Si gioca male quasi ovunque. E l'Inter, il Milan, la Juve, la Roma sono le prime bandiere di questa regressione evidente. Si segna poco, 16% meno di un anno fa, che non fu un anno particolare. Lo sfizio tecnico è tenere dieci giocatori dietro la linea del pallone. E questo restare molto chiusi, questo correre e ingegnarsi a coprire qualunque spazio, lo si scambia per gioco moderno.
All'atto pratico non c'è mai stato in Italia niente di più vicino al catenaccio.
Siamo vecchi. L'Arsenal che ha giocato mercoledì scorso in Champions aveva 22 anni e mezzo di età media. In Italia molte squadre non hanno nemmeno un under 23 tra i 14 che vanno in campo. Siamo lenti perché ci vogliamo molto esperti. Vediamo la gioventù e la qualità come effetti destabilizzanti. A inizio stagione avevano giocato con piccola regolarità 5 ragazzi tra i 18 e i 19 anni: Pato, Okaka, Jovetic, Sanchez, Balotelli. Oggi nessuno è più titolare, spesso molti vanno in tribuna. La modernità del calcio sta portando alla fine dell'istinto. La preparazione atletica oggi è assolutamente prioritaria. Poi c'è l'evoluzione tattica pignola. Nessun giocatore, nemmeno Kaká, può muoversi secondo piacere. Ha compiti precisi che lo tengono bloccato in una zona di campo e chiuso dentro solo pochi movimenti. Lo 0-0 sta sempre più diventando il risultato esatto.
Il gol è un errore, non più un'impresa. Stiamo cercando dal calcio le conseguenze precise di una macchina. Ma non può essere così. Mourinho ha ragione quando pretende obbedienza e ordine dai suoi giocatori, ma Balotelli-Adriano- Obinna-Cruz non hanno niente in comune, gente così diversa avrà sempre difficoltà a fare la stessa cosa.
Il calcio è gioco di squadra almeno quanto è individualità. D'altra parte, se proviamo a fare il percorso inverso, il risultato diventa semplice: perché dovremmo giocare bene? Non ci sono fuoriclasse, ci sono alcuni grandi giocatori (Ibrahimovic, Kaká, Del Piero, De Rossi e poco altro), sono pochissimi in genere i giocatori che hanno qualità. Inter e Juventus hanno solo mediani dove comincia il gioco. Il Milan è costretto ad averne perché deve coprire l'attacco più anarchico (e di qualità) del campionato. Gioca infatti bene a San Siro quando le squadre aspettano i fantasisti in area. Soffre moltissimo in trasferta (a Genova, a Cagliari, ieri a Bergamo) perché la squadra diventa lunga e sempre in inferiorità numerica quando la palla è agli altri.
Ma almeno il Milan ci prova, è una squadra «normale», cerca il calcio attraverso il calcio. L'Inter in casa ha sempre grandi difficoltà. Non ha spazio, dovrebbe avere qualità. Ha forza, giocatori importanti, di sicuro anche qualità, ma non quella che serve, non quella che noi crediamo abbia. L'abitudine alla diretta televisiva ha abbassato i nostri riferimenti tecnici e alzato quelli del nostro tifo. Diventa spesso molto bello quello che semplicemente è utile alla nostra squadra. Un tiro, uno stop, un passaggio. Ma le grandi cose sono poche. Fateci caso, un dribbling è diventato un evento. Eppure è l'anima del gioco, ma la modernità prevede che il dribbling non esista, si deve andare oltre l'avversario triangolando. Il dribbling è arte, naturalezza, cose impreviste. Sto esagerando, ma non troppo. Chi si diverte alzi la mano. Il «male» è così diffuso che sta diventando parte del calcio, non si distingue più. Come la classifica attuale. Quattro anni fa con 17 punti si sarebbe stati quarti. Meglio l'equilibrio, sa sempre di aria fresca. Ma dietro la mischia raramente c'è qualità.
Fonte Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
2 commenti
Un articolo quasi perfetto.Il quasi è dovuto al fatto che sabato e domenica mi sono fatto una scorpacciata di Premier League.
Ebbene:vorrei provare a farti la schedina del campionato italiano sperando di fare 13.
Campionato che è:
1.BRUTTO,
2.DI BASSO LIVELLO(PRIVO O QUASI DI GRANDI GIOCATORI).
3.MAL GIOCATO,
4.INTERROTTO A GOGO'(SEMPRE GENTE A TERRA),
5.NEANCHE PARTICOLARMENTE TATTICO(COME ERRONEAMENTE SI CREDE),
6.VECCHIO,
7.FATTO DI TUFFATORI E TRUFFATORI(VEDI IL GILA),
8.LENTO,
9.FALLOSISSIMO(FALLI CATTIVI SI BADI BENE),
10.PRIVO DI GIOCATE TECNICHE,
11.PRIVO DI FAIR PLAY(IN OGNI DOVE),
12.STANCO(GIOCARE OGNI 3 GIORNI E' LA REGOLA IN INGHILTERRA,IN ITALIA CI SI STANCA)
13.PRESUNTUOSO...
...la Premier è esattamente l'opposto...
Ho visto in sequenza:
Everton-Man utd,Sunderland-Newcastle,
Blackburn-Boro,
Chelsea-Liverpool,
Tottenham-Bolton,
W-H-Arsenal e per ultima
Portsmouth-Fulham(non tutte per intero causa alcune contemporaneità),e mi sono leccato i baffi come sempre....altro che serie a...
Ciao;-)
Posted on 28 ottobre 2008 alle ore 16:08
Che la Premier League sia una spanna sopra la serie A italiana è noto e addirittura superflueo dirlo. Quello che dici tu è giustissimo solo su un punto non convengo con te: quando dici che non è un campionato particolarmente tattico. Secondo me la nostra serie A è così brutta proprio per un eccessivo tatticismo tanto che ormai le partite di calcio sembrano più partite di scacchi che altro: si aspetta sempre che qualcuno sbagli la mossa.
Posted on 28 ottobre 2008 alle ore 18:14