Sono tante le cose da cambiare nel calcio Italiano. Il Times la settimana scorsa ha stilato una lista delle 10 che stanno rovinando questo sport nel mondo. La graduatoria non ha potuto non far scatter qualche polemica. Non siamo naturalmente il Times, ma nel nostro piccolo e per ciò che riguarda il Belpaese proviamo a proporre una classifica delle 10 peggiori cose che stanno uccidendo questo sport.
LA QUESTIONE ARBITRALE – Per una volta ci siamo trovati d'accordo con Ranieri (che stimiamo molto come persona) quando accusa Mourinho, che vince 3-0 e si lamenta dell'arbitraggio. Come detto dal tecnico della Juve ogni allenatore da una parte e dall'altra alla fine di una partita avrebbe almeno 10 cose su cui lamentarsi, ma poi ci si dimentica – chissà perchè – sempre i cosiddetti favori. Ciò non toglie che AIA e e FIGC vanno staccate, che gli arbitri devo essere professionisti e che il sorteggio deve divenire integrale.
LA DIFFERENZA TRA GRANDI E PICCOLE – C'è ovunque nel mondo una squadra che vince più di altre. In Inghilterra lo United in Germania il Bayer, in Spagna il Real. Ma la differenza a volte viene ridotta dalle possibilità o meglio dalla dignità che si dà anche alle altre squadre. In Italia ne esistono 3. Tutto il resto – o quasi – è noia come canta Califano.
GLI STADI – Dal Friuli in poi è tutta o quasi una serie di disatri architettonici, che fanno fuoriuscire la bile pensando a quanto si è sperperato a Italia '90
LA NOMENCLATURA – A leggere i nomi che si susseguono nelle varie cariche si capisce perchè si dice che il calcio è specchio della società. C'è bisogno di gente nuova, con idee innovative e moderne, oltre che eque. Ma purtroppo qua siamo alla gestione Zoppas: qualità costante nel tempo
MOGGI – Ma non dovevamo vederci più? I suoi uomini più o meno di fiducia continuano ad apparire ovunque, lui scrive ovunque e si fa vedere ogni volta che può. Nauseante.
IL MERCATO – Urge una regolamentazione che eviti di far perdere la testa specie a campionato in corso ai giocatori. Chissà perchè le crisi avvengono specialmente quando si avvicina la finestra di gennaio. Blatter temiamo vorrà invece renderlo aperto tutto l'anno.
I PROCURATORI – Non in quanto tali, ma per come girano e bazzicano nelle società come profeti a cui affidare le proprie sorti.
GLI INGAGGI DEI GIOVANI – Inconcepibile che un ragazzino di 17 anni guadagni in un anno quanto un operaio o un impegato non vede nemmeno in 10.
GLI INGAGGI – Urge un tetto per dare equilibrio ed evitare che le sopra citate grandi rimangano Mecca per chi crede che il guadagno sia tutto.
LE TV – Comandanop e dettano legge, fagocitando anche altri media che non possono competere per mezzi e per potenzialità. Finchè comanderanno loro e i club saranno schiavi delle loro scelte perderanno tutto quel pensano di guadagnare. Alla fine alle tre carte è sempre il banco che chissà perchè vince.
Fonte Udineseblog.it
0 commenti