Collina costretto a lasciare?

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 09:17

A volte ritornano: fra poco più di due settimane, il 6 marzo a Roma, potrebbe andare in porto la "restaurazione" nel mondo degli arbitri. Proprio così: dopo il terremoto di Calciopoli, ecco che Tullio Lanese e i suoi uomini si stanno riaffacciando con forza nell'Aia, associazione italiana arbitri . L'attuale presidente, Cesare Gussoni, ha fatto bene in questi ultimi anni (è stato eletto il 25 novembre 2006) ma non ha alcuna intenzione a ricandidarsi. Perché? Perché non vuole entrare in una lotta di potere, e di poltrone, che non gli appartiene.

In pista quindi restano in due: Marcello Nicchi e Matteo Apricena. Nicchi, ex arbitro di Arezzo, non è un nome nuovo: ci aveva provato tre anni fa, ora può contare su una solida cordata di cui fanno parte Alfredino Trentalange (candidato alla presidenza del Settore Tecnico), D'Elia e i Paparesta (padre e figlio, avvelenatissimo quest'ultimo per essere stato fatto fuori da Gussoni e Collina). Secondo candidato: Matteo Apricena, invece, è sbucato a sorpresa. Fiorentino, 50 anni, si è dovuto dimettere dalla carica di designatore della D (lui voleva solo autosospendersi ma Abete non glielo ha consentito). Nella sua cordata c'è Maurizio Mattei, candidato al Settore Tecnico e attuale sostituto di Apricena come designatore della D; ma sopratutto ci sono tantissimi uomini legati all'ex numero 1 degli arbitri, Tullio Lanese. Dal siciliano Ingargiola (esilaranti le sue intercettazioni dopo Reggina-Juventus...), a Lascioli, presidente commissione appello Aia, e all'avvocato Giuseppe Napoli, ex arbitro e legale dello stesso Lanese. L'ex presidente Aia è stato condannato dalla Corte Federale a due anni e sei mesi, pena diminuita dalla Camera di conciliazione ad un solo anno (e già scontata). Ma Lanese è anche rinviato a giudizio a Napoli: ha chiesto il rito abbreviato, come Giraudo ed altri, e aspetta la sentenza verso maggio-giugno di quest'anno. Intanto piazza i suoi uomini nella cordata-Apricena. Con l'ex designatore della D pare ci sia anche Carlo Tavecchio, potentissimo presidente della Lega Dilettanti, mentre si è candidato, per il settore tecnico, Stefano Tedeschi, pupillo di Gigi Agnolin, e che nel dicembre 2005 si dimise da designatore della A-B. Con Apricena, candidato al comitato nazionale dell'Aia, l'organo di governo degli arbitri, inoltre c'è pure Filippo Antonio Capellupo, ex presidente del comitato calabrese. Capellupo è stato deferito alla Commissione disciplinare da Palazzi "per avere stipulato una convenzione - si legge in una nota - con un operatore telefonico (la Wind, ndr) per la fornitura di beni e servizi, senza la preventiva autorizzazione del competente organo federale, nonché per avere violato i principi di correttezza e probità nella fase costitutiva ed esecutiva del rapporto contrattuale instaurato, omettendo di effettuare i doverosi controlli sulla sua pratica attuazione". Risultato? Il processo a Capellupo è stato rinviato al 19 marzo, dopo l'elezione-Aia. Complimenti. Ma poteva candidarsi, pur essendo deferito? Chissà. Intanto, nessuno due rivali fa conoscere un minimo di programma, niente di niente: solo la spartizione di poltrone.
Nessuno fa sapere se, vincendo, è intenzionato a proseguire con il designatore Pierluigi Collina, o se ci metterà un amico suo. Incredibile: se Collina è una risorsa per il calcio (e lo è, e ha diritto a concludere il suo lavoro senza interromperlo a metà), allora si dica chiaramente cosa si vuole fare. C'è anche il rischio, a questo punto, che Collina decida di mollare tutto. Ipotesi quasi certa se dovesse vincere la cordata Apricena-Lanese. Tutto questo sta bene ad Abete? D'accordo che l'Aia è autonoma ma i soldi da dove arrivano? E che succederebbe se, litigando, il governo degli arbitri non fosse in grado di governare? C'è già qualcuno che pensa al commissario (Gussoni?): ma intanto vediamo che succede il prossimo sei marzo.

Plebiscito per Luca Pancalli: e fra quattro anni...
Luca Pancalli è stato rieletto presidente del Comitato italiano paralimpico con il 99% delle preferenze. Un autentico trionfo, insomma. Candidato unico, l'ex commissario Figc e vicepresidente del Coni, ha detto: "Ora ci attendono sfide importanti, dalla collaborazione sempre più stretta con il mondo del volontariato alle politiche all'interno del mondo della scuola, per una sempre maggiore integrazione delle persone disabili nel contesto scolastico". All'assemblea di Tivoli hanno assistito anche il sottosegretario allo sport Rocco Crimi ed il presidente del Coni Giovanni Petrucci, al quale già in passato Pancalli aveva promesso il sostegno del "Cip" in occasione delle prossime elezioni di maggio. Fra quattro anni, invece, potrebbe essere lo stesso Pancalli a candidarsi alla presidenza del Coni.