Il giocattolo si è rotto oppure gli sono solo state tolte le pile? Per avere una risposta, probabilmente, dovremo aspettare ancora qualche settimana; sta di fatto che il giocattolo di Aurelio De Laurentiis non diverte più. Un calo era prevedibile, fisiologico, ma è la crisi nera a spaventare i tifosi infuriati e dietro ogni crisi c'è sempre qualche problema più profondo. Uno spogliatoio diviso in due, se non addirittura in tre. La squadra ha "scaricato" Reja perché, se lo ha fatto ufficiosamente la società, i calciatori si sentono autorizzati a comportarsi di conseguenza. Urge un intervento, netto e deciso, del Presidente De Laurentiis, il quale sta iniziando a rendersi conto che l'immagine nel calcio non è tutto e che gestire il rapporto con i calciatori non è come spiegare ad uno dei suoi attori come recitare la parte nel solito film di Natale
Solo Massimo Moratti, negli ultimi 12 mesi, ha speso più del Napoli, che sognava la Champions ed invece rischia di restare completamente fuori dall'Europa: sarebbe un clamoroso fallimento, nell'anno in cui la città ha ritrovato, seppur per poche settimane, la Coppa Uefa. Gli azzurri non divertono, non portano a casa punti, appaiono rassegnati e soprattutto non rispecchiano la città. Un gruppo che non sa lottare e quel che più conta è l'indifferenza di alcuni singoli. La scommessa Denis il Napoli rischia di perderla definitivamente, Datolo non è il calciatore di cui Reja aveva urgentemente bisogno e, se confrontate i numeri di Lavezzi con quelli di qualsiasi altro attaccante, noterete che la media tiri in porta/gol realizzati è piuttosto bassa. Tra gli innumerevoli motivi della crisi c'è anche il fattore fisico. Quando il Napoli ad inizio stagione volava, gli altri camminavano; adesso che gli altri volano, il Napoli si ritrova a camminare su una sola gamba.
Fonte Michele Criscitiello per Tutto Mercato Web
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