Crespo alla Fiorentina!

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 08:33

Scriviamo quest'articolo di getto, mossi da un prurito irrefrenabile, pochi minuti dopo quello che sembra il primo acquisto ufficiale della Fiorentina 2009-2010. Qualcuno, fra i tifosi viola più attenti, si ricorderà di quando il Parma, nell'estate del 1997, offriva 50 miliardi della vecchie lire più Crespo, in cambio del cartellino di Gabriel Batistuta. Oggi, a distanza di 12 anni, sembra concretizzarsi un acquisto che, personalmente, ritengo ancora valido, ma c'è da mangiarsi le mani se ripensiamo all'affare sfumato in quella calda estate. Facciamo un passo indietro: va in scena l'ennesimo tira e molla fra Batistuta e Cecchi Gori e questa sembra davvero la volta buona che Bati-gol se ne possa andare da Firenze. E' appena finita l'era Ranieri, allenatore al quale l'argentino era legatissimo, sta per arrivare Alberto Malesani dal Chievo, poco più che un Carneade, e le sirene del mercato suonano incessanti alle orecchie di Gabriel e del suo procuratore Settimio Aloisio. In ballo c'era il famoso "ritocchino", ovvero un nuovo contratto annacquato di qualche miliardo per convincere il bomber a restare. Cecchi Gori, però, in quella che possiamo definire, allora, una lucida follia, resisteva e, al momento in cui Batistuta si rese conto che anche quell'anno avrebbe fatto ritorno in riva all'Arno, per lui si parlò addirittura di crisi isteriche e piedi battuti per terra (alla stregua di una bambino bizzoso). Il resto della storia è noto: il ritocchino arriverà, con lui arriverà anche Malesani che in breve tempo conquisterà l'intero spogliatoio con la forza delle idee, ed a chiudere il cerchio arriverà la tripletta di Udine, alla prima giornata del torneo 97-98, che sistemerà definitivamente le cose.

Ma torniamo a Crespo. L'argentino (classe 1975) giunge in Italia al Parma di Ancelotti, provenienza River Plate, nell'estate 1996. Nel primo anno subito 27 presenze e 12 gol alla tenera età di 21 anni. Al termine di quel campionato viene formalizzata la mega offerta alla Fiorentina con i ducali che, all'epoca, potevano contare sulla forza economica (vera o presunta) della famiglia Tanzi. Ripetiamo: 50 miliardi più Crespo per il cartellino di Batistuta. Qualcuno dirà...ma Batistuta era Batistuta, il più grande centravanti del mondo, colui che scalzerà Hamrin dal trono dei marcatori viola di ogni tempo. Rispettiamo ogni opinione ma noi lo scambio (con il bonus di 50 miliardi, ricordiamolo ancora una volta...) lo avremmo fatto. Hernan, comunque, non arriverà mai, anzi...tre anni dopo se ne andrà alla Lazio dove vincerà uno scudetto e la classifica cannonieri nel 2000-2001 con 26 reti. Quindi due parentesi al Chelsea (Londra, Inghilterra) con il quale vince la Premier League nel 2005-2006. Nel mezzo una breve parentesi al Milan (2004-2005) e con i rossoneri farà in tempo a giocare e perdere incredibilmente una finale di Champions League, ad Istambul, contro il Liverpool (si, proprio quella persa ai rigori passando dal 3-0 al 3-3, dopo che lo stesso Crespo nei tempi regolamentari aveva segnato una doppietta). Quindi l'esperienza all'Inter dove vincerà due supercoppe italiane nel 2006 e nel 2008, due scudetti dal 2006 al 2008, in attesa del terzo di quest'anno. Totale: 277 partite disputate in Italia, 137 reti realizzate, praticamente in tutte le maniere. Crespo sa tirare di destro, di sinistro, è forte di testa, è opportunista, è deciso ma non cattivo, è forte in acrobazia, è estroso (segna gol anche di tacco, e ce lo ricordiamo bene nella finale di ritorno di una Coppa Italia, il 5 maggio 1999, giocata e persa, al "Franchi" contro il Parma (guarda un pò) di Malesani, con l'1-1 dell'andata ed il 2-2 del ritorno). Insomma Crespo è fatto per il gol, è un professionista esemplare, ed ha grandissima esperienza internazionale. Ah, dimenticavamo...Hernan ha disputato 64 partite con la nazionale argentina segnando ben 35 gol. Se vi pare poco... Controindicazioni? Crespo ha 34 anni, e qualcosa sicuramente pagherà all'età non più verde, ma l'argentino è una scommessa che vale la pena di giocare.
Il gran finale è dedicato al suo palmares: 2 campionati argentini (River Plate 1993, 1994), 1 Premier League (Chelsea 2005-2006) 3 Campionati italiani (Inter 2007, 2008, 2009), 1 coppa Italia (Parma 1999) 5 Supercoppe Italiane (Parma 99', Lazio 2000, Milan 2004, Inter 2006, 2008) 1 coppa Uefa (Parma 98'-99').