Chivu, ritorno in giallorosso?

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 12:41

A volte ritornano. Cri­stian Chivu e la Roma, una storia che non è finita. E che un giorno potrà arricchirsi di nuove punta­te. Il romeno oggi è un punto di forza dell’Inter, si appresta a vin­cere il suo secondo scudetto con­secutivo, dopo averne sfiorati al­trettanti con la Roma. Ha un con­tratto impor­tante che lo lega all’Inter: scadenza nel 2012, con un ingaggio a sa­lire fino a 4,5 milioni. Chivu è un grande professioni­sta, da ragazzino andò via di casa per sfondare nel calcio. Aveva perso il padre, lasciò la madre e la sorella per garantirgli un futu­ro. Oggi ha ventotto anni, a dician­nove era già all’Ajax. Alla Roma è rimasto quattro anni. Pochi per vincere qualcosa d’importante, abbastanza per lasciarci il cuore. A Roma conserva amici e ricordi indelebili, spesso trascorre il suo giorno libero nella Capitale. In giallorosso era uno dei giocatori più importanti nello spogliatoio, uno con una personalità spiccata. La sua parola contava parecchio all’interno del gruppo. Non è mai stato un numero, un componente della rosa. Alla Roma lo hanno fatto sentire importante sin dal primo giorno, a cominciare dal presidente Franco Sensi. Fu il suo ultimo acquisto portato a termine in prima persona. E quando andò a Bucarest per un viaggio in ono­re di Giovanni Paolo II, Chivu ri­servò al presidente le stesse at­tenzioni che un figlio può avere per il pa­dre.

NEMICI MAI - Nella Roma Chivu ha an­cora tanti amici, che ogni tanto sente an­cora. Totti, De Ros­si, che sono stati in­vitati al suo matri­monio e anche con Spalletti ha mantenuto un buon rapporto. Lo stesso discorso vale per i dirigen­ti. Indirettamente Cristian Chivu ha favorito l’apertura della Roma nei confronti dei giovani romeni. Nel settore giovanile ce ne sono quattro, tutti provenienti dalla scuola calcio di Popescu. Il più bravo, Adrian Stojan, ha esordito in serie A due settimane fa contro la Juventus. I quattro giovani vi­vono a Trigoria e rappresentano un ottimo esempio di integrazione tra italiani e romeni.

Fonte Corriere dello Sport