Senza Kakà, il popolo del Milan comincia a non crederci più. «Ma finchè la matematica non ci condanna tutto è ancora possibile», prova a spronare la sua ex squadra Gianni Rivera. L'ex capitano rossonero da anni ormai vive a Roma. Per lui i tempi mitici delle stracittadine sono ormai lontani, eppure sempre vivi nel ricordo. Neppure l'ultimo allungo interista smuove le sue convinzioni. «Per me quando il Milan gioca da Milan resta in assoluto la migliore squadra del campionato - dice - Il problema è che le manca la continuità». Ma il derby, si sa, è una partita a sè, come dimostra anche l'1-0 dell'andata firmato Ronaldinho.
Già, Ronaldinho. Proprio l'ex Pallone d'oro, a meno di cambiamenti dell'ultima ora di Ancelotti, sarà di nuovo in campo. E i tifosi sperano che torni ad essere protagonista, magari rivitalizzato dall'amichevole di stasera. «Certo nessuno si aspettava questo nuovo allungo dell'Inter - ammette Rivera - però questo non cambia niente.
Il derby è una partita unica dove può succedere di tutto e il Milan ha le stesse probabilità di vincere dei nerazzurri. Spero che vinca il Milan, anche per il campionato».
La settimana del derby però inizia anche con l'eco delle parole di Mourinho sulle «stranezze» arbitrali. «Ma lui è prima personaggio e poi allenatore - la stoccata di Rivera - e da personaggio dice tutto quello che è più utile all'allenatore». «Vedo cose strane», si era sfogato l'allenatore di Setubal, infuriato per la discutibile ammonizione per simulazione rifilata a Ibrahimovic dopo un sospetto contatto in area. Gli ha risposto, poche ore dopo, anche Carlo Ancelotti ha avuto da ridire contro l'arbitro di Milan-Reggina, definito «incerto e nervoso».
Insomma, , a parole il derby è già iniziato....
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