Daria Bignardi, conduttrice de "L'era Glaciale", su Raidue, s'è l'era preparato bene, l'esordio. Contava sull'amaro che resta in gola a un allenatore licenziato (e continuamente tirato in ballo dal suo successore). Sperava insomma su uno scoop per rendere speciale la prima puntata del programma. Sarà rimasta, immaginiamo, un po' delusa per essere riuscita a strappare a 'Mancio' solo un: "Sono orgoglioso di avere cambiato la storia dell'Inter". Non è poco, ma neppure quel che speravano lei e la Rai.
La conduttrice ha chiesto a Mancini un commento sul fatto che secondo alcuni giornali a luglio potrebbe tornare all'Inter. Mancini ha risposto mentendo spudoratamente: "Non leggo i giornali da molto tempo, non saprei. Non è vero che il presidente Moratti mi ha allertato, ci siamo visti per altre cose ma non per questo. Sono sotto contratto per altri tre anni, ma l'Inter non ha bisogno di un allenatore in questo momento". La conduttrice non si è arresa: se l'Inter avesse bisogno di lei ci andrebbe? "Sì perché ci sarei obbligato: sono sotto contratto.... Questa cosa mi farebbe felice? Non so, in questo momento non è certo un problema dell'Inter, ma nel calcio può accadere qualsiasi cosa".
Mancini è un tecnico giovane ma ne ha viste tante ma tante, sapeva che l'argomento-Mourinho sarebbe stato il piatto forte. Lo sapeva talmente bene che ha giocato stretto in difesa evitando le 'trappole' e limitandosi a dire che "ogni allenatore sceglie i giocatori secondo il suo pensiero e l'Inter ha una squadra forte". Ma, da buon sostenitore del voto in condotta reintrodotto dal ministro Gelmini, Mancini accetta di fare la pagella per due attaccanti: "Adriano? Dal punto di vista calcistico deve lavorare per essere promosso - ha sorriso - e anche Balotelli, anche se è giovane e può sbagliare".
Ben preparata, la Bignardi l'ha poi incalzato domandandogli il perchè del suo sfogo-autogol dopo l'eliminazione contro il Liverpool l'anno scorso. Si è pentito? "Non so se mi sono pentito, se l'ho fatto c'erano motivi validi. Quali? Erano tanti, perchè non si parlasse più dell'eliminazione e poi altre cose. Su certe situazioni un allenatore vorrebbe che la società, il presidente, intervenisse. Comunque non ho avuto nessun problema con la squadra nè con Moratti". Basta crederci...
Infine il 'Mancio' non ha potuto non lanciare una stilettata sul duro comunicato con cui l'Inter l'ha liquidato a maggio. "Certo che non è stato un bel comunicato. Era brutto e freddo. sicuramente non nello stile Inter, Per questo sono certo che Moratti non c'entra, l'ha scritto qualcuno non all'altezza della situazione. Dopo quattro anni di lavoro e sette trofei, non era certamente quello il modo di lasciarsi...".
Fonte La Repubblica
La conduttrice ha chiesto a Mancini un commento sul fatto che secondo alcuni giornali a luglio potrebbe tornare all'Inter. Mancini ha risposto mentendo spudoratamente: "Non leggo i giornali da molto tempo, non saprei. Non è vero che il presidente Moratti mi ha allertato, ci siamo visti per altre cose ma non per questo. Sono sotto contratto per altri tre anni, ma l'Inter non ha bisogno di un allenatore in questo momento". La conduttrice non si è arresa: se l'Inter avesse bisogno di lei ci andrebbe? "Sì perché ci sarei obbligato: sono sotto contratto.... Questa cosa mi farebbe felice? Non so, in questo momento non è certo un problema dell'Inter, ma nel calcio può accadere qualsiasi cosa".
Mancini è un tecnico giovane ma ne ha viste tante ma tante, sapeva che l'argomento-Mourinho sarebbe stato il piatto forte. Lo sapeva talmente bene che ha giocato stretto in difesa evitando le 'trappole' e limitandosi a dire che "ogni allenatore sceglie i giocatori secondo il suo pensiero e l'Inter ha una squadra forte". Ma, da buon sostenitore del voto in condotta reintrodotto dal ministro Gelmini, Mancini accetta di fare la pagella per due attaccanti: "Adriano? Dal punto di vista calcistico deve lavorare per essere promosso - ha sorriso - e anche Balotelli, anche se è giovane e può sbagliare".
Ben preparata, la Bignardi l'ha poi incalzato domandandogli il perchè del suo sfogo-autogol dopo l'eliminazione contro il Liverpool l'anno scorso. Si è pentito? "Non so se mi sono pentito, se l'ho fatto c'erano motivi validi. Quali? Erano tanti, perchè non si parlasse più dell'eliminazione e poi altre cose. Su certe situazioni un allenatore vorrebbe che la società, il presidente, intervenisse. Comunque non ho avuto nessun problema con la squadra nè con Moratti". Basta crederci...
Infine il 'Mancio' non ha potuto non lanciare una stilettata sul duro comunicato con cui l'Inter l'ha liquidato a maggio. "Certo che non è stato un bel comunicato. Era brutto e freddo. sicuramente non nello stile Inter, Per questo sono certo che Moratti non c'entra, l'ha scritto qualcuno non all'altezza della situazione. Dopo quattro anni di lavoro e sette trofei, non era certamente quello il modo di lasciarsi...".
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