Milan, che caos

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 10:19


Adesso è davvero il caos: se non per la società, che sostiene di aver già pronto tutto per lunedì, quantomeno per i tifosi che non sanno più a che santo votarsi. La situazione Milan preoccupa perchè quelle cinque lettere hanno significato da sempre, negli ultimi 23 anni, organizzazione, professionalità e blasone: oggi, un pezzo alla volta, tutto sembra essere in via di sgretolamento. Sembra, o è realmente? Questo è presto per dirlo: non mi dilungherò intanto sulla faccenda Maldini-Curva perchè tutto ed il contrario di tutto è già stato scritto e forse, appurata la brutta figura internazionale, è già passata agli archivi. Ma quanto accaduto domenica la dice lunga sul netto contrasto tra il Milan che fu ed il Milan che rischia di essere e non solo per la contestazione al Capitano: ben più basito mi hanno lasciato gli striscioni contro Silvio Berlusconi, il Milan a tutti gli effetti, invitato in maniera becera ad andare fuori dai così detti come un Giussy Farina qualsiasi. Ebbene, per quanto la situazione attuale possa essere esasperante, non trovo alcun alibi agli autori di quegli striscioni e a chi li sottoscrive: un attacco frontale del genere non lo meritava, colui che ogni anno, che si vinca o che si perda, il suo assegno lo stacca sempre e comunque, spesso senza guardare neanche la cifra, e per soddisfare i capricci della tifoseria. Eviterò per decenza di commentare la difesa ad oltranza di Shevchenko, proprio perchè senza quelli striscioni, in molti, me compreso, si erano anche dimenticati dell'esistenza dell'ucraino: con ironia della sorte gustavo invece l'indiscrezione secondo cui il numero 76 abbia fatto da intermediario tra Abramovich ed Ancelotti... Ora sì, che ha un senso la voglia di riabbracciare Sheva di Berlusconi: è stato un cavallo di Troia in pratica, per liberarsi del Carletto nazionale. Battute a parte, l'attualità presenta la parola fine definitiva sull'affaire Gourcuff: da mesi mi ero fatto portavoce per un ritorno del bretone a Milanello, ma sulla vicenda c'è ancora da vederci chiaro. Evidentemente Yohann non vestirà il rossonero nel 2010 a questo punto, ma questo non fa che mettere ulteriore pepe nella minestra milanista: ciascuno, in questa fumata nera, vede ciò che vuole vedere, nel più classico dei "wishful thinking". Chi parla di ridimensionamento, con una società costretta a rastrellare soldi al limite dell'elemosina, chi percepisce un clamoroso segno di un ribaltone Ancelotti, seguendo la pista del "nulla è scritto" (anche se, per la verità, dopo la sconfitta con la Roma, le possibilità si sono decisamente affievolite): in realtà, per quanto mi riguarda, giudico possibile una valutazione serena e razionale dell'operazione solo tra qualche giorno, se non settimana, a tecnico annunciato e primo acquisto ufficializzato. Perchè non pensare che il "Mister X" di turno, che sia Leonardo piuttosto che Van Basten (attenzione al Cigno, ed alla determinazione del Presidente), abbia battezzato Gourcuff come un piacevole lusso fine a sè stesso, ovvero come una chanche succulenta per acquistare sostanzialmente "gratis" una pedina fondamentale per il Milan che verrà: qualcuno ha speso il nome di Hernanes, centrocampista del Sao Paulo che dopo un paio di anni ad altissimi livelli, ha un po' abbassato il suo rendimento... C'è da dire però che con il rendimento (rimasto peraltro a standard più che dignitosi, intendiamoci), si è dimezzato anche il prezzo: vicino ai 15 milioni, che coincidenza. E' un rebus ad incastro, in cui inseriamo anche la vicenda Pirlo-Seedorf: da gioielli a nemici pubblici dei tifosi rossoneri, che li vogliono ben presto lontano da Milanello con percentuali importanti (65% dei lettori di Milannews per il bresciano), con profili addirittura plebiscitari (l'85% per il centrocampista di Paramaribo). Senza dimenticare il "cuore" Ambrosini, con contratto in scadenza 2010 e che tanto bene si sposerebbe con la filosofia del calcio inglese: una colonia rossonera Fulham Road? Decisamente molto probabile, e soprattutto aprirebbe degli "slot" da riempire con nuova linfa a Milanello: come e con chi..."Lo scopriremo solo vivendo" scriveva Mogol, e ci perdonerà se la rifacciamo nostra: l'importante che le basi siano chiarezza (di progetto tecnico e di mercato), talento (basta infarcirsi di mediani fini a sè stessi) e gioventù (sinonimo di freschezza, prospettiva e futuro), altrimenti si confermerà lo schema di Gattopardiana memoria della scorsa settimana, per cui tutto cambierà per non cambiare nulla.