Milan - Napoli: l'eterno ritorno

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 18:23

Domenica il big match tra i rossoneri in salsa brasiliana e il giovane Napoli degli argentini Denis e Lavezzi. Un ritorno al passato e a quegli anni Ottanta dove da una parte Maradona e dall'altra Van Basten si contendevano il primato del pallone.

Milan-Napoli l’eterno ritorno. Dopo tante traversie, i partenopei sono tornati stabilmente in serie A e soprattutto in vetta alla classifica. Il Milan insegue, a un punto di distanza. Milan-Napoli di domenica sera rimanda inevitabilmente ai tempi che furono, gli anni Ottanta, quelli delle magie di Maradona e della scalata al potere (allora calcistico) di Berlusconi.

Partiamo però dal presente, o dal prossimo futuro. Domenica sarà Milan contro Napoli, ma anche Brasile contro Argentina. Da una parte il terzetto carioca con almeno due dei tre (Kakà e Ronaldinho, al momento imprescindibili) sicuri di scendere in campo: alle magie dei due brasiliani, ormai da tempo noti nel panorama del grande calcio, si affida Ancelotti.

Gli argentini del Napoli sono invece Lavezzi e Denis. Giovani e affamati, come giovane è il Napoli. Arrivati in Italia a cercare gloria , soprattutto Denis vola sulle ali della tripletta rifilata alla Reggina. Accanto a loro il terzo asso, si chiama Hamsik, freddo portento di centrocampo dell’Europa mitteleuropea (è slovacco).

C’è stato un tempo in cui Milan-Napoli valeva scudetti e soprattutto feroci rivalità. Da una parte la Milano industriale, dall’altra la Napoli arretrata: era l’inizio della fine della Prima Repubblica e l’ascesa della Lega Nord, il che aggiungeva alla sfida una bella dose di pepe. Maradona e i brasiliani Careca e Alemao da una parte, il terzetto di olandesi Van Basten, Gullit e Rijkaard dall’altra.

La passionalità sudamericana a Napoli, la freddezza nordeuropea a Milano. Per almeno un paio di anni sono state partite da mondovisione. Nel 1988 il Napoli arrivava dal suo primo scudetto, trascinato da Maradona. Il Milan berlusconiano allora stava solo sorgendo. Ma fu un 4-1 a San Siro dei ragazzi di Sacchi ad arrestare la corsa partenopea. Nella gara di ritorno al San Paolo, a due giornate dalla fine, 3-2 per gli ospiti: scudetto a Milano, Napoli ko.

L’anno dopo lo scudetto sarebbe andato all’Inter, con il Milan impegnato a vincere la Coppa dei Campioni. La sfida tra Milan e Napoli però si riaccende nel 1990. I rossoneri umiliano Maradona e compagni nello scontro diretto, ma quella è la stagione del caso Alemao: sgoccioli di campionato, a Bergamo una monetina colpisce il brasiliano, vittoria a tavolino che permette al Napoli di agganciare il Milan capolista.

Polemiche a non finire e soprattutto l’accusa ad Alemao di aver simulato. Il Milan poi cade a Verona, il Napoli accende la freccia di sorpasso e va a vincere il suo secondo scudetto. Ma è l’inizio della fine, perché l’astro di Maradona inizia a oscurarsi. Negli anni successivi il Milan volerà con Capello, il Napoli inizierà a perdersi in un decennio orribile, tra retrocessioni e fallimenti.

2 commenti

  1. Vojvoda Said,

    Non è mai nè bello,nè utile parlare degli arbitri,però credo che il Napoli abbia parecchio da rammaricarsi per la direzione di ieri sera.
    Su una cosa però non sono d'accordo.
    Sul fatto che gli arbitri debbano parlare in campo,dare spiegazioni,collaborare, magari proprio durante le calde fasi di gioco,non davanti ad un fuocherello ed una tazza di caffè.
    Nulla di più sbagliato a mio avviso.
    L'arbitro deve fare l'arbitro,punto e basta,che piaccia o no...!
    Fischiare,essere autorevole e farsi rispettare.Punto!
    Un conto è invece parlare dopo,ammettendo anche eventuali decisioni errate,senza il timore di figuraccie o ritorsioni.
    E poi,con chi dovrebbe colloquiare??
    Con cinquanta esemplari accalorati e affamati di sangue che lo circondano con la bava alla bocca,urlando e spingendolo alle spalle???
    Perchè il più delle volte è così che succede...!
    Ieri Mascara,quando l'arbitro ha fischiato la fine prima di fare battere l'angolo,perchè il tempo era scaduto,si è avvicinato,gli ha sollevato il braccio,glielo ha girato...e perchè???
    Per vedere l'ora e se l'arbitro aveva rispettato i minuti assegnati...
    Ma si può???
    Ciao;-)

    Posted on 3 novembre 2008 alle ore 14:21

     
  2. Anonimo Said,

    Se gli arbitri spesso sbagliano è perchè anche l'atteggiamento di giocatori e allenatori il più delle volte è intollerabile e premeditato. Ci vorrebbe maggior collaborazione

    Posted on 3 novembre 2008 alle ore 16:02