Juve, il nuovo obiettivo è Lahm

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 09:45


E ora caccia al terzino sinistro, ur­genza legata ai problemi di salute di Molinaro. Cobolli Gigli ha garantito: la Juventus ha ancora soldi in cassa da investire sul mercato. Bisogna, allora, provare a coprire una casella, anche perché, nel frattempo, il nuovo modulo impo­sto dall’arrivo di Diego non obbliga più alla ri­cerca di un esterno di centrocampo ( il vice­Nedved, tanto per in­tenderci; peraltro il ce­co potrebbe ancora pro­lungare di un anno la sua attività di servizio).
De Ceglie quando è stato chiamato in causa il suo dovere lo ha fatto sino in fondo ma è evidente che il modulo con il rombo di centrocampo impone un salto di qualità sulle corsie esterne, con la scelta di interpreti del ruolo in gra­do di fare tutta la fascia, bravi tanto nella fase difensiva che in quella offen­siva.
E qui nascono i problemi: il mer­cato non offre moltissimo anche per­ché i club che hanno atleti con quelle caratteristiche se li tengono.
Una soluzione ideale è Philipp Lahm. Obiettivo difficilissimo da raggiunge­re. In primo luogo perché il tedesco ve­ste la maglia del club più importante della Bundesliga, cioè il Bayern Mona­co. In secondo luogo perché essendo uno dei migliori interpreti del ruolo (se non il migliore) costa tanto: non meno di venti milioni di euro. Risulta diffici­le pensare che la Juventus dopo aver­ne spesi venticinque per Diego, possa essere disposta (o possa essere nelle condizioni) di spender­ne altrettanti per un terzino. Lahm, destro che gioca a sinistra, è nel pieno della maturità professionale (venticin­que anni) ed è legato al Bayern sino al 2012.
Ma il mondo dei ter­zini sinistri non si esau­risce con Lahm. Certo, lui è l’esatta sintesi tra età e qualità tecnico-tattiche (buona proprietà di palleggio, tempi di inserimento, capacità di sviluppare tutte e due le fasi). Eric Abidal, ad esempio, dal punto di vista anagrafico non è un grande investimento (veleg­gia verso i trent’anni), da quello delle qualità tecniche, però, non si discute. Stesso discorso vale per Patrice Evra, ventotto anni, un passato nel calcio ita­liano (non di primissimo piano) e una fama notevolmente cresciuta nella pa­rentesi (ancora in corso) inglese (col Manchester United ha vinto tutto).