Inter, non è finita

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 08:38

Se pensate che scriva che la vittoria nel derby sia la pietra tombale sul campionato, vi sbagliate di grosso. E la scaramanzia, che ritengo roba da medioevo, non c'entra nulla. Io non sono scaramantico, non ho riti, guardo i gatti neri come qualsiasi altro animale, passo sorridendo sotto le scale, apro gli ombrelli in locali chiusi, butto i cappelli sul letto come se niente fosse. Per il derby non scelgo nè vestiti nè accessori particolari e la trombetta me la porto allo stadio per puro divertissment, anche se ho una vena musicale purtroppo incompresa! L'emozionante 2-1 di San Siro nerazzurra porta l'Inter a +9 sulla Juventus e a +11 sul Milan, ma mica è finita. Mancano 14 giornate, ovvero ci sono ancora 42 punti in palio, ed è sacrosanto che lo scudetto lo possa perdere solo l'Inter, ma è già successo in passato.

La classifica parla chiaro, ma non mi stupirei se sull'onda del largo vantaggio l'Inter cominciasse a dormire sui suoi allori, esattamente come ha fatto nel derby, dopo aver raddoppiato il gol di Adriano con Stankovic nel primo tempo. Prima e dopo l'Inter ha sprecato almeno tre palle-gol clamorose con Stankovic ancora sullo 0-0 e con Adriano, sempre sciupone. Dell'Inter di Mourinho m'infastidisce l'incapacità di chiudere certe partite e il ritorno di un Milan generoso, che ha accorciato le distanze con il solito bravissimo Pato nella ripresa, stavolta avrebbe potuto punirla severamente. Veniamo alle immancabili lamentele di chi soccombe: ammetto che Adriano in occasione del gol del vantaggio ha toccato la palla con il braccio e che ho visto dare rigori simili a quello reclamato da Inzaghi. Però nel corso di tanti anni mi è capitato di perdere più di un derby per rigori assai dubbi, per azioni in fuorigioco o per rimbalzi casuali su uno stinco. Fa parte del gioco e non credo di aver mai dato in escandescenze quando è successo. A differenza di molti interisti, il mio derby ideale è quello vinto con uno o più gol puri come diamanti, certificati in regolarità perfino dalle moviole di Milan Channel. Questo è il primo derby che l'Inter vince sotto la direzione arbitrale di Rosetti. I precedenti erano tre vittorie rossonere e un pareggio e i cretini che riducono il dominio dell'Inter in campionato solo a vicende arbitrali non meritano nemmeno una risposta. E infatti io nemmeno rispondo: per saper davvero vincere bisogna prima aver imparato a perdere e io, che con l'Inter ho perso tanto, aggiungo al resto anche la parata decisiva e fortunata di Julio Cesar nel finale su Inzaghi. Rosetti dal canto suo non è stato impeccabile nemmeno quando ha rinunciato ad espellere Ambrosini perché, con il cartellino giallo già in mano, si è accorto che avrebbe dovuto sventolargli subito dopo quello rosso. Ma con 11 lunghezze di ritardo, 60 punti guardando agli ultimi tre campionati, spiegare ogni sconfitta con gli arbitraggi non faccia onore a chi ha goduto del grande Milan dell'era Berlusconi. Quindi, riconosciuto al Milan l'onore delle armi e pure qualcosa in più, qui mi fermo, citando le parole sante dell'umorista statunitense Arthur Bloch: "Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza!"



Fonte Gianluca Rossi per Tutto Mercato Web