Si chiama Hernanes, è stato recentemente proclamato il migliore Under 23 del mondo. Visione di gioco sopraffina, tiro dalla distanza, senso tattico e una valutazione da capogiro. Il San Paolo chiede 30 (milioni) per darlo eventualmente a 22-23. Quando il Milan dice che pescherà ancora in Brasile, dobbiamo obbligatoriamente prendere la targa di questo centrocampista che è considerato un portento. Moratti lo ha fatto seguire recentemente, relazioni eccellenti,l'Inter c'è. In Spagna si era svegliato per primo il Barcellona, da qualche settimana si è accodato il Real Madrid. La prossima estate è considerata quella dell'affare, almeno a San Paolo la pensano così. Della serie: è inutile tenerlo ancora qui, il ragazzo ha voglia d'Europa, al ragazzo daremo l'Europa.

Tra i nomi caldi (molto caldi) è quello da monitorare con attenzione. Il Milan deve prendere altri due difensori (a maggior ragione dopo l'incognita legata all'operazione di Nesta, auguri), ma deve anche pensare a chi affidare l'eredità di Pirlo. E siccome ogni brasiliano di talento va accostato inevitabilmente al club di via Turati, non perdiamo di vista la situazione. L'Inter della prossima estate prenderà almeno un altro attaccante da paura (con questo Adriano ne basta uno,non due come si diceva qualche mese fa), con Aguero sempre in cima alla lista. Ma un bel centrocampista di talento come Hernanes va coccolato senza sbattergli il portone in faccia.
Dall'estate 2008 continuo ad accostare Antonio Cassano alla Juve, quando in tanti lo avevano mandato in orbita Inter. Forse perché erano gli effetti della grande amicizia (almeno stima...) di Tonino da Bari con Roberto Mancini. Suvvia, Mancini all'Inter non c'è più... La Juve ha studiato bene l'operazione, adesso Cobolli Gigli conferma,i presupposti ci sono tutti. Cassano è un campione, è pronto per ritornare in un club che lotta per lo scudetto e per la Champions Legue, con la gratitudine che dovrà alla Sampdoria, perché senza l'amore di Genova blucerchiata non avrebbe cancellato qualche stagione difficile, di bizze e ribellioni. Cassano alla Juve ci sta, ci mancherebbe. Però, qualche dubbio mi resta. Il primo: se Ranieri ha detto che con Diego dovrebbe cambiare modulo, cosa significa che sarebbe disponibile a farlo con Cassano? Il secondo: se Cassano è il presente e il futuro potenziale della Juve, Del Piero è almeno il presente e un altro spicchio di futuro, difficile pensare a una convivenza tra i due. Il terzo dubbio è molto più grosso: sono un estimatore di Seba Giovinco, sono convinto che Ranieri avrebbe dovuto dargli più spazio, non entro nelle vicende tecniche o tattiche, però tenerlo in naftalina è uno spreco, un delitto, una bestemmia. Adesso si parla di Giovinco come contropartita alla Sampdoria, per farlo maturare. Può essere un'idea perché giocherebbe con continuità, troverebbe l'ambiente giusto, magari si esalterebbe. Però, c'è un però, bisogna vedere e capire come la pensa Seba che è stato corteggiato da prestigiosi club inglesi e che giustamente vuole avere la parola decisiva sul futuro. Non sarà una soluzione semplicissima, prevedo una piccola bagarre. Con una considerazione molto personale: se Cassano è da Juve, Giovinco può diventarne la stella entro i prossimi due anni. E la semplice ipotesi di andare in rotta di collisione con l'attuale società per me sarebbe una follia.
Leggo moltissimi giudizi sul Napoli. Adesso, con il senno del poi, in molti dicono che il ciclo Reja è finito, che bisognava cambiare a luglio, che la squadra non ha gioco, che tatticamente spesso è allo sbando. Premesso che i risultati di Reja a Napoli sarebbero complessivamente eccellenti anche se dovesse arrivare decimo o undicesimo, io dico che è stato sprecato un anno. Il Napoli cambierà a giugno 2009 (occhio a Delio Rossi), avrebbe dovuto farlo a giugno 2008. Affidando qualsiasi altro tipo di incarico a Reja: quello di consulente, di direttore tecnico, di ambasciatore all'estero. Non l'ha fatto, ha sbagliato. Non l'ha fatto, ha perso un anno. I cicli nascono e muoiono, forzarli o cercare di allungarli non ha senso, è un errore grande quanto un grattacielo. Un'altra cosa: il Napoli fa bene a pescare sul mercato degli argentini, ma non deve pensare che il mercato sia un'esclusiva sudamericana. Prendiamo i campioni italiani, portiamo a casa Pazzini o Cassano, assicuriamo al popolo del San Paolo giocatori pronti e forti,molto forti, da subito. Se hai quaranta milioni da investire, meglio farebbe tre operazioni da tredici, oppure due da venti:sul mercato non hai certezze, ma se spendi per i campioni hai maggiori possibilità di una svolta totale,come merita la gente che segue con passione le vicende del Napoli. A giugno si poteva prendere Milito per dieci e pagarne 2,5 di ingaggio: grossa operazione,conveniente perché oggi Milito vale il doppio. Se il Napoli non entrasse in questa dimensione, almeno quattro o cinque assi nella formazione titolare, sarebbe il caso di dirlo alla gente. Altrimenti, l'aereo resterà parcheggiato in pista. E il decollo per l'Europa che conta sarà rinviato a data da destinarsi.



Fonte Alfredo Pedullà per Tutto Mercato Web