La rivoluzione del football è prevista per domattina a Newcastle, Nord Irlanda: l'International Football Association Board, l'Ifab, darà (quasi sicuramente) il via libera all'esperimento decisivo dei "tre arbitri", mentre boccerà, per la terza volta in pochi anni, il cartellino arancione, l'espulsione a tempo. Si tiene il meeting numero 123. Di estrazione britannica, molto conservatore, l'Ifab è l'organismo che ha scritto le regole del gioco del calcio, e qualche volta le riscrive. Sbagliando pure, e complicandole: vedi fuorigioco o fallo di mano. Su otto voti complessivi, ne servono sei per approvare le proposte.
Ma un potere enorme lo ha comunque Sepp Blatter, il dittatore della Fifa. I primi test sui due arbitri (giudici) di area, voluti dall'Uefa, sono stati estremamente positivi: e ne sono stati testimoni anche tre direttori di gara italiani, Rizzoli, De Marco e Saccani in occasione degli Europei Under 19. Pierluigi Collina ha convinto Platini: ci vogliono arbitri veri, magari in pensione (over 45), e non assistenti. Perché questo ruolo è estremamente delicato e si devono prendere decisioni da arbitro: simulazioni, falli di mano (ma quello di Adriano per Collina, si sa, era regolare...), scorrettezze, gol-fantasma, eccetera. "Ho parlato con gli arbitri che hanno fatto questa sperimentazione - ci spiega il designatore - e mi hanno detto che la sensazione era di avere un maggiore controllo su quello che succedeva nell'area di rigore e che comunque la decisione viene sempre presa da uno solo, il capo arbitro".
I calciatori, con più occhi che li osservano, si comportano meglio. Un problema potrebbe essere il costo, perché i due arbitri di area andrebbero pagati. In pratica, sei persone per ogni partita: l'arbitro-capo, i due assistenti, i due arbitri d'area e il quarto uomo. "Ci vorrebbe un pulmino per portarli tutti", disse, tempo fa, Cesare Gussoni. Sei persone collegate fra loro con l'auricolare: sai che caos in campo fra urla e parolacce. E poi, quanto costerebbero mettere in piedi questa maxi-organizzazione? Quante Federazioni se lo potrebbero permettere? Per questo la Figc, più ricca di altre, si è fatta subito avanti: e Platini ha apprezzato molto la disponibilità di Giancarlo Abete. Si partirà quindi dalla prossima Coppa Italia, il 2 agosto.
La Federcalcio scozzese invece propone (ancora) di ritentare la strada delle tecnologie: niente moviola, per carità, ma un dispositivo elettronico sulle porte oppure un pallone coi sensori (studio Adidas che tra l'altro è sponsor Fifa...) per "intercettare" i gol-fantasma. Anni di test hanno portato a risultati deludenti: l'unico sistema che funziona è quello delle telecamere del Cnr, mai preso però in considerazione, a livello internazionale.
Improbabile, forse impossibile, che passi invece la proposta della Federazione Nord Irlanda. Il cartellino arancione. Altri sport hanno già adottato da anni l'espulsione a tempo: l'hockey su ghiaccio, il rugby, la pallanuoto, la pallamano, l'hockey su pista, eccetera. Ognuna ha le sue regole. Il football cerca invece una via di mezzo fra cartellino giallo e rosso. Ma bisogna stabilire la durata della punizione in panchina? Cinque, dieci o addirittura venti minuti? E che succede, ad esempio, se viene espulso un portiere? Tutte domande che domani potrebbero non avere una risposta dall'International Board. Per ora l'espulsione a tempo l'avremo solo in Italia: ai tornei Csi e alla Clericus Cup, il torneo del Vaticano. In entrambe le manifestazioni si usa il cartellino azzurro, per l'arancione bisognerà ancora aspettare. Buone possibilità che sia approvata invece la quarta sostituzione in caso di supplementari, mentre dal fronte britannico è stato già detto di no all'idea di aumentare il tempo limite dell'intervallo, forse per motivi televisivi, passando da 15 a 20 minuti. Via libera agli allenatori: potranno sguazzare nell'area tecnica. Purché, scrive la Fifa, si "comportino bene".
Fonte La Repubblica
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