, costituisca un significativo contributo alla memoria della storia sportiva di Milano" IL RICORDO DI VERDELLI - "Da giovedì scorso è come se a me e a tutti i ragazzi della Gazzetta avessero tolto la corrente". È questo uno dei passaggi più toccanti del discorso pronunciato dal direttore della Gazzetta dello Sport Carlo Verdelli dall'altare della basilica di Sant'Ambrogio a conclusione dei funerali di Candido Cannavò. Verdelli, terzo successore di Cannavò alla direzione della rosea, non ha dubbi: "Per la gente, per gli sportivi, per i tifosi e i lettori, il direttore è e resta lui. Tutti noi che gli siamo succeduti sappiamo che la nostra qualifica di direttore è un pò abusiva". Verdelli ha ricordato Cannavò come "un maestro ma anche un bambino capace di entusiasmarsi ogni mattina per un nuovo articolo". LO SPORT IN SUA MEMORIA - Il Comune di Milano dedicherà alla memoria di Candido Cannavò tutti gli eventi che nel 2009 caratterizzeranno la città di Milano nel suo ruolo di capitale europea dello sport. Lo ha annunciato il sindaco Letizia Moratti, al termine del funerale dell'ex direttore della Gazzetta. "Con la famiglia troveremo poi un luogo a Milano da dedicargli", ha aggiunto il sindaco.
0 commenti