Che cos'è il calcio?

Pubblicato da Massimiliano Mogavero On 09:24

Quand'ero piccolo mi dissero che per giocare con quel buffo oggetto chiamato pallone, la prima cosa che dovevo mettermi in testa era di non toccare assolutamente la palla con le mani. Con gli anni ho visto giocatori pazzeschi diventare qualcuno proprio perchè invece con le mani ci sapevano fare, e non capivo come fosse concesso il tutto. Mi spiegarono che ciò era una cosa normale per qualcuno a patto che si chiamasse Zenga, Peruzzi, Buffon o, perchè no, Diego Armando Maradona.
Da qualche settimana pare che un altro ragazzone sia autorizzato a giocare con le mani, tale Adriano, calciatore brasiliano attualmente in forza all'Inter. Lui credeva potesse usare le mani per abbattere gli avversari, ma mago Tosel gli fece capire che così non era. Qualcuno gli avrà spiegato cosa invece si poteva fare, e ieri sera la lezione è stata esposta con grande successo: decidere un derby di Milano col retrogusto di scudetto con un gol del genere deve essere una goduria inspiegabile, almeno per lui e per i tifosi dell'Inter. Un po' meno per i tifosi del Milan che non capiscono come possa essere che otto giorni prima si vedevano annullati un gol simile, mentre oggi si vedono abbattuti da un episodio identico se non addirittura ancora più "irregolare" di quello a loro negato.


Se poi si pensa che allo stesso Milan è stato negato anche un rigore abbastanza evidente, è lecito pensare che ancora una volta la classe arbitrale si è resa protagonista indiscussa del nostro campionato.
Hanno un forte alibi gli arbitri: il regolamento. Un codice che regolamenta una qualsiasi cosa dovrebbe essere chiaro e lineare anche per il più corto di comprendonio fra gli esseri umani, nel calcio non è così. Non è così perchè se segna di mano Gilardino il gol viene convalidato, ma il giocatore poi squalificato. Se invece segna Seedorf, il gol viene annullato subito (sarà un disegno del "palazzo" per evitare la squalifica all'olandese...). Se ti chiami invece Vergassola e giochi nel Siena invece vai tranquillo, segna di mano, nessuno parlerà di te, e mago Tosel starà buono buonino in silenzio. Qui il problema non si risolve assolutamente con la moviola in campo o altre esperimentazioni tecnologiche, il problema va risolto alla radice. O meglio, andrebbe risolto alla radice: ho una strana sensazione che nulla si farà a riguardo, e ancora meno fiducia ho nel credere che gli arbitri riescano a leggere nel pensiero del giocatore per stabilire la volontarietà di un loro gesto, per alcuni di loro è già difficile collegare cervello e bocca quando devono fischiare in campo!

Aggiungendo a tutto ciò le chiacchiere di chi dovrebbe stemperare gli animi, diventa quasi proibitivo parlare di calcio giocato. Io non so se si rischia di diventare ripetitivi, ma il sig. Mourinho ci dovrebbe spiegare perchè arrivò in Italia criticando gli italiani legati alle chiacchiere da bar per poi cominciare a punzecchiare un po' tutti, e continuare col criticare gli arbitri accusandoli di aver paura o dichiarando di vedere cose "strane" che penalizzano l'Inter. Ce lo deve spiegare perchè a fine partita non può lamentarsi della mancata espulsione di Ambrosini dimenticandosi del gol di Adriano e del rigore non concesso a Inzaghi, senza voler mettere nel mezzo un contatto fra Ambrosini e Stankovic sempre in area nerazzurra. Lo stile non si compra al supermercato, altri avrebbero ammesso l'ambiguità di Rosetti, lui no.
Da tutta questa discussione comunque l'unica cosa che conta veramente è che probabilmente il campionato è finito a metà febbraio, a meno che l'Inter non decida di regalarlo a chi sta facendo di tutto per tagliarsi da solo le gambe nella corsa al titolo, soprattutto per un'inadeguatezza di uomini che è evidente. Basta guardare le prestazioni delle difese di Juve e Milan per capire cosa si stia dicendo.

E' comunque difficile parlare di calcio dopo partite belle come Genoa-Fiorentina, sfide inedite che dovrebbero contare solo per la qualificazione alla Champions, e che invece diventano importanti per la vita di un ragazzo di 37 anni che nella vita sarà sicuramente un tipo tranquillo, ma che la domenica si traveste in animale da guerra: dispiace sempre che qualcuno possa perdere la vita, ma c'è da chiedersi come mai uno pseudo-amante dello sport diventi così anarchico da andare ad assalire insieme agli amici il pullman della squadra avversaria che ha appena dato vita ad un grande spettacolo. Fra l'altro la cosa assurda di questa vicenda è che per assurdo non è neanche l'episodio dello sfortunato incidente lo schifo più schifo visto oggi a Genova. Nella tribuna d'onore del Marassi, porzione di stadio sicuramente non occupata dagli ultras, si è assistito ad un'aggressione alla moglie di un giocatore reo di avere un passato nella squadra odiata: Bonazzoli, attaccante ora alla Fiorentina, ma prima alla Sampdoria. E come se non bastasse la "classe" di questi geni ha colpito anche la moglie di un giocatore (Ferrari) della propria squadra che si era permessa di difendere la donna. Scene raccapriccianti in un mondo che teoricamente dovrebbe avere la civiltà come componente primaria.
Poco altro da dire se non un grande grazie all'evergrenn Cristiano Doni per ricordarci che il calcio è soprattutto poesia, e che la lotta per la salvezza sembra chiudersi sempre più alle solite quattro compagini che a turno cercano di rilanciarsi, ma che invece non riescono proprio a ricucire lo strappo col resto del gruppo.

Fonte Fabio Mauro Fantagazzetta.it