Che non fosse poi così aggraziato nei movimenti, che stesse sulla soglia dell’area di rigore sempre spalle alla porta, immobile senza mai provare a voltarsi e guardare per un attimo in faccia il portiere, che non avesse sopraffine doti di palleggiatore e che anche di testa non costituisse un particolare pericolo per gli avversari… beh penso che queste cose le avessero notate un po’ tutte. Ma di tutto ci saremmo aspettati, tranne scoprire che l’ex centravanti per caso del Palermo Radoslaw Matusiak, lo scorso 29 agosto, alla veneranda età di 26 anni abbandonasse il calcio professionistico. Cioè, praticamente, s’è ritirato a vita privata.
Per chi ha un minimo di dimestichezza con l’inglese, potrà trovare riscontro a questa sconvolgente notizia facendo una semplice ricerca sul web digitando nome e cognome dell’attaccante polacco. La news è riportata persino dal sito ufficiale della Uefa, dove in risalto troverete la frase del signor Matusiak padre, tale Janusz, che curando gli interessi del figlio spiega in maniera netta la decisione dell’ex centravanti della nazionale che fu di Zibi Boniek: “Mio figlio diventerà adesso un uomo d’affari!”.
Sarei tanto curioso di chiedere al signor Janusz quali affari vede lui oggi più redditizi dello sport-business calcistico. Fatti i dovuti raffronti, una frase del genere è paragonabile a quella di un ex attore porno pentito che dichiara: ‘Da oggi mi chiudo in convento’.
Il signor Matusiak padre mi risponderà che certo il figlio non guadagnerà più delle migliaia di euro che riusciva a spillare a squadre come il Palermo, ma almeno otterrà la pace della coscienza e un guadagno in termini di autostima. Eh sì, cari lettori, pare proprio che la clamorosa scelte del giovane prematuramente scaduto Radoslaw sia stata dovuta allo stato di depressione morale nel quale il giocatore era caduto a partire proprio dal suo flop palermitano. I dolori del giovane Radoslaw sono iniziati una volta abbandonato il nido del suo primo club polacco, il GKS Belchatow. A Palermo sappiamo tutti com’è andata (anche se riconosco che qualcuno potrebbe già aver rimosso il fuggente ricordo della sua permanenza siciliana). Avendo riscontrato che nel Palermo di Zamparini e, allora, Foschi né sotto Guidolin, il primo che trovò in panchina essendo stato acquistato nel mercato di riparazione 2007 (che in questi casi specifici diventa ovviamente di distruzione), né tantomeno sotto Colantuono, all’inizio del campionato successivo, sarebbe stato ‘valorizzato’ (ancora oggi non ci sembra che il Palermo Calcio si sia attrezzato per compiere certi miracoli come succursale di Lourdes), Matusiak decise (vivamente consigliato dalla società rosa) di cambiare aria.
Migrazione in Olanda, nelle fila dell’SC Heerenveen (proprio la squadra che ieri sera il Milan ha strapazzato 3-1 in Coppa Uefa: qualcuno, esperto di cose internazionali, si sarà magari chiesto dove fosse Radoslaw!). Tanta e tale era la fama del centravanti polacco che su alcuni forum di tifosi olandesi impazzava la domanda: ‘Ma chi c… è sto Matusiak?”. Lì i più informati rassicuravano gli amici sprovveduti con un breve curriculum del giocatore e sottolineavano la parte che più dava valore al suo pedigree di attaccante di razza: ‘Guardate che sto tizio ha giocato nella serie A italiana e ha pure segnato un gol (all’Ascoli, ndr) con la maglia del Palermo (quale onore, nda) e pensate che lo ha scoperto Rino Foschi (non è vero, questa è una mia personale aggiunta…)’. Ma anche nei Paesi Bassi ben presto capiscono che Matusiak e il calcio sono due mondi paralleli. Così l’attaccante, perso anche il treno della nazionale polacca per Euro 2008 (qualcuno di voi ammetta che attendeva di vedere qualche gara della Polonia per la sola curiosità di riammirarlo in campo), finisce (lo scorso gennaio) in prestito al Wisla Cracovia. E siamo ai giorni nostri. Essendo ancora sotto contratto con l’ Heerenveen (i furbi olandesi lo hanno bloccato per tre anni) il giocatore sarebbe dovuto rientrare alla base per la stagione in corso, ma il tecnico del team olandese Trond Sollied ha subito messo le carte in tavola dichiarando di non voler usufruire dei servigi sportivi del signor Matusiak e invitandolo a trovarsi una nuova sistemazione altrove. Radoslaw, convalescente nella sua città natale di Lodz in Polonia per i postumi di un recente infortunio, ha a questo punto annunciato la fine dei giochi. C’è da credergli fino in fondo? Il padre, sempre lui, afferma che il figlio è sconcertato delle critiche mossegli in questi ultimi tempi, specie dalla stampa specializzata. Qualcosa mi dice che la mossa del ritiro è stata decisa proprio perché la stampa riprendesse ad occuparsi del caso (umano) Matusiak. Tanto è vero che già si inizia a sentire la mancanza del possente centrattacco polacco: il club della sua città ŁKS Łodz, l’unico ad essere rimasto in massima divisione dopo la retrocessione del Widzew, lo vuole assolutamente assoldare. Per il tecnico Marek Chojnaki sarebbe il risolutore di tutti i problemi della squadra (devono essere messi proprio male!). Alla fine, cosa deciderà Radoslaw Matusiak? Riprenderà le scarpette dal chiodo dove le ha momentaneamente appese o ce lo ritroveremo un giorno dietro la porta di casa a fare il piazzista di chissà quale compagnia telefonica polacca? Ai posteri l’ardua sentenza!
Fonte Fabio Giacalone per mediagol.it
I dolori del giovane Radoslaw... Matusiak chiude col calcio!
Pubblicato da
Massimiliano Mogavero
On
15:19
2 commenti
Ce ne sono anche di peggiori,italianissimi al 100%,che continuano a calcare i campi della serie A senza aver preso in considerazione l'idea di ritirarsi,pensando invece di essere... megl'e Pelè...(vedi Simone Inzaghino)!
Ciao
Posted on 24 ottobre 2008 alle ore 15:33
Certo che ci sono anche italiani. Ma i bidoni per la maggior parte sono stranieri. Tante squadre puntano su alcuni giocatori solo per la loro nazionalità rimanendo ben presto deluse.
Posted on 24 ottobre 2008 alle ore 15:41