Sono cambiati i metodi dei test antidoping nel calcio. I 4 calciatori chiamati nello stanzino dopo ogni partita, non vengono più sorteggiati. Questo sistema è stato cestinato: dal 2009 infatti i giocatori vengono scelti da un funzionario del Coni.
Una svolta radicale: prima nessuno poteva conoscere quei nomi e ciò garantiva un'efficacia dei controlli. Non si capisce tra l'altro perchè la novità riguarda solo la serie A. Infatti, dalla serie B a scendere, si è rimasti con il controllo sorteggiato. Chiedendo delucidazioni in FIGC, si notano che i tecnici designati per questo nuovo sistema, si infumano solo a sentir parlare di questa novità.
"Con un'interpretazione a senso unico di un'ordinanza della Wada, si è abbattuto un sistema che per sei anni ha garantito segretezza ai test", dice Piero Volpi, ortopedico e membro della commissione: "Per ora le novità somigliano ad un abbassamento della guardia nella lotta al doping. Campioni sotto la lente di ingrandimento, nomi anticipati, serie B e Lega Pro abbandonate.
"Questo eccesso di responsabilità ai medici è pericoloso", continuano gli esperti in FIGC, "i rapporti professionali tra gli uomini delle Federazione medico-sportiva e il mondo del calcio sono quotidiani. Interrogato a riguardo, il presidente della Federmedici Maurizio Casasco si inalbera: "I nostri professionisti sono al di sopra di ogni sospetto e il regolamento Wada stila una lista di incompatibilità nei rapporti professionali".
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