Carrizo: "Se non gioco, vado via"

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 08:36

In casa Lazio scoppia il caso Carrizo. Il portiere argentino, arrivato in estate dal River Plate e titolare inamovibile fino al 25 gennaio, non ha ancora digerito il ruolo di secondo affidatogli da Delio Rossi.
Jaun Pablo Carrizo, accolto dalla tifoseria laziale come il vero successore di Angelo Peruzzi, ha dovuto subito fare i conti col campionato italiano e con la pressione della stampa nostrana. La contestazione dei tifosi dopo l'1-4 incassato in campionato dalla Lazio contro il Cagliari, alla prima di ritorno, gli è costato il posto da titolare e questo non è riuscito ancora ad accettarlo.

POCA CHIAREZZA - "Il posto da titolare alla Lazio non l'ho perso sul campo - attacca l'estremo biancoceleste in un'intervista rilasciata al programma Area 18 (TYC Sport) e ripresa dal sito internet del quotidiano argentino 'Olè' -. Se il problema fosse stato questo farei autocritica, ma se invece dipende dal fato che non piace la mia faccia o il mio modo di camminare, me ne devo andare. Se questa situazione proseguirà, dovrò scegliere la cosa più giusta per me.

ADATTAMENTO - "Se si prendesse in considerazione il primo semestre - continua - e mi si dicesse 'Juan hai incassato 15 reti, sta succedendo qualcosa, stai pagando un periodo d'adattamento', sarebbe abbastanza logico. Anche perché - spiega - credo che i portieri sudamericani in Italia abbiano sempre avuto bisogno di un periodo di adattamento. L'esempio è Julio Cesar che è arrivato all'Inter, ha giocato male ed è stato ceduto in prestito al Chievo. Ora è il miglior portiere del mondo. Forse adesso sta succedendo lo stesso a me - ha aggiunto Carrizo - ma un portiere vuole sempre giocare. Vengo in Argentina e sono il portiere della nazionale, questo è molto strano. Tuttavia ho sempre i piedi ben saldi in terra. E se mi dicono che devo cambiare alcune cose, cercherò di essere intelligente e di vedere dove posso migliorare, però la 'gambetà fa parte del mio stile".

ARIA NUOVA - Sul futuro, l'estremo difensore argentino sembra avere le idee chiare: "Se ritornassi in patria, sarebbe solo per il River, ma volendo giocare con continuità cercherò di trovare un club che mi ponga degli obiettivi per cui combattere. Le squadre più importanti hanno già grandi portieri, quindi è difficile. Bisognerà trovare un club pronto ad affidarsi ad un giovane portiere, a un prodotto nuovo".
Infine un messaggio al tecnico della Lazio, Delio Rossi: "Vedo che quando i giocatori sono riserve abbassano il loro rendimento. Io no, mi alleno tre volte di più per non dare al tecnico scusanti per non farmi giocare e in modo tale che, nel momento in cui dovesse toccare a me, potrei dimostrargli che si sbagliava. Voglio arrivare a casa con la consapevolezza di aver dato tutto, anche se non sono piaciuto all'allenatore".

Fonte La Repubblica