Milan, Ancelotti si ribella

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 11:19


Il domandone è: Ancelotti resta o se ne va? Ovviamente ammesso che conquisti la qualificazione in Champions League, obiettivo minimo della società, perché altrimenti il quesito nemmeno si pone: sarebbe la società, in quel caso, a salutare l'allenatore e a rompere il matrimonio che dura dal novembre 2001. Ma il punto, adesso che i rossoneri hanno infilato due vittorie consecutive e gara dopo gara stanno consolidando il terzo posto, riguarda la posizione del tecnico: che farà a fine stagione? Ancelotti ha un contratto fino al 2010, ma sappiamo bene che tra gentiluomini basta una stretta di mano per iniziare o concludere un rapporto, e non è dunque un pezzo di carta a decidere il destino.
AZIENDALISTA - Il discorso da approfondire è sulle prospettive del Milan. Finora Ancelotti ha accettato tutto quello che il convento gli passava, imposizioni berlusconiane incluse: gli ultimi due casi riguardano Shevchenko e Ronaldinho, quando lui aveva espresso il desiderio di avere nel gruppo un attaccante abile nel gioco aereo e un forte difensore centrale. Dal 2001 a oggi l'allenatore rossonero ha sempre adattato le sue idee agli uomini che, di volta in volta, i dirigenti gli mettevano a disposizione. E, da perfetto aziendalista quale è, non ha mai protestato imputando al mancato acquisto di un giocatore una stagione finita malamente. Avrebbe potuto farlo, ma non lo ha fatto, così come avrebbe potuto alzare la voce in sede di campagna acquisti. Qualcuno imputa ad Ancelotti questo eccesso di buonismo nei confronti di Berlusconi, Galliani e Braida, però rientra nel carattere del personaggio: Carletto si ritiene un uomo della società e, pur non essendo d'accordo con certe scelte, ha sempre accettato le decisioni della maggioranza.
CAMBIAMENTO - Le cose, tuttavia, ora potrebbero cambiare. Anzi: cambieranno. Ancelotti non sembra più disposto a dire sì a una campagna acquisti che sarà, forzatamente, al risparmio. Alla società non ha chiesto la luna, ma almeno due rinforzi: un difensore centrale e un attaccante. Ovviamente di livello internazionale. I nomi? Alex del Chelsea come difensore, Adebayor o Eto'o per l'attacco. Con questi due elementi il Milan potrebbe fare il salto di qualità e lottare alla pari con tutti in Italia e in Europa. Se, però, questi acquisti non arriveranno (e sembra proprio che non rientrino nei piani rossoneri), allora Ancelotti potrebbe salutare tutti e andarsene. Al suo posto, Leonardo. Carletto lo aspettano tre squadre: Chelsea, Bayern Monaco e Real Madrid. La preferenza dell'allenatore va al Real. E magari potrebbe ritrovarsi ancora ad allenare Kakà.