Altro passettino in avanti verso la conclusione del campionato, nulla di nuovo o quasi.
Le prime della classe vincono tutte, nessuna entusiasma, gli errori arbitrali sono sempre tanti e Adriano continua a giocare con le mani.
Le danze settimanali le aveva aperte proprio l'Inter a Bologna.
Una partita ben controllata per 75 minuti dai nerazzurri che stavano vincendo grazie alla prima rete in campionato di Cambiasso, ma che hanno rischiato alla fine anche di perdere, e forse l'avrebbero pure meritata la sconfitta.
L'avrebbero meritata perchè dal gol di Cambiasso in poi si è cominciato, giustamente, a pensare a Manchester prima che la pratica Bologna fosse chiusa, e ci è voluto uno J.Cesar strepitoso, secondo solo a Buffon nel mondo, e soprattutto una grossa dose di fortuna targata Balotelli per portare a casa tre punti che forse sono ancora più importanti di quelli conquistati nel derby. Può sembrare assurdo pensarlo, ma buttando un occhio al calendario delle prossime giornate, pensare di aver conservato un vantaggio così largo sulle concorrenti non è poi roba da poco.
Fa piacere che a realizzare una rete di tale importanza sia stato, come già detto, Mario Balotelli: una punizione beffarda che non aveva la pretesa di far male ad Antonioli, ma che può rappresentare il confine della carriera di questo straordinario ragazzo. Da qui può (ri)nascere la sua carriera, non può più fallire il buon super-Mario.
Alla vittoria dell'Inter ha risposto per prima in ordine cronologico la Juventus. Sul difficile campo di Palermo l'evento di straordinaria importanza non sono i tre punti incassati dalla squadra che fu degli Agnelli, ma il ritorno al gol di David Trezeguet, un'autentica macchina da gol che non accenna ad incepparsi.
Meno straordinariao ma non meno importante la rottura dell'incantesimo Sissoko: il centrocampista maliano aveva realizzato due reti sinora in maglia bianconera, entrambe le volte la Juve aveva perso in casa 2-3. La fantastica prodezza de "La Favorita" ha fatto crollare anche questo piccolo tabù, oltre ad aver ricordato ancora una volta a tutti che questo giocatore è si famoso innanzitutto per la sua fisicità, ma con la palla fra i piedi non è di certo l'ultimo arrivato.
Ai rosanero restano i tanti complimenti e nulla più, ma il sogno europeo resta vivo.
Vittoria difficile e importante anche per il Milan, seppur con qualche polemica legata al mezzo fallo di Inzaghi nell'occasione del gol di Seedorf, e a qualche errore dei guardalinee non abili a ravvisare i fuorigioco durante la sfida col Cagliari.
Milan costretto a giocare senza brasiliani, senza fantasia, e non è un caso che a segnare sia stato proprio Seedorf. Assurdi i fischi di S.Siro contro l'olandese, neanche ci si stesse rivolgendo ad un Andreas Andersson qualsiasi, o ad un Quaresma nerazzurro. Sono i misteri brutti del calcio questi, probabilmente non esiste una spiegazione a un simile atteggiamento, ma tant'è che ormai Seedorf pare essere il capro espiatorio di qualsiasi malumore dei tifosi rossoneri. D'altronde Gilardino non c'è più, con qualcuno dovranno pur prendersela, no?
Nella corsa ad un posto Champions brillano le stelle di Jankovic e Taddei.
Il primo si sta prendendo rivincite incredibili dopo che da Palermo l'hanno praticamente cacciato, e con il suo Genoa la cavalcata sembra non avere freni. L'altra faccia di questa stessa medaglia è Napoli: che crisi nera per Reja e giocatori, ora non solo si perde fuori casa, ma anche al S.Paolo si cominciano a perdere colpi decisivi. La sfida con la Juve della prossima settimana può essere la scossa giusta per l'ambiente partenopeo.
Dicevamo invece di Taddei, ex di turno che ha regalato una vittoria importante ai suoi contro al Siena in una serata di piena emergenza come quella a cui è andata incontro la Roma fra infortunati e acciaccati lievi.
Torna alla vittoria la Lazio, nonostante il gol annullato a Pandev, nonostante i suoi attaccanti continuino a restare a digiuno, nonostante fra Carrizo e Muslera ci sarebbe da mettersi le mani ai capelli. Ma va bene così in fin dei conti, per gli abbellimenti ci sarà tempo in futuro, intanto si pensi giustamente al sodo.
In fondo alla classifica pare che sia sempre meno critica la situazione della Sampdoria, quel Cassano è da alti livelli, e poi c'è Pazzini che pare essersi ricordato all'improvviso come si faccia a segnare, anche se comunque un buon 90% di merito delle sue realizzazioni è di FantAntonio. Impensanbile che Lippi continui a far a meno di lui, sarebbe come negare che il sole sorga all'alba di ogni giorno.
Le altre invece sono sempre le solite, e fra queste oggi troviamo il sorriso solo in casa Torino: la rete di Dellafiore con l'Udinese (altro fenomeno inspiegabile di questa stagione) fa uscire dalla zona retrocessione gli uomini di Novellino, ma la strada è ancora lunga considerando soprattutto l'ottimo momento del Chievo che si è visto scippare un sacrosanto punto in classifica da un arbitro probabilmente con la testa altrove: non si può non ravvisare l'evidente fallo di Mutu nell'azione che ha portato al sorpasso viola nella partita del Franchi.
La chiusura è ovviamente dedicata alla scomparsa di Candido Cannavò: non un giocatore, non un dirigente, non un allenatore, di certo non uno simpatico a tutti, ma sicuramente uno dei personaggi più conosciuti del mondo dello sport. Avrà già trovato un posto nella redazione del giornalino del Paradiso, quel giornale che racconta il campionato dei beati.
Ciao Candido, da oggi il cielo è un po' più rosa.
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