Maledetta Inghilterra del pallone. Che elimina la Juventus una volta di più e minaccia, stasera, Inter e Roma. Ma se i ritorni degli ottavi di Old Trafford e Olimpico di Roma sono tutti da giocare, aperti a ogni risultato, quello decretato dall’Olimpico di Torino ieri sera è già definitivo. Juve fuori, Chelsea avanti. Ancora. Perchè se è vero che era una sfida inedita tra i due club, è vero anche che la Juve di recente con le squadre inglese non ha avuto per nulla fortuna. Gli ultimi quattro confronti nelle sfide andata e ritorno di Champions ad eliminazione diretta sono finiti con altrettanti addii alla coppa della Vecchia Signora. Tre addirittura nelle ultime tre stagioni europee della Juve, contro Liverpool, Arsenal, e ora Chelsea.
K.O. DIVERSO - Nel senso che la Juve contro Reds e Gunners dopo i k.o. in Inghilterra non era riuscita a segnare al ritorno. Insomma, era stata un’incompiuta. Stavolta i bianconeri se la sono giocata sino alla fine, fino al gol di Drogba. Il popolo bianconero, che prima del fischio d’inizio aveva fatto suo lo slogan "Yes, we can" con tanto di sventolio di bandierine bianconere e tricolore, ha salutato la squadra con un "Grazie ragazzi" che sa di assoluzione. La Juve ha dato tutto quello che aveva in questo momento. Che non è stato abbastanza per battere una signora squadra come il Chelsea. Delusione e rammarico, più ancora di rabbia e voglia di recriminare, sono stati i sentimenti più evidenti nel dopopartita.
FACCE SCURE - Inglesi di un’altra categoria? La parola ai protagonisti. Buffon ha così sintetizzato: "Chelsea più forte? No, le situazioni hanno fatto sì che il piatto della bilancia pendesse a suo favore. Se fossimo stati al completo non so se sarebbe finita così. Non credo ci sia da dare un giudizio netto. All’andata al completo non meritavamo di perdere, oggi con tanti acciaccati ce la siamo giocata. La chiave è stata il gol subìto a fine primo tempo". Tesi condivisa da Tiago, ex Chelsea, così scoraggiato in area interviste nel dopogara, che veniva voglia di dargli una pacca sulle spalle: "Ci è mancata un po’ di fortuna. Abbiamo preso un gol pesante alla fine del primo tempo. Abbiamo fatto due belle partite, ma abbiamo sbagliato all’inizio della gara di Stamford Bridge. Non si può dire che la loro qualificazione non sia meritata. Ma noi avremmo potuto farcela". Per Ranieri, l’unico che è riuscito ad abbozzare un sorriso ieri a fine partita, e Trezeguet, la qualificazione è stata persa all’andata. Il tecnico, ex dei Blues: "La cosa più penalizzante è stata non riuscire a segnare a Londra". Il francese concordava, con una faccia scurissima: "C’è rammarico per la partita di Londra, in cui potevamo andare a bersaglio e non ci siamo riusciti. Ma usciamo a testa alta". La pensa così anche Giovinco, che aveva dato verve ai bianconeri con il suo ingresso in partita: "Non ci può essere rimproverato nulla. La chiave dell’eliminazione? L’espulsione di Chiellini". Tra i più provati dall’eliminazione capitan Del Piero. Che non si è gustato neanche il 44° gol in Champions: "Non ho neanche voglia di raccontarlo - ha poi dichiarato -. L’esito del campo bisogna accettarlo, anche se dispiace tanto. Cosa hanno in più? A caldo è difficile da dire. Vanno comunque riconosciuti loro i giusti meriti per quello che hanno saputo fare, segnando due gol qui".
SGUARDO AVANTI - Gli inglesi incassano la qualificazione, ma non stravincono a parole. Lampard non fa proclami guardando alle sfide Italia-Inghilterra di stasera: "Se mi aspetto tutte le quattro squadre inglesi qualificate ai quarti? No, perchè l’Arsenal ha una gara difficile. E l’Inter è una squadra molto forte". Ma questa sarà un’altra storia. Le altre italiane in coppa hanno ancora la chance di battere l’Inghilterra asso pigliatutto. La Juve dovrà aspettare come minimo la prossima stagione.
Fonte La Gazzetta dello Sport
0 commenti