Ancelotti diviso tra Chelsea e Real! Per il Milan c'è Donadoni

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 09:23

Roman Abramovich che tira da una parte, Florentino Perez dall’altra. E Silvio Berlusconi che comincia a dare segni d’insofferenza. Carlo Ancelotti vede e sente tutto. E per ora può solo ascoltare, a cominciare dalla tirata d’orecchie di Adriano Galliani quasi alla vigilia del derby. La lamentela del vice presidente esecutivo rossonero sulla "mancanza di determinazione" contro le piccole è certamente uno sprone alla squadra. Ma pare soprattutto un messaggio al tecnico di Reggiolo: "O vinci lo scudetto. Oppure...".
Dopo 7 anni e 3 mesi il rapporto con il Milan appare logorato. Più che mai. E per mille motivi. Non dimentichiamo che la scorsa primavera Ancelotti aveva già incontrato il proprietario del Chelsea, rifiutando la proposta di prendere il posto di Grant. Una scelta ovviamente condivisa, se non proprio suggerita, da via Turati.
Poi, l’ultima campagna acquisti ha aperto ferite non ancora rimarginate. Senza parlare dell’ingaggio di Shevchenko, di sicuro l’allenatore ha condiviso poco l’acquisto di Ronaldinho. E non è casuale che l’altra settimana Silvio Berlusconi abbia trovato il tempo per chiamarlo e caldeggiare l’utilizzazione dell’immalinconito Dinho. Un intervento che testimonia quanto la dialettica in casa rossonera, in questa fase, abbia fatto emergere più di un malessere. E’ già accaduto in passato, ma le vittorie hanno sempre chiuso ogni polemica. Stavolta è diverso.

Da una parte il Milan avverte sempre più l’esigenza di affidare la squadra a una nuova mano. Dall’altra Carlo Ancelotti si sta rendendo conto che forse è giunta l’ora di trovare altrove nuove sollecitazioni professionali. E se le mire del Chelsea su di lui sono ormai esplicite, non vanno neanche trascurate le mosse del Real Madrid. Florentino Perez a breve presenterà il suo programma elettorale e il nome del tecnico italiano è ben in evidenza. Perciò, occhio alle prossime settimane. Per mille motivi, a cominciare dalla lingua, Ancelotti è più attratto dall’idea di sbarcare nella capitale spagnola che in quella inglese.
E il Milan? Al momento non esiste una candidatura forte per la successione. Di sicuro il Milan intende affidarsi a uno dei tanti ex campioni dell’era Berlusconi. I nomi dei già affermati Marco van Basten e Frank Rijkaard calamitano da sempre tanti consensi, ma è anche vero che ormai frequentano poco la casa milanista.
Anche per questo non meritano minori attenzioni altri due grandi del passato: l’ex c.t. azzurro Roberto Donadoni e l’attuale dirigente Leonardo. Il brasiliano frequenta il corso per allenatori di seconda categoria e a fine stagione può facilmente ottenere una deroga per aver vinto un mondiale da calciatore. Quindi può essere considerato in corsa, ma è presto per indicare le posizioni in questa hit. Il Milan s’augura di poter salutare altre vittorie con Ancelotti in panchina. Del resto esiste un contratto sino al 2010 e per risolverlo occorre una scelta consensuale. Un finale di stagione senza trofei porterebbe a una fatale separazione. Perciò questo derby può anche essere l’ultimo dell’era Ancelotti.