"Il calcio italiano rischia il baratro". Non usa mezzi termini Adriano Galliani dopo la tripla eliminazione delle nostre rappresentanti in Champions League. Il cappotto inglese costringe il calcio italiano a interrogarsi sul suo reale valore internazionale e sul suo futuro. E l'ad del Milan, quest'anno fuori dal calcio che conta e già eliminato dalla Uefa, ha una sua chiave di lettura della crisi. "Le tre eliminazioni in Champions League sono un segnale - dice Galliani - senza la gestione degli stadi non potremo più competere con i club inglesi e spagnoli".
GESTIRE GLI STADI - "La principale ragione della crisi di risultati in Champions è economica - aggiunge l'ad rossonero ai microfoni di Radio Kiss Kiss -. Le squadre inglesi grazie soprattutto agli stadi hanno ricavi nettamente superiori dei nostri, l'Inghilterra e la Spagna ci stanno nettamente superando e questo è un grave problema. Se non avremo anche noi gli stadi non competeremo più ai massimi livelli europei".
FINITA L'ETA' DELL'ORO - L'età dell'oro del calcio italiano sembra lontano anni luce. "Dieci anni fa - prosegue Galliani - eravamo nettamente primi nel ranking europeo e fatturavamo molto di più dei club inglesi e spagnoli, mentre adesso dobbiamo cedere il passo". Per rendere chiaro il cambiamento basta un esempio. "Ricordo che nel 1990 quando il Barcellona ci chiese Van Basten il Milan fatturava molto più degli spagnoli, questo invece adesso non sarebbe più possibile e quindi se la stessa situazione si fosse riproposta adesso avremmo perso l'attaccante olandese".
INVERTIRE IL TREND - Se le cose non dovessero cambiare per il calcio italiano sarebbero guai. Bisogna "invertire il trend - avverte Galliani - altrimenti l'Italia potrebbe anche retrocedere dal terzo posto nel ranking europeo e questo sarebbe un disastro".
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